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Cronaca 28 Gennaio 2022

Peste suina, cinghiali osservati speciali anche dai… droni

Non è una malattia che si trasmette all’uomo, non ci sono stati, finora, contagi nei suini in Emilia Romagna e, quindi, neanche a Imola o nel circondario. Queste le prime notizie da sottolineare sull’epidemia di peste suina che ha colpito, da inizio gennaio, alcune zone del Piemonte e della Liguria. La Regione Emilia Romagna ha già sospeso alcune forme di caccia al cinghiale nelle due province più a rischio, Piacenza e Parma, e ha «irrobustito» il livello dei controlli e dell’attenzione al territorio. Sull’Appennino bolognese e modenese, a Ronchidoso in comune di Gaggio Montano (Bo) e Iola di Montese (Mo), sono stati usati anche droni dotati di termocamere per rilevare la presenza di eventuali carcasse di animali. «In tutta la provincia di Bologna  – sottolinea Geremia Dosa, dirigente veterinario e responsabile della Sanità animale per l’Ausl di Imola – è già da tempo a disposizione dei cittadini, per tutto il giorno e tutti i giorni, il numero di telefono 051 6092124, per segnalare il rinvenimento di un cinghiale morto o eventuali suoi resti». (lo.mi.)

L’intervista completa al veterinario Dosa e approfondimenti su modalità di contagio e sintomi su «sabato sera» del 27 gennaio

Nella foto: drone utilizzato sull’Appennino bolognese per intercettare cinghiali morti

Peste suina, cinghiali osservati speciali anche dai… droni
Cronaca 3 Maggio 2018

Emergenza cinghiali, piano straordinario di controllo anche in Valquaderna e a Palesio

Dal 20 aprile scorso, per far fronte all”emergenza dei cinghiali che sempre più spesso sono causa di incidenti stradali oltre ad arrecare danni all”agricoltura, è in corso un piano straordinario di controllo e abbattimenti selettivi nel Parco regionale dei Gessi Bolognesi e dei Calanchi dell”Abbadessa e nell”area a sud-est della Città metropolitana di Bologna, ovvero quella che interessa Ozzano Emilia, Castel San Pietro e marginalmente Imola. Il piano è stato fortemente voluto dalla Regione Emilia-Romagna, «Il problema dei cinghiali è all”ordine del giorno – spiegano dalla Polizia provinciale – perché spesso causano problemi ai cittadini. Gli avvistamenti non sono rari nemmeno vicino alle città, come dimostrano le testimonianze in via Montericco e alla centrale Hera a Imola. Il motivo è da ricercare anche nella presenza in collina di branchi di lupi (i nemici naturali, ndr) che portano i cinghiali a spostarsi e raggiungere zone meno rischiose».

Il piano prevede il controllo e l”abbattimento selettivo dei cinghiali da postazioni fisse per mano di operatori volontari specializzati, per i quali la Città metropolitana aveva nei mesi scorsi aperto le domande (leggi la news), coordinati dalla Polizia provinciale. «La nostra attività – proseguono – consiste nel monitorare la situazione al di fuori del Parco e limitare il numero di cinghiali presenti. I giorni in calendario sono il martedì e il venerdì (sia la mattina presto che la sera in entrambe le giornate) e le persone abilitate devono essere qualificate. Non tutti i cacciatori possono cacciare il cinghiale. I volontari presenti finora sono stati dai 15 ai 30 per ogni intervento. Il piano di controllo dovrebbe durare 3 mesi, a meno di cambiamenti o proroghe in corso d”opera».

Una volta abbattuti gli animali vengono portati ai Centri di lavorazione carni sul territorio (ad esempio a Monterenzio o Carseggio) che sono convenzionati con la Città metropolitana e dove vengono eseguiti i controlli sanitari. Una volta terminate le verifiche, il 25% circa delle carni può essere riconsegnata ai volontari per compensarli del loro sforzo venatorio, mentre la parte restante viene venduta dal Centro stesso che riconosce all”Ente di provenienza (Regione, Provincia o in questo caso la Città Metropolitana) un corrispettivo in base al quantitativo venduto.

«L”area più interessata – concludono – è la Valquaderna e Palesio e finora ne sono stati abbattuti qualche unità. Gli appostamenti devono essere effettuati in posti ben precisi e in completa sicurezza visto che con la primavera e l”estate sono più frequenti le passeggiate e le escursioni, a piedi o in bici, dei cittadini».

r.c.

Nelle foto: cinghiali e alcuni operatori durante una battuta di caccia

Emergenza cinghiali, piano straordinario di controllo anche in Valquaderna e a Palesio

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