Coronavirus, 1 morto a Medicina e 11 positivi nel circondario. Venturi: “Adesso test sierologici per tutti gli operatori socio-sanitari”
Ancora un decesso per il circondario di Imola, si tratta di una donna di 62 anni di Medicina. Poi ci sono 11 persone positive al Coronavirus in più di ieri: 4 residenti a Medicina, 4 a Imola, 2 a Castel San Pietro, 1 a Dozza. Nella giornata si conferma anche la quinta guarigione sul territorio, si tratta di una donna di Imola. Salgono quindi a 239 i casi positivi refertati nel circondario Imolese (compresi i 5 guariti clinicamente e i 22 decessi): 153 uomini e 86 donne; 139 residenti a Medicina, 63 a Imola, 18 a Castel San Pietro Terme, 4 a Dozza, 3 a Castel Guelfo, 2 a Casalfiumanese, 2 a Mordano, 1 a Borgo Tossignano e 7 persone residenti fuori dal Circondario. Sono 3 le persone ricoverate nel nuovo reparto sub-intensivo dedicato e 12 quelle in Terapia intensiva, 58 i ricoverati in reparto e 8 le persone trasferite al reparto post acuti dell”Osco.
Detto ciò, l’Emilia Romagna continua ad essere la seconda regione italiana per contagi dopo la Lombardia con 12.383 casi, 795 in più di ieri. Poco meno della metà, cioè 5.358 persone, sono a casa con sintomi lievi (301 in più rispetto a ieri). Continua, però, anche la lunga lista dei decessi che oggi arriva a 1.344, cioè 77 più di ieri, 44 uomini e 33 donne. “In Emilia-Romagna la situazione sta piano piano migliorando. Per la prima volta i decessi calano significativamente, ma lo dico piano e aspettiamo di consolidarlo” ha commentato il commissario regionale all’Emergenza Coronavirus Sergio Venturi nel suo quotidiano briefing.
Soprattutto Venturi ha annunciato che “ieri sono stati ordinati 100 mila test sierologici con cui dalla prossima settimana cominceremo a testare tutti gli operatori sanitari e sociosanitari a prescindere dal fatto che siano sintomatici oppure no. Seguiamo le indicazioni del ministero della Salute e del Governo che ci dicono che i tamponi si fanno solo ai sintomatici. Però abbiamo 60 mila dipendenti e dalla prossima settimana cominceremo i test sierologici”.
Cosa sono i test sierologici? Un altro modo per capire se c’è stata la malattia. “E’ un test che si fa sul sangue e serve per individuare gli anticorpi prodotti contro il virus, quindi a sapere se la malattia è in corso oppure l”ha avuta. Se una persona risulta positiva faremo una verifica per scongiurare falsi positivi e poi il tampone. E anche se asintomatica la persona starà a casa in isolamento. Se è negativa non succede niente e rifarà il test dopo 15 giorni come gli altri”.
La richiesta in tal senso, per la sicurezza di tutti, personale sanitario e pazienti, è diventata pressante e Venturi si era già impegnato nei giorni scorsi a trovare una soluzione. “E’ la maniera più concreta che abbiamo trovato perché oggi tamponi a sufficienza per tutti non li abbiamo – ammette -, ma gli esiti sono sovrapponibili. E li ripeteremo dopo 15 giorni”. (l.a.)