F1 a Imola: la petizione, i fondi del Governo, la «ricetta» di Domenicali
Il Gp di Imola è stata un’edizione record e uno spettacolo di numeri e colori. Per la logica di battere il ferro finché è caldo sono partiti gli appelli a «salvare» l’appuntamento della F1 sul Santerno per i prossimi anni (in testa, ovviamente, il sindaco di Imola Marco Panieri).
Sulla piattaforma online change.org lunedì è stata aperta la petizione #KeepImola – Per mantenere Imola nel calendario di F1 che al momento in cui scriviamo ha superato le 18.900 firme. Perdere un circuito storico come Imola «sarebbe un danno sia per l’Italia, che vedrebbe perso un indotto ad oggi di circa 300 milioni di euro l’anno, sia per la Formula 1 stessa, la quale perderebbe una colonna portante della sua storia. Inoltre, le premesse erano chiare: il Gran Premio rinviato nel 2023 si sarebbe recuperato nel 2026. Ad oggi, però, la F1 sembra aver ritrattato e dimenticato le proprie promesse» si legge nella petizione.
Lunedì pomeriggio, nell’euforia del trend topic Fomula 1, il Consiglio dei Ministri ha inserito nel decreto legge Infrastrutture lo stanziamento di «5 milioni per ogni anno dal 2026 al 2032 a favore della Federazione sportiva nazionale-ACI per la realizzazione dei Gran Premi di Formula 1 che si svolgeranno negli autodromi di Monza (Lombardia) e Imola (Emilia-Romagna)». Quindi 40 milioni in sei anni da diversi con Monza, a cui si aggiungono 5,25 milioni di euro per il 2025 cioè i fondi promessi e ancora mancanti per coprire l’edizione appena conclusa sul Santerno.
Pochi? Tullio Del Sette e Giovanni Battista Tombolato rispettivamente commissario straordinario e sub-commissario dell’Automobile Club d’Italia hanno espresso «Grande soddisfazione».
Ora che succede?
L’analisi sul futuro del Gp a Imola a partire dal 2026 e le ipotesi suggerite dall’imolese Stefano Domenicali Ceo di Formula One Group sul «sabato sera» in edicola domani o per gli abbonati (anche digitali) da oggi pomeriggio.
red.s.
Foto Isolapress