Il pensionamento di Roberta Giacometti, volto dell’Urp imolese
Per Roberta Giacometti l’ultimo giorno di lavoro è stato sabato 16 dicembre, quando colleghe ed ex colleghe l’hanno salutata con una piccola festa. Venerdì 22 dicembre l’Amministrazione le ha consegnato una pergamena ricordo, come avviene per i dipendenti che sono andati in pensione nel corso dell’anno. Dal 1 gennaio è ufficialmente in pensione, dopo 26 anni passati come responsabile dell’unità organizzativa Urp, un servizio che lei ha fatto nascere e che in questi anni ha contribuito a rinnovare.
Sguardo sorridente e voce squillante, come si confà a chi per lavoro è abituata ad avere a che fare con il pubblico, le abbiamo chiesto di raccontarci un po’ di lei e di come è cambiato nel corso degli anni l’Urp imolese. Giacometti, 62 anni compiuti l’11 gennaio (auguri!) è nata e cresciuta a Castel San Pietro, dove tuttora vive con il marito e il figlio di 20 anni, si è laureata al Dams di Bologna, poi ha insegnato alla scuola materna di Sant’Antonio di Medicina. Il 5 ottobre del 1981, dopo aver vinto un concorso pubblico, è stata assunta dal Comune di Imola come operatrice socio-culturale. “Per dieci anni ho lavorato nei quartieri, in particolare Cappuccini e Pedagna, dove mi sono occupata dell’organizzazione di tante attività”.
Poi nel 1991 è diventata la responsabile del nascente servizio dell’Informacittadino.
“Per l’Amministrazione comunale c’era l’esigenza molto forte di essere sempre più vicina ai cittadini e si decise di partire dal nulla, quando ancora non esisteva una legge. E’ stato necessario un lavoro di preparazione di un anno per creare una banca dati, tutti i moduli e materiali su argomenti che potevano essere utili ai cittadini. Nei primi quattro o cinque anni avevamo a disposizione come strumento indispensabile il telefono, il fax arrivò solo nel 1996 e poco dopo i primi computer. Inizialmente lavoravamo soprattutto con fotocopie di ciò che ci poteva servire”.
In effetti la particolarità di questo ufficio è quella di dover dare risposte relative ad ambiti molto diversi fra loro.
“I cittadini hanno incominciato a entrare all’Informacittadino da subito e a fare domande, come se l’ufficio ci fosse sempre stato o ce ne fosse veramente bisogno. L’obiettivo principale era informare le persone, facilitarle e orientarle. Sicuramente la posizione lungo via Mazzini, a piano terra e su una strada di passaggio, ha agevolato”.
Immagino non saranno mancate richieste particolari.
“Assolutamente – risponde sorridendo -. Già il primo giorno di apertura una signora ci chiese come fare per far rientrare la salma di suo padre dalla Russia. Un’altra volta, invece, ci chiesero dove si potevano acquistare le scarpette da ballo. Tutte domande che esulavano dai compiti della pubblica amministrazione, ma le persone avevano fiducia in noi. C’era anche chi si confidava, ci raccontava la propria situazione, magari di difficoltà economica. Noi non abbiamo mai mandato via nessuno, abbiamo sempre ascoltato tutti, anche se non erano temi di nostra competenza, cercando di dare comunque suggerimenti utili. Ovviamente, non è mai mancato neppure chi viene per lamentarsi di alcuni disservizi e dall’Urp le segnalazioni vengono inoltrate agli uffici di competenza”.
Come è cambiato negli anni l’Urp?
“Nel tempo ha assunto sempre più competenze. Da sportello informativo, di ascolto e orientamento, è diventato anche uno sportello di servizi, responsabile di molti procedimenti, quali protocollo, anagrafe canina, registro testamento biologico, autentica sistema Federa, raccolta firme (per referendum, proposte di legge e attività elettorale) e, infine, è competente anche per il rilascio della idoneità alloggio, dell’autorizzazione per banchetti e dei tesserini per caccia, pesca e funghi di pianura”.
Un’evoluzione che ha influito anche nel rapporto con i cittadini.
“Ovviamente. L’essere a piano terra, soprattutto nei primi anni, ha favorito la nascita del rapporto di fiducia. Ora chi entra lo fa soprattutto per necessità specifiche, molte informazioni si trovano velocemente anche su internet. Nella nuova sede in sala Miceti, tra l’altro, è diventato operativo l’accorpamento con i servizi demografici (una trentina di dipendenti in tutto, ndr), quindi l’Urp continua a occuparsi dei procedimenti assegnati, ma funge anche da front office degli sportelli Anagrafe, Elettorale e Stato civile”.
Quali sono le richieste che vi vengono fatte più spesso?
“Sicuramente molto richieste sono le informazioni su cambio di residenza, bandi per le case popolari e contributo per l’affitto, ma anche le segnalazioni per la manutenzione di strade e aree verdi. In caso ad esempio di neve, c’è poi chi ci chiama per segnalare la presenza di ghiaccio o rami caduti. Da quando è stata introdotta la nuova raccolta differenziata, sono aumentate anche le segnalazioni di rifiuti lasciati al di fuori degli appositi contenitori”.
Ora che è in pensione cosa farà?
“Con le festività mi sono sentita in vacanza e non mi sono ancora resa conto davvero del pensionamento. Sicuramente avrò più tempo per leggere e viaggiare, ma vorrei dedicare anche parte del mio tempo libero al volontariato all’interno di un’associazione castellana. Di sicuro ricorderò di cuore tutti questi anni di lavoro a Imola e sono grata a tutte le persone con cui ho lavorato, in particolare alle colleghe che hanno condiviso con me lo spirito di tale ufficio e la massima attenzione ai nostri utenti”.