Imola capitale dell’antimafia per un giorno. Al teatro dell’Osservanza ottocento ragazzi delle scuole imolese (gli alunni delle medie dei cinque istituti comprensivi imolesi più gli studenti delle superiori del liceo Rambaldi, dell’istituto tecnico Scarabelli, dell’istituto tecnico Alberghetti, dell’istituto Cassiano e del centro di formazione Ciofs) hanno ascoltato i racconti di due poliziotti attualmente in servizio, testimoni diretti del periodo stragista della mafia ma protagonisti anche della risposta dello Stato attraverso gli arresti dei boss più importanti di Cosa Nostra. L’evento, dal titolo «La Mafia raccontata a due voci», è stato organizzato ieri, 24 marzo, dall’associazione Scuolare (con la presidente Giovanna Lovergine e la vicepresidente Anna Maria Falcone) e dal Siulp di Bologna ed è stato inserito nella Settimana della legalità organizzata dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna, per la quale era presente la presidente della Commissione legalità Francesca Marchetti, e Concittadini. L’iniziativa culminerà nella Marcia dei Valori che si terrà il prossimo mese di maggio e a cui parteciperanno tutte le scuole imolesi.
Dopo i saluti istituzionali, è stato proiettato il video con le testimonianze degli stessi giudici Falcone e Borsellino e con un focus sulla squadra catturandi di Palermo, sezione altamente specializzata della Questura che si occupa della cattura dei latitanti, prevalentemente mafiosi.«A vent’anni facevamo già la vigilanza sotto la casa di Giovanni Falcone, trovandoci in una cosa più grande di noi. Negli anni abbiamo arrestato numerosi mafiosi. La mafia, in alcuni contesti sociali, è quasi la normalità. L’omertà, che in qualche modo appartiene a tutti noi, è sinonimo di silenzio: questo è quello che la mafia vuole. La mafia uccide e il silenzio pure». Queste le parole dei due poliziotti-testimoni, che, circondati dalle foto dei tanti servitori dello Stato caduti nel contrasto a Cosa Nostra, hanno ripercorso in prima persona le pagine più drammatiche e dolorose della lotta alla mafia: gli attentati a Falcone e Borsellino, gli agguati a Ninni Cassarà e Roberto Antiochia, l’uccisione di Giuseppe Montana, la morte del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, Rocco Chinnici e Piersanti Mattarella. (r.cr.)
Foto dalla pagina Facebook della presidente della Commissione legalità Francesca Marchetti e dall’Ufficio stampa dell’Assemblea Legislativa
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