Posts by tag: Bologna

Cronaca 8 Luglio 2020

Cresce il numero delle famiglie nella città metropolitana di Bologna, ma diminuiscono i componenti

Sono 492.529 le famiglie nella città metropolitana di Bologna al 31 dicembre 2019, 3.779 in più rispetto all”anno precedente e ben 13.370 in più rispetto al 2013. È quanto emerge dai dati pubblicati sull’Atlante statistico metropolitano aggiornati dall’Ufficio statistica di Palazzo Malvezzi.

Da decenni è in atto un processo di semplificazione delle strutture familiari che vede da un lato la crescita del numero di famiglie, dall’altro la contrazione del numero medio di componenti, in dieci anni diminuito da 2,10 al 2,05, a causa del forte aumento del peso delle famiglie con uno o due componenti.
In particolare sono in aumento le monocomponenti pari al 43% (nel 2013 erano il 41,3%) percentuale che supera il 50% nel comune capoluogo.
Più della metà delle famiglie con un componente sono costituite da donne, mentre la fascia di età prevalente nelle monocomponenti è quella con più di 64 anni.
Le famiglie con almeno un componente straniero rappresentano il 12,9% di tutte le famiglie, in aumento di un punto percentuale in meno di dieci anni.
Stabile la percentuale di famiglie con almeno un componente anziano (36,6%), mentre in calo quelle con almeno un minorenne (12% rispetto al 12,5% di cinque anni prima). (r.cr.)

Nell”immagine, l”infografica realizzata dalla Città metropolitana

Cresce il numero delle famiglie nella città metropolitana di Bologna, ma diminuiscono i componenti
Cronaca 7 Luglio 2020

Amilcare Renzi di Confartigianato nel Cda di BolognaFiere

«Un polo fieristico regionale è un’opportunità per il circondario che dal turismo legato al business potrà ottenere grandi vantaggi».
Amilcare Renzi, segretario di Confartigianato Bologna metropolitana, è stato eletto nel consiglio di amministrazione di BolognaFiere, e ha le idee chiare sull’apporto che un ente fieristico forte può dare al circondario e anche sul futuro di Imola, città di riferimento del circondario che a settembre avrà di nuovo un sindaco.

«A Imola occorre un sindaco che faccia il promotore del territorio, per attrarre investimenti e insediamenti che diano occupazione e lavoro all’indotto. Poi bisogna lavorare per essere maggiormente integrati con il sistema metropolitano dal punto di vista sanitario e da quello della mobilità. Sarà un triennio difficile, ma credo all’insegna dell’unità di intenti fra pubblico e privato». (c.f.)

L’intervista completa nel numero del Sabato sera del 2 luglio

Amilcare Renzi di Confartigianato nel Cda di BolognaFiere
Cronaca 12 Agosto 2019

Consegnata al ministro Toninelli la bozza di accordo sul Passante di mezzo

La Città metropolitana ha inviato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la bozza di accordo sottoscritta da tutti gli enti interessati sul nuovo progetto del Passante, proposto dal ministro Danilo Toninelli, per la realizzazione dell’ampliamento in sede di autostrada e tangenziale nel tratto bolognese.

«La bozza di accordo con le firme di Comune di Bologna, Città metropolitana, Regione Emilia-Romagna e Società Autostrade torna ora nelle mani del Mit, dopodiché l’iter dell’opera potra` riprendere, a partire dalla convocazione della Conferenza di servizi – spiega Marco Monesi, consigliere delegato alla Mobilità sostenibile e Viabilità della Città metropolitana –, che confido giunga al più presto».
Anche perché «la proposta del Ministero è assolutamente in linea con quella originale e per questo è stata accolta con favore – aggiunge Monesi –. Ora sembrerebbe singolare se non schizofrenico un ulteriore allungamento dei tempi».

Le polemiche, però, non mancano: «Il Passante di mezzo non è la soluzione: la Città metropolitana continua ad avallare la scelta progettistica sbagliata – attacca Marta Evangelisti, consigliera del gruppo “Uniti per l’alternativa” –. Lo abbiamo detto e ribadito in ogni sede: allargare la strada non è sufficiente, contribuirà solo a far sì che su quella arteria transiti un numero di veicoli ancora superiore, a discapito della sicurezza e della tutela ambientale».
Poi l’affondo: «Il Partito democratico, con a capo il governatore della Regione Stefano Bonaccini, pur di portare a casa una soluzione, si è piegato addirittura alle condizioni peggiorative imposte dal ministro Toninelli». (r.cr.)

Un render del progetto di Società autostrade

Consegnata al ministro Toninelli la bozza di accordo sul Passante di mezzo
Cultura e Spettacoli 25 Ottobre 2018

Vetrano e Randisi rileggono Riccardo III all'Arena del Sole di Bologna fino a domenica

In scena fino a domenica 28 ottobre a Bologna il nuovo lavoro dei registi e attori Enzo Vetrano e Stefano Randisi: il teatro Arena del Sole ospita nella sala Thierry Salmon Riccardo3. L”avversario, una produzione Arca Azzurra Produzioni e Ert Emilia Romagna Teatro Fondazione realizzata in collaborazione con Le Tre Corde / Compagnia Vetrano Randisi. Il testo, un adattamento di Francesco Niccolini, rilegge in chiave contemporanea il Riccardo III di William Shakespeare: «Oggi demone recluso e indomito, viene qui sottratto al medioevo inglese e diventa abitante del presente, dando vita a una messa in scena che non sarà una pura variazione sul tema ma qualcosa di “meno rassicurante” – si legge nel comunicato stampa -. L’ambientazione non è quella di un sala da palazzo reale quattrocentesca, ma sul palcoscenico è tutto bianco e verde acido, pareti che ricordano molto da vicino la stanza di un ospedale: un letto, una sedia a rotelle, un grande specchio. Forse ci troviamo all”interno di un ospedale psichiatrico o un manicomio criminale e forse stiamo per assistere a una terapia sperimentale che porterà un paziente ad affrontare gli orrori di cui si è macchiato. O forse siamo proprio dentro la sua mente abitata da incubi e fantasmi».

Enzo Vetrano è Riccardo, Stefano Randisi è Lady Anna, ma anche un sicario, Giorgio di Clarence, Buckingham, Edoardo e Richmond, e Giovanni Moschella è tutti gli altri personaggi (un altro sicario, Hastings, Elisabetta, il principino, Margherita, il sindaco di Londra, Stanley).

Scrivono Nicolini, Vetrano e Randisi nelle note di drammaturgia e regia: «La terapia/psicodramma ha inizio: la corona passa da una testa a un”altra, la ghigliottina si abbatte feroce, le campane suonano a festa o a morto, mentre un corvo si aggira, come se quel luogo gli appartenesse. E soprattutto, c’è un’iniezione che incombe come una spada di Damocle. O piuttosto di Richmond, in questo caso. In un luogo pieno di fantasmi, rivive la vicenda di Riccardo di Gloucester – il malvagio più malvagio, ma al tempo stesso più terribilmente simpatico mai creato dal genio umano – e dei suoi omicidi seriali, ma, al momento del gran finale, giusto un istante prima della morte («Un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo!») Riccardo risorge dai suoi peccati e con il suo ultimo monologo visionario si congeda, accoglie la liberazione che gli giunge non dalla spada di Richmond ma dall”iniezione che gli viene somministrata: sedato, ridotto alla passività. È l”inizio del recupero o la fine della speranza? È solo questione di tempo oppure quella iniezione è una conquista che permette la liberazione definitiva dal male? Parafrasando Macbeth e il suo “Tomorrow and Tomorrow and Tomorrow”, a noi resta soltanto un “Forse e Forse e ancora Forse”. L”unica cosa di cui siamo sicuri è che ora il protagonista – dopo aver riconosciuto il sangue versato – è annichilito. Tutto sommato non è nemmeno così importante essere sicuri chi è il medico, chi l”infermiere e chi il paziente, o se si tratta di diversi criminali coinvolti nello stesso esperimento: sembrano più le due identità di una stessa persona. Uno l”avversario dell”altro. Quella corona, per cui tutto questo è accaduto, nella storia, in teatro e nella vita, ora giace abbandonata. Sul letto da ospedale o sul palcoscenico: in qualunque angolo di questa stanza dedicata alla somministrazione del dolore. Lo spettacolo è finito. L”unica cosa che può sopravvivere a tutta questa devastazione è solo il Teatro, con i suoi fantasmi. E tutti i suoi illusori forse».

In scena all”Arena del Sole giovedì e venerdì alle 20.30, sabato alle 20, domenica alle 16.30. Sabato 27 ottobre alle 16 nel foyer dell”Arena del Sole si terrà una conversazione con Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Giovanni Moschella, durante la quale verrà anche presentato il libro Riccardo3 di Francesco Niccolini, edito nella collana Linea di Ert e Luca Sossella Editore. Biglietti: da 15 a 7 euro più prevendita. Informazioni: 051/2910910.

Nella foto (di Luca Del Pia): da sinistra Stefano Randisi, Enzo Vetrano e Giovanni Moschella

Vetrano e Randisi rileggono Riccardo III all'Arena del Sole di Bologna fino a domenica
Ciucci (ri)belli 12 Ottobre 2018

Il Jurassik Weekend al Museo Capellini di Bologna

In occasione del 25° anniversario dell’uscita del film Jurassic Park, il museo geologico Giovanni Capellini di Bologna, in via Zamboni 63, organizza un “weekend giurassico”, dedicato ai dinosauri e al film che li ha resi popolari in tutto il mondo.

Jurassik Weekend
13-14 ottobre 2018
ore 10 – 18

Per info e prenotazioni (obbligatorie): www.sma.unibo.it/agenda

Programma di sabato 13 ottobre 2018

  • Ore 10.30, 14.30 e 15.45, IL DNA. UN’ELICA MERAVIGLIOSA
    Attività didattica per bambini dai 9 ai 13 anni
  • Ore 10.30, 14.30 e 15.45, IL PUZZLE DEI DINOSAURI
    Attività didattica per bambini dai 7 ai 13 anni
  • Ore 11.30, 15.30, visite guidate al museo
  • Ore 17, CATCH ME IF YOU CAN: LUOGHI E MODI IMPROBABILI PER TROVARE DINOSAURI, conferenza di Federico Fanti

Programma di domenica 14 ottobre 2018

  • Ore 10.30, 14.30, 15.45 e 17, IL DNA. UN’ELICA MERAVIGLIOSA
    Attività didattica per bambini dai 9 ai 13 anni
  • Ore: 10.30, 14.30, 15.45 e 17, IL PUZZLE DEI DINOSAURI
    Attività didattica per bambini dai 7 ai 13 anni
  • Ore 11.30, visita guidata al museo

Collezione di Geologia Museo Giovanni Capellini
via Zamboni 63, Bologna
Per info: sma.museocapellini@unibo.it
Tel.: 051 2094555

Il Jurassik Weekend al Museo Capellini di Bologna
Sport 20 Settembre 2018

Intervista a Fabrizio Rossini, un imolese tra gli organizzatori della tappa del Mondiale di volley

Sono giorni di fibrillazione per la pallavolo in regione: una tappa del Mondiale di volley arriverà in centro a Bologna. Il vecchio palaDozza sta affrontando in queste ore un nuovo restyling per abbracciarla: la seconda fase della corsa iridata che giocherà 6 partite tra venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 settembre. E in prima fila in questo evento di importanza planetaria, come è avvenuto spesso negli ultimi anni, c’è un imolese. Fabrizio Rossini. «E’ colpa di Massimo Righi, l’amministratore delegato della Lega – commenta Rossini -. E’ entrato a far parte del comitato organizzatore per la tappa bolognese e mi ha fatto una di quelle proposte, come sussurrava Marlon Brando, che non si possono rifiutare… Anche se è un periodo di superlavoro, mi ha fatto piacere: sto infatti incontrando vari amici con cui ho lavorato negli anni alla Federazione Internazionale».

Chi giocherà a Bologna? 

«E’ un evento molto particolare. La prima fase qualifica le squadre per la seconda, la nostra appunto, e quindi non sappiamo ancora quali squadre arriveranno al palaDozza. Camere di hotel, pullman per gli allenamenti, viaggi, tutto è prenotato con targhette anonime. Non è semplice da comunicare, gli spettatori devono comprare il biglietto a prescindere dalle squadre, ma la nostra è una regione che ama il volley. Sa che arriveranno squadre top e infatti le gare del week-end stanno vendendo bene.

Perché hai lasciato Losanna e la Federazione internazionale? 

«Avevo la possibilità di rientrare in Italia: dei cacciatori di teste mi avevano cercato per un altro sport, poi c’erano le proposte della Lega con il posto di vicedirettore e della Federazione italiana come direttore della comunicazione. La vita in Svizzera era abbastanza solitaria e complicata, avevo progetti di famiglia che ho potuto realizzare rientrando: più che altro una scelta di vita, anche se il lavoro alla Fivb era davvero stellare ed estremamente interessante. Anche il finale è stato bello: nel penultimo giorno sul Lago Lemano stavo preparando il classico scatolone in ufficio. Il vicepresidente entrò con un contratto di consulenza, in bianco… You can write yourself role and figures, mi disse: cioè, metti tu ruolo e cifre. Non me lo sarei mai aspettato: la Fivb dell’epoca era famosa per i suoi licenziamenti improvvisi».

Segui ancora le squadre imolesi? 

«Non dimentico da dove sono partito: in particolare i gradoni di via Volta, da dove ho anche usato il primo cellulare che avessi mai visto, quello di Radio Imola, un affare da cinque chili che scaldava come una stufa e con la batteria per soli quattro set. Seguo i risultati, a Bologna abito vicino a Brunella Filippini, ex star del Famila, e poi ci sono i social che aiutano a stare in contatto con tanti giocatori e giocatrici di quel periodo».

L’Italia vincerà i Mondiali? 

«Lo speriamo tutti. La squadra è forte, ben preparata. Ma vale sempre la regola base dello sport: essere nel posto giusto e in forma al momento giusto». (p.z.)

L’articolo completo su «sabato sera» del 20 settembre.

Nella foto: Fabrizio Rossini sul palco della Federazione Internazionale

Intervista a Fabrizio Rossini, un imolese tra gli organizzatori della tappa del Mondiale di volley
Economia 3 Settembre 2018

Lavo&Lavoro, la lavanderia che offre un'opportunità di riscatto anche ai detenuti della Dozza

Lavare i panni sporchi come metafora di riscatto sociale. Al carcere di Bologna la metafora è ora realtà grazie al progetto “Lavo&lavoro” realizzato e gestito dalla cooperativa sociale “I Quattro Castelli”, con sede legale a Castel San Pietro e stabilimento produttivo a Toscanella di Dozza. Un progetto che punta a garantire un futuro diverso per chi è costretto a vivere dietro mura invalicabili in attesa di aver saldato il proprio debito con la società.

Core business della cooperativa nata nel 2004 è la lavanderia industriale, nella quale lavorano 26 persone, di cui circa la metà con disabilità o disagio sociale. A questi si sono aggiunti da alcune settimane due detenuti del carcere bolognese della Dozza quali operatori della nuova lavanderia interna al carcere nata sulle ceneri della precedente grazie al progetto e all’investimento della cooperativa. Si tratta complessivamente di 450 mila euro sostenuti da un finanziamento di 35 mila euro da parte della Fondazione Cassa di risparmio di Bologna e dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, cui va aggiunto un finanziamento da 285 mila euro rimborsabile in sette anni da parte di Banca Etica. Il resto dell’investimento è stato coperto dalla cooperativa.

«La nuova lavanderia è dotata di macchinari per il lavaggio sanitario della biancheria e degli indumenti – spiega Nicola Sandri, socio della Quattro Castelli e responsabile del progetto in carcere -. Significa che la biancheria sporca in entrata e quella pulita in uscita sono trattate in settori diversi, separati da una barriera sanitaria in plexiglas che impedisce la contaminazione biologica fra tessuti. Inoltre abbiamo installato un depuratore che recupera circa il 60 per cento delle acque di processo da utilizzare nelle prime fasi dei successivi lavaggi e lavoriamo con la tracciabilità degli indumenti tramite chip e codici a barre per la garanzia del cliente e del nostro lavoro. Infine utilizziamo detersivi biologici. A pieno regime saremo in grado di nettare dieci quintali di indumenti al giorno su turno unico».

Quando le commesse saranno tali da far funzionare l’impianto a pieno regime, lavoreranno per la cooperativa sei detenuti, selezionati in collaborazione con l’ufficio educativo del carcere sulla base della disponibilità, della condotta e della durata della pena. Essendo la formazione professionale fra gli obiettivi del progetto, saranno «privilegiati» i detenuti con pena medio-breve. «Puntiamo a formare le persone che partecipano al progetto dando loro competenze lavorative spendibili una volta usciti dal carcere, presso lavanderia industriale o self service – spiega Sandri -. Inoltre il progetto punta ad annullare almeno in parte il debito economico dei detenuti, che altrimenti potranno saldare solo al termine della pena. Per questo una parte dello stipendio, che ammonta a circa 900 euro al mese per un part timedi 35 ore, viene trattenuta dall’amministrazione della casa circondariale».

Il presidente della Quattro Castelli, Roberto Accorsi, ha fortemente voluto il progetto da quando, nel 2014, la cooperativa ha tenuto un corso professionale proprio dentro al carcere della Dozza, nella preesistente lavanderia, equipaggiata solo per soddisfare le esigenze del carcere. Oggi, invece, la nuova lavanderia non solo copre le necessità interne ma lavora anche con una commessa esterna dell’azienda Servizi ospedalieri, titolare del contratto per il lavaggio degli indumenti degli anziani delle case di riposo e residenze di Asp Città di Bologna.  (mi.mo.)

L’articolo completo è su «sabato sera» del 30 agosto

Nella foto il personale della lavanderia

Lavo&Lavoro, la lavanderia che offre un'opportunità di riscatto anche ai detenuti della Dozza
Cronaca 24 Agosto 2018

Ad Area Blu per un anno la cura e la manutenzione delle strade del distretto bolognese Pianura est

Sarà Area Blu a occuparsi, fino al 31 luglio 2019, della cura e della manutenzione ordinaria delle strade del distretto Pianura est di Bologna, vale da dire di una vasta area del territorio provinciale che comprende i comuni di Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castel Maggiore, Castello d”Argile, Castenaso, Galliera, Granarolo dell”Emilia, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale.

La decisione è stata presa dalla Città metropolitana, dopo una prima fase di sperimentazione avviata nel dicembre scorso e conclusasi a luglio. L”ente bolognese, che è socio di Area Blu, ha affidato alla Spa in house providing tutti i servizi di manutenzione ordinaria delle strade provinciali della Pianura est, compresi quelli si sgombero neve e spargimento sale. La delibera del Consiglio metropolitano ha incassato i voti a favore del Pd e l”astensione di Uniti per l”Alternativa, Movimento 5 Stelle e Rete Civica.

“La Città metropolitana conferma quindi la scelta dell’affidamento ad Area Blu anche alla luce dell’esito positivo con cui si è conclusa la fase di sperimentazione – sottolinea il consigliere delegato Marco Monesi -. L”obiettivo è quello di garantire i necessari standard manutentivi e di sicurezza. L’utilizzo dello strumento in house rappresenta inoltre per l’ente un valore aggiunto, in quanto consente di mantenere un controllo pubblico stringente sulle attività affidate”.

Alla base della scelta, c”è la constatazione che il Servizio Progettazione costruzioni e manutenzione strade della Città metropolitana ha incontrato sempre più difficoltà a gestire l”attività direttamente, soprattutto a causa di una consistente riduzione del personale. Da qui l”affidamento ad Area Blu, dietro il corrispettivo di poco più di 1,2 milioni di euro, che comprendono le seguenti attività: sorveglianza della zona da manutenere e servizio di reperibilità, sfalcio periodico, manutenzione delle pertinenze stradali e del verde, pulizia dei piani viabili, delle banchine e delle pertinenze stradali, manutenzione ordinaria del piano viabile, delle barriere di sicurezza, delle opere d’arte e degli impianti, nonché della segnaletica verticale e orizzontale; svolgimento dei servizi di sgombero neve e sparsa sale, che comprende il monitoraggio dei fenomeni meteo e l”attivazione/preallarme nonché la disponibilità di 26 mezzi spartineve e sei mezzi spargisale.

La foto è tratta dal sito della Città metropolitana di Bologna

Ad Area Blu per un anno la cura e la manutenzione delle strade del distretto bolognese Pianura est
Cronaca 20 Agosto 2018

Contro i tumori al seno Castel San Pietro schiera la propria squadra nella Race for the Cure, aperte le iscrizioni

Castel San Pietro parteciperà alla 12a Race for the Cure di Bologna con una propria squadra. Per la prima volta, dopo anni in cui non aveva fatto mancare comunque il proprio sostegno e patrocinio all”iniziativa a favore della lotta contro i tumori al seno, per l”edizione 2018 il Comune guidato dal sindaco Fausto Tinti ha deciso di scendere in pista ufficialmente e presenta una grande novità: “Castello in Rosa”.

Una squadra tutta castellana parteciperà dunque alla manifestazione ludico sportiva, organizzata dall”associazione Susan G. Komen Italia, in programma il 23 settembre ai Giardini Margherita di Bologna. I partecipanti, a partire dalle 10, potranno cimentarsi nella vera e propria corsa podistica lunga cinque chilometri, oppure optare per la passeggiata di due chilometri, entrambe con lo stesso intento: sostenere la lotta ai tumori del seno ed esprimere solidarietà alle donne che si sono confrontate con questa malattia.

Nel 2017 la Race for the Cure di Bologna registrò quasi 20.000 iscritti, tra cui 1.250 “Donne in Rosa”, cioè donne che hanno dovuto affrontare direttamente la malattia e che volontariamente lo fanno sapere indossando una maglietta rosa.

L”invito a partecipare arriva dalla vicesindaca di Castel San Pietro Terme, Francesca Farolfi: «Invitiamo a partecipare numerosi con la squadra“Castello in Rosa”: l’obiettivo è raggiungere almeno i 300 iscritti. L’adesione del Comune avviene infatti nell’ambito del programma “Più corriamo, più doniamo” e se la squadra della città raggiungerà almeno i 300 iscritti, l’associazione organizzerà nel nostro territorio, in coordinamento con l’amministrazione comunale, una giornata dedicata alla prevenzione e alla diagnosi precoce dei tumori del seno, utilizzando la loro unità mobile di senologia. Ringraziamo Buonumore Walking, Coordinamento del Volontariato, Pro Loco, Auser e Polisportiva di Osteria Grande che collaborano con il Comune per la raccolta delle iscrizioni».

Le iscrizioni sono dunque aperte e ci si può rivolgere ai numeri 338 1574432 – 051 6954102, alla  – Proloco  051 6951379, Auser 051 948201. I moduli sono disponibili presso le sedi di Proloco in via Ugo Bassi 19, Auser in via Mazzini 41 e al bar della Bocciofila di Osteria Grande in viale Broccoli 60. 

Nella foto la partenza 2017 della Race for the Cure

Contro i tumori al seno Castel San Pietro schiera la propria squadra nella Race for the Cure, aperte le iscrizioni
Economia 16 Agosto 2018

Scuola e lavoro, ecco Its Maker, l'istituto che garantisce il 100% di occupazione ai diplomati

I dati usciti nei giorni scorsi dall’Its Maker (l’acronimo sta per istituto tecnico superiore) si possono leggere in due modi. La notizia è che il 100% degli studenti dell’anno appena concluso ha subito trovato un lavoro. Prima lettura: un record. Si tratta di corsi post diploma, durano 2000 ore spalmati su due anni di cui 800 ore svolte direttamente come tirocinio in azienda. Tra i partner principali di Its Maker, la cui sede a Bologna è in via Bassanelli 9/11, figurano anche Ima Spa di Ozzano e Sacmi di Imola. Seconda lettura: i ragazzi che scelgono un tale percorso di studio, alternativo alla laurea triennale, sono maledettamente pochi. Pochi perché il mercato del lavoro potrebbe assorbirne molti di più.

Se confrontiamo i numeri della situazione negli altri paesi europei balza all’occhio il paradosso. Il Regno Unito, che non è più un paese manifatturiero da almeno trent’anni, possiede un canale formativo professionalizzante, alternativo all”università, con più di 272 mila iscritti. In Spagna corsi analoghi sono frequentati da 400 mila ragazzi. Numeri più alti li troviamo in Francia, dove gli iscritti sono 529 mila. Tra tutte svetta la Germania, precursore del sistema di istruzione duale e locomotiva industriale dell’Europa che specializza fuori degli atenei quasi 770 mila ragazzi.

Gli Its italiani sono organizzati su scala provinciale, in una logica di sistema regionale. In Emilia Romagna ne esistono sette differenti, strutturati come fondazioni, che consentono di approfondire materie quali turismo, mobilità sostenibile, agroalimentare ed energia, tanto per citarne alcune. Per quanto riguarda l’Its Maker, è presente con quattro sedi (Bologna, Modena, Fornovo Taro e Reggio Emilia). Otto i corsi, che vanno dal tecnico superiore dei sistemi di controllo nella fabbrica digitale al tecnico superiore per materiali compositi e stampa 3D, solo per citarne due. Dal prossimo anno, si aggiungerà Forlì con il corso di tecnico superiore per industrializzazione dei processi e del prodotto.

Gli iscritti ai corsi dell’Its Maker sono 275. «Su Bologna gli studenti sono 75, a Modena 100, Fornovo Taro 50, Reggio Emilia 50» elenca Flavia Ferraro, tutor presso la sede di Bologna. E in Italia? «Nonostante siamo la seconda potenza manifatturiera in Europa, la settima economia mondiale – evidenzia il vice presidente di Confindustria per il Capitale umano, Giovanni Brugnoli – restiamo all’ultimo posto potendo annoverare i soli 8/9 mila studenti iscritti agli Its».

Ma cosa imparano gli studenti in corsi ibridi, a metà strada tra laurea e diploma?
«I giovani saranno in grado di gestire i protocolli di comunicazione fra le macchine, procedere alla loro verifica, al montaggio e all’installazione, anche nelle aziende dei clienti. Quindi dovranno essere disponibili a viaggiare, a fare i trasfertisti, a collaborare con gli uffici tecnici. E’ un lavoro che sarà la fabbrica del futuro» spiega Daniele Vacchi, dirigente e azionista Ima, nonché direttore di Its Maker.

L’esperienza degli studenti dell’Its Maker è dritta come un fuso, o quasi. Maurizio Melandri e Andrea Pezzi sono tra i diplomati delle passate sessioni ad avere avuto a stretto giro un contratto in tasca. Un approccio concreto alla vita che li ha portati a scartare l’idea di lunghi percorsi universitari, optando per uno stipendio il prima possibile e il traguardo di una vita autonoma.

«Avevo soltanto un anno di ingegneria alle spalle, dove presi una batosta – racconta Melandri, imolese di 23 anni, diplomato al liceo scientifico Valeriani –. Non vedevo una prospettiva a breve, ma tanti ingegneri “a spasso”, senza lavoro. Il corso all’Its Maker l’ho concluso il 15 luglio 2016. Il lunedì successivo, il 18, avevo già un posto di lavoro alla Amap Srl, un’azienda allora fornitrice Ima che successivamente è stata acquisita da quest’ultima. Ora lavoro in Ima e mi occupo di premontaggi e blisteratrici». Andrea, invece, perito elettronico sfornato dall’Itis di Porretta dove risiede, ha realizzato il suo desiderio di lavorare nel mondo del software: «Per me è il primo passo verso un percorso di programmazione e progettazione».

Le aziende che partecipano al progetto dell’Its Maker sono molte. Alcune come Ima e Sacmi con investimenti a fondo perduto. Altre fornendo insegnanti che provengono dagli uffici delle aziende stesse. Tra queste, oltre le suddette Ima e Sacmi, citiamo Gd, Aretè & Cocchi Technology, Marchesini Group, MG2 di Pianoro, Protesa di Imola, Schneider Electric. I percorsi, promossi e finanziati anche da Regione Emilia Romagna, ministero dell’Istruzione e Fondo sociale europeo, prevedono una quota di 200 euro a carico degli iscritti che passeranno le selezioni.

«Partecipiamo e collaboriamo con gli Its fin dalla loro nascita, siamo tra i soci fondatori dell’Its in meccatronica di Bologna, poi confluito nell’Its Maker», spiega Mauro Tozzola delle risorse umane Sacmi.  (ti. fu.)

L’articolo completo è su «sabato sera» del 2 agosto

Nella foto l”imolese Maurizio Melandri al lavoro in Ima

Scuola e lavoro, ecco Its Maker, l'istituto che garantisce il 100% di occupazione ai diplomati

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