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Cronaca 7 Febbraio 2019

Paura per la piena del fiume Santerno a San Prospero. La risposta dell'assessore Maurizio Lelli

Dopo le parole piene di rabbia e di indignazione dei residenti di San Prospero riguardo alla piena del Santerno e al cedimento dell”argine che ha causato l”allagamento di alcuni terreni, non si è fatta attendere la risposta dell”assessore alla Protezione civile del Comune di Imola Maurizio Lelli. Ecco la lettera inviata al nostro giornale e che troverete su «sabato sera» del 7 febbraio.

Egregio direttore,

in merito a quanto affermato dai signori Bruno Gardi e Mattia Gardi, e dalle signore Michela Gardi, Giovanna Masi e Iole Berti precisiamo quanto segue: dopo la nottata di venerdì 1 febbraio trascorsa, da parte del Servizio comunale di Protezione civile, a monitorare i livelli di piena del fiume Santerno con le apposite strumentazioni (centraline idrometriche di Castel del Rio e Codrignano), al momento della crescita dei sopracitati livelli sviluppatasi nella mattinata di sabato 2 febbraio sono entrati nella fase di azione operativa (ore 6.30) lo stesso ufficio comunale di Protezione civile, i volontari della Protezione civile e la Polizia municipale. Alla tempestiva messa in sicurezza delle ciclabili e aree golenali sono seguiti la costante relazione con la Regione (servizio area Reno/Po di Volano Regione Emilia Romagna), l’attivazione dell’alert system per una ulteriore informativa ai residenti della zona Santerno e la distribuzione dei volontari di Protezione civile lungo il tratto Tosa / San Prospero. Il personale del Servizio comunale di Protezione civile si è preoccupato, inoltre, di verificare personalmente le criticità con ben quattro sopralluoghi effettuati anche nell’area di via Ca’ del Forno nella frazione di San Prospero.

Durante una di queste ispezioni, insieme ai responsabili regionali competenti per il fiume Santerno, si è proceduto all’analisi diretta della segnalazione effettuata dal signor Gardi oltre a tutte le altre aree più critiche riscontrate lungo l’asse del fiume. Va precisato che si è trattato della rottura di un terrapieno, costruito con terra di riporto (e non di un vero e proprio argine), realizzato in un terreno di proprietà privata. Lo hanno confermato anche i tecnici della Regione Emilia Romagna, nel corso del sopralluogo effettuato questa mattina (4 febbraio, Ndr), insieme ai tecnici del Servizio comunale di Protezione civile, per cui spetta al proprietario operare per il ripristino del terrapieno stesso. Nel contempo, va chiarito che i terreni sui quali è esondato il fiume Santerno, causa la suddetta rottura di una porzione di terrapieno, sono terreni classificati come «area esondabile», e quindi in caso di piena del fiume più facilmente a rischio di allagamento.

Al momento il Comune si è attivato per redigere un’apposita ordinanza rivolta al proprietario del terrapieno affinché provveda urgentemente al suo ripristino, in modo da evitare problemi anche nell’immediato futuro. Più in generale, il Comune ricorda che è compito dei privati monitorare terrapieni e argini che sorgono sui terreni di loro proprietà, al fine di garantirne la corretta manutenzione. Il Servizio di Protezione civile del Comune continuerà a monitorare la situazione, così come ha fatto nel corso della fase di allerta dei giorni scorsi quando, come sopra ricordato, è stato presente nei vari punti critici lungo il Santerno, compresa l’area di via Ca’ del Forno nella frazione di San Prospero, sia con i propri tecnici, che con l’assessore alla Protezione civile, Maurizio Lelli, che è sempre stato in contatto diretto con la sindaca durante tutta la fase di allerta. Ribadiamo, infine, che questa Amministrazione comunale, in tutte le sue articolazioni istituzionali e tecniche, considera una priorità la salvaguardia del territorio, a partire dalla tutela di persone, animali e cose. Per questo continuerà a porre la massima attenzione, con tutto il suo personale, al quale va il ringraziamento per il lavoro svolto anche in questa occasione, in tutte le situazioni di emergenza che si dovessero verificare in futuro.

Maurizio Lelli, assessore Protezione civile del Comune di Imola 

Nella foto: l”assessore Maurizio Lelli

Paura per la piena del fiume Santerno a San Prospero. La risposta dell'assessore Maurizio Lelli
Cronaca 6 Dicembre 2018

L'autodromo di Imola ed il bilancio in rosso. L'assessore Lelli: «Il circuito non si chiude, ma meno giornate di rumore»

Alla provocazione se fosse d’accordo nel chiudere l’impianto imolese, l’assessore all’Autodromo, Maurizio Lelli, ha risposto che «è una pazzia ed è inimmaginabile anche solo pensarlo». Questo non toglie che la gestione dell’Enzo e Dino Ferrari chiuderà il 2018 con un segno meno di non facile soluzione. A quanto ammonti la cifra è ancora difficile stabilirlo (i rumors parlano di almeno 300 mila euro, ndr). La causa principale, secondo Uberto Selvatico Estense, il presidente di Formula Imola, la società che gestisce l’impianto, va ricercata «nelle 34 giornate in meno di attività in pista, oltre al cambio di direttore ed alcune nuove scelte politiche e strategiche messe in atto dalla nuova Giunta. Così è dura, ma per l’anno prossimo l’obiettivo è il pareggio di bilancio».

L’Amministrazione comunale, però, entrata in carica di fatto a luglio, non ci sta ad essere chiamata in causa sul bilancio in rosso di quest’anno e rimanda le accuse al mittente. «Non è colpa nostra – ha esordito l’assessore Lelli – perché il calendario era già stato completato a marzo, prima del nostro insediamento. Eventi come il mondiale di Motocross, è chiaro, vanno ammortizzati nel tempo. Sostenere economicamente un impianto simile è comunque un discorso complesso e sempre aperto». E pensando già a come andare oltre ha avanzato la possibilità di «utilizzare i 180 mila euro del capitolo di spesa destinato ai Grandi eventi, usato l’anno scorso per il Giro d’Italia, per finanziare il concerto nel 2019 oppure un appuntamento ulteriore durante i giorni della Superbike o del Motocross».

Ma qualunque ragionamento sul futuro e sostenibilità economica dell’impianto non potrà prescindere da un tema: il rumore e le lamentele di chi abita attorno al circuito. «Abbiamo intenzione di diminuire le giornate rumorose da 60 a 57. Inoltre vogliamo limitare il numero delle auto contemporaneamente in pista – ha aggiunto Lelli -. Esiste una legge dello Stato sul rumore che va rispettata, metteremo mano anche al Protocollo operativo datato 2014». In verità, Formula Imola sta lavorando in tal senso da tempo. «Durante l’estate abbiamo provato degli speciali silenziatori per moto e auto – dice il direttore generale dell’autodromo Roberto Marazzi -. Speriamo che le aziende prendano a cuore questi strumenti, che interessano tutti i circuiti, non solo quello di Imola. Ci stiamo sforzando per far collimare le richieste con la vocazione motoristica dell’impianto, ma non è semplice».

Per Lelli, comunque, si dovrà puntare agli orizzonti più silenziosi del mondo dell’elettrico. «Le attività svolte finora proseguiranno – ha precisato -, ma stiamo progettando anche di realizzare nell’area dell’autodromo un kartodromo per kart elettrici. Dovremo effettuare dei test per verificare l’impatto acustico e nel caso non fossero rispettate le regole rimetteremo le mani al progetto». Altro problema sul tavolo è lo stallo del ConAmi, la diatriba politica sul ricambio al vertice e il riparto delle riserve chiesto da Imola, che ha bloccato alcuni cantieri previsti da tempo per favorire la polifunzionalità oltre i rombi di auto e moto in pista. «Per la barriera antirumore di via dei Colli e la costruzione del nuovo centro medico avremmo il permesso per costruire già da due mesi… – dettaglia il direttore del Consorzio Ami, Stefano Mosconi. (d.b.)

L”articolo completo su «sabato sera» del 6 dicembre.

Nella foto: il mondiale Motocross di settembre

L'autodromo di Imola ed il bilancio in rosso. L'assessore Lelli: «Il circuito non si chiude, ma meno giornate di rumore»
Cronaca 31 Agosto 2018

Gran Premio di F1 a Imola, la dichiarazione dell'assessore allo Sport e all'Autodromo Maurizio Lelli

Alla vigilia del Gran Premio di Monza che si disputerà nel weekend sul circuito brianzolo l”assessore allo Sport e all”Autodromo Maurizio Lelli è tornato sul tema «caldo» di un possibile ritorno del circus a Imola.

Che la strada sia percorribile o meno non si sa, ma quello che è certo è che il futuro della tappa mondiale in Italia potrebbe essere lontana da Monza, come dichiarato anche dal presidente dell”Aci Sticchi Damiani. «Ne abbiamo parlato diffusamente durante la campagna elettorale e il ritorno della Formula Uno all’autodromo “Enzo e Dino Ferrari” di Imola è uno dei nostri sogni – commenta Lelli –. Siamo costantemente in contatto con Massimo Bugani, vicecapo della segreteria del vicepremier Luigi Di Maio, e senza creare alcun tipo di preventiva illusione sulla tematica continuiamo quell’attento processo preliminare di valutazione relativamente alle possibilità di riportare il massimo circus delle quattro ruote motorizzate sulle rive del Santerno».  

r.c.

Nella foto: l”autodromo di Imola e nel cerchio l”assessore Maurizio Lelli

Gran Premio di F1 a Imola, la dichiarazione dell'assessore allo Sport e all'Autodromo Maurizio Lelli

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