Frode all”Inps per 400 mila euro, condanna definitiva per ex dipendente e confisca di un appartamento e una villa
Utilizzando una falla del sistema informatico dell’Inps per anni si erano appropriati di piccole ma costanti somme di denaro quantificate in circa 377 mila euro complessivi. In sostanza si fingevano eredi legittimi di persone defunte e intascavano i ratei pensionistici non dovuti. Per questo Andrea Ventura, all’epoca operatore informatico nella sede dell’Istituto di previdenza di Imola, la moglie e un complice qualche mese fa sono stati condannati in via definitiva per frode informatica (Ventura con una pena di 2 anni e otto mesi, la moglie e il complice di 1 anno e 2 mesi). E ieri mattina la guardia di finanza di Imola e la polizia hanno proceduto, dando esecuzione ad un provvedimento del Tribunale di Bologna, a notificare la confisca di un appartamento a Imola e una villa a Casola Valsenio di proprietà della coppia, per un valore complessivo di oltre 400 mila euro.
La vicenda venne a galla nel 2013 con l’arresto dell’allora dipendente Inps, molto noto nell’imolese per la sua militanza politica (fu consigliere comunale per Alleanza nazionale dal 1995 al 1999). Ventura, usando i nomi di persone defunte anche da dieci anni, istruiva delle false pratiche per ratei pensionistici (le somme dovute ai deceduti che vengono girate agli eredi) e versava i bonifici sui conti correnti dei complici. L’indagine dei finanzieri e della polizia portò a numerose perquisizioni, un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di Ventura e al sequestro preventivo di vari beni riconducibili alla coppia per circa 1 milione di euro, compresi la villa (l’abitazione di residenza) e l’appartamento. “Ieri, dando esecuzione alla sentenza definitiva di condanna, emessa dal Tribunale di Bologna, i beni in precedenza sequestrati sono stati confiscati, sottraendoli definitivamente alla disponibilità dei soggetti condannati” precisano dalle fiamme gialle.
l.a.
Foto d”archivio guardia di finanza Imola