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Economia 16 Dicembre 2022

Terre Cevico cresce, l’export a più 40% e più valore per i soci

Cresce la coop. vitivinicola guidata dall’imolese Marco Nannetti. Le vendite all’estero, aumentate del 40%, rappresentano il 43% del totale; investimenti per 7,4 milioni di euro. Grande spinta sulla sostenibilità, +7% nel biologico. (r.e.)

Approfondimenti su «sabato sera» del 15 dicembre.

Nella foto: Marco Nannetti

Terre Cevico cresce, l’export a più 40% e più valore per i soci
Economia 25 Febbraio 2021

L’Enoteca regionale coordina maxi-progetto di filiera «green» per il comparto vitivinicolo dell’Emilia Romagna

«Legàmi di vite» è il nuovo contratto di sviluppo «green» nel comparto vitivinicolo dell’Emilia Romagna, che prevede interventi per oltre 115 milioni di euro, di cui 81 milioni sul versante ambientale. Il progetto, che vede il coordinamento di Enoteca regionale, è stato presentato al ministero dello Sviluppo economico.

Vi hanno aderito le più importanti realtà regionali cooperative, rappresentative di 12 mila imprese agricole socie, per un totale di 470 mila tonnellate di uva lavorata (il 61% della produzione dell’Emilia Romagna, dato 2019) e di 3.400.000 ettolitri di vino imbottigliato all’anno. Numeri importanti anche sotto il punto di vista occupazionale, con ben 1.232.000 giornate/lavoro agricolo e con circa 2.800 unità impiegate nelle cantine. Le aziende aderenti al progetto sono: Caviro Extra, Caviro, Agrintesa, Cantina Forlì Predappio, Cantina di Carpi e Sorbara, Terre Cevico, Le Romagnole, Medici Ermete, Cantine Riunite & Civ, Enomondo.

Obiettivo del contratto è lo sviluppo di una filiera sostenibile e circolare, anche con la messa a punto di un protocollo ambientale. Tra gli interventi che saranno realizzati in Emilia Romagna, oltre all’ampliamento della capacità produttiva, si prevede la trasformazione di prodotti agricoli del settore vitivinicolo e loro sottoprodotti (circa 67 mila tonnellate/anno derivanti dai processi di vinificazione) in acido tartarico naturale e biocarburanti avanzati, efficientamento energetico nei processi produttivi, riduzioni dei gas effetto serra, riduzione dell’impatto ambientale dei processi, realizzazione e potenziamento di sistemi di depurazione delle acque reflue in uscita dagli stabilimenti (attualmente 560 mila metri cubi/anno di reflui da attività agroalimentare ceduti in depurazione) e miglioramento dei sistemi di confezionamento e di stoccaggio. (lo.mi.)

Nella foto: il modello di economia circolare del progetto «Legàmi di vite»

L’Enoteca regionale coordina maxi-progetto di filiera «green» per il comparto vitivinicolo dell’Emilia Romagna
Economia 30 Aprile 2018

Caviro e Cevico insieme per Bolé, il nuovo spumante di Trebbiano

Il consorzio Cevico (che nel territorio imolese ha come socio la Cantina dei Colli Romagnoli) e Caviro (che qui annovera tra i soci la Cavim di Sasso Morelli) insieme per valorizzare il Trebbiano (14.700 ettari di impianti in Romagna) e conquistare il mondo delle bollicine. E’ questa la rivoluzione presentata al Vinitaly con Bolé, una società controllata esattamente a metà dai due colossi cooperativi, che produrrà vino con l’omonimo marchio secondo la nuova ”Doc Romagna Spumante – Novebolle” per i circuiti Horeca (Hotellerie-Restaurant-Café, ossia si troverà – oltre che nelle enoteche – in hotel, ristroranti e bar) e per il mercato estero. La potenza in campo è da player mondiale: Caviro associa infatti 13mila viticoltori (7 milioni di quintali di uva), mentre altri 5mila ne raggruppa Cevico (circa 1,5 milioni di quintali di uva lavorata).
Bolé è ufficialmente la prima etichetta di Novebolle, frutto della collaborazione di un team di enologi esperti che hanno felicemente unito in questa linea di spumanti, al momento un Brut e un Extra Dry realizzati con metodo Martinotti-Charmat.
Il consiglio di amministrazione è composto da cinque consiglieri: due per parte e un indipendente, Ruenza Santandrea, che è anche presidente. Così, attraverso un progetto imprenditoriale che guarda in grande, vengono così superate le divisioni di un mondo passato (quello ”bianco” di Caviro e quello ”rosso” di Cevico) in nome della cooperazione e della ricerca del massimo valore aggiunto possibile per i soci. E’ una svolta epocale, impensabile fino a 10-15 anni fa.

c.f.

Nella foto, da sinistra: il presidente di Caviro, Carlo Dalmonte, la presidente di Bolé, Ruenza Santandrea, il presidente di Cevico, Marco Nannetti e Damiano Bandini de La Vecchia Stamperia di Faenza che ha curato la ricerca del lettering stile liberty.

Caviro e Cevico insieme per Bolé, il nuovo spumante di Trebbiano

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