La Tracmec lascia Mordano, 45 licenziamenti, scatta lo sciopero. Il sindaco Tassinari: «Sgomenti, salviamo l’occupazione»
Questa mattina era previsto un incontro sulle prospettive aziendali e l’avvio della trattativa per il rinnovo dell’integrativo, invece la Tracmec ha comunicato che lo stabilimento di Mordano sarà operativo fino ad agosto poi la produzione cesserà e verrà trasferita all’estero, in primis in Cina, con conseguente licenziamento di 45 persone. Un fulmine a ciel sereno per sindacati e lavoratori dell’azienda, che fa capo alla multinazionale tedesca Bauer Group. Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Rsu hanno subito proclamato il fermo delle attività e lo sciopero dopo un’assemblea con i lavoratori.
I vertici aziendali, che si sono presentati con avvocati e consulenti, assistiti da Confindustria Emilia Area Centro, avrebbero motivato la decisione per un calo significativo degli ordini e un costo della produzione non più sostenibile. «È inaccettabile – continuano i sindacati – che una multinazionale ci venga a dire che produrre a Mordano costa troppo e quindi si trasferisce il sito. Se c’è un calo di ordinativi in Italia esistono ammortizzatori sociali per i quali Tracmec dispone del monte ore necessario. Il vero motivo è un’assenza di strategia e come sempre sono le lavoratrici e i lavoratori a pagare scelte che invece determinano l’incremento di profitto e di margine della multinazionale».
La Tracmec Srl è un’azienda storica del territorio, produce macchinari per l’industria estrattiva e le costruzioni, in particolare sottocarri e cingolati. Occupa tecnici, amministrativi, saldatori, montatori, verniciatori e operatori alle macchine utensili.
«Ora metteremo in campo tutte le azioni necessarie, a partire dai tavoli istituzionali, per salvare lo stabilimento di Mordano ed evitare i licenziamenti» dicono Marco Valentini della Fiom e Antonino Liuzza della Fim, insieme alla Rsu.
Anche l’Amministrazione mordanese ha appreso «con sgomento la volontà della Bauer Group senza che vi fossero notizie di particolari criticità all’interno dello stabilimento». Il sindaco Nicola Tassinari e l’assessore alle Attività produttive Luigi Gallignani si sono subito mobilitati: «Siamo a fianco dei lavoratori e attiveremo tutti i tavoli istituzionali in Città metropolitana e in Regione Emilia-Romagna al fine di proteggere l’occupazione e la produzione dell’azienda che da tanti anni rappresenta un punto di eccellenza del nostro territorio. Il Comune di Mordano, ma sono certo anche gli altri attori istituzionali – aggiungono -, faranno quanto in loro potere per trovare un percorso che salvi, anzi valorizzi, le persone, gli spazi e le attività svolte dalla Tracmec».
red.cr.
Il picchetto davanti alla Tracmec