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Cronaca 19 Luglio 2018

Sanità, la neo assessora Dhimgjini: «Autonomia dell’Ausl nei servizi per i cittadini»

Ina Dhimgjini, la nuova assessora alle Politiche sociali e sanitarie, abitative e volontariato, senza dimenticare le novità di famiglia e disabilità, viene da Livorno. Negli ultimi quattro anni ha fatto l’assessore per il sindaco Nogarin (M5S). Le toccano materie «pesanti» come la sanità.

Autonomia dell’Azienda usl, efficienza, integrazione, depotenziamento, reti cliniche. Parole diventate slogan. Durante la presentazione della Giunta la sindaca Sangiorgi sembra aver virato più sull’efficienza rispetto al mantenere la «partita Iva dell’Ausl». L’autonomia va difesa a spada tratta oppure no?
«Può aver fatto scalpore ma la sindaca ha detto qualcosa che è un dato di fatto, ora che stiamo andando verso accorpamenti di Aziende sanitarie le logiche dipendono molto dalla Regione. Ma siamo d’accordo che occorre articolare quei servizi che sono di prossimità al cittadino e su questi si chiede e si esige autonomia, ad esempio il percorso delle liste d’attesa è sovraordinato da un investimento anche di risorse umane che fa l’Ausl ma sindaco e territorio quando ravvisano tempi lunghi possono rappresentare un impulso molto importante di segnalazione e concertazione su percorsi più virtuosi, che può essere condiviso con protocolli o convenzioni. La stessa cosa vale per le disabilità o la non autosufficienza».

Autonomia dell’Ausl significa chiedere per il nostro territorio a prescindere da chi sarà il vertice regionale in futuro?
«Sì, e con l’efficienza di pari passo».

Martedì 17 luglio è stato presentato ufficialmente il documento sulla riorganizzazione e integrazione sanitaria metropolitana. Possiamo essere ottimistisu quello che ci aspetta per l’ospedale di Imola?
«L’attenzione va sempre tenuta alta ma ci possono essere dei presupposti sui quali lavorare. Comunque non facciamo le scelte da soli, ci vuole la condivisione con i professionisti e l’osservatorio della cittadinanza. Ne discuteremo all’interno delle commissioni e faremo dibattiti pubblici per capire se va bene o va integrato». (l.a.) 

L’intervista alla nuova assessora venuta da Livorno con domande anche sui temi del welfare e delle politiche per la case sul “sabato sera” in edicola dal 19 luglio

Nella foto Ina Dhingjini

Sanità, la neo assessora Dhimgjini: «Autonomia dell’Ausl nei servizi per i cittadini»
Cronaca 9 Luglio 2018

Sport e disabilità, la storia di Vincenzo e Daniele e la loro passione per le bocce

Uno degli sport utilizzati dal Cisped per abbattere il muro della disabilità è certamente il gioco delle bocce. Sono molte le persone, infatti, che, nonostante le difficoltà, passano le loro giornate alla Bocciofila di Imola e che hanno trovato in questa disciplina una seconda vita oltre che una nuova giovinezza. E’ il caso, ad esempio, della coppia formata da Daniele Cignani e Vincenzo Spinoccia che di recente a Piacenza, al termine della quinta prova sulle quattro a cui hanno preso parte, si sono laureati campioni regionali di bocce speciali.

Daniele Cignani, sessantenne faentino, ha scoperto di avere il Parkinson circa un anno e mezzo fa e, dopo essersi messo in contatto con l’associazione Attività parkinsoniane imolesi, da qualche mese ha potuto toccare con mano e vedere con i propri occhi un centro organizzato che offre la possibilità agli iscritti di svolgere numerose attività come la ginnastica, il nordic walking o la logopedia. «A Faenza purtroppo un servizio simile non esiste – spiega Cignani –. Lo sport, infatti, è fondamentale per non perdere il tono muscolare e così ho iniziato con le bocce.  Devo dire che mi sono piaciute subito e ora mi diverto da matti». Cignani andrà in pensione a gennaio dopo che la sua azienda, a causa anche della crisi, l’ha messo in mobilità, ma la sua forza d’animo e una volontà invidiabile non è diminuita nemmeno con il presentarsi di questa malattia degenerativa. «Vengo a Imola due volte a settimana per fare esercizi di ginnastica al palaRuggi, mentre in estate ci spostiamo al parco delle Acque Minerali – racconta -. E’ un po’ problematico per me spostarmi perché sono di Faenza, ma il mercoledì e il sabato mattina finita l’ora di lezione, dalle 8 alle 9, passo alla Bocciofila per allenarmi un altro paio d’ore. Di solito io vado a punto e lui boccia. Sicuramente Vincenzo è migliore di me, per adesso…».

Vincenzo Spinoccia, 52enne nativo di Siracusa ma residente a Imola da diciotto anni, infatti, è stato vittima nel 2014 di un infortunio sul lavoro, mentre era in un cantiere edile nel quale lavorava come muratore. «Mi reputo fortunato perché poteva andarmi molto peggio – dice –. Il colpo ricevuto in testa da una lamiera mi ha fatto perdere completamente l’udito nell’orecchio destro, oltre a provocarmi altri seri problemi come un forte disorientamento che, ancora oggi, ogni tanto si ripresenta. Inoltre, avevo smesso di uscire di casa, mi ero chiuso in me stesso e avevo perso il lavoro. L’Inail si è sempre dimostrata premurosa nei miei confronti, ma l’angelo che mi ha aiutato più di tutti è stata l’assistente sociale Mirella Geremia». Grazie a lei ha potuto avvicinarsi allo sport e all’importanza di svolgere attività fisica come terapia per uscire dal tunnel in cui era entrato. «Mi aveva consigliato il nuoto – ricorda -, ma il rumore già a bordo vasca non era compatibile con i miei problemi di udito. Allora ho tentato con il ping pong, ma le difficoltà di rimanere in equilibrio e i movimenti bruschi mi hanno fatto desistere quasi subito. Alla fine ho scoperto le bocce». Quello che all’inizio era un semplice svago ora è divenuta una grande passione che gli ha permesso di trovare alla Bocciofila una vera e propria famiglia. «Qui riesco a sfogare tutto quello che ho dentro trovando la giusta serenità – conclude -. Frequento i campi da quasi due anni e tutti i giorni gioco circa 4-5 ore. Svolgo anche un tirocinio grazie all’Ausl alla Bocciofila che mi ha aiutato a reintegrarmi nella società. Con le bocce, comunque, sono rinato, ho molta più fiducia in me stesso, mi sento qualcuno e sono orgoglioso di ciò che sono diventato».

Vincenzo Spinoccia, intanto, lo scorso 16 giugno ha vinto, in singolo, un torneo di preselezione nazionale a Padova. Il test in terra veneta è stato certamente utile in vista di una sua possibile partecipazione ai Campionati italiani in programma a Perugia a settembre e, perché no, anche ad una futura convocazione in maglia azzurra. Il suo compagno Daniele Cignani, invece, non era presente perché non affiliato né alla Fib (Federazione italiana bocce) né al Cip (Comitato italiano paralimpico), in quanto i parkinsoniani non rientrano nella categoria paralimpica.

d.b.

L”articolo completo su «sabato sera» del 5 luglio.

Nella foto: la premiazione di Vincenzo Spinoccia e Daniele Cignani, campioni regionali di bocce speciali

Sport e disabilità, la storia di Vincenzo e Daniele e la loro passione per le bocce
Cronaca 9 Luglio 2018

Sport e disabilità, alla Bocciofila di Imola è nato il Cisped

«Li guardi come si divertono, vogliamo riuscire ad organizzare sempre più eventi per loro». Traspare grande soddisfazione dalle parole di Domenico Camaggi quando dall’alto del suo ufficio presso il centro sociale Asbid Bocciofila segue alcune fasi del torneo per disabili organizzato a fine maggio sui campi di viale Saffi. Camaggi di recente è diventato il presidente dell’associazione di promozione sociale Cisped, acronimo di Coordinamento imolese sport paralimpici e disabilità, che ha sede proprio all’interno della Bocciofila. «L’associazione è nata il 27 dicembre del 2017, mentre in gennaio è stata riconosciuta formalmente dal Comune di Imola – ricostruisce Camaggi -. Il nostro fine è quello di promuovere, diffondere e facilitare l’accesso alle attività motorie e sportive delle persone con ogni tipo di disabilità».

Camaggi lo scorso anno aveva lanciato l’idea di trasformare la Bocciofila in un centro di avviamento allo sport paralimpico (Casp), un percorso lungo e un risultato tutt’altro che scontato, dato che in Italia sono appena 21 quelli riconosciuti dal Comitato italiano paralimpico (Cip). «Quello è uno step successivo, prima vogliamo sviluppare l’attività con i ragazzi e le persone disabili» spiega Camaggi. A Imola, dunque, siamo lontani dal sviluppare atleti come la schermitrice Bebe Vio oppure il pilota Alex Zanardi. Da qui la scelta di partire con la creazione del Cisped. Alla Bocciofila, e non potrebbe essere diversamente, il settore fin qui più sviluppato è proprio quello delle bocce. «Siamo partiti nel 2012 con sei persone seguite dal Centro di salute mentale dell’Ausl – ricostruisce Camaggi -. Poi se ne sono aggiunte altre riconducibili al progetto di socializzazione Usciamo insieme, al Centro italiano paralimpico e all’associazione Iniziative parkinsoniane imolesi. Negli ultimi due mesi, inoltre, abbiamo insegnato il gioco delle bocce a una decina di ragazzi disabili dell’istituto Paolini Cassiano. Complessivamente, sono una quarantina i disabili che hanno giocato a bocce con noi».

In base alla gravità della propria patologia, c’è chi si limita a fare qualche tiro e sfrutta l’occasione per socializzare, ma anche chi riesce a stimolare la concentrazione e l’equilibrio e chi, infine, è pronto per delle competizioni sportive. Il prossimo passo, motivo per cui è nato il Cisped, sarà «coinvolgere altre realtà sportive del territorio che metteranno a disposizione le proprie strutture per organizzare corsi per disabili» spiega Camaggi. Al più, per le famiglie ci sarà da pagare soltanto l’istruttore anche se, ad esempio, il prossimo corso di bocce che partirà in ottobre sarà gratuito. Ma per praticare quali sport un disabile può far riferimento al Cisped? «Alla Bocciofila abbiamo anche campi da tennis e biliardi e c’è una palestra – dettaglia Camaggi -. Per il resto, abbiamo rimesso in funzione i campi da bocce presso l’ospedale di Montecatone. Inoltre, abbiamo già stretto accordi per ping pong, nuoto, volley, scherma, arti marziali e atletica, ma stiamo preparando collaborazioni con società sportive anche per praticare basket, calcio, calcetto, ciclismo e tiro con l’arco».

gi.gi.

L”articolo completo su «sabato sera» del 5 luglio.

Nella foto: un momento del torneo dedicato ai disabili che si e’ svolto alla bocciofila in maggio

Sport e disabilità, alla Bocciofila di Imola è nato il Cisped

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