Posts by tag: motocuriosità

Motosapiens 13 Agosto 2018

La storia di Lino Dainese e dell’omonimo marchio in mostra al Dar-Dainese Archivio

La storia del motociclismo da oggi passa anche attraverso un nuovo museo appena nato: il DAR-Dainese Archivio, mostra permanente che racconta la storia di come è nato il noto marchio di abbigliamento italiano per motociclisti, la sua evoluzione, il design e il cruciale apporto in termini di sicurezza per le corse sulle due ruote.

Siamo nel ’68 e tre amici, Mario, Franco e Lino (Dainese, ndr) iniziano a progettare un viaggio in moto per l’estate con il desiderio di vedere nuovi mondi”. Così viene accolto il visitatore nel nuovissimo Dar-Dainese Archivio, un vero e proprio museo aperto a luglio e che mette in mostra alcuni fra i più pregiati pezzi della collezione personale che Lino Dainese, il fondatore dell’omonimo marchio conosciuto dai motociclisti di tutto il mondo, ha conservato personalmente nel suo caveau di Molvena in quasi 50 anni di attività e ricerca continue.

La storia che racconta il DAR inizia nel 1972 da un garage di Molvena con il primo paio di pantaloni in pelle da motocross e arriva fino alle tute per gli astronauti, passando attraverso i piloti, gli atleti, il mondo del motociclismo ma anche del ciclismo dello sci e dell’equitazione, il settore Ricerca e Sviluppo e soprattutto le persone che hanno fatto parte di un percorso che parte da lontano e che ancora continua, sebbene l’azienda non sia più di proprietà del signor Lino.

Complessivamente si tratta di 900 metri quadrati di esposizione con oltre 500 tute originali ed autentiche, 20 sezioni tematiche e exhibit interattivi che ripercorrono lo sviluppo del marchio e delle protezioni per il mondo delle moto (e non solo). Parola d’ordine del patron Lino è infatti sempre stata l’innovazione, cercando e sviluppando tecnologie sempre nuove da mettere al servizio della protezione del motociclista e di altri sport dinamici, dalle prime protezioni in termoplastica al più complesso airbag diventato che recentemente è diventato obbligatorio in MotoGp. “È il lavoro, l’impegno di una vita che prende forma – racconta Lino Dainese, e precisa: – DAR non è un museo, è l’archivio in divenire di un’azienda che guarda al futuro”.

Il Dar si trova a Vicenza, non lontano dalla sede principale dell’azienda Dainese, in via dell’Economia 64/b, ed è aperto ogni venerdì e sabato dalle 11 alle 19 (per gruppi su prenotazione anche dal lunedì al giovedì). L’ingresso è gratuito.

La storia di Lino Dainese e dell’omonimo marchio in mostra al Dar-Dainese Archivio
Motosapiens 10 Luglio 2018

Diario di un pilota con Motosapiens sul casco: da Misano, Ayrton Badovini (Mv Agusta, mondiale Supersport)

Dalla tappa romagnola del campionato mondiale Superbike in scena in riviera, sul Misano World Circuit dedicato a Marco Simoncelli e fresco di una nuova race control e copertura wi-fi (all’interno di una corposa riqualificazione ancora in corso), Motosapiens non solo c’era ma ha seguito il weekend da molto vicino… Fra il casco e il box del pilota Mv Agusta Ayrton Badovini, impegnato nella categoria mondiale Supersport! Biellese ma residente da anni a Castel Bolognese, non lontano da Imola, Bado86 ha il fanclub nella vicinissima e pittoresca Dozza.

Un’occasione gentile e preziosa che ci ha permesso di realizzare una sorta di “diario del pilota”, un diario che, come vedete di seguito, non inizia nel weekend ma piuttosto a metà settimana…

MERCOLEDI’

Inizia la trasferta per essere pronti nel weekend. La sveglia è presto dal primo all’ultimo giorno, per Ayrton alle 7. Essendo quella a Misano una trasferta “di casa”, Ayrton parte in camper. Un po’ come quando si parte per il campeggio, la preparazione del mezzo con tutte le cose utili per la vita quotidiana è fondamentale. Quando poi si parte per un impegno oneroso come una gara in pista, il numero di cose da portarsi dietro aumenta vertiginosamente: tute, caschi, visiere, saponette, slider, intimo tecnico, maglie del team, … Inoltre il mercoledì è il primo ed ultimo giorno utile per avere le conferme dei parenti, amici, partner e sponsor che saranno ospiti di pilota e team nel weekend di gara e confermare i rispettivi accrediti. Andare a letto più o meno presto è una scelta del pilota, ma il riposo è importante: Ayrton però “tira tardi” fino alle 23:30, di solito!

GIOVEDI’

Iniziano il giovedì i primi impegni in circuito, a partire dalla sistemazione di tutte le attrezzature del pilota fra camion e box. Ogni cosa deve essere al posto giusto al momento giusto! I caschi e le tute, poi, vanno puliti non solo dopo ogni utilizzo, ma anche all’arrivo ad ogni tappa, nulla deve essere fuori ordine quando serve. E’ sempre il pilota ad occuparsi del ritiro dei pass e dell’organizzazione dei vari momenti con gli ospiti e gli invitati, propri e del team. Al giovedì iniziano anche i meeting con il team per iniziare a definire le strategie di gara a seconda delle prove precedenti, del meteo, della temperatura ed altri fattori variabili. E poi c’è l’incontro con il gommista! Se avanza tempo e se il pilota non è già troppo stanco, una capatina in Clinica Mobile per un massaggio muscolare può far bene alla preparazione del weekend vero e proprio.

VENERDI’

Quando tutto è pronto, può iniziare il lavoro vero e proprio, il lavoro fisico. Si scende in pista per il primo turno, ad ogni turno seguono uno o più meeting tecnici. Fra il primo e il secondo turno c’è un’ampia pausa da dedicare agli ospiti, dunque si torna in pista e di nuovo ci si confronta dei risultati e delle sensazioni in pista. L’integrazione sportiva (allenamento) ed alimentare sono importanti e non vanno mai dimenticate o sottovalutate. Niente patatine o bibite gassate, per intenderci! A fine giornata tutto il materiale utilizzato va ripristinato e gli impegni con ospiti e team (foto, autografi, incontri, interviste) non vanno trascurati. Al venerdì la sosta in Clinica Mobile per il massaggio diventa fondamentale per una buona prova dal punto di vista fisico nei giorni a venire.

SABATO

E’ il giorno del warm up, cui seguono lunghe analisi di dati e sensazioni in pista utili a preparare la miglior strategia per la Superpole. Quando parte la Superbike Ayrton la segue fra piacere e studio personale. Poi Superpole e analisi dati. Finiti gli impegni fra pista e box è tempo di curare l’alimentazione e le relazioni pubbliche, con gli impegni mediatici, in hospitality, con gli sponsor e gli ospiti. La giornata è lunga anche quando le parole per raccontarla non sembrano dare credito al tanto lavoro che c’è prima della gara, ma tant’è.

DOMENICA

La domenica in pista inizia con il warm up. Di nuovo si prepara tutto il materiale utile nelle ore a seguire. perchè la domenica ha i tempi davvero stretti! Anche dopo il warm up l’analisi dei dati è importante per ultimare la strategia di gara e decidere le ultime modifiche alla moto. Nel pre-gara, ogni pilota è diverso: per Ayrton è importante allontanarsi dai contatti con gli altri, concentrarsi in silenzio, al fresco, da solo, facendo stretching fisico e mentale. E’ l’ultima preparazione per la gara imminente. Dopo la gara gli animi non si sciolgono subito, prima si devono analizzare per l’ennesima volta i dati e quanto accaduto. Poi corre la Superbike, nuovo piacere-dovere: Ayrton non si perde nessuna gara, impegni permettendo. Ultimi impegni fra media, sponsor e amici e poi basta, il weekend finisce. Ma, proprio come quando si parte dal campeggio verso casa, tutto va risistemato e impacchettato prima di partire.

Vietato pensare che i piloti lavorano poco, solo quando sono in pista!

Ma com’è andata a Misano?

“Non bene – è il commento secco di Badovini, giunto decimo al termine di una grande rimonta -. E’ stato un weekend travagliato – non per colpa nostra, ndr – per un problema tecnico al venerdì, poi la pioggia di sabato e alla fine ho fatto una pessima qualifica. La gara è stata del tutto in salita, ho rimontato dalla ventunesima fino alla decima posizione in una bella e incisiva gara, ma di più non potevo fare. Anche se si tratta di un buon risultato viste le premesse, è un peccato perchè abbiamo un potenziale migliore che ancora non riusciamo ad esprimere. La moto è tanto bella quanto particolare da guidare per me, richiede una buona velocità in curva mentre io sono abituato a frenare ed accelerare forte. Purtroppo imparare a guidare diversamente non è facile come potrebbe sembrare, ma non demordiamo e ad ogni tappa diamo il nostro meglio, sempre”.

mi.mo

Foto: Massy Momard

Diario di un pilota con Motosapiens sul casco: da Misano, Ayrton Badovini (Mv Agusta, mondiale Supersport)
Motosapiens 2 Giugno 2018

MVisti Romagnoli per la MV Agusta: un gruppo, un evento!

Chi ha una moto MV Agusta, sa che MV sta per Meccanica Verghera, conosce la storia sportiva che ha reso MV la casa motociclistica europea più vincente di ogni epoca.. E’ un motociclista MVista. Romagnolo, se fa parte del gruppo di motociclisti appassionati ma soprattutto amici degli MVisti Romagnoli – Veri Ignorant Pipol. Non un motoclub, non un’associazione sportiva ma una famiglia su due ruote.

CHI SONO. Gli MVisti Romagnoli nascono sul finire del 2015 da un piccolo nucleo di amici con la medesima passione per il marchio motociclistico italiano MV Agusta. “Eravamo cinque o sei – raccontano Manuel Codo e Simone Baliletti, tra i fondatori del gruppo –. Dai messaggini fra amici abbiamo aperto una pagina Facebook per raggiungere altri motociclisti come noi e in un paio di anni siamo diventati una cinquantina, ma gli iscritti Facebook sono anche di più (condizioni minime per iscriversi al gruppo sono l’appartenenza al marchio e quella regionale). In estate usciamo in moto, rigorosamente tutte MV, in inverno ci vediamo per stare insieme anche senza le due ruote, basta stare insieme”. “Siamo pochi ma buoni, ci conosciamo tutti e questa è la nostra vera forza”, aggiunge Simone Bailetti, che ricopre il ruolo di Ze President del gruppo.

 

L’EVENTO. Dopo due anni all’interno del nucleo fondatore del gruppo è nata la voglia di organizzare un evento per fare festa fra amici e fare festa con MV. E così il prossimo 22 giugno, AperiVIPiamo, aperitivo con cena buffet (o meglio buffè) a Villa Bolis di Cotignola, con esposizione di numerosi modelli di MV, più e meno prestigiosi, ed ospiti di riguardo (special ghest): dirigenti dalla casa motociclistica, il pilota Marco Lucchinelli, Simona e Andrea Tamburini, un cognome imprescindibilmente legato alla storia della casa su due ruote.

Perché i motociclisti sono tutta una unica famiglia, indipendentemente dalle preferenze di marchio e stile, gli MVisti Romagnoli hanno deciso di aprire a tutti gli appassionati la loro festa MV! “Abbiamo già iscrizioni di mvisti da fuori regione, collezionisti con moto al seguito, ma anche semplici appassionati o chi una MV l’ha avuta in passato – spiegano gli organizzatori –. Insomma, sarà una bella festa a tema MV, con esposizione, gadget, musica e tanti amici”.

Info e prenotazione obbligatoria entro il 15 giugno:

eventi@mvistiromagnoli.it, Manuel 3295478923, Simone 3391570275

MVisti Romagnoli per la MV Agusta: un gruppo, un evento!
Motosapiens 11 Maggio 2018

Avviamento al motociclismo: il progetto Hobby Sport di Fmi (e un appuntamento a Bologna)

Qual è la miglior maniera per far appassionare in sicurezza i bambini al mondo delle moto? Alcuni nascono con l’amore per le due ruote e un irrefrenabile desiderio di volare, altri ereditano la passione da uno o due genitori.

Per i bambini che si appassionano alle moto già in tenera età, aspettare l’età giusta per poter salire in moto può essere una troppo lunga attesa e non sempre un approccio agonistico è la giusta maniera per coltivare una passione sana. Non tutti i bambini possono diventare piloti, ma tanti bambini possono essere grandi motociclisti, da grandi!

Fra i compiti della Federazione motociclistica italiana (Fmi) c’è la promozione del motociclismo, anche fra i più piccoli. Per questo esiste da qualche tempo il progetto Hobby Sport, per trasformare la passione per le due ruote a motore prima in un hobby e poi, eventualmente e sempre in maniera naturale, in uno sport. Il progetto Hobby Sport rientra nel programma della Commissione Sviluppo Attività Sportive (Csas) per l’avviamento alle varie discipline motoristiche e consiste in un servizio di prove moto in sicurezza con istruttori qualificati per bambini e bambine dai 7 ai 12 anni, al fine di far provare a tutti le pratiche sportive motoristiche. Dato il carattere ludico del progetto, si rpecisa che in alcun modo si tratta di competizioni agonistiche o sfide.

MOTOMERENDA: PROVE MOTO PER BAMBINI A BOLOGNA. Motosapiens e Dainese (Bologna) promuovono il motociclismo: il primo attraverso il giornalismo, il secondo grazie ad una lunga storia nella ricerca e nello sviluppo della sicurezza del motociclista. Insieme, al fine di promuovere il motociclismo già fra i più piccoli, mantenendo gli obiettivi di informazione e sicurezza e con il supporto del motoclub bolognese Migliori, ospitano il progetto Hobby Sport del Csas Fmi il prossimo sabato 19 maggio 2018 presso lo store Dainese Bologna. A disposizione di tutti i bambini e le bambine che vorranno partecipare, dalle 15 alle 18, ci saranno le apposite motorette elettriche e gli istruttori qualificati della federazione. Motomerenda e a seguire merenda insieme, all’insegna della medesima passione che unisce i grandi e i piccoli!

ATTENZIONE. I posti le usufruire delle prove moto gratuite sono limitati: prenota la tua prova telefonando al tuo Dainese store di fiducia, in via Stalingrado a Bologna!!

Avviamento al motociclismo: il progetto Hobby Sport di Fmi (e un appuntamento a Bologna)
Motosapiens 24 Aprile 2018

Dalla fabbrica Ducati alla lotta partigiana.. E si chiamò Giuliana

25 aprile, anniversario della liberazione d’Italia. E’ un giorno fondamentale per la storia del Paese, simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze partigiane durante la seconda guerra mondiale contro il governo fascista e l’occupazione nazista.

Fra i partigiani e le partigiane che hanno permesso la liberazione d’Italia ci fu anche Tolmina Guazzaloca detta Giuliana, nata il 5 settembre 1916 ad Anzola dell’Emilia. Famiglia antifascista, licenza elementare, operaia. Entrata nel movimento partigiano, divenne staffetta addetta al trasporto di armi e munizioni a Bologna e provincia.

Fino al 1943 Giuliana lavorò alla Ducati di Bologna, dove fu assunta dopo il licenziamento dalla Polveriera per attività antifascista. Per compiere la sua delicata missione, quella di staffetta partigiana per il collegamento dei gruppi fra Bologna e Modena, lascia l’azienda e il figlio piccolo. Nel 1992 ha raccontato la sua vita e la sua storia partigiana nel libro “E mi chiamai Giuliana”, nome che non era quello di battesimo ma che aveva scelto per la battaglia.

Nel libro Giuliana racconta gli anni di staffetta, anni di continui spostamenti con tutto quello che si poteva, specialmente la bicicletta, senza contare i chilometri; racconta che pedalava velocemente ripetendosi il proprio nome per farsi forza, per allontanare la paura; “mi facevo coraggio perchè credevo in ciò che facevo ed ero consapevole di quel che bisognava fare, il futuro era una grande sfida”.

“Indossavo un vestito bianco a fiori celesti, con un grande collo bianco che mi copriva quasi la metà delle spalle”, continua. L’importanza di cambiare vestito, pettinatura, di sembrare sempre sistemata ed elegante era per non farsi notare, per non sembrare di avere una missione. Sempre diverso l’aspetto, sempre terribile la fine in caso fosse stata scoperta.

Il libro E mi chiamai Giuliana è oggi difficile da trovare il libreria, ma è presente in molte biblioteche, soprattutto dell’Emilia Romagna, nelle apposite sezioni sulla Resistenza. E’ una importante testimonianza autobiografica di una vita divisa fra famiglia, lavoro ed attività clandestina ma decisiva per le sorti di Bologna e dell’Italia.

ApprofondimentoQui la video intervista a Tolmina Guazzaloca fatta nel 2010 da Cristina Comperini, che la interpellò per gli ultimi ricordi di una vita piena di gioie e dolori, poco prima di morire.

Dalla fabbrica Ducati alla lotta partigiana.. E si chiamò Giuliana
Motosapiens 14 Aprile 2018

Ruote di una volta: un viaggio nel tempo

Il motociclismo non ha radici ma ruote con cui muove una passione senza tempo.

La passione per le due ruote ha molteplici declinazioni e sfumature, ma non ha tempo. Per questo le moto, le gare e i piloti di ieri appassionano tanto e tanti. Ogni occasione è buona per fare un tuffo nel passato!

Una ghiotta occasione è quella organizzata da Motosapiens e Dainese Bologna: UN VIAGGIO NEL TEMPO.

Un pomeriggio, il 28 aprile, in cui lo store di Bologna, fresco della nuova collezione retrò Dainese72, ti porta indietro nel tempo con tante iniziative ed ospiti!

A partire dalla prestigiosa Collezione Battilani di Imola, ricca esposizione di moto dalle origini del motociclismo fino agli anni Cinquanta del secolo scorso. Nello store, per l’occasione, saranno presenti in esposizione due esemplari speciali della collezione: una Indian modello O 262 cc del 1917 ed una Harley Davidson modello Sport 600 cc del 1922. Avrete l’occasione, dal vivo, di vedere dei veri cilindri contrapposti in senso longitudinale d’epoca! Inoltre potrete godere della sapienza e della maestria del patron Battilani e concordare la vostra visita speciale all’intera collezione!

 

 

Direttamente dal passato, con immagini e filmati originali ma restaurati, la casa di produzione Rodaggio Film, che promuove e distribuisce film dedicati alla cultura delle due ruote, presenterà e mostrerà alcune clip dal ritrovato film I fidanzati della morte, il primo grande film del 1956 sul motociclismo che mostra la Milano-Taranto, il GP di Monza, le Guzzi, le Gilera e le Norton del tempo e dipinge una vera stagione di eccellenze italiane del mondo dei motori, dal sidecar al motocross. Fra le celebrità di ieri portate sul grande schermo: Geoffrey Duke, Libero Liberati, Bill Lomas, Enrico Lorenzetti, Dichie Dale, Keith Campbell, Reg Armstrong.

 

Dal mondo attuale delle moto classiche e caferacer, il motoclub Modern Classic Bologna sarà presente per una motoconcentrazione cui sono invitati tutti i motociclisti e per presentare il motoraduno internazionale Distinguished Gentleman’s Ride, vera e propria marcia motociclistica mondiale benefica che ogni anno a settembre sensibilizza e raccoglie fondi per la ricerca sul cancro alla prostata e la prevenzione del suicidio maschile. Solo in Italia lo scorso anno ha radunato oltre settantamila bikers. Un’occasione per prendere parte a qualcosa di diversamente motociclistico, senza dimenticare il lato solidale.

 

 Non mancheranno piloti di ieri come ospiti, per rievocare insieme grandi tempi e grandi imprese.

APPUNTAMENTO DA DAINESE BOLOGNA SABATO 28 APRILE DALLE 14 ALLE 18. SE AMI LE MOTO, SE SEI SENZA TEMPO, SE HAI LA MOTO, O SE L’AVEVI: NON MANCARE!

mi.mo.

Ruote di una volta: un viaggio nel tempo
Motosapiens 11 Aprile 2018

Motociclisti senza etichetta: quando la moto è vita

Nell’immaginario comune i motociclisti sono tipi atletici, sportivi, impavidi. Ma motociclismo non è solo sport e professione, è soprattutto passione. Una passione che non conosce limiti e supera gli ostacoli. Perchè la moto è vita.

Il mondo del motociclismo è pieno di piccoli esempi di come questa passione possa superare le difficoltà ed essere parte di una rinascita. Lo dimostra, ad esempio, la storia di Maximilian Sontacchi, motociclista vittima di un incidente proprio sulle due ruote che lo ha costretto su una sedia a rotelle. Un episodio drammatico che però non gli ha tolto nè la passione per la moto, nè la voglia di continuare ad assaporare quella libertà che le due ruote sanno regalare ai veri appassionati. Nonostante il grande ostacolo della disabilità e contrastando giorno per giorno le difficoltà cui è costretto, Max è tornato in moto ed ha fondato il proprio team, il Bura Racing team, con cui scendere in pista e competere tanto contro altri motociclisti disabili quanto contro piloti normodotati di tutta Europa. Il team sostiene anche altri piloti con disabilità che vogliono tornare sulle due ruote nonostante l’ostacolo fisico con un progetto solidale che si chiama “Ri-mettiamoci in moto”.

Di acrobazie, salti, adrenalina è invece fatto lo spettacolo dei DaBoot, team ma anche famiglia di motociclisti che con la moto fa faville. Uno spettacolo non solo spettacolare, ma che ha anche scopo terapico. Il team infatti promuove una vera e propria mototerapia, progetto nato nel 2012 che consiste nel condividere la passione e l’adrenalina con ragazzi disabili, per trasmettere il senso di libertà e la gioia del mondo di cui fanno parte, quello delle moto, appunto, coinvolgendo i ragazzi con disabilità e facendoli diventare, per qualche istante, dei veri riders. Un progetto del tutto simile a quello di Mattia Cattapan e il suo Kart Cross, dal nome Crossabili, che mira a dare la possibilità anche ai disabili di essere protagonisti di sport a motore.

Innumerevoli sono poi i gruppi e i motoclub che fra gli scopi associativi, oltre alla passione per la moto e lo stare insieme condividendo le tante sfumature di una medesima grande passione, inseriscono fini benefici e solidali. Un esempio su tutti è quello del Distinguished Gentleman’s Ride, non solo un raduno ma una vera marcia motociclistica mondiale che si svolge ogni anno a settembre per sensibilizzare e raccogliere fondi per la ricerca sul cancro alla prostata e la prevenzione del suicidio maschile. Un evento  che ogni anno coinvolge centinaia di città di tutto il mondo e che a Bologna è abbracciato e portato avanti dal motoclub Modern Classic che raccoglie appassionati di moto classiche e cafe racer (ma per l’evento mondiale e benefico sono invitati tutti i tipi di moto e motociclisti! Nel 2017 hanno preso parte alla marcia mondiale sulle due ruote oltre settantamila bikers!!). Parteciperà ufficialmente anche il motoclub Chapter Harley di Bologna.

Piccoli grandi esempi di un motociclismo senza etichette, senza confini, che sarà protagonista il prossimo 21 aprile a Bologna!

L’EVENTO: Motociclisti senza etichette-Life is a morotcycle. Un’occasione per immergersi letteralmente in questo diverso e ricco mondo del motociclismo e per conoscere dal vivo le realtà qui raccontate è rappresentato dall’evento Motociclisti senza etichette-Life is a motorcycle che va in scena il prossimo sabato 21 aprile dalle 17 al centro Meridiana di Casalecchio di Reno.

Un pomeriggio di motociclismo oltre gli standard e gli stereotipi, un motoraduno aperto a tutti ma davvero tutti i motociclisti e le moto che dalle 17.30 potranno sistemarsi nella nuova piazza del centro commerciale e godere, insieme, di tanti ospiti, musica, esibizioni e mostra di moto.

Per partecipare con la propria moto è obbligatorio mandare la richiesta di iscrizione alla mail bluiris@bluiris.it entro e non oltre il 19 aprile. Tutti i motociclisti con moto al seguito avranno diritto ad un buono per un apericena per la sera stessa. L’intero evento ha, inevitabilmente, uno scopo solidale: gli incassi saranno interamente devoluti ad una associazione del mondo solidale dei bikers.

Il programma. Alle 17.30 welcome bikers; alle 17.45 presentazione progetto Crossabili con Mattia Cattapan del Kart Cross; alle 18.15 presentazione progetto Mototerapia dei DaBoot con Alvaro Dal Farra; alle 18.30 presentazione del progetto Ri-mettiamoci in moto del Bura Racing Team con Maximilian Sontacchi;alle 19 presentazione del motoraduno Distinguished Gentleman’s Ride; alle 19.20 consegna donazione e apericena per gli iscritti; alle 20.30 concerto del gruppo Anthera; alle 21 saluti, rombi e abbracci!

mi.mo.

Motociclisti senza etichetta: quando la moto è vita
Motosapiens 8 Marzo 2018

Donne e motori, un binomio che cambia

Donne e motori non è più il binomio di una volta, con le moto guidate dagli uomini e le donne, poco vestite, a reggere l’ombrello. Lo dimostrano il crescente numero di donne in moto, la sempre più grande attenzione delle case motociclistiche a proporre moto di bassa cilindrata o depotenziate (non per sminuire le donne, ma per proporre mezzi per tutti i giorni) e, non ultimo, le scelte di Le Mans Series e Formula1 di pensionare le ombrelline.

Da qualche anno moto e velocità non sono più un dominio maschile: negli ultimi anni i nomi di Maria Herrera e Ana Carrasco hanno riempito le pagine di MotoGp e Superbike con le loro imprese e determinazione, perchè forse è vero che ci vuole più forza d’animo, per le donne, per raggiungere le massime serie. Ed è ancora purtroppo vero che certe centaure di tutti i giorni non si azzardano ancora a coronare il proprio sogno di avere una moto con la quale uscire nella vita di tutti i giorni o nei weekend. O addirittura, viaggiare in moto, macinare chilometri, come invece ha deciso di fare Arianna Lenzi “La Bionda sulla Honda” che sabato 10 marzo sarà ospite di Motosapiens, insieme al motoviaggiatore Wizz, allo store Dainese Bologna, per raccontare cosa, come, quando e tutti i dettagli che compongono la libertà di un viaggio in moto.

Il mondo cambia costantemente (se non proprio velocemente). Non a caso nel libro “Storie della buonanotte per bambine ribelli” c’è una favola dedicata a Lella lombardi, prima donna in F1; sua la frase di libertà “Preferisco avere un incidente che innamorarmi. Ecco quanto amo le corse”. In rappresentanza delle due ruote al femminile, nel libro, c’è invece la storia della campionessa americana di motocross Ashley Fiolek.

Ma chi è stata la prima donna italiana in moto? La pioniera delle donne motocicliste fu Vittorina Sambri, italiana che nei primi anni del Novecento ha sfidato gli uomini in sella a una Borgo 500 monocilindrica con la quale “bastonava” spesso i colleghi maschi. Fra i motociclisti dell’epoca si diffuse la diceria che Vittorina in realtà fosse un uomo “perchè portava soltanto i pantaloni”. Ma l’invidia è una cattiva maestra di storia!

 

>>> L’EVENTO SUL VIAGGIO CON LA MOTOVIAGGIATRICE “LA BIONDA SULLA HONDA” <<<

Donne e motori, un binomio che cambia
Motosapiens 5 Marzo 2018

Viaggiare per viaggiare in moto

..per la stessa ragione del viaggio, viaggiare (Fabrizio De Andrè, Khorakhanè).

Viaggiare come filosofia di vita, viaggiare come scelta di vita. Alcuni motociclisti scelgono di farlo proprio sulle due ruote, senza preoccuparsi del vento sempre in faccia o del poco spazio a disposizione. C’è chi dice che basti organizzare la mente e il resto vien da sè. E infatti ci sono motoviaggiatori, è il caso di dirlo, che in viaggio ci vivono, o ci hanno vissuto settimane, mesi, avventure.

Un esempio un po’ estremo. Il 4 Dicembre 2015 Alessandro “Wizz” Ciceri è partito da Lugo di Romagna in sella alla sua Honda CBF 600 con l’obiettivo di raggiungere Capo Nord, in Norvegia, una meta ambita da tutti i motociclisti ma che nessuno aveva mai preso in considerazione nella stagione invernale. Chissà perchè! Le temperature bassissime e le estreme condizioni delle strade hanno trasformato il suo “wiaggio” in una vera avventura: dodicimila chilometri in 35 giorni di viaggio con una temperatura minima di 26 gradi sottozero ed una sola caduta. Rientrato vivo a Lugo il 7 Gennaio 2016, con un solo giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia, ha raccolto aneddoti, consigli, immagini e video del suo viaggio nel libro Capodanno a Caponord (in moto).

Viaggio di coppia. Successivamente ha macinato centinaia di chilometri dall’Italia fino all’Asia centrale lungo la via della Seta attreverso montagne, polvere ed insetti in compagnia della motoviaggiatrice e scrittrice Arianna Lenzi “La Bionda sulla Honda”. Il loro viaggio è stato lungo e lento, l’obiettivo era assaporare luoghi e persone con i tempi della vita e della strada. La Croazia e le sue montagne, la Bosnia e la sua difficile storia, la Bulgaria e i suoi reperti storici sovietici, la Turchia, immenso contenitore di bellezze storiche e naturali, l’Armenia tutta, parte della Russia con singolarità come la città di Elista, i cammelli del Kazakhstan, le medine Uzbeke, le verdissime montagne Kyrgyze, le ruvide strade del Tajikistan, l’Asia centrale e la catena montuosa del Pamir.

Oltre il viaggio. Quando non viaggiano, La Bionda & Wizz regalano il proprio tempo, i racconti, i consigli di vaiggio a chi vuole imparare a viaggiare sulle due ruote un po’ più liberamente di quanto già non faccia. O anche del tutto, pronti via! Come preparare la moto, i bagagli, la mente? Cosa portare, cosa trovare? Perchè sia corto o lungo, turistico o straordinario, per viaggiare bisogna partire sempre preparati!

Appuntamento con La Bionda & Wizz. Il prossimo sabato 10 marzo alle 16 i due motoviaggiatori terranno un breve, interessante e simpatico workshop sul viaggio sulle due ruote powered by Motosapiens presso il Dainese Store Bologna di via Stalingrado (altezza fiera). Con tanto di presentazione del libro Capodanno a Caponord (utile per andare a Caponord anche nella buona stagione!) ed aperitivo analcolico perchè #sebevononguido!

Viaggiare per viaggiare in moto
Motosapiens 16 Febbraio 2018

BBFT, una storia imolese. Tributo a Ivo Tosi

Il motociclismo ed Imola, una storia infinita. Piena di gare, episodi, piloti, ma anche piena di persone con una passione sfrenata. Da questa considerazione un po’ malinconica quanto attuale è nata l’idea dell’iniziativa “BBFT, una storia Imolese. Tributo a Ivo Tosi”, che si svolgerà alla Sala Senna dell’hub turistico interno all’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola il prossimo sabato 24 febbraio (dalle ore 16,30) grazie alla collaborazione tra Motosapiens, Corso Bacchilega, CooperAttivaMente, Imola-Faenza Tourism Company, CulTurMedia Legacoop, Alleanza delle Cooperative Italiane e soprattutto il neo-nato ma da sempre attivo Motoclub Racing Imolese #96.

L’uomo e la macchina. Ivo Tosi, ideatore delle moto BBFT scomparso cinque anni fa, è riconosciuto come uno dei più grandi e vulcanici tecnici del paddock di natura imolese per il periodo che va dal 1976 al 1990. L’evento ripercorrerà la lunga e fruttuosa carriera a partire dai primi approcci insieme al pilota imolese Giuliano Gerani fino all’apice del 1988, anno della conquista del campionato italiano e della top ten nel mondiale classe 80 con Giuseppe Ascareggi. Una storia che va delle minicilindrate 50 ed 80 cc fino alla sperimentazione in 125, ma anche un’avventura fatta di ore e sudore fuori dal lavoro per creare i motori, le carenature ed i tanti particolari di cui è fatta una moto da corsa. Attorno al compianto Ivo ed a Alfio Tosi numerosi e fidati amici hanno contribuito alla rincorsa di un grande sogno, poi centrato con il campionato italiano ma purtroppo cassato per problemi di budget e per via di un motociclismo che stava cambiando troppo in fretta. L’evento in programma vuole ricordare tutto questo: l’uomo, la macchina, gli amici e il motociclismo d’altri tempi ad Imola. Un appuntamento storico dedicato a chi c’era ma anche a chi vuole scoprire le radici di una passione che ha contribuito a dare a questa zona il grande nome di Motorvalley.

L’appuntamento. Per l’iniziativa “BBFT, una storia Imolese. Tributo a Ivo Tosi” verranno esposte alcune moto e realizzazioni BBFT originali che riscenderanno idealmente in pista per ricordare l’indimenticato Ivo, che amava dire che “la meccanica non è la moglie del meccanico” a testimonianza di una passione innata. Accanto, in una precisa cronostoria, tanto inedito materiale storico, fotografico e giornalistico del tempo. L’appuntamento da non perdere è in calendario per sabato 24 febbraio alle ore 16,30 alla Sala Senna interna all’hub turistico dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Ingresso libero.

BBFT, una storia imolese. Tributo a Ivo Tosi

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