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26 Giugno 2023

Questa sera alla Rocca il nuovo corto dell’imolese Gian Marco Pezzoli: due coniugi, un mistero e il Molino Poiano

“Ogni notte i suoni si ripetono tenendo svegli i due coniugi che, con il passare dei giorni, sono sempre più insonni e logorati dalla stanchezza. Insieme dovranno trovare la fonte di quei rumori infernali e abbattere la parete che li separa per ritrovarsi”. Il regista e attore imolese Gian Marco Pezzoli racconta così “Myia e Jin” il suo nuovo corto, che stasera sarà proiettato nella cornice del Cortile delle Armi in occasione del programma di Rocca Cinema a Imola (alle 21, prima del film di Gabriele Salvatores “Il ritorno di Casanova”).

Il corto di Pezzoli è stato prodotto da Kamera Film, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, attraverso ER Film Commission e il sostegno dell’associazione Noi Giovani di Imola.  

Gian Marco, qualche altro dettaglio sul cortometraggio? 
“È una storia drammatica con sfumature thriller di 15 minuti che ti tiene incollato allo schermo. I protagonisti sono due coniugi, Tanaka Myia e Tanaka Jin. Si sono trasferiti in Italia per esigenze lavorative e fanno i custodi del Molino Poiano. Fin da subito la distanza tra i due protagonisti è evidente: mangiano e dormono insieme ma si comportano come due estranei. Una notte vengono svegliati da un forte rumore di acqua e ingranaggi”.

Quando nasce l’idea di realizzare questo corto? 
“Durante il lockdown del 2020. Assieme a Marta Bedeschi e Giorgia Barracco, coautrici, abbiamo cercato di sviluppare una trama avvincente, che si sviluppa intorno a un dettaglio, in questo caso un rumore”. 

Cos’è che tiene incollato lo spettatore allo schermo? 
“La tensione crescente. L’anima, il motore di questa storia è il mistero. È affascinante osservare i protagonisti muoversi per scoprire, indagare e soprattutto mutare nel corso della trama”.  

Ci sono altri lavori in cantiere? 
“Sì, è progetto nuovo che vedrà la luce sul finire dell’estate. Faremo i casting per gli attori a luglio. Si intitola “Sommersi” ed è ambientato e girato nella valle del Santerno. I protagonisti sono due adolescenti”. (lo.tr.)

Un’immagine del corto e Gian Marco Pezzoli in una foto d’archivio “sabato sera” durante le riprese del suo precedente corto “Mon clochard”

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