Invecchiamento e diagnosi di demenza, i dati su cui riflettere del Centro disturbi cognitivi dell’Ausl di Imola
Secondo i dati del Centro disturbi cognitivi e demenze dell’Ausl di Imola sono state fatte 464 prime visite nel 2023, in incremento rispetto alle 380 del 2021. Nel primo semestre del 2024 le nuove diagnosi di demenza sono 118. L’aumento dell’aspettativa di vita comporta un incremento dei pazienti con deterioramento cognitivo e l’indice di vecchiaia nei dieci comuni del Circondario imolese è in crescita costante negli ultimi anni: la percentuale di popolazione con età superiore ai 65 anni è del 25,3%.
Sono alcuni dei dati emersi ieri in Consiglio comunale a Imola durante la seduta che ha accolto i rappresentanti del tavolo promotore di «Imola città amica delle persone con demenza». La città ha ottenuto il riconoscimento nel 2023 ma, come ha osservato l’assessora al Welfare Daniela Spadoni, l’attenzione verso la malattia risale a sedici anni fa con l’inaugurazione della Casa Cassiano Tozzoli, detta casa Alzheimer, una struttura residenziale di eccellenza dove cura e innovazione vanno a braccetto. Grazie alla rete del territorio dal 2021 un’operatrice dell’Asp si reca a domicilio per fornire indicazioni pratiche per la gestione della quotidianità, anche allo scopo di evitare l’isolamento della persona e della famiglia, inoltre neuropsicologi dell’Associazione Alzheimer Imola, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Imola organizzano le «Palestre della mente» stimolazione cognitiva per persone affette da lieve deficit e ci sono gli incontri dei Caffè Alzheimer a Imola, Castel San Pietro e Casalfiumanese.
Il prossimo 20 settembre, a ridosso della Giornata internazionale del 21 settembre, si terrà ad Imola il primo Convegno nazionale della Federazione Alzheimer Italia per analizzare il rapporto tra invecchiamento, aumento delle malattie cognitive e ricadute su famiglie e strutture assistenziali.
red.cr.
I partecipanti all’incontro di ieri in Consiglio comunale a Imola