Oggi è la “Giornata internazionale del gatto”, conosciamo meglio il più amato dei felini sfatando qualche luogo comune
Per chi non lo sapesse, oggi è la giornata internazionale del gatto, in inglese “International Cat Day”. E allora quale occasione più adatta per imparare qualcosa di più su uno degli animali domestici più amati da grandi e bambini? Perché non tutto ciò che comunemente si pensa sui gatti è giusto, anzi. Marco Maggi, direttore sanitario di Ca” Zampa, primo gruppo in Italia ad offrire servizi per il benessere degli animali d”affezione, descrive cinque caratteristiche feline che almeno in parte sfatano alcuni luoghi comuni.
La prima: i gatti sono animali “tridimensionali”. Che significa? Che il gatto non è un animale pigro, ma ha bisogno dei suoi spazi e vive su tre dimensioni. Cresce, ha bisogno di raggio d’azione da calcolare non solo in lunghezza e larghezza, ma anche in altezza. Alcune marche di arredamento sviluppano mobili di design creati appositamente per i gatti, che permettono loro di dominare e controllare il proprio territorio. L’attività di predazione, inoltre, è molto importante per diminuire lo stress, soprattutto se c’è stato qualche avvenimento nuovo in casa, come visite o nuovi ingressi in famiglia.
La seconda: i gatti amano l”acqua. Sono in grado di trattenere molta acqua e recuperarne anche molta dal cibo, riuscendo a resistere per molto tempo senza dover bere. Per natura poi, contrariamente a quel che molti pensano, il gatto ama l’acqua corrente e disprezza quella stagnante e “ferma”, perché potrebbe essere putrida o poco salubre. Può dunque che rifiutare di bere dalla ciotola, ma non appena si apre il rubinetto si avvicina al getto d’acqua e, oltre a bere, può iniziare anche e giocare. Inoltre non è vero che i felini siano restii al contatto con l’acqua: basta introdurre un elemento ludico (una pallina da ping pong in una tinozza) per far sì che il gatto si bagni e si lavi, preso dal divertimento.
La terza: I felini sono animali sociali. Ecco un altro luogo comune da confutare, quello che i gatti siano meno socievoli e giocherelloni dei cani. In realtà sono animali per natura sociali. Basti vedere qualche documentario ed osservare le varie specie feline, come i leoni. Ci sono specie più solitarie che cacciano in solitudine ed hanno un comportamento più schivo, ma il gatto è un animale sociale, che però, come gli umani, ha bisogno talvolta di solitudine.
La quarta: i gatti amano le coccole, ma quelle giuste. A differenza del cane, che ha bisogno di affetto ventiquattro ore al giorno, il gatto cerca l”uomo quando ne ha bisogno. Si struscia e ci marchia con una “testata” con la quale ci lascia il suo odore addosso ed è, dunque, un gesto di affetto, fa la cosiddetta “pasta” con le unghie e fa le fusa. Non ha bisogno di essere accarezzato e non sente il bisogno di questo tipo di affetto, anzi talvolta può essere addirittura infastidito dall’atto stesso della carezza. I gatti amano essere coccolati per pochi secondi, ecco perché spesso non vengono capiti o sono considerati scontrosi e poco propensi a rapporti di affetto.
La quinta: i gatti sono dei “supereroi”. La natura li ha dotato di “superpoteri”, ovvero di caratteristiche fisiche straordinarie: hanno una capacità di udito di quattro volte maggiore rispetto al cane e una vista notturna fantastica per la caccia; la natura permette loro di muoversi da fermi compiendo balzi straordinari e di avere una reattività muscolare incredibile; hanno un sensazionale senso dell”equilibrio, di molto maggiore rispetto a quello dell”uomo, che consente loro di muoversi anche sui passaggi più arditi e impervi, con una sicurezza superiore a quella di un vero funambolo. Il polpastrello del gatto, inoltre, è un segnalatore, perché rilascia nell’ambiente sostanze e feromoni contenenti “messaggi” riguardanti le caratteristiche dell’ambiente utili per gli altri gatti che passeranno in zona, comunicando ad esempio stati d’animo come “paura” o “tranquillità”.
Infine, da non dimenticare: i gatti sono un toccasana per l”umore. Non ci credete? Eppure uno studio del College of Veterinary Medicine & Biomedical Sciences dell”Università A&M del Texas ha dimostrato che questi straordinari animali aiutano nella prevenzione della depressione e della solitudine. E” stato provato, ad esempio, che il suono delle loro fusa, emesso ad una frequenza di 20-140 hz, è capace di interagire in modo positivo su diversi fattori come stress, cuore e pressione sanguigna. (r.cr.)