Covid, rialzo dei contagi, l’Ausl di Imola: ritorna l’obbligo di mascherina nelle strutture sanitarie
Nelle ultime settimane si è registrato un notevole aumento di casi di Covid19 in Italia. L’Azienda usl di Imola ha così disposto da domani la reintroduzione dell’obbligo di indossare la mascherina chirurgica per chiunque si rechi, per prestazioni o visite a degenti, in una struttura sanitaria. «Nessun allarmismo, siamo in una situazione di Covid endemico, con un prevedibile rialzo dei contagi anche dovuto alla ripresa delle attività al chiuso ed al periodo epidemico incombente» spiega l’Azienda usl di Imola.
Secondo i dati del ministero della Salute, attualmente l’Emilia Romagna è la regione con più posti letto occupati (466) in area medica, seguita dal Veneto (236) e dalla Toscana (204). Per quanto riguarda il circondario di Imola, i contagi registrati dall’Igiene e Sanità Pubblica dell’Ausl di Imola sono stati circa una decina al giorno, 18 i ricoveri nell’ultimo mese. «Chiaramente i numeri sono fortemente sottostimati perché identificano esclusivamente le persone con sintomi suggestivi, sottoposte a tampone dal Pronto Soccorso, dai reparti o dalle strutture socio-sanitarie» dice il direttore del Dipartimento di Sanità pubblica Gabriele Peroni.
«La crescita dei contagi che si sta registrando in tutto il Paese, pur non sottoponendo l’ospedale ad una particolare pressione, impone una responsabilità nei confronti dei più fragili, come anziani, bambini ed immunodepressi, che sono anche i maggiori frequentatori delle nostre strutture. È prima di tutto per proteggere queste persone, i ricoverati e gli ammalati, che chiediamo a tutti i cittadini di indossare sempre la mascherina chirurgica quando frequentano le strutture sanitarie» continuano dall’Ausl.
Il ripristino dell’obbligo della mascherina chirurgica riguarda ospedale, pronto soccorso, Case della comunità, ambulatori territoriali, centri prelievi e tutte le strutture sanitarie che fanno capo all’Azienda usl.
red.cro.
Il pronto soccorso dell’ospedale di Imola (foto d’archivio Isolapress)