Posts by tag: Museo diocesano

Cronaca 23 Settembre 2019

Inaugurazione della Wunderkammer del Museo diocesano – IL VIDEO

Si amplia ulteriormente il Museo diocesano di Imola. Dopo l’inaugurazione del Museo delle carrozze avvenuta lo scorso anno e dopo l’apertura della sala V e della sala VI dell’Appartamento verde nel 2016, un’altra sala va ad aggiungersi agli spazi espositivi.
Ieri sono stati ufficialmente inaugurati i restauri della VII sala dell’appartamento verde (detta Wunderkammer) e dell’annesso terrazzo/giardino pensile. Adibita un tempo a cucina e, più recentemente, a magazzino, la stanza è stata oggetto di un approfondito lavoro di sistemazione.
«Il suo stato di conservazione era pessimo – conferma Marco Violi, vicedirettore del museo – per cui è stato necessario un lavoro molto impegnativo. La stanza, adibita a servizio, era divisa in due ambienti, corridoio e cucina: ora è un unico ambiente. Ha una vista mozzafiato, con affaccio sul giardino interno, un grande balcone da cui si vede il giardino conle antiche serre e, guardando in alto, si può ammirare il cielo con inquadrati il campanile e metà frontone della cattedrale».
La stanza fa parte del nucleo dell’appartamento del cardinale Giacomo Giustiniani (vescovo di Imola dal 1826 al 1832). A differenza delle altre sei, tra cui le due restaurate nel 2016, ha dimensioni ridotte e non presenta decorazioni sul soffitto in arellato, poiché originariamente nata con funzione di servizio.
Con la sua apertura diventeranno così sedici i locali allestiti e aperti al pubblico al piano nobile del Palazzo vescovile occupati dal Museo diocesano.
Proprio  perché piccola, è stata nominata «Wunderkammer» ovvero «camera delle meraviglie»: così vengono indicati particolari ambienti, di dimensioni perlopiù raccolte, in cui i collezionisti a partire dal Cinquecento erano soliti conservare raccolte di oggetti straordinari. Generalmente si trattava di esemplari di storia naturale, ma anche di libri e stampe rari, erbari, quadri, cammei, filigrane, collane di perle e coralli, vasi, monete antiche, carte geografiche, miniature, avori, gioielli, e tanto altro.
Nel nuovo spazio del Museo diocesano saranno esposti oggetti appartenenti alle arti minori – calici, fermagli di piviale e mitre tempestati di smalti e gemme, bastoni pastorali, doppieri e reliquiari in argento e vermeil, avori, bronzi, miniature, vetri e piccoli dipinti su rame, corone di statua, rosari in avorio e corallo – che ogni sei mesi cambieranno (s.f.).

Fotografia di Marco Isola/Isolapress

Inaugurazione della Wunderkammer del Museo diocesano – IL VIDEO
Cultura e Spettacoli 31 Maggio 2019

Pissidi sacre in mostra al Museo diocesano di Imola

Alle pissidi, contenitori delle ostie consacrate, è dedicata la nuova mostra promossa dal Museo diocesano di Imola: realizzata in collaborazione con il Museo diocesano di Genova, inaugurerà oggi, venerdì 31 maggio, alle ore 18 nella Galleria Pio VII del vescovado. Curata da Paola Martini e Marco Violi, e intitolata «Panis Angelicus. Pissidi dal XVII al XIX secolo in Diocesi di Imola», propone oltre cinquanta pezzi inediti, realizzati in materiali vari – prevalentemente in argento sbalzato, cesellato e dorato, come anche in rame ed ottone argentati e dorati, per quanto riguarda in particolare gli esemplari seicenteschi – oltre che di dimensioni molto differenti, dai dieci centimetri (le pissidi da viatico) agli oltre trenta di altezza.

«Ci sarà un bellissimo pezzo di oreficeria veneziana del 1591 – spiega Violi, vicedirettore del museo imolese – e pissidi realizzate tra il XVII e il XIX secolo dalle più importanti oreficerie bolognesi, romagnole, veneziane, romane. Metteremo nuovamente in mostra anche la cassa da viaggio, completa degli accessori per la celebrazione della Messa, appartenuta al cardinale imolese Anton Domenico Gamberini: il contenuto originario della cassa – compresa una pisside in vermeil di sobria ornamentazione neoclassica, uscita dalla bottega romana di Antonio Giannotti –  è giunto sino a noi pressoché intatto, oltre che in uno stato di conservazione particolarmente buono».

Dal Museo diocesano di Genova arrivano due preziosi e raffinati vasi sacri, che permetteranno di ammirare il marchio Torretta, punzone genovese famosissimo attraverso i secoli che rappresenta un castello stilizzato con due torri laterali, forse l’antico Castrum Romanum sull’altura di Garzano, a Genova. Tale marchio fu uno dei simboli più prestigiosi della Repubblica di Genova. Gli argenti genovesi barocchi e barocchetti (quelli ad uso liturgico, come gli altri ad uso solo decorativo) da sempre costituiscono quanto di più ambito nel vasto e variegato panorama dell’oreficeria italiana. (s.f.)

La mostra sarà visitabile fino al 31 luglio. Orari: martedì, mercoledì e giovedì 9-12, martedì e giovedì 14-17, sabato 10-13 e 15.30-18.30 (possibilità di visita guidata gratuita alle ore 17), domenica 15.30-18.30 (escluso luglio). Apertura straordinaria martedì 13 agosto ore 16-19.

L”articolo completo è sul «sabato sera» del 30 maggio 2019

Nella foto tre esemplari di pissidi

Pissidi sacre in mostra al Museo diocesano di Imola
Cultura e Spettacoli 24 Marzo 2019

Prima rassegna di concerti al Museo diocesano curata dall'Erf

Una vera e propria stagione musicale verrà ospitata tra le mura del Museo diocesano di Imola. La stagione, che spazierà dalla musica classica ai Beatles, nasce da una collaborazione con Emilia Romagna Festival, come spiega il vicedirettore del Museo, Marco Violi: «Da anni ospitiamo concerti all’interno del museo. Così abbiamo pensato di non avere più eventi occasionali bensì una vera e propria stagione, composta di cinque eventi, che “colonizzi” spazi del museo vescovile che finora non hanno mai ospitato concerti». La musica quindi animerà non solo la Sala Grande del museo, dove tradizionalmente si tengono i concerti, ma anche il chiostro del palazzo. «Per l’occasione abbiamo anche creato un logo ad hoc per il Museo diocesano – continua Marco Violi – dato che quello precedente era rimasto quello disegnato nel 2012 per il cinquantesimo anniversario».

È lo stesso direttore artistico di Emilia Romagna Festival, Massimo Mercelli, a spiegare nel dettaglio la rassegna: «Verranno presentati artisti molto diversi tra di loro: si va da stelle della musica come il pianista Giuseppe Albanese a giovani promesse. La rassegna prenderà il via il 10 aprile con il Gran Concerto di Primavera con protagonista proprio Giuseppe Albanese. Poi venerdì 21 giugno, in occasione della Festa della musica, all’interno del chiostro si potranno ascoltare due giovani musiciste diplomatesi da poco: Jessica Gabriele al flauto e Agnese Contadini all’arpa che eseguiranno brani di Bizet, Chopin, Debussy e altri. Sabato 31 agosto sarà l’occasione per ascoltare, nuovamente, artisti di livello mondiale come il violoncellista Boris Andrianov. Insieme a lui si esibirà Yuri Medyanik con il “bayan”, uno strumento tipico della tradizione russa simile a una fisarmonica. Domenica 22 settembre sarà la volta dell’Ensemble Musicale Recondite Armonie, un quintetto di fiati, che presenterà musiche di Mozart, Rossini, Danzi, Ibert e Hindemith. Per ultimo, il 10 dicembre per Notte di Note – Concerto di Natale, si torna nella Sala Grande del museo con il violoncellista e compositore Lamberto Curtoni. Un artista poliedrico da alcuni definito come un “nuovo Ennio Morricone” che a Imola porterà il suo Vox Celli, un programma che spazia dalla musica rinascimentale a brani dei Beatles a composizioni dello stesso Curtoni».

Come ogni anno il Gran Concerto di Primavera è legato al restauro di un’opera del Museo diocesano, come racconta il restauratore Michele Pagano: «Quest’anno la scelta è caduta su un quadro che si trova all’interno dello stesso museo. Si tratta della Sacra Famiglia con San Giovannino, un dipinto a olio della seconda metà del XVI secolo. Il restauro andrà a intervenire sull’ossidazione dei colori che cela le cromie originale e si occuperà anche della cornice lignea coperta di foglie dorate, di grande pregio». (r.c.)

Nella foto di Isolapress, il flautista Massimo Mercelli e Lorenzo Bavaj al gran concerto del 2018 al Museo diocesano

Prima rassegna di concerti al Museo diocesano curata dall'Erf

Oltre cento cartegloria in mostra al Museo diocesano

Un’esposizione di oltre cento cartegloria inedite, realizzate in materiali vari – prevalentemente legno intagliato dorato o argentato, come anche lamina metallica sbalzata, cesellata e argentata, sino all’argento cesellato – oltre che di dimensioni molto differenti, da poche decine di centimetri a quasi un metro di larghezza. Sarà inaugurata sabato 9 marzo alle ore 17.30 al Museo diocesano di Imola: a cura di Lorenzo Lorenzini e Marco Violi, si intitola Gloria in excelsis – Cartegloria dal XVII al XIX secolo in Diocesi di Imola e sarà allestita fino al 30 aprile nella Galleria Pio VII.

Le cartegloria sono tre tabelle da posizionare sull’altare che contengono il testo di alcune parti della Messa, quelle che non cambiano mai nelle diverse funzioni liturgiche: nella centrale il Gloria, nelle due laterali il Lavabo e In Principio. Sono le Istruzioni di San Carlo Borromeo che nel 1576 codificano l’utilizzo della sola carta contenente il Gloria e dal quale ne deriva il nome; precisa poi l’utilizzo di una cornice, maggiormente sontuosa per le funzioni solenni. Il servizio completo consta generalmente di tre elementi separati, ma non sono infrequenti casi in cui le tre tabelle confluiscono in un unico fluido disegno o sono circoscritte entro una partizione unitaria. La loro funzione era strettamente correlata alla celebrazione della Messa secondo il rito preconciliare, pertanto, con l’introduzione della moderna liturgia, l’uso di queste suppellettili è completamente decaduto.

In mostra manufatti generalmente di grande qualità esecutiva e indubbia rarità, provenienti dalle raccolte del Museo diocesano di Imola (con pezzi in deposito da chiese cittadine quali Sant’Agostino e San Domenico), dei musei parrocchiali di Castel Bolognese e Bagnara di Romagna, dal capitolo della Cattedrale di Imola, dalla Collegiata di Lugo, dalle parrocchiali di Mordano, Massa Lombarda, San Prospero, Sant’Agata, Giovecca di Lugo, dalle chiese rettoriali di Santa Maria dei Servi di Imola e delle Stimmate di Lugo, infine dalle clarisse nel monastero di Santo Stefano di Imola. (r.c.)

Orari di apertura: martedì e giovedì ore 9-12 e 14-17, mercoledì ore 9-12, sabato ore 10-13 e 15.30-18.30, domenica ore 15.30-18.30. Ogni sabato dal 16 marzo al 27 aprile compresi, alle ore 17, visita guidata alla mostra con ritrovo nella Sala grande del Museo diocesano.

Oltre cento cartegloria in mostra al Museo diocesano
Cultura e Spettacoli 12 Gennaio 2019

Prorogata la mostra «Nobili custodie» al Museo diocesano di Imola

Visto il successo di pubblico e critica ottenuto, la mostra «Nobili custodie. Scrigni e cofanetti tra sacro e profano» allestita al Museo diocesano di Imola allunga la sua possibilità di essere vista. Inaugurata il 28 ottobre e con un’apertura prevista fino al dopo le feste, viene invece prorogata al 3 febbraio. Curata da Paolo Roversi e Marco Violi, propone trentatré pezzi inediti – tra cofanetti dotali, cassettine, forzieri e monetieri – provenienti da collezioni private, realizzati realizzati in materiali vari (legni, fra i quali molte essenze preziose quali mogano e palissandro, ma anche avorio, seta, vetro, carta, pietre dure, pastiglia, madreperla, osso e corno).

I pezzi esposti sono databili tra XI e XX secolo e sono opera di botteghe fiorentine, emiliane e romagnole, genovesi, napoletane e sorrentine, marchigiane, lombarde, siciliane, francesi e provenzali, olandesi. In occasione del prolungamento dell’apertura, giungeranno in mostra altri cinque pregevoli esemplari cinque/ seicenteschi.

La mostra è visitabile martedì e giovedì ore 9-12 e 14-17, mercoledì ore 9-12, sabato e domenica ore 15.30-18.30. (re.cul.)

Nella foto: uno dei pezzi in mostra

Prorogata la mostra «Nobili custodie» al Museo diocesano di Imola
Cultura e Spettacoli 28 Ottobre 2018

Cofanetti e scrigni «tra sacro e profano» in mostra al Museo diocesano

«È l”ultima esposizione del 2018, un anno in cui ci siamo dedicati molto alle arti applicate, che stanno vivendo un nuovo Rinascimento nei musei italiani, e in cui abbiamo voluto fare sistema non solo con collezioni pubbliche ma soprattutto con collezionisti privati virtuosi che raccolgono per sé e per tutti, al fine di condividere la bellezza con tutti». Il vicedirettore del Museo diocesano, Marco Violi, presenta così l”esposizione che inaugura oggi, domenica 28 ottobre, alle 17.30 negli spazi del piano nobile del palazzo vescovile di Imola: intitolata «Nobili custodie. Scrigni e cofanetti tra sacro e profano» è curata da Paolo Roversi e dallo stesso Violi e propone trentaquattro cofanetti dotali, cassettine, forzieri e monetieri assolutamente inediti, realizzati in materiali vari (legni, fra i quali molte essenze preziose – mogano, palissandro, ecc. -, avorio, seta, vetro, carta, pietre dure, pastiglia, madreperla, osso e corno) generalmente di grande qualità esecutiva e indubbia rarità, provenienti da una collezione privata emiliana.

I pezzi esposti nella Galleria Pio VII del Museo diocesano fino al 6 gennaio, tutti contenitori di ridotte dimensioni muniti di coperchio con serratura e destinati a contenere oggetti delicati o di pregio, sono databili tra XI e XX secolo e sono opera di botteghe fiorentine, emiliane e romagnole, genovesi, napoletane e sorrentine, marchigiane, lombarde, siciliane, francesi e provenzali, olandesi. L”esposizione prosegue il percorso di mostre sul tema dei reliquiari (i cofanetti dotali spesso mutarono l”uso profano in sacro divenendo contenitori per reliquie, passando perciò da castelli e palazzi alle chiese), a cui sono state dedicate esposizioni tematiche nel 2016 e nel 2017.

Molti dei cofanetti in mostra furono creati per l”uso civile, spesso per contenere i gioielli della dote matrimoniale, per poi arrivare all”uso religioso, per contenere reliquie nelle chiese. Tra gli oggetti esposti, si può segnalare un raro cofanetto ascrivibile alla «Bottega dei temi morali e amorosi», con rappresentato sul fronte Il giudizio di Paride, sul retro Piramo e Tisbe, a sinistra Apollo e Dafne e a destra forse Il ratto di Europa. «Un secondo cofanetto della collezione appartenente a questa tipologia presenta maggiori difficoltà nello sciogliere il nodo iconografico – spiegano le note stampa alla mostra -, sul fronte è raffigurata una figura femminile su un podio che brandisce una spada, forse Lucrezia rappresentata anche nel successivo momento, dopo il suicidio, stesa ai piedi del podio stesso; potrebbe però trattarsi anche di Giuditta, benché non si giustifichi il secondo personaggio disteso e manchi la testa di Oloferne, solitamente ostentata alta nella mano sinistra, in questo caso vuota».

La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio negli orari di apertura del museo: martedì e giovedì ore 9-12 e 14-17, mercoledì ore 9-12, sabato e domenica ore 15.30-18.30 (chiuso 25 dicembre e 1 gennaio). Ogni sabato e domenica dal 10 novembre al 9 dicembre si terrà una visita guidata alle ore 17 a cura di Gianmaria Beccari.

Nella foto uno dei cofanetti in mostra

Cofanetti e scrigni «tra sacro e profano» in mostra al Museo diocesano
Cultura e Spettacoli 21 Settembre 2018

Il Museo diocesano si amplia con uno spazio dedicato alle carrozze

Si amplia il Museo diocesano di Imola. Sabato 22 settembre alle 17.30 verrà inaugurato il Museo delle carrozze all”interno del palazzo vescovile: uno spazio da anni chiuso al pubblico che apre completamente rinnovato. Si trova nel lato sud del cortile delle scuderie, sul lato sinistro, all’interno di uno degli spaziosi locali adibiti a rimessa. In pratica, entrando dall”ingresso che si affaccia sulla piazza del Duomo, dopo il cortile d”onore e oltrepassato un breve andito a volta si trova un grande cancello in legno sul quale si apre il secondo cortile, detto «delle scuderie». Qui, nel lato sud, ci sono i locali che dal 1962 ospitavano alcune carrozze e che ora sono stati rimessi a nuovo. L”elegante ambiente, voltato a crociera e sostenuto da quattro massicci pilastri su cui originariamente venivano appesi i finimenti per i cavalli, è stato completamente ristrutturato, fornito di un impianto di illuminazione a led e dotato di una vetrina a L in cui si trovano nove livree sette-ottocentesche, in eccezionali condizioni conservative, originalmente indossate da valletti e cocchieri in servizio nel palazzo vescovile. In questi spazi trovano alloggio due fastose carrozze settecentesche di proprietà dei vescovi imolesi, poi utilizzate – almeno dal 1765 – anche per il trasporto in caso di maltempo della venerata immagine della Madonna del Piratello dal santuario a Imola. In esposizione ci saranno anche alcuni copricapi (coordinati alle livree) e il modello in legno dell”imponente Cadillac, adattata nel 1964 su progetto dello scultore imolese Giovanni Vighi per il trasporto della Madonna del Piratello.

Il cortile delle scuderie diventa così a pieno titolo parte fondamentale del percorso museale: sottoposto ad un complesso intervento di restauro inaugurato il 13 agosto 2013, aggiunge ora un altro tassello. «Il centro del cortile è occupato da una grande vera da pozzo quattrocentesca in marmo bianco – si legge nel comunicato stampa dell”evento -. Sotto il loggiato, che sorge sul lato al giardino, trova posto il lapidarium dove sono esposti, tra l”altro, lastre tombali (significativa quella trecentesca, con epigrafe e stemmi di difficile lettura poiché quasi totalmente abrasi, proveniente dalla chiesa di Santa Maria della Pianta di Toscanella), mostre di tabernacoli, modiglioni, frammenti architettonici, stemmi (imponente quello rinascimentale alle armi Sassatelli, proveniente dall’omonimo palazzo posto sulla via Emilia: tre cime ordinate in fascia, quella di mezzo più alta, le altre cimate ciascuna da un giglio), palle di cannone (da Santa Maria in Regola), ecc. – di epoche e provenienze eterogenee, degni di particolare attenzione sono quattro plinti angolari cinquecenteschi in pietra calcarea di probabile origine vicentina, decorati a bassorilievo con le insegne Alidosi-Della Rovere, trofei d’armi e due prigioni, provenienti dalla cappella Alidosi dell’antica cattedrale, distrutta nel rifacimento della chiesa ad opera di Cosimo Morelli».

Con l”apertura del Museo delle carrozze, anche quest”area diverrà meta di visita, negli stessi orari del Museo diocesano. L”inaugurazione, come detto, avverrà sabato 22 settembre alle 17.30 alla presenza di Roberto Balzani, presidente dell”Istituto per i Beni culturali dell’Emilia Romagna. Interverranno anche il vescovo Tommaso Ghirelli, il presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Imola Fabio Bacchilega, il vicedirettore del Museo diocesano marco Violi e il vicedirettore dell”Archivio diocesano Andrea Ferri. In serata, alle 21 nel primo chiostro del palazzo vescovile, si terrà poi un concerto di brani di Vivaldi con l’Ensemble strumentale Recondite Armonie.

Il Museo diocesano di Imola è aperto martedì e giovedì (ore 9-12 e 14-17), mercoledì (ore 9-12), sabato e domenica (ore 15.30-18.30).

L”articolo completo è su «sabato sera» del 20 settembre

Nella foto una delle carrozze del Museo

Il Museo diocesano si amplia con uno spazio dedicato alle carrozze
Cultura e Spettacoli 13 Agosto 2018

Il pianista Andrea Padova dedica una serata a Beethoven nel palazzo vescovile

La Sonata in la maggiore op. 101, dedicata a Dorothea von Ertmann, e la Sonata in si bemolle maggiore op. 106 (Grosse Sonate für das Hammerklavier), dedicata all’arciduca Rodolfo, di Ludwig van Beethoven sono al centro del concerto che Andrea Padova terrà lunedì 20 agosto alle 21 nel chiostro del palazzo vescovile di Imola nell”ambito dell”Emilia Romagna Festival.

Il pianista Andrea Padova si è imposto all’attenzione della critica con la sua vittoria allo «J.S. Bach Internationaler Klavierwettbewerb» nel 1995. Da allora ha tenuto concerti in tutto il mondo, suonando in sale come il Teatro alla Scala di Milano, l’Accademia di Santa Cecilia in Roma, Carnegie Hall di New York, Washington Performing Arts Society, Tokyo Opera City Concert Hall, Gasteig di Monaco di Baviera, Granada Festival. Considerato come uno dei più innovativi interpreti delle opere di Bach, ha recentemente raccolto anche significativi consensi come interprete mozartiano, Padova ha in repertorio oltre sessanta concerti per pianoforte e orchestra, e ha lavorato intensamente come interprete nel campo della musica contemporanea con compositori come Pierre Boulez e Leonard Bernstein.

Come compositore è stato premiato in molti concorsi internazionali. Nel 2009 ha inciso un cd dedicato a Schumann per il quale la critica gli ha riconosciuto una «maestria insuperabile» (MF). Nel gennaio 2016 una sua composizione per soprano e pianoforte, commissionata dall’Associazione Mozart Italia, è stata eseguita nella Wiener Saal del Mozarteum di Salisburgo. Nello stesso anno è uscito il cd/dvd dedicato ai Quartetti con pianoforte di Mozart, inciso per l’etichetta Limen insieme ai solisti del Royal Concertgebouw.

Prima del suo concerto, dalle 19.15 alle 20.15, è prevista una visita guidata al Museo Diocesano del Palazzo Vescovile (prenotazione telefonica obbligatoria allo 0542/25747).

Nella foto Andrea Padova

Il pianista Andrea Padova dedica una serata a Beethoven nel palazzo vescovile

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