Alta velocità, nuova variante al tracciato e più tempo, ma le novità non convincono. I sindaci: «Un tavolo con la Regione»
La buona notizia è che è stata accolta la richiesta del sindaco di Imola di spostare il termine delle osservazioni dal 7 luglio al 9 agosto. Poi a sorpresa è arrivata l’ipotesi azzurra a sostituire la tanto contestata gialla, ovvero il tracciato che attraversava le case di Casola Canina, Chiusura e San Prospero. Ma ora, secondo il nuovo “corridoio” azzurro, i binari dell’Alta velocità dovrebbero svettare su viadotto a 7/8 metri a fianco di quelli esistenti, quindi passando sopra i quartieri di Imola da Pontesanto al Marconi-Ortignola e oltre verso Castelbolognese. Invece le altre due ipotesi di tracciato, magenta e rosso, sono state spostate più a nord. Ma qui c’è il tema dell’agricoltura con le associazioni agricole già sul piede di guerra (venerdì è previsto un incontro).
Questo è quanto i tecnici di Rete ferroviaria italiana (Rfi) hanno raccontato in mattinata a Imola nella sala del Consiglio comunale davanti ad amministratori e cittadini. Circa 200 le persone presenti (è intervenuto anche il rappresentante del Comitato di San Prospero), oltre 1200 collegate in streaming. Il tema delle ipotesi per il quadruplicamento della Direttrice Adriatica tra Bologna e Castel Bolognese è caldo e non può essere altrimenti per un’opera importante, utile ma altrettando impattante.
Le novità non hanno soddisfatto, anzi. Così il sindaco di Imola, Marco Panieri, anche come presidente per il circondario, in coro con la neo sindaca di Castel San Pietro, Francesca Marchetti, e quello di Dozza, Luca Albertazzi, hanno chiesto un tavolo istituzionale coinvolgendo la Regione. “L’importante è che non divenga è un dibattito tra quelli lì e quelli là” ha rimarcato Panieri, tradotto occorre trovare una soluzione sostenibile per tutti e non spostare solo il problema. “Rallentare” è la parola d’ordine per capire meglio soprattutto davanti ad impotesi che sembrano cambiare da un giorno all’altro.
Tra l’altro a fronte di un metodo, il percorso del dibattito pubblico online, che sembra aver avuto non poche lacune provocando l’irritazione palpabile tra chi deve poi metterci la faccia davanti ai cittadini. Panieri l’ha rimarcato senza mezzi termini: “E’ stato sbagliato il percorso, ora andiamo oltre in modo costruttivo”. Andrea Pillon, responsabile del dibattito pubblico, ha abbozzato ma ha scandito i tempi: “A settembre farò la relazione conclusiva, poi entro ottobre-novembre Rfi dirà qual è il corridoio scelto”. A quel punto comincerà la progettazione di fattibilità vera e propria con Conferenza dei servizi e Via.
“Non abbiamo preclusioni” è il mantra di Rfi. “Prendiamo atto con soddisfazione dell’apertura di Rfi all’ipotesi di realizzare la tratta in affiancamento a quella esistente” la conclusione a smorzare di Panieri. “Siamo pronti in modo fermo e autorevole, come fatto in questa occasione, ad accompagnare e gestire il lungo cammino che ci porterà alla realizzazione dell’opera”.
l.a.
Foto Isolapress