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Cronaca 21 Marzo 2023

Deai (gestore Ortignola) chiede aiuto al Comune e propone: «Ristori o fate la piscina esterna»

«Costi energetici più che raddoppiati, se il Comune non ci aiuta dovremo aumentare di nuovo le tariffe agli utenti della piscina». L’allarme è di Paola Lanzon, presidente di Deai (gestore) e di SportUp, la società che organizza i corsi e le attività dell’impianto dell’Ortignola, situato a Imola nella via omonima e inaugurato a dicembre 2014. Lanzon, affiancata dal direttore dell’impianto Riccardo D’Ambrosio, presenta i dati. «Nel 2022 abbiamo avuto un aumento dei costi energetici di 260 mila euro – spiega –. Prima ne pagavamo 250 mila annui».

Difficile, con questi numeri, far quadrare i conti per una struttura che registra circa 100 mila accessi l’anno. Già a settembre le tariffe hanno subito un aumento e ora si pensa a nuovi ritocchi. Deai bussa alle porte del Comune e prospetta varie soluzioni, dall’aiuto economico diretto all’intervento su Hera per ottenere sconti sulle bollette. Oppure, rilanciano Lanzon e D’Ambrosio «si investa sulla struttura, ad esempio realizzando la piscina esterna che ci consentirebbe di lavorare 12 mesi l’anno». Il preventivo c’è già: la vasca per l’estate costerebbe circa 300 mila euro. (mi.ta.)

Nella foto: la piscina Ortignola di Imola

Deai (gestore Ortignola) chiede aiuto al Comune e propone: «Ristori o fate la piscina esterna»
Cronaca 3 Giugno 2020

Il complesso sportivo “Enrico Gualandi' di Imola riapre sabato 6 giugno

Il complesso sportivo comunale “Enrico Gualandi” di Imola è pronto per riaprire al pubblico sabato 6 giugno, dalle 8 alle 19, secondo i protocolli di sicurezza anti-Covid definiti dalla Regione Emilia-Romagna.

Tornano a essere fruibili «le tre vasche interne e la palestra/sala pesi – spiega Deai, la società di gestione dell’impianto –, in cui le macchine sono state abbondantemente distanziate e posizionate davanti alle porte finestre e con alcuni attrezzi utilizzabili anche sotto il porticato all’esterno».
Inoltre, «le attività si allargano anche al prato dell’impianto – anticipa Deai –, a disposizione per gli esercizi a corpo libero, lo stretching e la corsa, dove saranno già utilizzabili due campi da racchettoni e dove sono già pronti -non appena verrà autorizzato anche questo genere di attività- i due campi da beach volley».
Aspetto non meno significativo, «gli spogliatoi e le docce possono essere utilizzati in completa sicurezza».

Si prevede un numero massimo di presenza per mantenere il distanziamento sociale, quindi l”accesso avverrà preferibilmente tramite prenotazione attraverso la app MyAppy o telefonica. (r.cr.)

Fotografia tratta dalla pagina Facebook “Impianto sportivo Ortignola Imola”

Il complesso sportivo “Enrico Gualandi' di Imola riapre sabato 6 giugno
Cronaca 24 Agosto 2019

Caso Ortignola: Deai, Uisp Faenza-Imola e SportUp pronte a fare causa

Deai, Uisp Faenza-Imola e SportUp contro Ortignola srl e Cims.
La società che ha stipulato un contratto per la gestione del complesso sportivo “Enrico Gualandi” di via Ortignola fino al 2045 e le due società che si occupano dell’organizzazione delle attività didattiche e sportive all’interno dell’impianto «hanno incaricato i propri avvocati di attivarsi per la tutela dei loro interessi», a seguito delle polemiche sollevate dalla notizia del posticipo del pagamento dei compensi di novembre 2018 e della riduzione del 20% dei compensi fra gennaio e agosto di quest’anno per numerosi collaboratori sportivi.
L’annuncio arriva dalle pagine di Trecentosessanta gradi, il nuovo periodico di informazione de comitato territoriale di Faenza e Imola della Uisp, pubblicato oggi online.

Al di là delle polemiche fra dicembre e febbraio scorsi, la vicenda ha radici nel passato: «L’impianto ci è stato consegnato con sei mesi di ritardo – ripercorre Paola Lanzon, direttrice di Uisp e presidente di Deai e SportUp –. Ci siamo trovati costretti a cominciare le attività a gennaio 2015. Tradotto, anche per chi non conosce le caratteristiche dell’attività sportiva (che si svolge fra settembre e maggio), l’intero primo anno di attività è andato perduto».
Inoltre, nel corso del tempo le tre società hanno sollevato «una serie di contestazioni relative all’impianto – aggiunge –, già segnalate formalmente sia alla proprietà (nelle figure dell’Amministrazione comunale precedente, della Commissaria prefettizia e dell’Amministrazione comunale attuale), sia al concessionario (la società Ortignola), sia al costruttore (Cism)».
Un esempio su tutti? Gli spogliatoi per il calcio, perfettamente funzionanti e da pagare nonostante il campo da gioco ancora non ci sia.

«Per Deai, SportUp e Uisp Faenza-Imola gli unici responsabili di questa situazione sono ben evidenti», concludono le tre società, pronte per dare battaglia. (r.cr.)

Caso Ortignola: Deai, Uisp Faenza-Imola e SportUp pronte a fare causa

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