Il viaggio dei vincitori di Vitamina C tra Puglia e Basilicata alla scoperta di passione civile e valori cooperativi
A partire quest’anno alla volta di Lecce e Matera grazie ai progetti di impresa premiati durante il passato anno scolastico (Apollo per la produzione di isolanti termici ed acustici dal riciclo delle piume di scarto degli allevamenti avicoli, Black Option per l’alimentazione del futuro a base di insetti, Giga Barper rispondere in maniera integrata alle esigenze di studio e incontro dei giovani) sono stati Lorenzo Berti, Simone Galbano, Diana Martignani, Aretha Rambaldi, Codrina Vasai, Chiara Guadagnini, Federica Pelliconi, Irene Salaroli e Sofia Tampieri dell’Istituto Scarabelli insieme a Riccardo Avarello, Alessia Benedetti, Sara Mastrorocco, Elisabeta Maria Sirbu, Raoul Tondini e Anna Visani dell’Alessandro da Imola.
I ragazzi, accompagnati dalle insegnanti Roberta Giacometti, Antonella Martelli e Simona Costa e dal funzionario di Legacoop Imola Rita Linzarini, hanno affrontato insieme un viaggio che voleva essere anche un’occasione per conoscere nuove città ma anche nuove realtà cooperative e toccare con mano i valori della cooperazione.
«La visita guidata del centro storico di Lecce, prima tappa del viaggio, è stata l’occasione per scoprire ed apprezzare l’utilizzo della pietra leccese nell’architettura della città – si legge nel diario di bordo del viaggio redatto dai ragazzi quale occasione per trasferire le conoscenze acquisite lavorando in cooperazione per un obiettivo e prodotto comune -. Martedì invece abbiamo incontrato Francesco Gigante, presidente della cooperativa sociale Terre di Puglia e i suoi collaboratori, a Torchiarolo, dove ha sede la cantina, e a Mesagne, dove la cooperativa gestisce una masseria, due luoghi di lavoro che sono anche sedi di contrasto alle mafie. La cooperativa nasce infatti, previo bando pubblico, per l’assegnazione di beni confiscati alla mafia locale, la Sacra Corona Unita: in una realtà dove la paura ha bloccato tante persone, l’orgoglio più grande della nostra azienda sono i dipendenti e i soci che lavorano per dare una nuova vita ai beni confiscati alla mafia pugliese, ci racconta il presidente illustrando i prodotti dedicati alle vitti-e delle associazioni criminali del territorio.
Il socio fondatore Alessandro Leo ha aggiunto che per impegnarsi in questa esperienza non serve il coraggio ma la passione civile, perchè per costruire un mondo basato sulla legalità non sono importanti solo eroi ma anche le tante persone normali che ogni mattina si alzano per lavorare mettendo a disposizione le proprie competenze. Una bella lezione di vita e legalità accompagnata da un forte vento di tramontana che ha scompigliato i capelli oltre che i pensieri, ma non ha impedito la prevista gita al mare, dalla grotta della poesia a Roca Vecchia fino ai faraglioni di torre Sant’Andrea ed Otranto, quindi di nuovo a Lecce per visitare il castello di Carlo quinto e il museo Faggiano con le rovine di un’antichissima struttura risalente all’epoca messapica poi utilizzata in periodo roma-no e medievale come convento e dunque ricco di simboli a testimonianza del passaggio dei templari e di altre epoche archeologiche.
L”articolo completo è su «sabato sera» del 4 ottobre
Nella foto la visita alla cooperativa sociale Terre di Puglia