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Cronaca 6 Ottobre 2022

La sesta edizione del Master dell’Albana dedicato alla memoria dell’imolese Sergio Navacchia

Ricordare l’uomo, il vignaiolo e un grande e attento conoscitore del mondo della vitivinicoltura. Nella fattispecie a Sergio Navacchia, scomparso nell’aprile scorso, pietra miliare per la Romagna del vino per il suo entusiasmo, le idee innovative e lo sguardo volto a un orizzonte lontano concretizzato attorno al progetto aziendale Tre Monti. Questo è stato fatto nell’ultimo Master dedicato al Romagna Albana Docg, tenutosi a Bertonoro nei giorni scorsi, arrivato quest’anno alla sua sesta edizione. In occasione del Master il presidente di Ais Romagna, Adolfo Treggiari, ha consegnato una targa al figlio Vittorio Navacchia.

«Sergio Navacchia sin dagli anni ’70 è stato uno dei fondatori della Romagna vitivinicola moderna, quando insieme alla moglie Thea decise di fondare Tre Monti – spiega Treggiari – Una azienda agricola che perdura tutt’oggi, considerata una delle eccellenze vinicole della nostra terra. La scomparsa di Sergio ci ha lasciato un grande vuoto e nel contempo un grande insegnamento. La dedica alla sua memoria del Master Romagna Albana Docg è stato il giusto tributo a un grande personaggio che ha scritto la storia della Romagna del vino».

Queste invece le parole di Vittorio Navacchia in occasione della consegna della targa al Master: «Il babbo (Sergio, nda) viveva in azienda. Sino all’ultimo ci è stato vicino, voleva sapere tutto a partire dalla vendemmia. Quello che ci ha trasmesso è stata la sua passione per il vino e l’attività in vigna, senza dubbio il lavoro più bello del mondo. Per noi è stata una grande fortuna». (r.cr.)

Nella foto dell’Ufficio Stampa la consegna della targa a Vittorio Navacchia

La sesta edizione del Master dell’Albana dedicato alla memoria dell’imolese Sergio Navacchia
Economia 24 Maggio 2021

Albana secco di Romagna, premiate le cantine imolesi Tre Monti, Merlotta e Giovannini

Sono imolesi i vini vincitori dell’ottava edizione della selezione enologica «Albana Dèi 2020», l’evento organizzato dal Consorzio Vini di Romagna, volto a valorizzare e promuovere il vitigno più identitario della Romagna.

Ad aggiudicarsi la prima posizione nella categoria «Albana Dèi», riservata ai migliori Romagna Albana Docg di tipologia secco, è stato il Vitalba 2019 della cantina Tre Monti di Imola, seguito da Fondatori Gp di Merlotta di Imola e da Coronilla di Bulzaga di Faenza. Nella sezione «L’Indigeno del cuore – premio Valter Dal Pane», per i vini ottenuti da sole uve Albana di tipologia secco, il giudizio popolare confermato al primo e secondo posto rispettivamente Vitalba di Tre Monti e Fondatori Gp di Merlotta. Terza piazza d’onore, invece, per Gioja 2019 di Giovannini di Imola.

I sette finalisti sono stati valutati alla cieca da una giuria tecnica formata da importanti critici delle principali guide dei vini e sommelier e dal pubblico nel corso dei pochi appuntamenti che è stato possibile svolgere lo scorso anno fra piazze e ristoranti, questi ultimi coinvolti per la prima volta nell’iniziativa. La premiazione è avvenuta il 21 maggio a Brisighella. (lo.mi.) 

Nella foto: Carlo Catani (al centro) con i vincitori dell’«Albana Dèi 2020» (da sinistra i titolari delle cantine Merlotta, Tre Monti, Bulzaga e Giovannini)

Albana secco di Romagna, premiate le cantine imolesi Tre Monti, Merlotta e Giovannini

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