Passano gli anni, ma il centro storico imolese continua ad arrancare. A fronte di qualche nuova apertura, non mancano traslochi di attività o vere e proprie chiusure. Per non parlare delle tante targhe dei professionisti scomparse dalle vie del«salotto buono». A lasciare forse di più con l’amaro in bocca è la chiusura di attività storiche, vedi il forno Darchini di via Appia, che ha abbassato la serranda dopo oltre sessant’anni, a poco meno di tre anni di distanza dalla scomparsa dello storico fornaio Luigi Darchini; ora campeggia la scritta «affitta» di un’agenzia immobiliare.
Poco prima, invece, aveva chiuso la libreria Giunti al Punto di piazza Caduti per la Libertà. Vuoto anche lo spazio lungo la via Emilia che fino a settembre era occupato dalla paninoteca Pancake, trasferitasi nella zona industriale imolese. Non mancano poi vetrine vuote da tempo, vedi alcuni locali di proprietà del Comune (ex bar Colonne e Bacchilega), oppure tratti di strada più in sofferenza (via XX Settembre, via Mazzini o l’esterno della via Emilia), ma anche qualche vuoto sotto i portici di piazza Matteotti. I dati raccolti dalla società di consulenza Iscom Group a fine 2017 fotografano una situazione molto fluida e dinamica. I locali censitisono 424. «Rispetto al 2012 – si legge nello studio -sono stati censiti 20 locali in più e questo aumento dell’offerta era già stato rilevato nel 2015».
Tuttavia,«rispetto al 2012 è aumentato il numero dei locali chiusi che da 46 passa a 61 (erano 60 già nel 2015)» e si tratta soprattutto di «negozi di abbigliamento e calzature, ma anche alimentari e bar». La metà dei locali vuoti sono chiusi da oltre tre anni e si tratta di «situazioni con problematiche strutturali o legati alla proprietà». Tra le cause figurano «la crisi economica e la riduzione dei consumi, che hanno particolarmente pesato sui settori dell’abbigliamentoe dei beni alle persone, il progressivo aumento delle vendite on-line e la riduzione del traffico generati dagli uffici pubblici e privati causato dalla delocalizzazione di alcuni di questi servizi e dalla progressiva informatizzazione dei processi».
gi.gi.
Nella foto: il panificio Darchini