Tracmec ci riprova, licenziamento collettivo per 30 a Mordano, i sindacati: “Inaccettabile”
Nella serata di ieri nuova doccia fredda dalla Tracmec di Mordano: l’azienda – che fa capo al gruppo tedesco Bauer – ha comunicato via Pec di aver avviato una procedura di licenziamento collettivo per i 30 lavoratori rimasti in azienda. A fine maggio, dopo 45 giorni di scioperi e presidi, di mobilitazione di istituzioni e cittadini, era stato sottoscritto un accordo e ritirati i licenziamenti collettivi di tutti i 45 dipendenti presentati a ciel sereno del sito mordanese. L’accordo prevedeva l’attivazione di ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre, con l’impegno di prorogarne l’utilizzo, e l’avvio di un percorso di reindustrializzazione per non perdere una realtà produttiva. Gli ammortizzatori hanno consentito in questi mesi ad alcuni lavoratori di ricollocarsi in aziende del territorio, accedendo anche ad un incentivo all’esodo. Ora Tracmec ci riprova.
«Ciò che è accaduto è inaccettabile» dicono i sindacati imolesi di categoria Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm e chiedono il «ritiro immediato della procedura di licenziamento». «Questo atto di arroganza solleva gravi interrogativi sulla serietà del gruppo Bauer, che si dimostra nuovamente privo di responsabilità sociale e morale di un’impresa che opera sul nostro territorio» attacca Marco Valentini, segretario generale della Fiom di Imola. «Ricordiamo alla società Tracmec che lavoratori e lavoratrici hanno sempre dimostrato dedizione e impegno, contribuendo in modo determinante al successo dell’azienda, presente da anni sul territorio imolese e che, per mere scelte speculative, ha deciso di delocalizzare la produzione» rimarca Valentini. «Abbiamo armi a sufficienza per tutelare i lavoratori, bloccare il sito industriale ad oltranza ed evitare una mera speculazione edilizia – dice Giuseppe Rago, coordinatore confederale e coordinatore Uilm di Imola -. Avevamo deposto l’ascia di guerra ma ci costringono a dissotterrarla». «C’è ancora chi crede che venire in Italia significhi poter saccheggiare impunemente aziende, svuotare territori di lavoro e violare principi costituzionali – dice Antonino Liuzza, della Fim Cisl, non usa mezzi termini -. È un’idea inaccettabile e pericolosa, che va contrastata con fermezza».
Un Tavolo istituzionale è previsto per il 22 ottobre, presente l’assessore al Lavoro Giovanni Paglia della Regione e Stefano Mazzetti della Città metropolitana di Bologna, oltre al sindaco di Mordano Nicola Tassinari e alle altri parti coinvolte.
red.eco.
Uno dei presidi della primaversa scorsa davanti ai cancelli per difendere i lavoratori Tracmec
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