Il lino, antichissima fibra tessile un tempo diffusa anche nelle nostre campagne, sarà protagonista della nuova iniziativa a tema organizzata dal gruppo «Arcord dla campagna» e dall’azienda agrituristica Gardi Bertoni – Tenuta Nasano, in via Rilone. Oggi la formula sarà simile a quella dello scorso anno, quando la regina, in campo e sulla tavola, è stata l’ortica.
Il programma in questo caso prevede, dalle ore 16.30, la ricerca di erbe spontanee in compagnia di Luciana Mazzotti, conoscitrice di tutti i segreti delle erbe di campo. A seguire, Mario Scalorbi esperto di tessitura al telaio, mostrerà le fasi di lavorazione del filato. Il pomeriggio proseguirà poi alle ore 19.30 con la cena a cura di Lea Gardi, che proporrà un menù a base di erbe di campo come cicerchia, ortica, borragine e lassana, con qualche tocco di semi di lino. «Il lino selvatico – racconta Luciana Mazzotti – cresce vicino ai corsi d’acqua. Le foglie sono strette e lanceolate, simili a quelle della pianta di santoreggia, mentre lo stelo di solito arriva a 30 o 40 centimetri. Si fa un po’ fatica a riconoscerlo. Molto più facile, invece, è distinguerlo quando fiorisce, perché è caratterizzato da bei fiorellini azzurri, a cinque petali».
Il lino può essere considerato la più antica tra le fibre tessili usate dall’uomo. Gli egizi lo consideravano simbolo di purezza e lo utilizzavano anche per ricavare le bende in cui avvolgevano le mummie. Nel Medioevo cominciarono a sostituire parte dell’uovo, allora usato nella composizione delle tempere, con l’olio di lino cotto, fatto decantare al sole, per rendere i colori più brillanti. L’acqua di lino veniva bevuta per mantenersi in buona salute, mentre i semi sono stati spesso usati come rimedi della nonna; l’olio di lino è consigliato come antinfiammatorio ed emolliente. «Il tessuto – spiega il medicinese Mario Scalorbi – si ricava dal fusto del “linum usitatissimum”. In agronomia questa pianta è considerata una coltura miglioratrice del terreno, perché dopo la raccolta lo lascia in ottime condizioni di sofficità e drenaggio. Il ciclo di crescita è breve, circa cento giorni. Si semina tra la metà di marzo e la metà di aprile. La fioritura avviene tra giugno e luglio e si raccoglie a fine luglio. Il tessuto di lino ha numerosi vantaggi perché ha un’elevata capacità di assorbire l’umidità e dà un notevole comfort, per questo è usato soprattutto per i capi estivi. E’ resistente più da bagnato che da asciutto; anche dopo frequenti lavaggi mantiene le sue qualità senza deformarsi».
lo.mi.
L”articolo completo su «sabato sera» del 5 aprile.
Nella foto: Mario Scalorbi intento a tessere