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Cronaca 20 Dicembre 2019

Il punto sui lavori di Open Fiber per la posa della fibra ottica a Imola e in altri paesi del territorio

Sono passati due anni da quando in città sono cominciati i lavori per la posa della fibra ottica, che consente connessioni Internet ultraveloci, e ormai gli imolesi si sono dovuti abituare a cantieri estemporanei, buche e rattoppi, questi ultimi fatti a volte non proprio a regola d’arte. Per fare il punto sullo stato delle strade locali, infatti, non si può non tenere conto del ruolo di Open Fiber, la società partecipata da Enel e Cassa depositi & prestiti, che nel circondario, al momento, ha cantieri aperti anche a Casalfiumanese e Castel del Rio, mentre a Ozzano Emilia i lavori partiranno a breve. A Imola Open Fiber ha investito circa 8 milioni di euro, con l’obiettivo di cablare quasi 24 mila case e uffici, attraverso la posa di 14 mila chilometri di fibra ottica.

Un’opera imponente che, nonostante le tecniche mini-invasive adottate, sta creando comunque qualche disagio. «I lavori sull’infrastruttura sono all’80 per cento del piano di sviluppo complessivo – ci aggiorna Francesco Falcone, project manager di Site, l’impresa che opera per Open Fiber sul circondario -. A Imola ogni giorno abbiamo 4 o 5 squadre impegnatene gli scavi. La conclusione dei lavori di posa è prevista, salvo imprevisti, per maggio». Sul tema del ripristino del manto stradale dopo i lavori, Open Fiber precisa che «le squadre di Site effettuano prima un ripristino provvisorio per un corretto assestamento del terreno, e poi un ripristino definitivo, ossia la riasfaltatura della superficie stradale manomessa per l’installazione della fibra. A settembre è partita una tranche di ripristini definitivi, che si è conclusa la scorsa settimana. Siamo a circa il 30 per cento del totale. Durante i mesi invernali i ripristini definitivi si sospendono, perché le basse temperature non consentono il corretto assestamento del cemento su strada. Riprenderanno a marzo e si concluderanno nel giro di qualche mese». (lo.mi.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 19 dicembre

Il punto sui lavori di Open Fiber per la posa della fibra ottica a Imola e in altri paesi del territorio
Cronaca 3 Settembre 2019

La banda ultralarga a Borgo Tossignano e Fontanelice, ora si possono concludere contratti per la fibra ultraveloce

La banda ultralarga raggiunge anche la vallata del Santerno. Borgo Tossignano e Fontanelice sono infatti tra i primi nove comuni in Emilia Romagna dove si sono già conclusi i cantieri per la copertura delle cosiddette «aree bianche», zone cioè in cui le infrastrutture per la banda larga erano inesistenti e non remunerative per gli investitori privati, in quanto non comprese nelle aree a successo di mercato. Quello che si sta concretizzando è effetto della Strategia italiana perla banda ultralarga, approvata nel 2015 dal Governo italiano con di contribuire a ridurre il gap infrastrutturale con le grandi città e di soddisfare gli obiettivi fissati dall’Agenda digitale europea entro il 2020.

La prima fase di attuazione della Strategia riguarda proprio le aree bianche. In particolare, il Governo italiano ha scelto di sostenere gli interventi tramite fondi nazionali (Fsc) e fondi comunitari, Fesr e Feasr, assegnati alle Regioni dal ministero dello Sviluppo economico in base ad un accordo quadro Stato-Regioni. L’intervento consiste nel costruire una rete di proprietà pubblica, che verrà messa a disposizione di tutti gli operatori che vorranno attivare servizi verso cittadini e imprese. Più di recente, Regione Emilia Romagna, Lepida e Infratel Italia (società in house del ministero per lo Sviluppo economico) hanno firmato una intesa che ha reso possibile i lavori di messa a disposizione dell’infrastruttura pubblica in  per la rete a banda ultralarga in tutto il territorio. Open Fiber, concessionaria dei tre bandi pubblici emessi da Infratel Italia, segue in particolare i lavori nei comuni inclusi nelle aree bianche della regione, da non confondere con i lavori che, in questo caso con investimento privato, sta realizzando a Imola e di cui «sabato sera» ha dato più volte notizia nei mesi scorsi. Qui Open Fiber ha potuto utilizzare anche l’infrastruttura di rete preesistente, grazie a un accordo con Acantho, la società di telecomunicazioni e digital company del gruppo Hera con sede a Imola.

Tornando alla vallata, dallo scorso 19 luglio a Borgo Tossignano e Fontanelice è possibile stipulare, in via sperimentale, i contratti con gli operatori di telefonia per accedere a Internet utilizzando la fibra ultraveloce. I cittadini non si devono rivolgere a Open Fiber, che non vende servizi direttamente al cliente finale, ma agli operatori che hanno siglato accordi con Open Fiber: al momento si tratta di Vodafone, Tiscali e Fastweb, ma, spiegano da Open Fiber, altri se ne stanno aggiungendo. (lo.mi.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 29 agosto

Nella foto il filo rosso della fibra ottica

La banda ultralarga a Borgo Tossignano e Fontanelice, ora si possono concludere contratti per la fibra ultraveloce
Cronaca 26 Novembre 2018

A Ponte Rizzoli banda larga per otto aziende con la formula del finanziamento pubblico-privato

Lo stato della rete internet ozzanese ha compiuto un passo in avanti. Nella zona industriale di Ponte Rizzoli, cuore industriale del comune, otto aziende hanno deciso di contribuire con propri fondi per colmare il divario tecnologico che finora le ha tagliate fuori dalla rete di ultima generazione, quella in fibra ottica. «Oltre alla velocità di connessione è la sicurezza che preme ad un’azienda come la nostra» ha spiegato Daniele Bucci titolare di Hypertec Solution, studio tecnico di progettazione meccanica con sede in via Progresso capofila dell’iniziativa, in occasione della conferenza stampa di presentazione della conclusione del progetto lunedì 19 novembre. «Noi inviamo disegni nei cinque continenti – ha aggiunto Bucci – e avere la banda ultra larga significa lavorare al riparo da attacchi hacker. Molti dei nostri partner lo richiedono per la sigla degli accordi commerciali».

Il divario tecnologico, il digital divide per dirla all’inglese, è ancora una zavorra per molte aree produttive della nostra penisola. Ozzano non fa eccezione. Da qui l’idea partita da otto aziende che hanno impegnato 4.500 euro a testa per aggiungerli ai fondi regionali e portare fisicamente anche nelle aree della frazione ozzanese i cavi della fibra ottica. Oltre allo studio Hypertec, gli altri coinvolti sono Suzzi, Laco, Colkim, Gna, Dico, Andic-Mac e la Verniciatura Ozzanese, che «ora possono lavorare con la banda ultra larga, laddove prima non c’era connessione Adsl», ha precisato Lia Grandi, anch’essa socia di Hypertec.

Il modello di finanziamento pubblico-privato che ha reso possibile la realizzazione dell’intervento è contenuto nella legge regionale 14 del 2014 ed è stato attuato attraverso un accordo di programma siglato nell’aprile tra tutti i soggetti coinvolti, Comune di Ozzano compreso. «L’Amministrazione – ha spiegato l’assessore Giuseppe Rossi alle Infrastrutture digitali – ha favorito l’incontro tra privati e fornitori del servizio» cercando una strada per anticipare un intervento che le aziende chiedevano con forza da tempo. Come detto, la banda ultra larga è stata installata grazie al finanziamento congiunto pubblico–privato, che ha visto come attuatore la società Lepida Spa, il braccio operativo della Regione Emilia Romagna in fatto di sviluppo e consolidamento della rete.

L’infrastruttura è di proprietà del Comune, ma a tutti i soggetti contribuenti è stato dato un diritto d’uso. «L’estensione del servizio ad altre aziende è possibile, ma occorrerà prima creare un nucleo di potenziali aderenti di almeno cinque o sei soggetti che richiedano l’allaccio alla dorsale messa in opera» ha sottolineato Gianluca Mazzini direttore di Lepida Spa, in sostanza una «massa critica» che giustifichi economicamente l’intervento. Lepida non è nuova ad iniziative come quella di Ponte Rizzoli. «In tutta la regione ne abbiamo complessivamente 159, di dimensioni di solito più piccole rispetto a quelle della frazione ozzanese», ha proseguito Mazzini. (ti. fu.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 22 novembre

Nella foto un”immagine della conferenza stampa

A Ponte Rizzoli banda larga per otto aziende con la formula del finanziamento pubblico-privato

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