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Cronaca 4 Ottobre 2020

La Brigata Stella Rossa rivive nel murales di Piotr e Fungo

A Monte Sole, fra Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, c’è una nuova opera d’arte per la memoria «di sangue, di fuoco, di martirio», per citare l’epigrafe sul faro monumentale in cima alla collina di Miana sovrastante Marzabotto. Si tratta del murales che Pietro Grandi, in arte Piotr, e Andrea Pelliconi, detto Fungo, hanno realizzato sulla parete della casa nota come «Ca’ Poggio», che sorge in quei luoghi dove la brigata partigiana Stella Rossa ha combattuto le forze nazi-fasciste dall’inverno del 1943.

Soggetto del murales è proprio la brigata di montagna e apolitica, con il noto comandante Lupo, al secolo Mario Musolesi, in posizione defilata come a proteggere i compagni, e tutt’intorno gli altri partigiani e le staffette allora attivi nella zona, fra cui Karaton il kazaco. Tutte facce che hanno preso parte alla storia della Seconda Guerra Mondiale, più qualche tributo a chi la storia ha contribuito a mantenerla e tramandarla. «Il murales è stato fortemente voluto dagli attuali proprietari della casa, Claudio Spanò e Francesca Candioli – racconta Piotr, artista e bagnino imolese classe 1965 -. Claudio ha deciso di portare avanti il testimone moralmente ereditato dal precedente proprietario e amico Luigi Fontana, personaggio fortemente appassionato della memoria storica di quei luoghi tanto che aveva realizzato in casa sua una specie di centro di documentazione che apriva a passanti e curiosi». (mi.mo.)

L’articolo completo su «sabato sera» dell’1 ottobre.

Nella foto: a sinistra il murales realizzato da «Piotr» e da «Fungo»; a desta Francesca Candioli, Andrea Pelliconi, Claudio Spanò e Pietro Grandi a Ca’ Poggio di Monte Sole

La Brigata Stella Rossa rivive nel murales di Piotr e Fungo
Cronaca 31 Marzo 2020

Sbarca in Thailandia la campagna dell’artista imolese Andrea «Fungo» Pelliconi contro i mozziconi

L’artista «in quarantena» che produce messaggi per il mondo. Parliamo di Andrea «Fungo» Pelliconi, artista imolese classe 1963 noto per i suoi murales in città (come quello che colora la stazione degli autobus o quello alla fermata del bus in viale Carducci entrambi realizzati insieme a Pietro «Piotr» Grandi) e da qualche anno anche per i suoi libri. Una precisazione: Pelliconi non è in quarantena perché malato, semplicemente come tutti ora si trova a casa nel rispetto delle disposizione di sicurezza per l’emergenza sanitaria in atto. Da casa sua, però, lancia messaggi al mondo attraverso i social (e non solo). «Sto vivendo questo periodo di stop forzato dal lavoro e da abitudini sociali quali l’aperitivo con gli amici come un ritiro spirituale ed artistico – racconta al telefono -. Disegno e scrivo, scrivo e disegno. Per via di questo periodo così strano e difficile la creatività esplode in me come in una pentola a pressione sul fuoco vivo. E io cerco di farla confluire nei giusti messaggi così da poter dire la mia nonostante la quarantena a casa».

Ma i messaggi di Fungo non sono solo digitali. Il suo pesciolino, disegnato insieme all’amico e collega Pietro «Piotr» Grandi per la campagna di sensibilizzazione del Comune di Imola contro l’inquinamento da mozziconi Qui comincia il mare, è letteralmente arrivato in Thailandia. A portarlo, con il consenso degli ideatori, è stato l’imolese Lamberto Zelani, amico del Fungo, che ad inizio febbraio si trovava in Thailandia in ferie insieme alla moglie. A Imola, in effetti, la campagna prevede dei tag (disegnini realizzati tramite maschere stencil) vicino ai tombini per sensibilizzare contro l’abbandono a terra dei mozziconi di sigaretta dato che, in un modo o nell’altro, tutti gli scarichi portano realmente o metaforicamente al mare. In Thailandia, invece, il mare da non inquinare è proprio a pochi passi. Il pesciolino di Fungo e Piotr potrebbe prossimamente approdare anche a Genova.

Un altro tema che ha a che fare con l’acqua che Pelliconi ha sentito la necessità di portare all’attenzione dei tanti che lo seguono sui social (e che a loro volta hanno condiviso decine di volte) riguarda il lavarsi le mani: «Mentre ti lavi le mani chiudi l’acqua», suggerisce l’artista ricalcando i messaggi sul risparmio che circolavano negli anni Novanta. «Anche in tempi di Coronavirus non bisogna dimenticare quelle che erano buone abitudini di risparmio – dice -. Sono ovviamente preoccupato come tanti per la pandemia in corso ma mi preoccupa anche l’emergenza idrica che rischiamo dopo un inverno poco piovoso e con un consumo di acqua lievitato alle stelle per la necessità legittima di lavare più spesso le mani. Facciamolo, ma chiudiamo l’acqua mentre ci insaponiamo e sfreghiamo per bene». (mi.mo.)

L’articolo completo su «sabato sera» del 26 marzo.

Nelle foto: l’artista imolese «Fungo» con alcune delle sue creazioni:

Sbarca in Thailandia la campagna dell’artista imolese Andrea «Fungo» Pelliconi contro i mozziconi

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