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Sport 26 Agosto 2022

Galeati all’attacco del Monte Bianco: «Più breve del Tor, ma tanti campioni»

«Credo sia arrivato il momento di prendere una pausa dal Tor. Il mio prossimo obiettivo potrebbe essere l’Ultra Trail del Monte Bianco (Utmb), la gara di riferimento mondiale per questa disciplina». Gianluca Galeati (Team Hoka) ce lo aveva anticipato undici mesi fa, prima ancora di smaltire la delusione per quella distorsione alla caviglia che aveva pregiudicato la sua ottava partecipazione al Tor des Geants, la più massacrante tra le gare di «ultra trail», la corsa in montagna su lunghe distanze. L’imolese, classe 1983, avrebbe potuto salire di nuovo sul podio, magari al terzo posto dopo aver anche sfiorato la vittoria nel 2015. E prima o poi ci riproverà…

Gale, prima però da oggi c’è l’Ultra Trail du Mont Blanc, la gara più attesa

«Il via alle ore 18, partenza e arrivo a Chamonix. Sono 171 chilometri, circa 10mila metri di dislivello positivo, da effettuare in regime di semi-autosufficienza, in un tempo limite di 46 ore e 30 minuti. I partecipanti sono quasi 2.500, la distanza minore rispetto a quella del Tor des Geants (340 km, ndr) la rende meno estrema e anche questo contribuisce a farne la gara iconica per questa disciplina». (ma.ma.)

L’intervista su «sabato sera» in edicola.

Galeati all’attacco del Monte Bianco: «Più breve del Tor, ma tanti campioni»
Sport 11 Settembre 2021

Gianluca Galeati è un vero «ultra», il re delle Alpi è pronto per il suo 8° Tor des Geants

Dopo un anno di stop a causa del Covid torna in Valle d’Aosta il Tor des Geants, gara ultra-trail (corsa estrema in montagna) tra le più massacranti al mondo. E al via ci sarà ancora una volta Gianluca Galeati, imolese classe 1983, all’ottava partecipazione (la prima nel 2012) dopo un 2° posto nel 2015, quando sfiorò la vittoria in condizioni atmosferiche proibitive, un 7° nel 2014 e un 9° nel 2018.

Partenza da Courmayeur domani, domenica 12 settembre, alle ore 10, la gara prevede 330 km con oltre 24mila metri di dislivello positivo (considerando cioè solo la salita) attraverso il Parco Nazionale del Gran Paradiso e quello Regionale del Mont Avic, toccando i «giganti» delle Alpi: Monte Bianco, Gran Paradiso, Monte Rosa e Monte Cervino. Tempo limite entro 150 ore, ma i più forti chiudono in poco più di 70 ore, riposando per un paio di ore divise in «micro-sonni». «Arrivo bene: non è sufficiente per avere certezze, ma è una buona base di partenza. Inizio con una mentalità positiva e spero di mantenerla il più a lungo possibile. Alla partenza sai già che le ultime 30 ore saranno di pura sofferenza, speriamo di saper gestire le difficoltà, inevitabili in queste gare, e di non avere intoppi così grandi da precludere una buona prova». (ma.ma.)

Per seguire l’ultra runner imolese rimanete collegati sul sito del Tor des Geants o controllate gli aggiornamenti live sulla pagina Facebook di Gianluca Galeati.

L’intervista su «sabato sera» del 9 settembre.

Nella foto: Gianluca Galeati

Gianluca Galeati è un vero «ultra», il re delle Alpi è pronto per il suo 8° Tor des Geants
Sport 25 Settembre 2019

Tor des Geants 2019, il runner imolese Gianluca Galeati dopo il ritiro: «Peccato, potevo salire sul podio»

Sono passati più di 10 giorni dal via del Tor des Geants, la più massacrante gara al mondo di ultra-trail. A vincere quest’anno è stato il bergamasco Oliviero Bosatelli, al secondo successo, che ha completato in 72h37’13” il percorso di quasi 350 km e 27mila metri di dislivello positivo. Gianluca Galeati sta già iniziando a recuperare dalle fatiche incredibili a cui si è sottoposti durante una prova così impegnativa. Il 36enne imolese ha viaggiato per due giorni su ritmi che avrebbero potuto consentirgli di salire di nuovo sul podio del Tor, come nel 2015, ma nel corso della terza notte di gara, quando comunque si trovava ancora attorno alla quinta-sesta posizione (su circa 900 partecipanti), ha optato per il ritiro. «Sono andato molto bene fino a Gressoney, dopo circa 200 km di gara. Ero riuscito a rispettare le tabelle che mi ero posto come obiettivo, senza guardare le prestazioni degli altri concorrenti. Questa edizione è stata caratterizzata da temperature molto basse: già a metà della salita verso il primo colle abbiamo trovato la neve. Poi, mentre mangiavo alla base-vita, ho avuto un piccolo calo di pressione che mi ha obbligato a riposare un po’. Sono ripartito, ma faticando ad alimentarmi e a idratarmi: dopo le dovute considerazioni, ho deciso di ritirarmi. Peccato, anche perché quest’anno ho superato i problemi di respirazione che altre volte avevano influito sulla mia prestazione».

Hai già portato a termine il «Tor» tre volte: 7° nel 2014, 2° nel 2015, 9° nel 2018. Questo può averti condizionato?

«Forzando oltre i limiti, avrei potuto concludere la gara anche quest’anno, rallentando il ritmo. Se non fossi mai riuscito a completarla, avrei dato tutto. Ma l’obiettivo era un altro e fino a quando sono stato in gara ho dimostrato di poter ambire al podio, quindi sono soddisfatto. Ci sono atleti che vivono in montagna, come lo stesso Bosatelli che ha vinto, e per loro arrivare preparati a questo appuntamento è più facile: io che vivo in pianura e lavoro in azienda non parto alla pari».

Gli amici imolesi hanno dato il solito grande supporto?

«Assolutamente sì. Mauro Calzoni è stato sempre presente, Marco e Olly sono riusciti a raggiungermi per una parte del Tor, e poi c’era anche Giada (la compagna di Gianluca, nda) che ha fatto un’impresa che vale il Tor: oltre a fare assistenza a me in corsa, è riuscita a gestire anche le nostre due figlie».

Il prossimo anno?

«Prima si deve recuperare lo sforzo. Ne riparliamo più avanti». (ma.ma.)

Nella foto: Gianluca Galeati al Tor des Geants 2019

Tor des Geants 2019, il runner imolese Gianluca Galeati dopo il ritiro: «Peccato, potevo salire sul podio»

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