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Cronaca 25 Agosto 2018

A Ca’ Malanca un'iniziativa in ricordo della 36ª Brigata Garibaldi a Purocielo

Quest’anno le iniziative per ricordare il 74º anniversario della battaglia di Purocielo prenderanno avvio domani, domenica 26 agosto, a Ca’ di Malanca, con un evento dedicato alla 36ª Brigata Garibaldi. Dopo la messa (ore 11) e il pranzo (ore 12), il programma prevede l’intervento (ore 14) del sindaco di Casola Valsenio – Unione dei Comuni della Romagna Faentina, Nicola Iseppi. A seguire (ore 14.30), letture di brani tratti da testimonianze e racconti dei protagonisti di Ca’ di Malanca, a cura di Acsé, e musiche eseguite dal gruppo Bella Ciao trio.

La data, è importante ricordarlo, coincide con il trasferimento dell’intera Brigata dalla zona tra Casola e Palazzuolo, dopo avere lasciato una decina di giorni prima l’alto Appennino, nel territorio del torrente Sintria. Ha scritto Luciano Bergonzini in Quelli che non si arresero (Editori Riuniti): «E così quando, la sera del 23 agosto, la Brigata lasciò Sommorio e si avviò verso la nuova sede di Monte Romano-Fornazzano, i partigiani inquadrati regolarmente nelle diverse compagnie erano oltre milletrecento…». L’intera Brigata rimase qui fino al 18 settembre. Da quella data, su indicazioni del Comando unificato Emilia Romagna, fu divisa in quattro Battaglioni e due di essi (in pratica la metà della Brigata) continuarono a presidiare la zona fino all’epilogo della durissima Battaglia di Purocielo, combattuta il 10, 11 e 12 ottobre 1944.

Per raggiungere Ca’ di Malanca in auto, occorre percorrere la provinciale Brisighellese, deviare per San Martino in Gattara in direzione Monte Romano – Croce Daniele, continuando a destra su strada sterrata per tre chilometri e mezzo. A piedi, invece, si possono percorrere i sentieri 505 Cai da Croce Daniele; 579 Cai da Purocielo; 2 Uoei da San Cassiano. Domenica 26 agosto, per chi è interessato a percorrere il sentiero 579, il ritrovo è alle ore 8.30 presso la chiesa di Purocielo. Indispensabile la prenotazione, scrivendo a info@camalanca.it.

r.c.

Nella foto (dalla pagina facebook di Ca” Malanca): la locandina dell”evento

A Ca’ Malanca un'iniziativa in ricordo della 36ª Brigata Garibaldi a Purocielo
Cronaca 21 Agosto 2018

Protezione civile, piano da 9,5 milioni di euro per gli interventi dopo il maltempo di febbraio e marzo

La Protezione civile ha messo a punto un piano da 9,5 milioni di euro per proseguire negli interventi dopo il maltempo che ha colpito l”Emilia-Romagna nel febbraio e marzo scorso.

Nel dettaglio, i finanziamenti sono di 5 milioni 571mila euro per interventi volti a superare l’emergenza; 152mila euro per i contributi per l’autonoma sistemazione dei cittadini evacuati dalle loro case; 297mila euro per le spese operative in emergenza di cui 50mila euro per il ripristino di mezzi e attrezzature della Colonna Mobile regionale. Infine, 3 milioni 479 mila euro saranno assegnati ai Comuni colpiti dal maltempo come contributo alle spese sostenute immediatamente per la gestione dell’emergenza neve e gelicidio di febbraio-marzo 2018.

In totale, quindi, saranno 81 gli interventi in una sessantina di Comuni con lo scopo di riaprire e ripristinare la viabilità locale e provinciale, ricostruire difese spondali, evitare l’isolamento di centri abitati, garantire la sicurezza di corsi d”acqua e versanti nelle province colpite dall’emergenza maltempo di febbraio e marzo. Nel bolognese sono in arrivo un milione 110.460 euro per 17 interventi che, tra gli altri, riguarderanno anche Casalfiumanese, Castel San Pietro Terme e Fontanelice.

r.c.

Nella foto: la nevicata dell”1 marzo scorso

Protezione civile, piano da 9,5 milioni di euro per gli interventi dopo il maltempo di febbraio e marzo
Cronaca 16 Agosto 2018

Seno, labbra, naso come le star: sempre più giovanissimi ricorrono alla chirurgia estetica

La moda spopola in America, ma anche in Italia i numeri appaiono in crescita: sono sempre di più le ragazze (ma anche i ragazzi) che si affidano al bisturi per somigliare alle celebrità.

Chi sogna il seno dell”attrice Blake Lively, chi le labbra e il naso della modella Bella Hadid, ma la sostanza non cambia: tante under 30 si rivolgono alla chirurgia estetica alla ricerca di quella che per loro è la “perfezione”. 

La colpa, nemmeno a dirlo, in buona parte è dei social network. Basta guardare i dati resi noti dall”Aafprs (Accademia americana di chirurgia ricostruttiva e plastica facciale): quasi la metà dei chirurgi estetici degli Stati Uniti ha fatto sapere di aver ricevuto richieste di pazienti under 30 per migliorare la loro immagine ed essere perfetti nei selfie e nei post social.

Numeri più precisi arrivano dall”American Society of Plastic Surgeons (Asps), secondo la quale uno studio del 2015 ha registrato, nella fascia d’età sotto i 20 anni, 65.000 richieste di interventi, soprattutto di rinoplastica, aumento del seno e otoplastica (cioè interventi alle orecchie).  

In Italia la situazione non cambia di molto. Stando a una ricerca che la Società italiana di medicina estetica ha condotto insieme all’università Magna Grecia di Catanzaro, sono sempre più numerose le ragazze tra i 13 e i 18 anni che si rivolgono a un centro di chirurgia estetica per rifare seno, fianchi e gambe, mentre i maschi scelgono di intervenire su muscoli e naso.

I modelli cui ispirarsi, ovviamente, gli attori e i cantanti più in voga. Scendendo nel dettaglio delle percentuali, il 17,7% degli intervistati vorrebbe migliorare parti del proprio corpo attraverso la medicina estetica (49,2%) e la chirurgia plastica (31,3%). Un certo numero lo fatto davvero: il 15,8% delle ragazze e il 3,3% dei ragazzi ha dichiarato di avere già usufruito della medicina estetica per curare l’acne, ridurre i peli e le smagliature, correggere il naso, le orecchie o il seno.

Una moda dunque piuttosto diffusa, dalla quale gli esperti mettono in guardia i più giovani.

Il chirurgo estetico Renato Zaccheddu spiega innanzitutto che gli interventi di chirurgia estetica, in base alla legislazione italiana, si eseguono solo su pazienti maggiorenni, così come anche in Gran Bretagna. “Anche a me – confessa – è capitato di avere richieste da 15-17enni per rifare il naso o il seno, ma non affronto nemmeno il discorso, dicendo semplicemente che non posso fare nulla a questa età, per legge. L’unica eccezione consentita dalla legge è l’otoplastica, da effettuare col consenso obbligatorio di entrambi i genitori, a fronte di problematiche particolari”.

Secondo Zaccheddu “la sensibilità dei giovanissimi è aumentata e potrei dire che una delle ragioni principali è che si spende molto tempo giornalmente a mandarsi foto e video attraverso i social. Queste foto mettono inesorabilmente a nudo i difetti che tutti abbiamo ma che ora vengono continuamente immortalati e poi visti da tutti.  La modifica di tali foto prima di renderle pubbliche diventa quindi un momento importante, necessario. Si va alla ricerca di quella perfezione, che è pura illusione, non esistendo in natura e tantomeno non ottenibile sul tavolo operatorio. Quello che è importante capire è che la vera bellezza non è sinonimo di perfezione a tutti i costi e che non si ottiene cercando di replicare l’aspetto di altri”.

Attenzione, tuttavia, a questa rincorsa a modelli di perfezione che, dice il chirurgo, sono sbagliati. “Il problema – prosegue Zaccheddu – si pone quando viene richiesta una miglioria eccessiva di qualcosa che già  sta perfettamente nei canoni della normalità. Il pensiero di molti è che andare dal chirurgo voglia dire rifarsi come e dove si vuole, senza limitazioni. Per esempio cambiare, se non stravolgere, la forma degli occhi, del naso o delle labbra. Per assomigliare magari più a questo o quel personaggio pubblico. Oppure quando si richiede l’uso del botox a 20 anni perché non si sopporta la minima iniziale ruga di espressione sulla fronte o intorno agli occhi.  In questo caso il rifiuto a procedere è d’obbligo”.

Diverso, invece, è il caso di difetti visibili (seno piatto, naso “importante”) che possono compromettere il benessere del paziente in termini di relazioni sociali e stabilità emotiva.

“In questo caso – conclude l”esperto – la valutazione a procedere può essere considerata. In particolare, nei giovanissimi post-adolescenza, gli interventi più facilmente eseguibili sono, in ordine decrescente: mastoplastica additiva, rinoplastica, liposuzione, otoplastica. Per quanto riguarda il trattamento estetico non chirurgico, invece, il riempimento delle labbra. Ribadisco però il mio no ad interventi immaginari a cambiare forme o proporzioni nel tentativo di assomigliare a questo o all’altro”.

Seno, labbra, naso come le star: sempre più giovanissimi ricorrono alla chirurgia estetica
Cronaca 16 Agosto 2018

Scuole Medicina, a inizio settembre si concluderanno i lavori alla materna Calza e alle medie Simoni

Si concluderanno i primi giorni di settembre, a Medicina, i lavori di consolidamento in corso nella scuola materna Calza e nella scuola media Simoni. Gli interventi, partiti a luglio, sono stati finanziati grazie al contributo di 238 mila euro complessivi proveniente dal Fondo per il sisma del 2012.  

A fine anno, poi, partiranno i lavori per un terzo edificio, la Scuola di musica della Banda municipale di via Mazzini, per i quali saranno investiti 60 mila euro, anche questi parte del fondo per la ricostruzione. 

Per la materna Calza un primo intervento era già stato realizzato l’anno scorso, con un investimento di 100 mila euro. In quell’occasione furono realizzati i micropali e un nuovo cordolo per rinforzare murature e fondamenta, realizzato il marciapiede perimetrale esterno e sostituita parte della nuova linea fognaria.

“Prosegue l’impegno dell’Amministrazione per garantire strutture sempre più sicure e accoglienti – illustra l’assessore ai Lavori pubblici Matteo Montanari. – Oltre ai fondi propri del bilancio comunale, sono importanti i contributi che continuano ad esserci assegnati dall’Agenzia regionale alla ricostruzione, oltre ai numerosi bandi ai quali il Comune di Medicina partecipa”.

La scuola Calza si trova in un immobile costruito all’inizio del Novecento e da tempo viene monitorata, viste anche le crescenti preoccupazioni dei genitori per fessure e pavimenti con avvallamenti nelle aule. Inoltre, sul finire del 2016, il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle aveva presentato in Consiglio comunale un ordine del giorno che chiedeva per l’appunto che venisse appurata la situazione strutturale della scuola. Dal canto suo, l’Amministrazione aveva tranquillizzato tutti impegnandosi a intensificare i controlli periodici in attesa dell’intervento vero e proprio. 

Passando alle medie Simoni, i lavori in corso, del costo di 100 mila euro, riguardano «consolidamenti statici, in particolare con l’irrobustimento di alcune travi portanti e il rinforzo dei punti di giuntura tra le parti dell’edificio realizzare in epoche diverse (il fabbricato è stato costruito a blocchi tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Ottanta, ndr)» conclude il vicesindaco.

Le informazioni complete nell’articolo di Giulia Giuffrida su «sabato sera» del 2 agosto

Nella foto la materna Calza

Scuole Medicina, a inizio settembre si concluderanno i lavori alla materna Calza e alle medie Simoni
Cronaca 14 Agosto 2018

Interventi da 300.000 euro della Bonifica Renana su Correcchio e Ladello, fine lavori a primavera 2019

C’è anche Imola nello stanziamento da 3 milioni e 800 mila euro che la Regione Emilia Romagna ha destinato ad opere urgenti nei canali, impianti di bonifica, irrigazione e su strade di servizio. Si tratta di un plafond che servirà a finanziare una ventina di interventi nel triennio 2018-2020.

«Sono risorse che rispondono alla necessità di finanziare i necessari interventi di manutenzione di canali di bonifica e irrigazione e di infrastrutture funzionali all’utilizzo degli invasi- ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli -. L’obiettivo è raggiungere maggiori livelli di sicurezza del territorio, assicurare la riserva d’acqua necessaria a garantire le attività agricole e prevenire così i disagi in caso di siccità. Investire nelle strutture per garantire l’acqua e la sua distribuzione per tutto il corso dell’anno è fondamentale».

Per quanto ci riguarda da vicino, è previsto un finanziamento da 300 mila euro grazie al quale il consorzio di Bonifica renana realizzerà a breve due interventi di manutenzione per migliorare la funzionalità negli impianti idrovori di sollevamento Correcchio (150 mila euro) e Ladello est e ovest (150 mila euro).

Si tratta di impianti molto importanti perché, come spiegano dalla Bonifica renana, «in caso di piene imponenti del torrente Sillaro, come quelle si sono verificate anche nella scorsa stagione invernale, devono svolgere a pieno la loro attività per evitare l’allagamento delle campagne e dell’area urbana di Sasso Morelli».

Partiamo dall’impianto Correcchio. «Qui è prevista la sostituzione dello sgrigliatore, per impedire che l’attuale accumulo di detriti e materiali durante le piene ne limiti la capacità di sollevamento – dettaglia l’ingegner Marco Rigotti, capo settore progettazione e direzione lavori nel distretto di Pianura della Bonifica renana -. Tale impianto, infatti, si trova poco prima di Sesto Imolese, nel punto di confluenza tra i torrenti Correcchio e Sillaro. In pratica, quando quest’ultimo è in piena, non è in grado di ricevere le acque del Correcchio per gravità, come normalmente accade. Entrano quindi in funzione le due pompe dell’impianto idrovoro, in grado di sollevare ed immettere artificialmente nel Sillaro fino a 13 metri cubi d’acqua al secondo».   (gi.gi.)

L’articolo completo è su «sabato sera» del 2 agosto

Nella foto l’impianto Correcchio

Interventi da 300.000 euro della Bonifica Renana su Correcchio e Ladello, fine lavori a primavera 2019
Cronaca 7 Agosto 2018

Tra Bordona e Casolana, lavori in corso per sistemare le strade dopo le frane

Sono partiti in questi giorni i lavori per il ripristino della viabilità lungo le strade provinciali Bordona (Sp 15) e Casolana (Sp 33). Su entrambe le strade, infatti, da marzo vige il senso unico alternato nel tratto in cui la scarpata sottostante è franata portando con sé anche parte della lingua d’asfalto. Una situazione dovuta al maltempo che, prima con la neve, poi con la pioggia, aveva messo a dura prova la vallata del Santerno.

Ora, a quasi cinque mesi dall’evento, la Città metropolitana, proprietaria di entrambe le strade, ha affidato entrambi gli interventi. Sulla via Casolana, all’altezza del chilometro 3+400, quindi non lontano da Fontanelice, lavorano gli operai della coop borghigiana Cims, mentre sulla via Bordona, all’altezza del chilometro 0+400, sono all’opera gli uomini della ditta imolese Zini Elio.

Gli interventi sono molto simili. «Verrà costruita una massicciata con dei blocchi in pietra serena per sostenere la scarpata sottostante la strada» dettagliano dalla Città metropolitana. Ciascuna opera ha un costo di circa 40 mila euro (Iva esclusa). Per quanto riguarda la Casolana, si tratta di risorse che derivano dalla variazione di bilancio grazie alla quale sono stati inseriti oltre 3 milioni di euro per la manutenzione della rete stradale metropolitana derivanti dallo Stato e dalla Regione Emilia Romagna. Per la Bordona, invece, sono risorse proprie della Città metropolitana. (gi.gi.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 2 agosto

Nella foto la frana sulla via Casolana

Tra Bordona e Casolana, lavori in corso per sistemare le strade dopo le frane
Cronaca 5 Giugno 2018

Oltre due milioni investiti dal Comune di Imola per rinnovare i centri sociali

Due milioni e 370 mila euro. A tanto ammonta la cifra che il Comune di Imola ha investito e investirà per rinnovare tre centri sociali strategici. I lavori in due di questi, il Tarozzi di Sesto Imolese e quello di Sasso Morelli, sono iniziati nell’estate del 2016 e, dopo una lunga gestazione, sono finalmente ormai agli sgoccioli. La Giunta dell’allora sindaco Daniele Manca ha deciso di investire su questi punti di ritrovo nelle due frazioni imolesi ben un milione e 670 mila euro.

I soldi impiegati per i due centri sociali derivavano dalla vendita dell’ex Circoli e, come stabilito dalla relativa delibera regionale, erano vincolati ad interventi su questi contenitori. Un’altra critica che era stata mossa era quella di non ritenere necessario la realizzazione di un nuovo edificio a Sasso Morelli, bensì che si potesse ristrutturare il centro sociale esistente lungo via Correcchio. Anche in questo caso, però, l’Amministrazione aveva risposto che una ristrutturazione di quel tipo non avrebbe comportato una spesa di molto inferiore e, in questo modo, si realizzava una struttura più ampia. Uno degli ultimi impegni dell’ex Giunta è stato poi quello, nel gennaio di quest’anno, di presentare alla stampa la progettazione del nuovo centro sociale Giovannini a servizio del quartiere Marconi, ad oggi anch’esso ospitato, come il Tarozzi di Sesto Imolese, all’interno di un prefabbricato riconvertito dopo il terremoto del Friuli del 1976.

Il progetto prevede un nuovo fabbricato in legno di 300 metri quadri coperti, cui se ne aggiungono 150 di porticato esterno che affaccia sull’area verde compresa fra le vie Marconi, Cenni, Bucci e Scarabelli. Si tratta di un aumento non da poco rispetto ai circa 180 metri quadri previsti in un primo momento, possibile grazie a un investimento da parte del Comune di 700 mila euro. «A breve uscirà la gara per affidare i lavori e contiamo di avviare il cantiere in autunno – aggiorna Andrea Dal Fiume, responsabile del settore Sviluppo e progettazione di Area Blu -. Dovrebbero essere ultimati nel giro di un anno».

gi.gi. 

L”articolo completo su «sabato sera» del 31 maggio.

Nella foto: il centro sociale di Sasso Morelli

Oltre due milioni investiti dal Comune di Imola per rinnovare i centri sociali

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