Domani al via i saldi, regole più chiare anche online con la Direttiva Omnibus. Il decalogo dell’Ascom
I saldi estivi partono domani con un paio di novità La prima è l’avvio posticipato nel 2023 rispetto al solito (1 luglio), deciso dalla Regione Emilia Romagna. La seconda è l’entrata in vigore a inizio luglio della Direttiva/Decreto Omnibus in attuazione delle direttive comunitarie, regole più chiare per il consumatore, che valgono anche per il commercio online.
Quali? Ribadito il divieto di effettuare sconti nei 30 giorni precedenti i saldi. Confermato l’obbligo di segnalare la percentuale di sconto applicata e indicare il “prezzo precedente”, con lo sconto che dovrà a partire dal prezzo più basso applicato sul prodotto nell’ultimo mese di vendita prima dei salti. Questo anche quando gli sconti divengono via via più alti, come accade durante i saldi. Sanzioni più salate per chi viola le norme.
“I saldi estivi – commenta Andrea Martelli direttore di Confcommercio Ascom Imola – rappresentano una vera opportunità per i consumatori, si potranno fare affari acquistando nei negozi di prossimità, che garantiscono da sempre un servizio di qualità basato sulla fiducia e sulla relazione con il cliente contribuendo al sostegno e alla vitalità dei nostri centri ed alimentando l’economia delle nostre città”.
Ascom Imola ne approfitta anche per ricordare il decalogo dei saldi:
– La possibilità di cambiare il capo acquistato è lasciata alla discrezionalità del negoziante. Solo se il prodotto è danneggiato o non conforme scatta l’obbligo per il negoziante di riparazione o sostituzione, entro un congruo periodo di tempo e, nel caso ciò risulti impossibile o se i costi per il venditore fossero sproporzionati, la riduzione o restituzione del prezzo pagato. Il compratore, però, è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto (entro due anni).
Non c’è l’obbligo di poter provare il capo da acquistare, è a discrezionalità del negoziante.
Per il negoziante che non accetta pagamenti con bancomat o carta di credito scattano le sanzioni (30 euro cui va aggiunto il 4% del valore della transazione rifiutata).
I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.
Il negoziante ha l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto, il prezzo finale. In caso di modifiche o adattamenti sartoriali (orli, maniche, asole) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione, ma ne va data preventiva informazione al cliente. (r.e.)
Nella foto Andrea Martelli