Bilancio di previsione, Castel San Pietro aumenta l’Irpef: «Tra 20 a 70 euro in più a persona, ma maggiori aiuti ai bisognosi»
Ieri mattina il sindaco di Castel San Pietro Fausto Tinti e il vicesindaco Andrea Bondi hanno presentato in conferenza stampa le proposte della Giunta comunale in vista della votazione del Bilancio previsionale 2022, prevista nella seduta del Consiglio comunale del 10 marzo. Alla conferenza stampa era presente anche Barbara Emiliani, dirigente del Comune di Castel San Pietro Terme e responsabile Servizio Sviluppo Economico e del Territorio. «Il 2022 doveva essere caratterizzato dalla ripresa per l’uscita dalla pandemia – ha premesso il sindaco – e invece si sta caratterizzando non solo per i rincari dei costi della vita che andranno a gravare su chi ha meno risorse e più bisogni, ma anche purtroppo per questa terribile guerra che avrà un impatto, oltre che etico politico e umano, anche economico con maggiori costi per le famiglie e per la presenza sul territorio di un alto numero di profughi, soprattutto mamme e bambini, che necessitano di sostegno e integrazione. Il Bilancio è stato chiuso prima che si verificasse questo scenario e quindi dovremo fare delle modifiche» .
Tinti ha poi indicato le principali linee guida del Bilancio. «Nel costruire il Bilancio previsionale 2022 siamo partiti dal fatto che non vogliamo e non possiamo rinunciare ai nostri obiettivi di sviluppo del territorio e al nostro modello di comunità solidale – afferma il sindaco -. Abbiamo lavorato quindi per trovare un equilibrio che ci consenta di sostenere famiglie e imprese in difficoltà e contemporaneamente di continuare a realizzare i servizi e le opere che sono necessari. Per sostenere la parte corrente proponiamo di attuare la manovra fiscale, portando l’addizionale Irpef, che era invariata dal 2014, allo 0,8 % per tutti i cittadini, allineandoci ai livelli di altri comuni della Città Metropolitana (oggi è scaglionata fra lo 0,5 e lo 0,8). Ciò significa un incremento in rapporto al reddito dai 20 a 70 euro all’anno per ogni persona fisica».
Un meccanismo che ha tre direttrici. «La prima di natura politica è la costruzione di un forte paracadute sociale, con una restituzione immediata, come richiesto dai sindacati, alle famiglie più bisognose e fragili con Isee fra 0 e 12 mila euro, e un allargamento a luglio alle famiglie fino a 20 mila euro, per rispondere a una nuova fascia di vulnerabilità che non era mai stata presa in considerazione – precisa Tinti -. La cifra che mettiamo a disposizione parte da 200 mila euro e potrà crescere secondo le necessità. Non abbiamo messo un tetto. A luglio, utilizzando l’avanzo di bilancio che sarà disponibile, faremo un allargamento del paracadute verso quelle fasce. I sindacati ovviamente non erano d’accordo sull’aumento del prelievo, ma abbiamo lavorato insieme per costruire il meccanismo di redistribuzione. Hanno invece concordato sul fatto che l’esenzione dall’addizionale per i redditi più bassi non avrebbe risposto ai veri bisogni, perché si sarebbe rischiato di esentare anche chi fa il furbo, e che per questo l’Isee è il meccanismo migliore. La seconda è il mantenimento dei servizi ai livelli attuali, a partire dal settore socio-educativo con i contributi alle scuole per i ragazzi disabili fino alla scuole superiori (un impegno che ha sempre contraddistinto il Comune di Cspt), e dagli anziani (siamo la città con l’età media più alta del Circondario, significa che gli anziani qui vivono bene e i servizi devono essere mantenuti)».
E, infine, «la terza è mantenere una città viva dal punto di vista socio economico e una città in movimento, che coglie le opportunità del Pnrr, destinando fondi alle progettazioni che possano partecipare ai bandi, e allo stesso tempo anche continuando a fare le manutenzioni, le asfaltature, e le infrastrutture per la viabilità, che non sono sostenute dal prelievo fiscale, ma dagli oneri – conclude il sindaco -. Vogliamo che gli oneri sostengano gli investimenti, non vogliamo togliere ossigeno a queste attività. Inoltre è importante continuare a fare le assunzioni che servono per i servizi che sono in difficoltà per mancanza di personale». (r.cr.)
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