Posts by tag: estero

Cronaca 29 Luglio 2020

Referendum costituzionale 2020, le modalità di voto dei residenti all'estero

In vista del referendum confermativo sul testo di legge costituzionale recante “modifica degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” del 20 e 21 settembre, il Ministero degli Esteri ricorda le modalità di voto per i cittadini italiani residenti all’estero.

In base alla Legge 27 dicembre 2001, n.459, i cittadini italiani residenti all’estero, iscritti nelle liste elettorali, possono votare per posta.
È possibile in alternativa, per gli elettori residenti all’estero ed iscritti all’Aire, scegliere di votare in Italia presso il proprio comune di iscrizione elettorale, comunicando per iscritto la propria scelta (opzione) al Consolato entro il 28 luglio 2020. Tale comunicazione può essere scritta su carta semplice e – per essere valida – deve contenere nome, cognome, data, luogo di nascita, luogo di residenza e firma dell’elettore, accompagnata da copia di un documento di identità del dichiarante. (r.cr.)

Referendum costituzionale 2020, le modalità di voto dei residenti all'estero
Cronaca 28 Aprile 2020

Coronavirus, timori e lezioni online per gli imolesi Alice Giovannini e Alex Casella che vivono in Florida

Ad inizio aprile avevamo raccontato la storia della famiglia Gardenghi-Daghia che, in piena emergenza Coronavirus si trovava a Parigi. A seguito di quella bella storia avevamo chiesto attraverso i social se qualche altro imolese residente all’estero avesse voluto raccontare la propria esperienza. A scriverci è stata l’imolese Alice Giovannini che, insieme al marito Alex Casella, vivono negli Stati Uniti, precisamente in Florida.

«Gentile redazione, sono una ragazza imolese di 27 anni che ha lasciato casa circa 5 anni fa. Mi trovo al momento a Tallahassee in Florida, con mio marito, anche lui imolese. Prima di arrivare negli Stati Uniti abbiamo vissuto insieme tre anni a Sydney. Alex è partito due anni prima di me per l’Australia dove ha conseguito un dottorato in matematica pura e, ora, sta finendo il suo post-dottorato presso la Florida State University dove lavora come ricercatore ed insegnante di matematica. Viviamo in Florida da quasi 2 anni. Io sono un’educatrice professionale / case manager / counsellor / teacher (a seconda del paese in cui mi trovo cambia il titolo) e prima dell’esplosione del Covid-19, lavoravo in una scuola come Special education teacher assistant per bambini e ragazzi con disabilità cognitive, fisiche e psicologiche. Ho lavorato in particolare con una classe di prima elementare.

Con l’esplosione del virus ho perso il lavoro e qualunque tipo di benefit. In generale, le persone e i datori di lavoro non si sono resi conto del problema, ignorandolo fin dall’inizio. La situazione in Florida, al riguardo è abbastanza drammatica. Le persone rimaste senza lavoro non hanno accesso ad alcun tipo di supporto finanziario. The Florida Department of Economic Opportunity (l’assistenza alla disoccupazione) è andato in tilt. Il sito è inaccessibile ed è impossibile comunicare con qualcuno. Io ho fatto domanda un mese fa, dopo ore ed ore sono riuscita a far andare il sito, ma poco dopo si è bloccato tutto e non ho più avuto accesso al sistema, quindi non ho potuto far domanda per nessun tipo di assistenza/supporto. Fortunatamente Alex, lavorando per l’Università ha avuto modo di continuare la sua ricerca e di preparare le lezioni per gli studenti da casa. In Florida non si respira aria di serietà, noi abbiamo iniziato la quarantena un mese fa per conto nostro, senza che nessuno ci dicesse di farlo, essere italiani ci ha sicuramente aiutati a capire la gravità della situazione ed abbiamo agito di conseguenza cercando di spiegare il più possibile a chiunque ci fosse vicino, tra amici e colleghi, di prevenire il più possibile qualunque tipo di contatto ravvicinato». (r.cr.)

La lettera completa su «sabato sera» del 23 aprile.

Nella foto: Alice Giovannini ed Alex Casella

Coronavirus, timori e lezioni online per gli imolesi Alice Giovannini e Alex Casella che vivono in Florida
Cronaca 17 Agosto 2019

Imolesi all'estero, la storia di Samuele Ceroni

Mordanese classe 1998, studente di Ingegneria e Scienze informatiche, per meriti scolastici Samuele Ceroni si è aggiudicato la possibilità di studiare un semestre all’estero grazie al progetto universitario Overseas (partirà il prossimo anno).
Ma già quest’estate il giovane sta facendo un tirocinio retribuito presso l’azienda informatica londinese G-Research come software engineer intern.

«GR – ci spiega Ceroni da Londra, tra social media e posta elettronica – è un’azienda che si occupa di scrivere algoritmi che analizzano il mercato attraverso i quali, mediante l’utilizzo di intelligenza artificiale, cercare di predirne ilfuturo, comprando e vendendo azioni secondo convenienza. Grazie a questa internship (tirocinio retribuito) ho la possibilità di imparare ad utilizzare strumenti avanzati di sviluppo software e di ideare il mio stesso sistema. Il progetto al quale sto lavorando, nel dettaglio, consiste nello sviluppo di un nuovo servizio interno che permetta agli ingegneri e agli analisti di velocizzare l’analisi dei dati raccolti ed elaborati». (mi. mo.)

L’intervista completa nel numero di “Sabato sera” dell’8 agosto

Imolesi all'estero, la storia di Samuele Ceroni
Cronaca 31 Agosto 2018

Salute, se andate all’estero meglio prevenirsi da malaria e febbre gialla

Quando si va all’estero bisogna prestare la massima attenzione alle malattie che possono essere trasmesse dagli insetti «soprattutto nella fascia equatoriale, in Africa, ma anche in Sudamerica e nel Sudest asiatico, dove, visto il clima, le malattie infettive possono essere trasmesse dagli insetti nel corso di tutto l’anno» spiega Roberto Rangoni, responsabile del servizio Prevenzione delle malattie infettive ed epidemiologia dell’Ausl di Imola.

Due di queste sono trasmesse da zanzare, ma, è bene ricordarlo, non si trasmettono da uomo a uomo. In prima battuta va ricordata la malaria, molto diffusa soprattutto in Africa, ma anche in Sudamerica e nel Sudest asiatico. «E’ difficile diagnosticarla perché ha un periodo d’incubazione di alcuni mesi, ma è curabile con l’assunzione di farmaci – dice l’epidemiologo -. Spesso viene contratta da turisti non informati sulla prevenzione da adottare (basta una profilassi a base di pastiglie apposite) oppure da immigrati che rientrano per un periodo nel loro paese natio. Nell’imolese, si verificano 3 o 4 casi all’anno, mentre in Italia sono circa 800».

Ben più grave è la febbre gialla, che si può contrarre in Sudamerica e in Africa equatoriale, ma non in Asia. «E’ una malattia che compromette fegato e reni – aggiunge Rangoni -. Per chi viaggia è possibile vaccinarsi prima della partenza. E’ richiesta un’unica dose per tutta la vita». Chi dovesse intraprendere un viaggio internazionale può contattare l’Ausl di Imola per avere una consulenza gratuita (tel. 800040606) in seguito alla quale, in base alla destinazione scelta, verranno consigliate eventuali profilassi da effettuare e il relativo costo.

gi.gi.

Nella foto: Roberto Rangoni, responsabile del servizio Prevenzione delle malattie infettive ed epidemiologia dell’Ausl di Imola

Salute, se andate all’estero meglio prevenirsi da malaria e febbre gialla

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