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Economia 6 Novembre 2019

Cala la produzione di kiwi italiano, tra le preoccupazioni c'è la concorrenza sempre più forte della Grecia

La produzione del kiwi italiano, varietà a polpa verde e varietà a polpa gialla, sarà di 371.225 tonnellate, in calo del 6% rispetto allo scorso anno. Questo il dato saliente uscito dalla conferenza Kiwi 2019/2020, l’appuntamento annuale tenutosi a Verona il 16 ottobre, organizzato dalla Camera di commercio, per divulgare le stime di produzione e commercializzazione appunto del kiwi. Evento che ha fatto seguito a Iko (l’International kiwifruit organization), convegno internazionale tenutosi quest’anno in Italia, a Torino, dall’8 al 10 settembre, e che ha evidenziato come la campagna del kiwi si apra con prospettive tutte da scoprire per via delle incognite di mercato e fitosanitarie. Vediamole. La Grecia sta diventando un competitor sempre più forte, con superfici coltivate a kiwi ancora in crescita.

«Sicuramente non siamo di fronte ad una situazione di eccedenza di prodotto – ha rassicurato Elisa Macchi, direttore del Cso Italy, aggregazione unica in Italia che associa molte delle aziende italiane leader nella produzione e nella commercializzazione della ortofrutta nazionale -. Tuttavia – ha aggiunto – bisogna prestare attenzione alla Grecia, che denota un livello elevato di produzione come quello dello scorso anno. Il periodo di commercializzazione dei Paesi dell’emisfero meridionale, invece, è più limitato: per il Cile le spedizioni in Europa sono già terminate, mentre per la Nuova Zelanda, forte competitor del prodotto italiano, la fine della commercializzazione in Europa è prevista per metà novembre». Insomma, un passaggio di testimone senza tensioni.

E veniamo a casa nostra. In Italia il calo delle superfici coltivate e il calo di prodotto sono dovute prevalentemente all’abbattimento delle piante colpite da moria, mentre sono stati segnalati danni da grandine, qualche caso di batteriosi, mentre la popolazione di cimice marmorata è nella fase di crescita esponenziale, quindi di maggiore impatto sulle coltivazioni. E proprio di cimice si è parlato nella seconda parte dell’incontro veronese dedicata ai progressi nella lotta all’insetto originario dell’Asia. «Siamo in piena emergenza – ha confermato Daniele Salvagno, componente della Giunta della Camera di commercio di Verona -, per cui servono misure urgenti». Ed al riguardo «si attende il via liberad el ministero dell’Ambiente, che deve emanare le linee guida per l’impiego della vespa samurai, nemica naturale della cimice». (ale.gio.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 31 ottobre

Cala la produzione di kiwi italiano, tra le preoccupazioni c'è la concorrenza sempre più forte della Grecia
Economia 17 Ottobre 2019

Agricoltura Emilia Romagna, anche la coltivazione del grano duro penalizzata dall'andamento climatico

L’influenza del cambiamento climatico, la ricerca e l’innovazione al servizio della produzione, le strategie d’impresa, l’andamento dei mercati agricoli e la copertura dei rischi. Tutti temi di cui si è parlato il 24 settembre al convegno dedicato alla coltivazione del grano duro. Un incontro con scienziati, produttori e rappresentanti delle organizzazioni di categoria organizzato dalla Regione Emilia Romagna proprio alla vigilia della stagione di semina, come opportunità di confronto e di approfondimento tecnico-scientifico e di orientamento degli agricoltori nelle scelte.

«Ricerca e innovazione, sia in campo tecnico che nelle strategie commerciali – ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli-, sono le strade da seguire per affrontare i cambiamenti climatici e le fitopatologi e che sempre più incidono sulle produzioni agricole. Le scelte per un’agricoltura sempre più evoluta e resiliente passano dall’agricoltura di precisione, allo studio delle innovazioni varietali, oltre ad adottare avvicendamenti e tecniche colturali che favoriscano la sostenibilità e la qualità dei suoli. Va sottolineata l’importanza della programmazione produttiva e degli accordi di filiera, con l’obiettivo di massimizzare e stabilizzare le rese produttive, contenere i costi senza incidere sulla produttività e sulla qualità del prodotto e ridurre i rischi di mercato».

Bastano pochi elementi per comprendere l’importanza del comparto cerealicolo emiliano-romagnolo: la nostra regione è tra le prime in Italia per la produzione con una quantità annuale (dati Istat 2014-2018) che si attesta a 2,1 milioni di tonnellate. Di queste, 773 mila tonnellate sono di frumento tenero, 373 mila di frumento duro, 647 mila di mais. Coltivano cereali oltre 31 mila aziende, più della metà del panorama agricolo regionale, per una superficie complessiva di circa 311 mila ettari, di cui 127 mila a frumento tenero, 62 mila a frumento duro, 69 mila a mais. Ed il convegno è stata l’occasione per fare il punto sulla stagione 2019. (r.cr.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 10 ottobre

Agricoltura Emilia Romagna, anche la coltivazione del grano duro penalizzata dall'andamento climatico
Cultura e Spettacoli 4 Settembre 2019

A Sesto Imolese al via la 25ª Festa dell'agricoltura, quattro giorni di eventi che coinvolgono tutto il paese

Giunge alla venticinquesima edizione la Festa dell’agricoltura di Sesto Imolese che l’associazione Festagri Sesto Imolese organizza da giovedì 5 a domenica 8 settembre, coinvolgendo tutto il paese, dal centro civico alla parrocchia al parco che ospiterà un chiosco ristoro, stand espositivi, una mostra pomologica ed enologica, bancarelle e mercatino, un’esposizione di macchine agricole d’epoca e innovative (domenica ci saranno anche animazioni e possibilità di vedere gli animali da cortile).

Si parte giovedì 5 alle 20.30 con l’inaugurazione, nel centro civico, della mostra pittorica «Tonino Dal Re e la campagna» e della mostra tematica «Nascita e sviluppo delle macchine vendemmiatrici», seguite da un brindisi e un buffet offerto dall’associazione Palinsesto sulle note musicali del pianista Davide Gramantieri. L’inaugurazione vera e propria avverrà la sera dopo alle 20, sempre al centro civico, quandosi terrà anche un convegno sull’agricoltura, mentre alle 21 nel chiosco ristoro si esibiranno i Figli dell’Oblio, tribute band dei Nomadi. Tanti gli eventi di sabato 7: sport nel parco e al centro sociale, esibizione di fast pulling dalle 19 nell’area campestre e apertura dello stand gastronomico dalle 18.30 in parrocchia.

Domenica dal parco alle 10 parte la sfilata per le vie del paese delle macchine agricole d’epoca, del corteo storico preceduto dalla Banda Città di Imola e dei cavalieri celtico romagnoli. Alle 11 ci sarà la celebrazione della Messa all’aperto, mentre nello stand in parrocchia alle 12.30 si potrà pranzare con menù fisso con prenotazione (tel. 347/9869806). Nel pomeriggio al campo Le Cannarelle lungo il fiume, dalle 14.30 ci sarà il carosello equestre organizzato dal gruppo Cavalieri di Sesto Imolese, mentre alle 15 nel parco sarà protagonista la mountain bike. Alle 16.30 si terrà una cerimonia commemorativa a ricordo del 14 settembre 1944, a cura dell’Anpi, con musica popolare dei Canterini romagnoli. Ancora cena dalle 18.30 allo stand. Poi la festa termina alle 21 nel chiosco ristoro con la musica dell’Orchestra Anna Maria Allegretti, seguita alle 23 dai fuochi pirotecnici e a mezzanotte dall’accensione dei vecchi trattori. (r.c.)

Nella foto cavalli e cavalieri durante una passata edizione della festa

A Sesto Imolese al via la 25ª Festa dell'agricoltura, quattro giorni di eventi che coinvolgono tutto il paese
Cronaca 2 Marzo 2019

Una mostra e un incontro a Tossignano nell'ambito delle iniziative per la Vena del Gesso patrimonio Unesco

Varie iniziative sono state messe in campo dal giugno 2018 per sostenere la candidatura delle aree carsiche nelle evaporiti della regione Emilia Romagna a World Heritage dell’Unesco (Patrimonio dell’u-manità Unesco), comprese anche nel parco regionale della Vena del Gesso romagnola. La candidatura di inserimento nella World Heritage List Unesco, oltre che dal punto di vista scientifico-naturalistico, è sostenuta anche da particolari condizioni internazionali favorevoli: nel complesso dei fenomeni carsici rappresentati negli attuali siti riconosciuti come World Heritage, quelli presenti nei gessi sono del tutto assenti.

Per questo la Regione Emilia Romagna si è fatta promotrice di un progetto in tal senso e ha presentato la candidatura al Consiglio direttivo della commissione nazionale italiana per l’Unesco, il quale ha deciso di iscrivere in lista propositiva italiana il sito Grotte e carsismo evaporitico dell’Emilia Romagna, premessa indispensabile per la candidatura all’Unesco .È iniziato così un percorso condiviso tra gli enti interessati per giungere in breve alla presentazione ufficiale della richiesta di inserimento dei feno-meni carsici gessosi dell’Emilia Romagna nella World Heritage List dell’Unesco. In questo ambito, fino al 10 marzo, sarà possibile visitare la mostra itinerante composta da pannelli esplicativi con immagini e descrizioni dettagliate che sta toccando tutti i comuni della Comunità del Parco, allestita presso il Palazzo Baronale.

Inoltre, sabato 2 marzo, alle ore 16, sempre presso il Palazzo Baronale, si svolgerà il convegno ad essa collegato, I fenomeni carsici gessosi dell’Emilia Romagna candidati a patrimonio mondiale dell’umanità, con interventi del sindaco Clorinda Mortero, del presidente della Comunità del parco della Vena del Gesso Romagnola, Marina Lo Conte, di Veronica Chiarini, della fede-razione Speleologica regionale; il convegno sarà presieduto dal presidente della federazione Speleologica regionale, Massimo Ercolani. (r.cr.)

Nella foto un tratto della Vena del Gesso in inverno

Una mostra e un incontro a Tossignano nell'ambito delle iniziative per la Vena del Gesso patrimonio Unesco
Cronaca 30 Novembre 2018

Maltrattamento degli animali e violenza interpersonale, un convegno a Dozza l'1 e 2 dicembre

Il corpo delle Guardie ambientali della Città metropolitana di Bologna organizza, in collaborazione con Link-Italia, col patrocinio del Comune di Dozza e la partecipazione della Fondazione Dozza città d’arte, il convegno Link – Collegamento tra maltrattamento di animali e violenza interpersonale, in programma per sabato 1 e domenica 2 dicembre.

Interverranno al convegno Francesca Sorcinelli, presidente di Link-Italia (Aps) ed educatrice professionale presso l’Asp del Comune di Modena; il Nucleo anti violenza – Nav della polizia locale di Cento, con il progetto DoMinA – Donne, Minori, Animali; Marco Strano, psicologo e criminologo, presidente del Centro studi per la Legalità, la sicurezza e la giustizia; Claudia Taccani, del Foro di Milano, responsabile dello sportello legale di Oipa Italia; Silvia Rubini, veterinario dirigente della sezione Ferrara dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, e Ruth Pozzi, ufficiale della polizia provinciale di Alessandria e vice-presidente dell’Associazione animalisti Onlus.

Il convegno tratterà il maltrattamento e l’uccisione di animali, grave reato da contrastare di per sé, quale sintomo di una situazione esistenziale patogena ed efficiente indicatore di pericolosità sociale. Il convegno è ad accesso libero, previo accreditamento (modulo scaricabile su http://cgam.it/wp-content/uploads/Scheda-iscrizione.pdf ) sino ad un numero massimo di 100 partecipanti; i lavori si svilupperanno poi dalle ore 8.30 alle 18 di entrambe le giornate di sabato e domenica, nella mattinata di sabato nella sala maggiore della Rocca e dalle 14 di sabato e per tutta domenica al Teatro Comunale di Dozza.

L”articolo completo è su «sabato sera» del 29 novembre

Maltrattamento degli animali e violenza interpersonale, un convegno a Dozza l'1 e 2 dicembre
Economia 29 Novembre 2018

L'ingresso del digitale nella saldatura: un convegno sull'argomento a Castel San Pietro il 5 dicembre

L’evoluzione delle tecnologie permette di scoprire sempre nuovi strumenti utili al miglioramento dei processi lavorativi. Tale progresso, però, richiede che chi opera nel settore tenga il passo con l’opportuna formazione.

Anche nel campo della saldatura l’evoluzione richiede aggiornamenti agli addetti, per questo motivo, sono aperte le iscrizioni per partecipare al convegno «Ingresso del digitale in saldatura: potenzialità per Industria e Formazione», rivolto a tecnici d’azienda e docenti, in programma mercoledì 5 dicembre dalle ore 14.30 alle 18 a Castel San Pietro, in via Meucci 27, presso la sede dell’azienda Tecna, che promuove l’evento insieme a Associati per Associati-Confindustria Emilia area Centro e Cebora, con il patrocinio di Miur, Ufficio scolastico regionale per l’Emilia Romagna, Regione Emilia Romagna e Comune di Castel San Pietro. I lavori si apriranno con il saluto del sindaco Fausto Tinti. 

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione da effettuarsi inviando una e-mail a: associatiperassociati@confindustriaemilia.it entro il 30 novembre 2018.

Durante il convegno, l’ingegner Mauro Monti di Csm-Rina presenterà Csm Weld, software che prevede la microstruttura, e relativa durezza, sia nella zona fusa che in quella termicamente alterata; si tratta dell’anteprima pubblica in Europa. Seguirà l’ingegner Kristian Frolli di Fk Tecnology, che presenterà Weld Trainer, un sistema didattico che migliora e velociz-za l’apprendimento nei processi Elettrodo, Tig (con/senza mate-riale di apporto) e Mig. Infine, l’ingegner Zhang Wenqi di Swantec presenterà Sorpas, software di analisi agli elementi finiti (Fea/Fem) per la simulazione e l’ottimizzazione della saldatura a resistenza e dell’unione meccanica.

L”articolo completo è su «sabato sera» del 29 novembre

L'ingresso del digitale nella saldatura: un convegno sull'argomento a Castel San Pietro il 5 dicembre
Cronaca 23 Novembre 2018

Oggi a Imola un convegno sulla stimolazione cerebrale profonda nel trattamento della Malattia di Parkinson

II 24 novembre si celebra la giornata nazionale della Malattia di Parkinson. L’evento è promosso dall’Accademia Limpe-Dismov, che si pone come punto di riferimento scientifico nazionale per promuovere e divulgare le conoscenze nel campo della Malattia di Parkinson e dei disordini del movimento, promuovere e sostenere la ricerca scientifica e contribuire all’aggiornamento continuo degli operatori sanitari.

Come consuetudine in tale ricorrenza, la Ssd di Neurologia dell’Ausl aderisce all’iniziativa, organizzando, nella giornata di venerdì 23 novembre, alle ore 15 alla Sala De Maurizi (V piano Dea, ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola in via Montericco 4) un incontro scientifico dal titolo: «La stimolazione cerebrale profonda nel trattamento della Malattia di Parkinson». L’argomento del seminario è legato al fatto che, nelle fasi iniziali della Malattia di Parkinson, il beneficio clinico apportato dalla terapia farmacologica dura solitamente tutto il giorno.

Tuttavia, con il peggioramento della malattia, il paziente percepisce una progressiva perdita d’efficacia del farmaco, che non riesce più a coprire pienamente l’intervallo fra una dose e la successiva, fenomeno noto come «deterioramento di fine dose». Quando l’effetto del farmaco tende a scemare, i sintomi della malattia quali il tremore, la lentezza nei movimenti e la difficoltà nel camminare si accentuano. Questa fase viene definita fase «Off». Quando il paziente assume la dose successiva di farmaco, i sintomi migliorano nuovamente e questa fase viene denominata fase «On». Però, con il passare del tempo, i pazienti tendono a sviluppare movimenti involontari (torsionali e rotatori) chiamati discinesie, che possono essere molto fastidiosi ed invalidanti.

Per risolvere questi problemi, il medico di riferimento può variare le dosi e la frequenza di assunzione dei farmaci per provare a ridurre la durata della fase Off  le discinesie. In alcuni pazienti la Stimolazione cerebrale profonda (Deep Brain Stimulation – Dbs) può essere terapia efficace nel trattamento delle fasi Off e/o delle discinesie non controllabili efficacemente dalla terapia medica. Il seminario è aperto a tutti e la cittadinanza è invitata a partecipare.

L”articolo completo è su «sabato sera» del 22 novembre

Nella foto una parte del volantino ufficiale con l”immagine di Yuri Chechi, già campione olimpico agli anelli e testimonial della Giornata nazionale della Malattia di Parkinson

Oggi a Imola un convegno sulla stimolazione cerebrale profonda nel trattamento della Malattia di Parkinson
Cronaca 16 Novembre 2018

Come affrontare il diabete a scuola: il 17 novembre a Imola un convegno promosso dall'associazione Glucasia

Si celebra il 14 novembre, in oltre 150 Paesi, la Giornata mondiale del Diabete. Questo giorno corrisponde alla data di nascita di Frederick Banting (il co-scopritore dell’insulina con Charles Best nel 1922). La campagna per la prevenzione e la sensibilizzazione al diabete, istituita nel 1991 dalla International diabetes federation e dall’Organizzazione mondiale della sanità, nel nostro Paese è promossa da Diabete Italia, in collaborazione con le associazioni di pazienti e con la partecipazione volontaria di centinaia di medici, infermieri, operatori sanitari e farmacisti.

Quest’anno il tema «Famiglia e Diabete» si concentra sull’importanza di una gestione partecipata e consapevole che coinvolge tutta la famiglia, la società in cui viviamo fino all’ambito scolastico. A Imola è la presidentessa dell’associazione Glucasia, Silvia Penazzi, a spiegare l’impegno dei volontari. «Dopo le due giornate di sabato 10 e domenica 11 novembre in cui Glucasia si è impegnata in collaborazione con gli operatori sanitari del Servizio diabetologico dell’Ausl di Imola ad effettuare gratuitamente più di 150 test glicemici e altrettanti screening di prevenzione del rischio insorgenza del diabete di tipo 2, vi invitiamo al prossimo appuntamento di sabato 17 novembre con un convegno in cui i vari relatori contribuiranno a chiarire gli aspetti legati al bambino con diabete a scuola. Sono argomenti importanti che riguardano da vicino il nostro territorio pertanto invitiamo tutti a partecipare e a portare domande, riflessioni a cui risponderemo alla fine del convegno».

Il titolo del convegno per esteso è «Diabete a scuola: come affrontarlo?» e si terrà dalle 9.45 alle 12 alla Sala delle Stagioni, via Emilia 25. Il diabete di tipo 1 (Dmt1) è una delle malattie croniche più frequenti dell’età scolare e prescolare. Nel convegno di sabato 17 novembre si approfondirà la tematica della gestione del bambino diabetico a scuola, precisando i compiti di tutte le figure coinvolte nella presa in carico, dal pediatra ospedaliero diabetologo al dirigente e al personale scolastico, oltre al tipo di assistenza sanitaria da attivare dopo la segnalazione del caso.

L’obiettivo è quello di mettere a fuoco la situazione attuale territoriale e le criticità presenti. A tal fine si presenterà un progetto sulla diagnosi precoce del diabete in età pediatrica, in collaborazione con la Regione, il cui obiettivo principale è sensibilizzare coloro che sono più a contatto coi bambini e giovani sui sintomi del diabete al fine di diagnosticarlo tempestivamente ed evitare gravi danni causati da complicanze anche mortali. La campagna si basa su poster multilingua, realizzati dalla Regione in collaborazione con Feder (Federazione diabete Emilia Romagna), che saranno distribuiti in tutte le scuole del territorio, poi nelle sale di attesa delle pediatrie, degli studi dei medici di medicina generale e in altri luoghi pubblici.

Silvia Penazzi inquadra la situazione sul nostro territorio e le sue criticità.«L’Ausl di Imola sta lavorando intensamente per la formazione nelle scuole – risponde Penazzi -, in particolar modo la dottoressa Laura Serra, dell’unità operativa Pediatria e Nido, sta spendendo molto tempo su questo versante. Dopo l’eliminazione della Pediatria di comunità, molti servizi, come le vaccinazioni e la formazione appunto, sono svolti direttamente dalle dottoresse dell’ospedale, in primis la dottoressa Serra, che deve far fronte a una mole di lavoro enorme, considerando il fabbisogno formativo crescente su questa malattia. Ora stiamo riorganizzando e strutturando un percorso formativo con le poche risorse a nostra disposizione, ma è giusto farlo, perché il bisogno di formazione è alto, dato l’aumento degli esordi di diabete nelle scuole e non possiamo pensare di utilizzare unicamente risorse sanitarie».

La presidentessa di Glucasia immagina altre figure da coinvolgere in questo percorso. «L’esperienza finora prodotta ci insegna che un’assistenza qualificata per alcune malattie croniche come il diabete di tipo 1 passa anche attraverso il coinvolgimento di altre figure professionali non sanitarie come quelle degli insegnanti i quali, attraverso un buon lavoro di rete, favoriscono un ruolo attivo della scuola nella gestione del diabete e l’autonomia del bambino stesso. Utilizzare solo figure sanitarie, oltre che non sostenibile, a nostro avviso non è neppure efficace ai fini dell’autonomia e della serenità dei bambini diabetici».

L”articolo completo è su «sabato sera» del 15 novembre

Come affrontare il diabete a scuola: il 17 novembre a Imola un convegno promosso dall'associazione Glucasia
Economia 14 Maggio 2018

Pac 2020-2027, al convegno Cia Imola l'europarlamentare Dorfmann: «Brexit pericolo per l'agricoltura, tagli ai fondi Ue»

La Politica agricola comune 2020-2027 è stata la protagonista sabato scorso al convegno in programma a palazzo Sersanti e organizzato dalla Cia Imola. «Questo iniziativa – ha spiegato il presidente di Cia Imola Giordano Zambrini –  è, solo l’inizio di un percorso che vuole dare gambe ad una progettualità nel nostro territorio che coinvolga tutti i settori e non solo quello agricolo. Gli agricoltori, infatti, non possono farsi carico da soli della tutela dell’ambiente perché tutti noi siamo custodi di un territorio da lasciare in condizioni migliori di oggi a chi verrà dopo di noi. Dai programmi e dalle proposte della nuova Pac vogliamo cogliere tutte le possibilità da trasferire anche nelle nostre aree. Dobbiamo, perciò, avere un metodo di lavoro e creare le condizioni alle aziende agricole di poter sopravvivere». 

Presente anche l’europarlamentare altoatesino e membro della Commissione Agricoltura Herbert Dorfmann. «A livello comunitario stiamo pensando a come portare avanti la Politica Agricola nel futuro. L’agricoltura riceve un terzo del budget dell”Unione Europea e il Commissario Europeo dell”Agricoltura Phil Hogan ha già proposto un taglio del 5% dei fondi causa un buco di 20-25 miliardi dovuti almeno per metà dalla Brexit. Personalmente posso dire che non sono d”accordo con questa decisione. L’idea è quella di sviluppare la Pac in maniera più chiara per renderla meno complicata rispetto a quella odierna. Una proposta piò essere quella di un nuovo modello di gestione dove l’Europa fissa le regole lasciando però agli Stati membri il modo di raggiungere gli obiettivi, pur cercando di mantenere il mercato il più comune possibile. Oggi la distribuzione dei fondi tra i vari Stati membri non è adeguata e si può pensare di creare criteri specifici di assegnazione. Un altro problema è il “Greening” che non accontenta né gli agricoltori né gli ambientalisti e cambiare il sistema, però, non vuol dire avere meno impegni ambientali. Va migliorata anche la burocrazia ed evitare che gli agricoltori possano ricevere i soldi dopo un’attesa troppo elevata. Infine è fondamentale migliorare i fondi disponibili per gestire le crisi e rompere il principio di annualità, aumentando così la possibilità di interventi futuri».

Ambiente è sinonimo di mutamenti climatici e cambiamenti globali. E’ questo quanto illustrato, in seguito, da Carlo Pirazzoli, professore ordinario al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari Università di Bologna. «Le temperature negli ultimi 30 anni sono aumentate di 0.9 gradi e si è superata la soglia di sicurezza di CO2 nell’aria. A questa emergenza climatica bisogna rispondere in maniera adeguata e pensare in maniera diversa come, ad esempio, piantare specie resistenti alla siccità. Un suggerimento può essere anche quello di introdurre agricolture di precisione che rispettino l’ambiente, riducendo gli impatti delle colture intensive e l’utilizzo di fertilizzanti. Bisognerà attrezzare le imprese con strumenti e infrastrutture e, soprattutto, fare un corretto uso dell’acqua. In pratica somministrare ciò che serve al momento giusto perché l’acqua è indispensabile per produrre con qualità e in quantità. Anche le innovazioni sono importanti e bisogna avere l’umiltà di imparare da esse».

Quando si parla di innovazioni impossibile non pensare ai giovani e al mondo della scuola. «I ragazzi devono avere delle buone competenze – commenta Vanna Monducci, dirigente scolastico dell’Istituto Alberghetti di Imola – e bisogna formare delle persone in grado di adattarsi ai cambiamenti. Importante anche la capacità di lavorare in gruppo e relazionarsi con gli altri oltre a mettere in pratica ciò che si conosce. Le scuole devono porre ai propri studenti delle sfide per risolvere dei problemi e guardare così al domani perché solo quando escono dalla scuola sono a contatto con la realtà. In fondo si diventa davvero competenti solo quando si mettono in pratica le nozioni teoriche».

Ma com’è il mondo del lavoro in agricoltura per un giovane? «Non è così roseo come vogliono farci credere – spiega Stefano Calderoni, presidente Cia Ferrara -. Uno su dieci non ce la fa e dopo cinque anni chiude l’azienda. La statistica diventa uno su due se la persona non ha alle spalle una famiglia di agricoltori. Quello che ci viene prospettato non parla la pelle viva degli agricoltori ed è più una vocazione che un’esperienza felice. La crescita percentuale delle nuove imprese è aumentata, ma solo perché come contrappasso si sono dimezzate quelle già presenti. Tanti progetti come la Banca delle Terre non hanno portato benefici e partire da zero per un giovane è un’impresa quasi impossibile. Il nuovo programma si deve interrogare su questo e eliminare quelle barriere che esistono in agricoltura come i problemi nell’acquisto o nell’affitto della terra o nell’accesso ai crediti. Purtroppo solo chi lavora la terra sa davvero quanto sia dura».

Chiusura del convegno che spetta al presidente Cia Nazionale Dino Scanavino. «Il cambio generazionale è un punto della Pac che non è stato raggiunto e certamente bisognerà trovare delle soluzioni alternative. Visto che si parla di un taglio del budget l’efficienza della spesa è un qualcosa di importante per mitigare questa prospettiva. L’economia, infatti, si fa spendendo bene i soldi. La Pac attuale è complessa e, in certi casi, inaderente alla realtà. In vista del 2020-2027 il percorso è ancora lungo, ma nei prossimi mesi intensificheremo l’attività per creare una progettazione in grado di mettere in piedi una strategia che dia più voce agli agricoltori».

r.e.

Nella foto (di Stefano Manaresi): da sinistra, il moderatore del convegno e direttore del mensile Agricoltura Trentina Michele Zacchi, la dirigente scolastica Vanna Monducci, il presidente Cia Imola Giordano Zambrini, l”europarlamentare Herbert Dorfmann, il presidente di Cia nazionale Dino Scanavino, il professore ordinario del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari Università di Bologna Carlo Pirazzoli e il presidente Cia Ferrara Stefano Calderoni

Pac 2020-2027, al convegno Cia Imola l'europarlamentare Dorfmann: «Brexit pericolo per l'agricoltura, tagli ai fondi Ue»
Cultura e Spettacoli 16 Marzo 2018

Ambiente, al Sersanti un convegno sui mutamenti climatici

Mutamenti climatici, impatti sul territorio, convegno organizzato dall”Associazione ex allievi dell”Istituto agrario Scarabelli. Temi: l”evoluzione climatica locale dal 1945 a oggi (a cura di Fausto Ravaldi, referente dell”osservatorio meteo presso l”Istituto Scarabelli), mutamenti geoclimatici e dinamica attesa (a cura del climatologo dell”Arpae, Gabriele Antolini), impatto dei cambiamenti climatici sulle dinamiche agricole locali (a cura di Carlo Pirazzoli, Università di Bologna), prezzi di commodities agricole e influenza di natura finanziaria (a cura di Antonio Focacci, Università di Bologna), strumenti finanziari in relazione alle variabili ambientali (Giuseppe Torluccio, Università di Bologna).

Interverranno inoltre l”assessore regionale all”Agricoltura Simona Caselli e Pierangelo Raffini, già assessore comunale all”Agricoltura. Nel corso dell”iniziativa verrà presentata la nuova edizione dell”Annuario climatologico Itac Scarabelli-Ghini. Una curiosità: nel gennaio 1985 la temperatura minima fu di -17,8 gradi e la fontana dello Scarabelli si trasformò in una scultura di ghiaccio.  Alle ore 9.30, Circolo Sersanti, piazza Matteotti 8.

r.c.

Nella foto (dalla pagina facebook di palazzo Sersanti): veduta esterna del palazzo

Ambiente, al Sersanti un convegno sui mutamenti climatici

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