Ausl di Imola, robot chirurgico a mille, Poli della Fondazione Crimola: «Continueremo a sostenere il progetto»

Superati i 1000 interventi in due anni e mezzo, oltre il doppio delle previsioni iniziali, tanto che l’Ausl di Imola è entrata nella top ten italiana degli ospedali. I numeri sono quelli del robot Da Vinci Xi, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola con ben 300 mila euro all’anno attraverso un noleggio triennale avviato nel 2023. Chirurgia generale, urologica e ginecologia le attività principali, con oltre il 90% degli interventi eseguiti con il robot che hanno riguardato la chirurgia oncologica o interventi complessi e funzionali, un + 46% di crescita tra il 2023 ed il 2024. Un investimento che, secondo tutti i professionisti della sanità che hanno presentato nei giorni scorsi il reporto del lavoro fatto, ha dato risultati ben oltre le aspettative non solo per la cura dei pazienti quanto per il rilancio del settore chirurgico e il futuro dell’ospedale di Imola e dell’area metropolitana bolognese. Grazie all’accordo con l’Azienda ospedaliera Sant’Orsola sono ormai una ventina i chirurghi che da Bologna vengono a operare a Imola utilizzando il Da Vinci Xi.

La presidente della Fondazione, Silvia Poli, ha un’ulteriore buona notizia: «Continueremo a sostenere questo progetto importantissimo per la nostra comunità». La cifra precisa non c’è ancora, «ma sappiamo il contratto di laesing prevedeva la possibilità di un rinnovo per due anni ad una cifra inferiore». Salvo sorprese, quindi, una volta rinnovato il leasing il robot chirurgico sarà a posto fino al 2028. «Poi vedremo, un passo alla volta».

«Abbiamo dimostrato che anche una realtà piccola come Imola può offrire una sanità di eccellenza se ha il coraggio di investire» conclude Poli.

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l.a.

La direttrice dell’Ausl Agostina Aimola e la presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola Silvia poli, il robot chirurgico