La qualità dell’aria a Ozzano regge, ma non eccelle. Si potrebbero riassumere così i dati dell’indagine su ossido di azoto, particolato Pm10, benzene, monossido di carbonio e benzopirene, svolta tra marzo e aprile da Arpae, su richiesta del Comune, in tre diversi punti del capoluogo. I risultati sugli inquinanti presenti sono stati illustrati un paio di settimane fa ai cittadini da Andrea Mecati, dirigente responsabile monitoraggio e valutazione aria dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale.
Per prima cosa va detto che, secondo le tre centraline mobili dislocate su viale 2 Giugno (davanti alle scuole), in via Aldo Moro e in via Emilia, nessun inquinante ha superato i valori limite di legge nel periodo in questione. Dati positivi, ma sotto le aspettative se consideriamo la forte somiglianza con l’andamento e i valori registrati a San Lazzaro sulle Pm10. Il «vicino» comune si trova alle porte di Bologna ed è un crocevia di notevole intensità, dove si trovano gli accessi alla tangenziale e all’autostrada Bologna-Ancona, mentre Ozzano è un comune considerato pedecollinare seppur attraversato dalla via Emilia.
«Occorre fare qualcosa per tutelare la salute soprattutto dei più piccoli – spiega l”assessore ai Lavori pubblici con delega all”Ambiente, Mariangela Corrado -. I dati che più ci interessano sono proprio quelli delle Pm10 e degli ossidi di azoto, dove abbiamo risultati simili a San Lazzaro sia in via Emilia che in viale 2 Giugno. Siamo al di sotto del limite di legge ma sono preoccupanti, qualcosa va fatto per migliorare la situazione». Da qui la decisione dell’Amministrazione di mettere sotto la lente viale 2 Giugno, dove insistono sia la scuola elementare che la media dell’Istituto comprensivo ozzanese. «L’obiettivo è predisporre delle misure per garantire una migliore accessibilità slow nel momento dell’entrata a scuola dei bambini e dei ragazzi».
Gli orari di inizio e fine delle lezioni, in effetti, sono risultati i momenti con i picchi più alti nelle rilevazioni degli inquinanti. Due le ipotesi in ballo: «La chiusura al mattino della corsia di viale 2 Giugno sulla quale affacciano le scuole nel momento dell’entrata dei bambini (al ritorno a casa ci sono orari diversi quindi come opzione è meno efficace) oppure – dettaglia Corrado – far rispettare in maniera restrittiva a tutti il Codice della strada, quindi niente doppie file, né fermate a motore acceso, arrivando fino alle sanzioni, e magari eliminando nel contempo i parcheggi nel tratto vicino alla scuola per far lasciare l’auto più lontano e accompagnare i bambini all’ingresso a piedi».(ti.fu.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 13 dicembre
Nella foto la centralina Arpae di via De Amicis a Imola