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Cronaca 8 Giugno 2023

Scuola, esami di terza media e di Maturità solo orali nelle zone dei comuni alluvionati

Il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha firmato oggi l’Ordinanza con le disposizioni riguardanti la validità dell’anno scolastico, l’ammissione agli Esami di Stato di terza media e di Maturità, le modalità di svolgimento degli Esami stessi e le modalità di riunione degli organi collegiali per l’anno scolastico 2022/2023 nelle zone colpite dagli eventi alluvionali a partire dal 1° maggio 2023.

Nelle scuole dei Comuni colpiti dagli eventi alluvionali, per la validità dell’anno scolastico 2022/2023 non è necessario il requisito della durata minima di duecento giorni. L’anno è valido sulla base delle attività didattiche effettivamente svolte e per gli studenti, ai fini dell’ammissione all’Esame, non è richiesto il consueto limite minimo di frequenza delle lezioni. Non costituisce requisito per l’ammissione neppure lo svolgimento delle Prove nazionali Invalsi.

Per l’esame di terza media, nei Comuni delle aree alluvionate sarà costituito esclusivamente da un colloquio orale. Stesso discorso per l’esame di Maturità dove le prove saranno sostituite da un colloquio interdisciplinare. La prova orale verrà svolta anche utilizzando la lingua straniera e riguarderà anche l’educazione civica. Il colloquio inizierà dalla discussione di un argomento appartenente a una disciplina di indirizzo originariamente individuata come oggetto della seconda prova scritta per la Maturità 2023 e di un breve testo di lingua e letteratura italiana studiato durante il quinto anno.

Infine, fino al 31 agosto 2023, le riunioni degli organi collegiali delle scuole delle aree interessate possono svolgersi anche in modalità telematica, comprese le riunioni dei Consigli di classe per lo svolgimento degli scrutini finali e di ammissione agli Esami di Stato delle scuole medie e superiori.

L’ELENCO DEI COMUNI ALLUVIONATI E LE AREE INTERESSATE DALL’ORDINANZA

Scuola, esami di terza media e di Maturità solo orali nelle zone dei comuni alluvionati
Sport 25 Giugno 2019

«Rubrica salute»: stress da esame, ansia che non deve preoccupare ma che è meglio gestire

Nervosismo ed irritabilità, difficoltà a prendere sonno durante la notte, difficoltà a concentrarsi nello studio, eccessiva paura di non ricordare ciò che si è studiato e di fare scena muta all’orale. Niente paura. Si chiama stress da esame ed è una condizione psicologica che coinvolge un po’ tutti gli studenti. Ma, a pensarci bene, se è vero che «gli esami non finiscono mai» è uno stato con il quale, periodicamente, ci dobbiamo avere a che fare tutti quanti. E, infatti – come ci ricorda il dottor Cosimo Ricciutello, neuropsichiatra e responsabile della Neuropsichiatria dell’Azienda Usl di Imola – «la condizione di stress generata da una qualsiasi situazione in cui siamo oggetto di valutazione da parte di altri va innanzitutto considerata come una reazione normale e fisiologica». La buona notizia è che non durerà per sempre ma andrà via via svanendo non appena ci togliamo quel peso dallo stomaco; la brutta notizia è che non possiamo eliminarla dalla nostra esistenza. Dunque, dovremo imparare a conviverci. Anzi, impariamo ad utilizzarla al meglio per ricevere gli effetti positivi che questa ci può offrire. «L’ansia legata ad una prestazione importante, come ad esempio un esame – dice ancora Ricciutello -, rappresenta il mezzo attraverso cui la nostra mente e il nostro corpo si attrezzano per sostenere a tutti gli effetti quello che viene vissuto come un obiettivo fondamentale da raggiungere e in cui conseguire un successo».

Un tipo di ansia che non ci deve preoccupare, ma che, appunto, ci può aiutare. E che per questo non va necessariamente contrastata, ma gestita anche attraverso semplici strumenti. «Essere tranquillizzati e non esasperati per l’importanza della scadenza – suggerisce Ricciutello -, pensare che si valuta la nostra preparazione ma non si giudica la persona, sperimentare con altri, per esempio per gli esami, la capacità di esporre, di rispondere, ripetere quanto si è appreso e studiato». Operazioni che ci possono aiutare a razionalizzare, capire quello che stiamo provando e quindi a non enfatizzare gli aspetti emotivi che ci affliggono. «Un altro suggerimento, rivolto soprattutto agli studenti – prosegue Ricciutello -, è quello di riuscire a condurre una vita normale senza trascurare, naturalmente, l’impegno giusto richiesto dalle prove che ci aspettano. Per esempio, continuare un’attività sportiva, non eliminare drasticamente i momenti di svago, condividere con i compagni le proprie ansie perché nel gruppo sociale le proprie paure si relativizzano». Importante, poi, è la famiglia e l’aspettativa che ha sul nostro operato. «Il grado dell’ansia legato allo stress – prosegue Ricciutello – dipende anche dalle nostre aspettative e da quelle che i nostri familiari hanno su di noi. Più sono alte, soprattutto se richieste da altri, più il nostro sistema di controllo dell’ansia può far fatica ad autoregolarsi».

Un ruolo importante lo gioca l’autostima. «Più siamo sicuri e fiduciosi di aver svolto il nostro compito con responsabilità e meno risentiamo l’eco di un pericolo da correre nella prova da affrontare». E allora concentriamoci su noi stessi, e su quello che dobbiamo apprendere, anche ascoltando musica, dormendo le giuste ore di sonno, mangiando e bevendo cose sane e nutrienti, facendo pause. Qualsiasi attività, se aiuta a distrarci, può essere utile. Occorre, insomma, essere ottimisti. Meglio convincersi che possiamo farcela, ripetendoci, come se fosse un mantra, «ce la posso fare!». Un po’ di ottimismo ci aiuterà. E, visto che abbiamo iniziato con una citazione, chiudiamo con le parole di Tonino Guerra: «L’ottimismo è il profumo della vita». (Alessandra Giovannini)

Nella foto: Cosimo Ricciutello, meuropsichiatra e responsabile della Neuropsichiatria dell”Azienda Usl di Imola

«Rubrica salute»: stress da esame, ansia che non deve preoccupare ma che è meglio gestire

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