Posts by tag: didattica

Cronaca 6 Ottobre 2023

Al Bosco della Frattona domani si festeggiano i nuovi pannelli e l’aula didattica all’aperto

Un pomeriggio di festa per grandi e piccoli, con visite guidate alla Riserva Naturale Bosco della Frattona, giochi e tante attività di scoperta della natura. L’appuntamento è per domani, sabato 7 ottobre, alle ore 15 all’area di accoglienza del Bosco in via Suore a Imola, e l’evento, organizzato dall’Ente di gestione Parchi e Biodiversità – Romagna in collaborazione con il Comune di Imola e il Ceas Imolese, festeggerà l’inaugurazione degli interventi di riqualificazione recentemente realizzati nella Riserva Naturale Bosco della Frattona grazie al finanziamento del Programma di Investimenti per le Aree Protette della Regione Emilia-Romagna con la compartecipazione del Comune di Imola. All’interno della Riserva Naturale è stata rinnovata la segnaletica, con la creazione di una nuova grafica sia per i segnali orientamento sia per i pannelli informativi che presentano i principali ambienti naturali presenti. Nel giardino pubblico adiacente alla Riserva, conosciuto col nome di “Bosco dei Bambini”, è stata realizzata un’area di accoglienza, attrezzata come un’aula didattica all’aperto. I pannelli interattivi e i giochi educativi consentiranno di scoprire in modo divertente l’importanza della biodiversità e della sua tutela, la vita degli alberi e dei funghi del bosco, gli animali che lo abitano… e tanto altro.

“Siamo orgogliosi di poter inaugurare questo nuovo allestimento che valorizza ancora di più il Bosco della Frattona, straordinario patrimonio che abbiamo sul nostro territorio dal punto di vista ambientale e luogo di scoperta della natura, in tutte le sue forme, dalla fauna alla flora, sia per le scuole ma anche per tutta la cittadinanza – commenta Elisa Spada, assessora all’Ambiente -. Un allestimento che con l’aula didattica all’aperto nel Bosco dei Bambini offre un’occasione in più di approfondimento e crea un legame ancora più forte con il Parco Tozzoni, attraverso il quale, dal quartiere Pedagna, è possibile raggiungere la Riserva anche a piedi o in bici. Un progetto che mette in evidenza il valore della sinergia con il Parco della Vena del Gesso e il Ceas Imolese che ringrazio per la grande sensibilità, competenza e cura con la quale hanno ideato e realizzato questo bellissimo allestimento che sa raccontare la ricchezza della natura a tutte e tutti”.

Al Bosco della Frattona domani si festeggiano i nuovi pannelli e l’aula didattica all’aperto
Cronaca 18 Gennaio 2021

Scuola, lo sciopero contro il rientro in classe non convince la maggioranza degli studenti

Nel giorno della riapertura delle scuole superiori, non ha avuto successo lo sciopero indetto nel fine settimana da tutti i rappresentanti di istituto delle scuole imolesi (Paolini-Cassiano, polo liceale, Alberghetti, Scarabelli-Ghini). Al contrario di quanti chiedevano il ritorno sui banchi in sicurezza e in continuità, come il comitato Priorità alla scuola che ha portato le proprie ragioni in piazza Matteotti sabato scorso, i promotori dello sciopero chiedevano invece di continuare a studiare da casa, almeno fino a quando il rischio di contagio da Covid non sarà sotto controllo.

«Questa non vuole essere una protesta contro il sistema scolastico né tantomeno contro le istituzioni in causa» queste le motivazioni messe nero su bianco in una lettera, firmata con un generico «I rappresentanti degli studenti imolesi». Citano l’articolo 32 della Costituzione: «La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell”individuo e interesse della collettività». «In questo particolare periodo, nel pieno di una nuova ondata, non reputiamo il diritto all’istruzione più importante di quello alla salute – aggiungono -. Troviamo ingiusto che molti di noi studenti debbano mettere a rischio la salute dei propri cari, perché obbligati a utilizzare mezzi pubblici per recarsi a scuola. Completamente incoerente la decisione di rimandarci tra i banchi, ora che gli indici di contagio sembrano addirittura peggiorare».

E concludono: «Generazioni gloriose prima della nostra hanno lottato per i diritti degli studenti, diritti ai quali noi non vogliamo rinunciare, ma nessuno prima di noi aveva mai dovuto scegliere tra l’istruzione e la salute. Noi studenti vogliamo che il nostro diritto all’istruzione venga tutelato, ma non a discapito del nostro diritto alla salute. Chiediamo pertanto di procedere con la didattica digitale integrata, fino a quando il rientro a scuola non potrà avvenire in sicurezza».

Basse, però, le percentuali di adesione nelle scuole imolesi. Al polo liceale e allo Scarabelli-Ghini il numero di assenze oggi risulta in linea con la media, al Paolini-Cassiano la percentuale di assenti oggi è di circa il 20%. All’Istituto Alberghetti, invece, oscilla dal 6 al 10%. E non tutti mancano all’appello perché hanno aderito allo sciopero. «Nella sede centrale – fa il punto la dirigente dell”Istituto Alberghetti, Vanna Monducci – su 770 studenti previsti oggi in presenza, gli assenti sono complessivamente 47 (e fra essi ci sono anche i ragazzi assenti per profilassi da Covid). Alla sede Ipia su 170 allievi previsti per oggi, le assenze complessive sono 18 (e fra essi, oltre agli assenti per profilassi Covid, ci sono anche alcuni studenti che hanno assenze prolungate). Chi è rimasto a casa senza motivo (fragilità o profilassi Covid) risulta assente senza motivo e – conclude – in questi casi non viene attivata la didattica a distanza». (lo.mi.)

Nella foto: la sede dell”Istituto Alberghetti in via San Benedetto

Scuola, lo sciopero contro il rientro in classe non convince la maggioranza degli studenti
Cronaca 16 Gennaio 2021

In piazza a Imola la protesta degli studenti di «Priorità alla scuola» per un rientro in classe in sicurezza

Torneranno in classe lunedì 18 gennaio, come annunciato ieri dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, ma hanno deciso di ritrovarsi lo stesso oggi in piazza Matteotti a Imola, come annunciato nei giorni scorsi, per chiedere un rientro a scuola in sicurezza e in continuità.

Sono gli studenti che aderiscono al comitato locale di «Priorità alla scuola», nato nei mesi scorsi per dire basta alla didattica a distanza. Anche a Imola, così come accaduto nei giorni scorsi in altre città emiliano romagnole, si sono dati appuntamento studenti, insegnanti e genitori. Tre o quattro adolescenti in tutto però, più un paio di insegnanti, all’insegna dello slogan «Dad: dimenticati a distanza». Attorno, una quarantina di persone tra il pubblico, ordinatamente distanziate e con mascherina.

«Chiediamo il rientro in sicurezza per non dover poi richiudere le scuole a breve termine – spiega Cecilia Cuomo, studentessa imolese del liceo classico di Faenza, fra gli organizzatori della manifestazione -. Siamo felici di poter tornare in classe lunedì, ma vogliamo essere sicuri che questo avvenga davvero. Sembra che la scuola sia l’ultima ruota del carro, mentre la realtà è che noi siamo il vostro futuro. E il tasso di abbandono scolastico sta aumentando».

Dopo un avvio in presenza, l’anno scolastico per gli studenti delle scuole superiori è proseguito a singhiozzo a causa del Covid. Da novembre le lezioni si svolgono tutte a distanza. «Ho provato solitudine, è molto complicato studiare, non ho alcuna possibilità di fare sport e a fatica riesco a seguire le lezioni di musica – racconta Cecilia -. Manca anche il rapporto umano con i professori. Siamo abbandonati a noi stessi. I compagni più in difficoltà che avevano un punto di riferimento in un professore adesso non lo hanno più».Lo scontro sulla scuola, tutto politico, che sta andando in scena a livello nazionale non è di alcun aiuto: «Ci dispiace che non capiscano le nostre esigenze e faremo qualsiasi cosa per fare in modo che ci ascoltino – continua -. Ma non me la sento di andare “contro” qualcuno, perché siamo in una situazione di emergenza. Sono fiduciosa che riusciremo a farci capire». (lo.mi.)

Nella foto: un momento della manifestazione in piazza Matteotti (Isolapress)

In piazza a Imola la protesta degli studenti di «Priorità alla scuola» per un rientro in classe in sicurezza
Cronaca 12 Agosto 2020

Il dirigente dell'istituto alberghiero Scappi di Castel San Pietro: «Stiamo lavorando per ripartire in presenza e in sicurezza»

Nell’era della scuola post Covid, in previsione dell’avvio del nuovo anno scolastico il primo di settembre, l’Istituto alberghiero Scappi di Castel San Pietro ha come obiettivo l’«ottimismo della volontà». Cita Antonio Gramsci il dirigente scolastico Vincenzo Manganaro, il cui obiettivo è «ripartire in presenza e in sicurezza». Sui banchi, da settembre, ci saranno un migliaio di studenti, per un numero di classi compreso fra le quarantasei e le quarantanove.

L’esperienza della didattica a distanza (Dad) non è piaciuta o non è bastata?
«Non sono contrario alla Dad, esperienza dalla quale abbiamo tutti imparato di più sul nostro lavoro e sui nostri alunni, ma la relazione di insegnamento apprendimento è un rapporto sociale che necessita della presenza di alunni nelle classi guidati da docenti preparati – precisa Manganaro forte della laurea in Pedagogia -. I primi che hanno capito di avere bisogno della scuola sono proprio gli studenti, ai quali sono mancatele lezioni, il confronto, gli altri. Non vogliamo rinunciare all’importanza del microclima didattico, a meno che non sia nuovamente obbligatorio come durante il lockdown, quando la scuola italiana ha saputo adattarsi a una inedita modalità a distanza con flessibilità e capacità riorganizzative notevoli, registrando un complessivo successo da ricordare con rispetto e affetto».

L’istituto ha le carte in regola per ripartire in sicurezza?
«Io e i miei collaboratori stiamo lavorando sodo per organizzare al meglio la scuola: metro alla mano, stiamo disegnando il nuovo layout delle aule da settembre, segnalando le distanze da mantenere con gli adesivi. Con aule grandi e quattro ingressi, riteniamo di avere a disposizione tutti gli spazi necessari per rispettare le indicazioni del Comitato tecnico-scientifico e garantire sicurezza per insegnanti, studenti e famiglie». (mi.mo.)

Nella foto Vincenzo Manganaro

Il dirigente dell'istituto alberghiero Scappi di Castel San Pietro: «Stiamo lavorando per ripartire in presenza e in sicurezza»
Cronaca 5 Agosto 2020

I licei imolesi pronti alla ripartenza del 14 settembre, le parole del dirigente Paolo Nardiello

L’Emilia Romagna ha deciso di anticipare di un giorno il ritorno sui banchi, previsto, ormai è ufficiale, per lunedì 14 settembre. La «ripartenza» dei licei imolesi coinvolgerà complessivamente 1.462 studenti di 60 classi, distribuite su tre differenti sedi: il liceo classico Rambaldi, il liceo scientifico Valeriani e il liceo linguistico, delle scienze umane ed economico sociale Alessandro da Imola. «Le limitazioni imposte dal lockdown – fa il punto Paolo Nardiello, dirigente del polo liceale imolese da settembre dello scorso anno – hanno obbligato le istituzioni scolastiche a sperimentare inedite formule di flessibilità organizzativa e didattica, che rappresentano attualmente un patrimonio di soluzioni su cui investire per progettare la ripartenza».

Come affrontate il ritorno a scuola di settembre?
«In queste settimane, con il team Innovazione del polo liceale, abbiamo avviato una profonda riflessione sulle soluzioni didattiche adottate in regime di didattica a distanza per valorizzare le buone prassi e intervenire sugli aspetti di criticità impliciti nella formulazione didattica da remoto. Stiamo lavorando a nuovi protocolli didattici costruiti sulle cifre della flessibilità e della diversificazione per offrire, a regime, una didattica digitale integrata di qualità e pienamente sostenibile per tutti gli studenti. Stiamo inoltre investendo importanti risorse nella formazione del personale, nella prospettiva di guadagnare tutti gli elementi utili per affrontare l’importante sfida che ci attende». (mi.mo.)

L”intervista completa è su «sabato sera» del 30 luglio

Nella foto il dirigente Paolo Nardiello

I licei imolesi pronti alla ripartenza del 14 settembre, le parole del dirigente Paolo Nardiello
Cronaca 13 Marzo 2020

Coronavirus, con i banchi vuoti le lezioni si fanno via web: l'esperienza dell'Istituto comprensivo 4

Il protrarsi della sospensione dell’attività didattica fino al 3 aprile a causa dell’emergenza Coronavirus, quindi per almeno sei settimane, impone il ripensamento dell’insegnamento. Grazie a un accordo tra Regione, Ufficio scolastico regionale e Lepida, dal 10 marzo Google e Cisco hanno messo a disposizione gratuitamente i loro strumenti a supporto dell’attività a distanza. Come si stanno organizzando gli Istituti comprensivi? Audiostorie e schede per i bambini della materna Pulicari. Didattica a distanza per quelli delle elementari Campanella, Pulicari e Pelloni-Tabanelli e per i ragazzi della media Valsalva, con lezioni ripetute in diverse fasce orarie e rimodulate per gli studenti con disturbi specifici di apprendimento. Così prosegue l’insegnamento al Comprensivo 4 di Imola.

«La nostra priorità è non perdere il contatto con i nostri alunni- spiega la dirigente Laura Santoriello –. Per quelli più piccoli, un distacco totale si tradurrebbe nella necessità di un nuovo inserimento». Oltre a storie e l’invio di schede con attività per la materna, «alla primaria e alla media abbiamo potenziato il registro elettronico, con la possibilità per i genitori di inserire i compiti svolti dagli studenti e individuato in Google Classroom lo strumento più idoneo per le lezioni», dettaglia Santoriello (lu.ba. mi.mo.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 12 marzo

Nella foto banchi vuoti alla scuola media Valsalva

Coronavirus, con i banchi vuoti le lezioni si fanno via web: l'esperienza dell'Istituto comprensivo 4
Cronaca 13 Marzo 2020

Coronavirus, l'esperienza degli insegnanti dell'Istituto Comprensivo 7 che insegnano attraverso il pc

All’Istituto comprensivo 7, in Pedagna, diverse opzioni di didattica a distanza sono state attivate fin dalla prima settimana di stop forzato delle lezioni a causa dell’emergenza Coronavirus. Una scelta giusta, considerato anche il protrarsi della sospensione dell’attività didattica fino al 3 aprile in tutta Italia, come deciso con il Dcpm firmato dal premier Giuseppe Conte nella serata di lunedì 9 marzo. Va detto che per l’istituto le potenzialità della didattica a distanza non erano del tutto sconosciute. Alcuni professori ne fanno uso da anni per la condivisione di materiali di approfondimento. Ma da quando è scattato lo stop forzato alle lezioni, il Comprensivo ha messo in campo tutte le possibilità di didattica a distanza per tutte le classi, dalla primaria alla secondaria di primo grado.

«Uso la piattaforma Google Suite da tempo, ma dalla prima settimana di chiusura delle scuole lo faccio per condividere con i miei alunni non solo i materiali, ma anche i compiti da fare autonomamente e consegnare entro un orario predefinito – racconta Patrizia Codutti, insegnante alle medie Orsini -. Dalla seconda settimana di stop alle lezioni, poi, uso l’applicazione Meet per le videolezioni». A coordinare le modalità di didattica a distanza è il team di animatori digitali dell’istituto, di cui fa parte anche il vicepreside Lorenzo Medici, professore di religione sempre alle Orsini. «Abbiamo potenziato i tutorial per i docenti che non erano ancora a loro agio con questi strumenti – spiega -. Google Suite ha una formula ricca e funzionale con cui i docenti possono davvero proseguire le lezioni, sia per le medie, che per le elementari». (mi.mo.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 12 marzo

Nella foto il vicepreside dell”Ic7 Lorenzo Medici

Coronavirus, l'esperienza degli insegnanti dell'Istituto Comprensivo 7 che insegnano attraverso il pc
Cultura e Spettacoli 8 Maggio 2018

Gli alunni delle «Orsini» di Imola presentano una ricerca sui migranti dal 1880 al 1950

In occasione della 17ª settimana della didattica in archivio Quante storie nella storia, si terrà l’incontro Storie di migranti, 1880-1950 a cura degli alunni dell’Istituto comprensivo 7, in cui saranno presentati alla città documenti e cante romagnole che raccontano vite e vicende di imolesi in viaggio tra Otto e Novecento e di bambini profughi accolti a Imola nel secondo dopoguerra.

Le migrazioni sono un tema di grande attualità che per molteplici aspetti richiama la prima grande migrazione di massa avvenuta dall’Europa tra il 1880 e il 1914, quando ben quaranta milioni di persone (un terzo della forza lavoro) emigrarono verso le Americhe in maniera temporanea o de? nitiva. Gli italiani e anche gli imolesi si misero in viaggio alla ricerca di migliori condizioni di vita. Nel secondo dopoguerra invece Imola è terra di accoglienza per numerosi bambini profughi provenienti dal territorio campano (1946) e dalle terre alluvionate del Polesine (1951).

L’incontro è la prima presentazione del lavoro svolto dagli studenti nell’ambito del progetto  Dalla valigia allo zainetto: migranti di ieri e di oggi,  nato dalla collaborazione tra l’Istituto comprensivo 7 di Imola e il Servizio biblioteche, archivi e musei del Comune di Imola, in particolare l’Archivio storico e i Musei civici.

Appuntamento domani alle ore 17, biblioteca comunale, via Emila 80. 

r.c.

Nella foto: la locandina di «Quante storie nella storia»

Gli alunni delle «Orsini» di Imola presentano una ricerca sui migranti dal 1880 al 1950

Cerca

Seguici su Facebook

ABBONATI AL SABATO SERA