Domani Imola ricorda il primo bombardamento nel 1944 e le 53 vittime civili. La vicenda in un libro
Domani si concludono le iniziative per ricordare il 77.o anniversario della Liberazione di Imola promosse dal Comune insieme all’Anpi e al Cidra. L’appuntamento è alle ore 10, con la deposizione di una corona al Monumento a ricordo delle vittime del primo bombardamento aereo della città. Il 13 maggio del 1944 Imola subì un’incursione aerea alleata sulla città: le cosiddette “fortezze volanti” (B24), partite dalla Puglia, sganciarono circa 300 bombe da 240 kg da un’altezza di circa 6800 metri. Le vittime di quel giorno furono cinquantatré, tra donne, bambini e anziani.
Una vicenda raccontata nel libro di Gilberto Negrini “Imolesi tra bombe e granate 1944-1945” (Cidra, Bacchilega Editore). Questo un passaggio: “Alcuni avevano cercato protezione negli scantinati delle loro abitazioni o nei rifugi pubblici, altri furono colpiti da bombe e mitragliamenti mentre erano al lavoro nei campi o stavano allontanandosi precipitosamente dalla città, certi di trovare altrove un luogo più sicuro in cui ripararsi. Bombe e granate caddero sulla stazione ferroviaria, sulla zona industriale, su abitazioni del centro storico e in periferia, su case coloniche, nei borghi e nelle frazioni. Nulla fu risparmiato, neppure gli ospedali”.
Nell’introduzione di Marco Orazi (Cidra) parole quantomai attuali: “Le guerre oggi non sono scomparse, tutti guardiamo immagini di una violenza inaudita che si confondono nel rumore di altre mille immagini che irrompono quotidianamente nei nostri display e per questo perdono la loro potenza semantica. Ecco perché questo libro è attuale e lo sarà sempre, perché, senza veli, ci pone davanti agli occhi le conseguenze dell’agire umano”.
Nella foto viale Andrea Costa desolante al termine della guerra, con lo stabilimento della Cogne e la stazione ferroviaria in macerie, le ville e le case popolari distrutte o prive del tetto. [foto Archivio Cidra]