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Cultura e Spettacoli 9 Maggio 2019

«Gocce di musica», al via domani sera la XII edizione con Hlp, Degradé, The Bleeding Ones e Off the road

«Gocce di musica per la solidarietà» XII edizione, si parte. Il contest organizzato dall’Avis Comunale Imola in collaborazione con sabato sera, con l’app Sabato Sera Notizie e con il Centro giovanile Ca’ Vaina prende il via venerdì 10 maggio con la prima serata di selezione. Sono tre, infatti, i momenti di sfida tra gruppi e cantanti che arriveranno a decretare la rosa di finalisti pronti a giocarsi il titolo di vincitore sul palco di piazza Gramsci durante Imola in musica. Le tre selezioni, invece, si tengono a Ca’ Vaina, in viale Saffi 50/b a Imola, per tre venerdì: il 10, il 17 e il 24 maggio, con inizio alle ore 21.30. A sfidarsi saranno ben dodici concorrenti, e non nove come inizialmente previsto: «Il Consiglio direttivo dell’Avis Comunale di Imola, prendendo atto dell’alto numero di iscrizioni, ha deciso di aumentare da tre a quattro il numero delle band che si esibiranno nelle serate di selezione a Ca’ Vaina, sperando di avvicinare più giovani possibili al mondo dell’Avis e del volontariato in generale», fanno sapere gli organizzatori.

Durante la prima serata si sottoporranno al parere della giuria Hlp, Degradé, The Bleeding Ones, Off the road, mentre il 17 maggio toccherà a Aster & the X Band, Cacatua (Lorenzo Montanari), Sambuca, Alter Ego, e venerdì 24 saliranno sul palco Whatever, Karamazov, Pocopop e MindCross. Tra loro ci saranno i finalisti che si aggiudicheranno ciascuno un buono di 200 euro per materiali musicali e l’8 giugno saranno in piazza a Imola per la sfida finale: al vincitore andrà un ulteriore buono di 500 euro, sempre per l’acquisto di materiali musicali.
Per i partecipanti al concorso musicale, c’è poi anche la possibilità di aggiudicarsi il Premio Speciale «sabato sera» che, quest’anno, premierà il testo inedito che ogni gruppo deve presentare per partecipare al contest e che deve avere attinenza con il tema della solidarietà.

Tornando alla prima serata di selezione, sul palco saliranno innanzitutto gli Hlp, con il loro hardcore punk. Il cantante e frontman Nicola Fronte, il chitarrista Davide Di Biase, il bassista Francesco Sagrini e il batterista Leonardo Dominici già lo scorso anno parteciparono a «Gocce di musica». Quest’anno ritornano con un brano appositamente dedicato e intitolato Gambler man. Nella stessa serata si esibiranno anche le Degradé, ovvero la cantante Clara Consolini e la chitarrista Martina Schiassi, un duo acustico che si presenta «sull’onda del rock acustico che nasce dal blues e pizzicato da qualche accenno indie», come hanno scritto nella loro presentazione. Il loro inedito si intitola Mr. Peavey. Terzo gruppo della prima selezione sono The Bleeding Ones, ovvero Michele Neri alla chitarra, Mattia Pirini a chitarra e voce, Tiziano Consolini al basso e Michele Alvisi alla batteria. Per loro rock in tante sfumature, grunge, stoner e shoegaze. Bleeding Ones è il brano in concorso. Infine, ritornano anche gli Off the road con il loro rock progressivo. Il gruppo è formato da Riccardo Saverio Fameli alla chitarra, da Andrea Pelliconi alla batteria, da Simone Pizzuto al basso, da Lorenzo Crocetti alla chitarra ritmica, e dalla cantante Marianna Ramanzin. Il loro brano si intitola My letter to you. (r.c.)

L’ingresso alle serate è libero.

«Gocce di musica», al via domani sera la XII edizione con Hlp, Degradé, The Bleeding Ones e Off the road
Cultura e Spettacoli 18 Gennaio 2019

Ancora musica al Cassero, dopo 30 anni torna il festival «Rock Around The Clock»

Un concertone per celebrare i trent’anni dal primo festival Rock Around The Clock che i giovani di allora organizzarono al Cassero per dare il «la» alla lunga stagione del movimento rock castellano che, per oltre due decenni, propose aggregazione ed iniziative culturali nel territorio, con la musica sempre al centro di tutto. Un movimento che ruotò attorno ad associazioni quali Km. 89, Cmb e Mixer. L’appuntamento è per domenica 20 gennaio al teatro comunale Cassero, con ingresso libero a partire dalle ore 16.15, fino a esaurimento dei posti: sul palco ci saranno i West Side Pump Station, i Primadonna e il Pio Istituto De Sade, formazioni composte da molti dei protagonisti di quella fortunata stagione per una testimonianza di come «il lupo perde il pelo, ma non il vizio» per citare un altro fortunato festival di quegli anni.L’evento, che sarà presentato da Giorgia Bottazzi, si svolge con il patrocinio del Comune ed è promosso dal main sponsor Rizomedia, società specializzata in comunicazione ed eventi. Contribuiscono all’iniziativa i partner tecnici: il settimanale «sabato sera», Sos Graphics, MM Photo 360 e Coach In Bo.

Per Fabrizio Dondi, assessore alla Cultura (e batterista) questo evento celebra «Un’esperienza che per tanti di noi ha significato molto: da Km. 89 e poi dalla sala prove di Gallo Bolognese del Cmb sono nate tante fertili occasioni di aggregazione prima ancora che di musica di gruppo; moltissime amicizie che sono durate nel tempo ed esperienze di condivisione culturale e di stili di vita prima ancora che di ascolto e di pratica strumentale. La cifra di quella stagione è stata l’autogestione, la messa in comune del proprio tempo e delle proprie capacità per far crescere a Castel San Pietro un movimento di appassionati che nella musica hanno trovato la loro migliore maniera di esprimersi. Il concerto del 20 gennaio sarà l’occasione per rivivere quegli anni nonché per riattizzare un fuoco mai sopito, con l’auspicio che quella passione e quella capacità di ‘fare insieme’ si manifestino ancora e con la stessa intensità nei giovani musicisti presenti sul nostro territorio».

Alle ore 16.30, dopo i saluti iniziali dell’amministrazione comunale, che saranno portati proprio da Dondi, è prevista un’introduzione molto particolare: lo scrittore Corrado Peli, autore de I bambini delle case lunghe, romanzo recentemente pubblicato che sta riscuotendo numerosi consensi, leggerà un brano a tema accompagnato dalla chitarra di Maurizio Zanuso.

Poi le band. I primi a salire sul palco saranno i West Side Pump Station, una sorta di superband guidata dalla voce di Santi Libra. Con lui sul palco musicisti che militarono in diverse formazioni dell’epoca come i Krudo, i Black Teachers, i Ground Zero e i Senzatempo: Andrea «Kappa» Martelli (definito «chitarrista di inumana potenza»), Fabrizio «Pino» Rimondi (batteria), Davide «Bonimba» Boninsegna (tastierista «cesellatore») e Massimo «Max» Calvi (basso elettrico). I Wsps si sono formati nel 2016 attorno a una selezione di canzoni hard rock ideali per un viaggio autostradale, riproposte in modo personalizzato: per questo motivo definiscono il loro repertorio «Highway Rock Classics Review».

A seguire ci sarà il grande ritorno dei Primadonna, una delle band di punta negli anni Novanta, che si sono riuniti per l’occasione. Al festival di trent’anni fa si esibirono con il nome originario di Delay’s Live Project. Fondati nel 1988 i Primadonna vinsero il concorso Imola Rock nel 1996, poi continuarono l’attività fino ai primi anni del Duemila, prima di separarsi e dare vita a nuovi progetti, fra cui gli odierni Peryzona. Il 20 gennaio la band si ripresenta con il suo repertorio di rock italiano, da cui spiccano le numerose composizioni originali, cantate da Marco Negroni e suonate da Luigi Sasdelli (chitarra), Mario Domenicali (tastiere), Roberto Bortolini (basso) e Fabrizio Rimondi (batteria).

Chiuderà la maratona il Pio Istituto de Sade, che festeggerà il proprio trentennale: la band, infatti, venne formata proprio per partecipare alla prima edizione di Rock Around The Clock, al quale si presentò con il primo nome di Play Dave Band. Con il suo repertorio intrigante, fatto di classici immortali del rock anni ‘70 e ‘80, il Pio chiuderà questo festival irripetibile con la formazione originale: Davide Cerè (chitarra), Marco Chillo (batteria), Giancarlo Pratella (basso), Claudio Giovannini (tastiere), Gianluca Rosa (voce).

Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» in edicola da giovedì 17 gennaio

Nelle foto: in alto i West Side Pump Station con, da sinistra, Andrea Martelli, Max Calvi, Santi Libra, Davide Boninsegna e Fabrizio Rimondi (foto mmph); qui sotto i Primadonna con, da sinistra, Marco Negroni, Roberto Bortolini, Luigi Sasdelli, Mauro Domenicali, Fabrizio Rimondi (MMPhoto), e il Pio Istituto De sade con, da sinistra, Davide Cerè, Claudio Giovannini, Giancarlo Pratella, Gianluca Rosa e Marco Chillo

Ancora musica al Cassero, dopo 30 anni torna il festival «Rock Around The Clock»
Cultura e Spettacoli 13 Gennaio 2019

«CC» è il nuovo disco di Cristian Bagnoli, in cui suona anche Claudio «Gallo» Golinelli

Si chiama CC il quarto album di Cristian «Cicci» Bagnoli, chitarrista originario di Castel Bolognese ma imolese di adozione e formazione musicale. La sua storia, infatti, è strettamente legata a quella di un altro e ben noto musicista imolese, il bassista di Vasco Claudio «Gallo» Golinelli. «Se sono un musicista professionista lo devo al Gallo – ammette raccontando quella che sembra la trama di un film -. L’ho conosciuto nel 1999 a Cesenatico, allora ero un ventenne all’inizio di quella che pensavo sarebbe stata la mia carriera da chef, strada che avevo intrapreso seguendo la passione per la cucina che ancora oggi mi accompagna. Una sera, durante un concerto in un locale con una band di amici, i Dilagando, mi avvicina lui, il Gallo: mi ha fatto i complimenti e mi ha dato il suo numero di telefono. Aveva visto qualcosa di interessante in me e, nonostante quasi non ci credessi, ho iniziato a frequentarlo a casa sua e studiare musica insieme». Così all’inizio del nuovo millennio Bagnoli lascia il lavoro «manuale ed artistico» dello chef, come lo definisce lui stesso, e intraprende l’altrettanto manuale ed artistica carriera da chitarrista che lo avrebbe poi portato ad entrare nella Steve Rogers Band, a pubblicare quattro dischi e a collezionare diverse collaborazioni con grandi musicisti della scena nazionale ed internazionale.

L’album CC, come le iniziali e contemporaneamente come il soprannome dell’autore, segue le pubblicazioni precedenti Trenta (2008), Imprevedibile (2011) e Rockambolo (2016) ed è uscito lo scorso 30 novembre con l’etichetta Videoradio. Si tratta di un cd non solo rock, genere con cui inevitabilmente è nato e cresciuto il chitarrista sia per merito del percorso con il Gallo sia per le influenze del padre che quando Bagnoli era piccolo ascoltava Queen, Dire Straits, Pink Floyd. «Questo album è quello della mia maturità da musicista, perché sono ormai diciotto anni che mi posso definire un professionista, anche se ho imbracciato la prima chitarra a undici anni – spiega -. E’ il mio primo disco con sonorità blues, genere per il quale nutro grande rispetto e che solo oggi ho sentito che potevo affrontare nelle mie composizioni. In questo disco la vera voce è la chitarra, è lei che racconta ed emoziona attraverso le note». Solo tre delle undici tracce sono infatti cantate dal chitarrista stesso, in italiano. Complessivamente si tratta di un viaggio fra rock e blues, prog e fusion, al quale hanno partecipato ospiti del calibro di Adriano Molinari (musicista di Zucchero), Fabrizio Foschini (Stadio), Max Gelsi (Elisa), Nicola Peruch (Zucchero, Pausini) e ovviamente Claudio «Gallo» Golinelli. (mi.mo.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 10 gennaio 2019

Nelle foto, da sinistra, Cristian «Cicci» Bagnoli con Claudio Golinelli, e la copertina del suo disco

«CC» è il nuovo disco di Cristian Bagnoli, in cui suona anche Claudio «Gallo» Golinelli
Cultura e Spettacoli 28 Luglio 2018

Canta Rio, lirica, film e Morozzi: a Castel del Rio c'è la Festa della musica

Una Festa della musica che torna con la sua trentanovesima edizione. Castel del Rio, tra fine luglio e inizio agosto, si riempie di note con l”evento promosso e organizzato dal Corpo bandistico di Sant’Ambrogio di Castel del Rio con il patrocinio del Comune. Si comincia questa sera al ponte Alidosi a partire dalle 19 con «Rock in Castel del Rio», evento promosso in collaborazione con il chiosco Shangri-là che vede musica, birra, cibo, mercatino, truccabimbi per i più piccoli e, dalle 20.30, concerto live dei gruppi Temperance, At the dawn e Nereis, preceduto e seguito dalle selezioni di dj Filo. Domani, domenica 29 luglio, in piazza della Repubblica torna il «Canta Rio», festival per giovani talenti giunto alla settima edizione. Una gara in cui saranno ospiti Alessia Scolletti, cantante della melodic band Temperance, e Giulia Toschi, giovanissima faentina che nel 2017 vinse il «Canta Rio» (ex aequo con Mess). In giuria sarà presente anche Michele Guaitoli, voce delle band Temperance, Kaledon e Overtures.

Mercoledì 1 agosto al Cortile delle Fontane di palazzo Alidosi, dalle 20.30 si darà spazio alla musica intrecciata con le parole, per una serata organizzata in collaborazione con l”associazione Bandando: per «Racconti dal Cortile», sarà infatti protagonista lo scrittore Gianluca Morozzi con i suoi romanzi a tema musicale tra cui L’Emilia o la dura legge della musica, Despero, Accecati dalla luce.

Giovedì 2 agosto in Sala Magnus a palazzo Alidosi, dalle ore 21 ci sarà un viaggio nella lirica con il Quartetto Butterfly di Etsuko Ueda (soprano), Fabiano Naldini (tenore), Marcella Trioschi (violoncello), Monica Ferrini (maestro concertatore e pianoforte). L’ingresso è gratuito e sarà offerta una degustazione durante la serata.

Sabato 4 agosto all’agriturismo Le Selve si terrà la «Melodia del gusto», una cena con sottofondo musicale con Ad libitum acoustic duo (menù su prenotazione 22 euro a persona, menù senza prenotazione 10 euro a persona, info 348/2714259).

La Festa termina domenica 5 agosto in piazza della Repubblica con il gran finale affidato dalle 20.30 alla Music Film Orchestra diretta da Alessandro Ricchi: durante il concerto saranno attraversate le colonne sonore che hanno fatto la storia del cinema italiano e straniero.

Nella foto Nearco e Silvia De Santis, conduttore e giurata dell”edizione 2015 del CantaRio

Canta Rio, lirica, film e Morozzi: a Castel del Rio c'è la Festa della musica
Cultura e Spettacoli 30 Giugno 2018

La cantante imolese Giada Maragno protagonista nello spettacolo «Queen at the Opera»

Passare dallo Zecchino d’Oro ai Queen non è così scontato, ma per Giada Maragno, artista imolese che negli ultimi anni ha spaziato da un’importante carriera di cantante sulle navi da crociera al musical in tutt’Italia, cambiare genere musicale e tipo di spettacolo in fondo è montare un altro tassello per il suo curriculum, che è sempre più significativo e di qualità, con il sogno di vedere la sua vita girare intorno alla musica.

Così oggi parte da Roma (precisamente a Paliano) la sua nuova avventura, con la partecipazione a Queen at the Opera, concerto sinfonico tributo alla celeberrima band di Freddie Mercury.  «Sono la new entry in questa produzione che ha già alle spalle una tournée di grande successo – ci racconta Giada – e sono una dei quattro cantanti co-titolari che si esibiscono sul palco in questo spettacolo di circa due ore e mezza, con un repertorio che spazia dai brani più noti a quelli più vecchi dei Queen, accompagnati da questa potente orchestra sinfonica, dove si sposano rock e lirica. Un’esperienza notevole».

Palcoscenico di quello che sembra ormai diventato un evento (tanto che la Maragno lascia filtrare solo qualche informazione, perché il diktat della produzione, la Duncan Eventi, è mantenere il top secret), è il Rock City, che per l’occasione vedrà sul palco anche tutti i cantanti che hanno partecipato insieme a Giada alle audizioni, indette a febbraio, ma che sono rimasti come potenziali sostituti. «Questo è bello, perché fa sentire che siamo come una grande famiglia – spiega Giada –. Alcuni sono nomi già noti nel mondo del musical italiano, come Valentina Ferrari, Luca Marconi, Alessandro Marchi, Giordano Petrini, Samuele Franco. Con noi c’è anche la soprano argentina Graciela Dorbessan. Freddie è interpretato da Jordan Trey, che non tenta di imitare Mercury, ma gli rende omaggio. Non a caso è il frontman di diverse tribute band dei Queen».

E dopo il 30 giugno il programma si fa denso, anche se Giada, come scaramanzia insegna, non vuole sbilanciarsi troppo. «Probabilmente ci sarà qualche data estiva ed una tournée invernale. Poi ci sono per me altri progetti in cantiere, forse anche una ripresa del musical dedicato allo Zecchino d’Oro (andato in scena quest’inverno in occasione dell’anniversario dei sessant’anni, Ndr), ma per ora incrocio le dita e non anticipo nulla».

f.v.

Nelle foto: a sinistra particolare della locandina dello spettacolo con il cast e Giada Maragno

La cantante imolese Giada Maragno protagonista nello spettacolo «Queen at the Opera»
Cultura e Spettacoli 29 Giugno 2018

Imola in musica entra nel vivo con Imola Big Band, Patty Pravo ed Ennio Marchetto

Imola è… in musica. La manifestazione che anima la città con suoni di tutti i generi è tornata con la sua ventitreesima edizione ed entra nel weekend clou. Stasera alle 21.30 sul palco principale di piazza Matteotti ci sarà l”Imola Big band, domani arriverà l”inossidabile Patty Pravo, mentre domenica 1 luglio sarà il trasformista Ennio Marchetto a portare meraviglia negli occhi degli spettatori.

Imola in musica, che propone anche mostre e mercatini, spazia dal folk al pop, dalla classica al rock, al blues alla lirica al jazz. Tra i tanti eventi in programma, si possono segnalare oggi un concerto tra i fiori a palazzo Tozzoni con i Prototipi (alle 21), e l”esibizione del giovane violinista e compositore polacco Tomasz Dolski che unisce la musica classica alle ritmiche da discoteca in piazza dell”Ulivo sempre alle 21. Domani, da ricordare che alle 20.30 in piazza Gramsci c”è il festival blues Maxwell Street con The Rife Yab, Mimmo Wild Mollica Blues Band, Gabriele Dusi, The Big Blue House, Sementes (Peppe Consolmagno, Nilza Costa, Massimo Zaniboni), Paul Venturi & Simone Scifoni. Domenica 1 luglio, si comincia con il Concerto all’alba con le Quattro Stagioni di Vivaldi nel parco Tozzoni (ore 5.30), con SinfonicaMenteDuo, gli insegnanti e i giovani talenti del Dipartimento Archi dell’Accademia pianistica internazionale di Imola, e si va avanti fino a sera dove, tra gli altri, alle 21 in piazza Mirri si esibirà Lisa Manara con «L’urlo dell’africanità».

Una novità di questa edizione è la mostra mercato del disco, cd, dvd usato e da collezione, organizzata dall’associazione Blooze People in collaborazione con Kolosseo, che si svolgerà sabato 30 giugno e domenica 1 luglio nella Galleria del Centro Cittadino, dalle 16 alle 24. (r.c.)

L’elenco completo dei concerti e l’intero programma è visionabile sul sito www.imolainmusica.it e sull”applicazione AppU.

Nella foto: piazza Matteotti durante il concerto della Pfm nel 2017 (Isolapress)

Imola in musica entra nel vivo con Imola Big Band, Patty Pravo ed Ennio Marchetto
Cultura e Spettacoli 14 Giugno 2018

«Il rock non esiste più», è uscito il primo singolo del «nuovo» Nearco

E’ uscito in radio e in tutte le piattaforme digitali, il primo singolo firmato Kill Nea, nuovo pseudonimo di Nearco, dal titolo «Il rock non esiste più». Il brano, distribuito da Artist First e confezionato da Umberto Iervolino, un produttore importante nella musica pop (ha collaborato, fra gli altri, con Ramazzotti, Renga, Nesli e Mannoia), è accompagnato anche da un videoclip realizzato da Alessio Caglioni che sarà disponibile a breve su Youtube. «Il progetto è nato un anno fa – racconta Nearco – e questo singolo anticiperà il secondo che uscirà in autunno. Voglio ringraziare anche la Go!Entertainment che insieme a tutta la squadra ha firmato quello che spero possa essere il brano dell’estate 2018. La prossima settimana sarà disponibile in anteprima nazionale, per qualche giorno, sul portale di Tgcom, prima di vedere aperto il canale Vevo su Youtube».

Partiamo dalla novità che balza subito all’occhio. Perché hai cambiato nome in Kill Nea?

«Tradotto, significa elimina Nea che poi sarei sempre io. Questo vuole rappresentare un taglio con il passato e un nuovo punto di partenza. In pratica qualcosa di nuovo, di fresco e anche di misterioso da offrire al pubblico. Nearco, comunque, c’è sempre insieme al suo stile di musica e alla sua anima rock, cantautorale e provocatoria che affronta, in maniera ironica, temi assolutamente reali».

Il rock, come dice il titolo, non esiste veramente più?

«C’è chi afferma che è morto, mentre per altri non morirà mai. Secondo me, però, quel modo di vivere e fare musica precedente all’avvento dei social network non esiste più. Il singolo, infatti, racconta il parallelismo tra i sogni di una ragazza nata in un certo mondo musicale e culturale, ovvero prima che il web modificasse non solo il modo di fare musica, ma anche quello di vivere, e ciò che troviamo oggi dopo la rivoluzione tecnologica. Non si vedono quasi più le chitarre, gli amplificatori sono stati sostituiti sul palco dai Dj e sono nate nuove figure come gli youtuber, i rapper e gli influencer che hanno scalzato dalla scena i veri idoli del pubblico, come i cantanti e le band. In questo brano, quindi, fotografo questo cambiamento, ma non mi permetto di dare giudizi».

Dove è stato girato il videoclip?

«Allo stabilimento Baia Tahiti di Lido delle Nazioni. Posti incantevoli e in riva al mare, oltre a qualche scena girata nel loro camping e nelle terme al suo interno».

d.b.

L”articolo completo su «sabato sera» del 14 giugno.

Nelle foto: Kill Nea, ovvero Nearco

«Il rock non esiste più», è uscito il primo singolo del «nuovo» Nearco
Cultura e Spettacoli 25 Maggio 2018

Gocce di musica 2018, la sperimentazione rock dei Tm Sky

«Il nostro è un rock elettronico sperimentale cantato in italiano». Sono sulla scena musicale da tempo i Tm Sky, nota band di origini castellane formata da Francesca Guccini alla voce, Diego Chillo alle tastiere e ai cori, Roberto Bartolini al basso e Oscar Astorri alle percussioni. Fino a cinque o sei anni c”era anche un chitarrista, «ma poi ha deciso di smettere di suonare e noi abbiamo deciso di continuare senza – spiega Francesca -, perché non avremmo mai potuto rimpiazzarlo. Abbiamo così riarrangiato i nostri pezzi». Pezzi che nascono dal lavoro di tutti: «Li scriviamo insieme, c”è una bella collaborazione: a volte il batterista porta un ritmo, a volte sono io che ho un testo con la melodia, a volte gli altri… poi ci lavoriamo insieme, sperimentando molto».

Se il nome di questo gruppo nato nel 2002 è un segreto che «non si può svelare» dice Francesca, è noto invece il titolo del brano a tema sociale per Gocce di musica, che si potrà ascoltare questa sera dalle 21 a Ca” Vaina a Imola: Lividi. «È un brano sulla violenza sulle donne scritto un anno e mezzo fa circa, ma che, quando abbiamo deciso di partecipare al concorso, abbiamo pensato fosse particolarmente adatto», conclude la cantante del gruppo. (r.c.)

Nella foto i Tm Sky

Gocce di musica 2018, la sperimentazione rock dei Tm Sky
Cultura e Spettacoli 25 Maggio 2018

Gocce di Musica 2018, ritorna l'indie-rock dei Colimbo

Riccardo Barelli alla voce, Tommaso Ambrosini e Martino Menetti alle chitarre elettriche, Giacomo Gaddoni al basso, Francesco Pausini alla batteria, Filippo Rotante al sassofono. Sono i Colimbo che lo scorso anno arrivarono in finale a Gocce di musica e quest”anno ritornano, esibendosi per le selezioni questa sera alle 21 a Ca” Vaina.

«Proponiamo musica italiana indie rock – spiega Barelli -, di cui scriviamo noi testi e musica. Siamo tutti di Imola, abbiamo tra i venti e i ventidue anni, ci siamo uniti in gruppo due anni fa. Lo scorso anno partecipare a Gocce e arrivare in finale fu una bellissima esperienza, per questo abbiamo deciso di esserci anche in questa edizione: rispetto alla formazione del 2017, si è aggiunto il sassofonista Filippo Rotante».

E se, sull”origine del nome, Riccardo non si sbottona («Manteniamo il mistero»), sul brano a tema sociale-solidale che presenteranno al contest dice: «Parla degli eccessi, del di più, delle cose che non servono davvero nella vita». (r.c.)

Nella foto i Colimbo

Gocce di Musica 2018, ritorna l'indie-rock dei Colimbo
Cultura e Spettacoli 18 Maggio 2018

A Gocce di musica 2018 il trio acustico folk rock Aster & The X Band

È un trio acustico quello che salirà sul palco di Gocce di musica questa sera a Ca” Vaina con il nome Aster & The X Band. «In realtà la formazione del gruppo può arrivare fino a cinque elementi, partendo da… me da solo – spiega il cantante e chitarrista Leonardo Scarpetti -. Ma a Gocce saremo in tre: oltre a me, ci saranno il chitarrista Michele D”Alessandro e il bassista Alessandro Bozza».

Il gruppo, che propone folk rock e blues, ha proprio nei tre musicisti il nucleo iniziale: «Ci siamo costituiti nell”ottobre 2016, partendo da noi tre, e allargandoci ad altri, come Luca Pasotti, in alcune occasioni. Proponiamo musica che si ispira a quella degli anni ”60 e ”70, a Bob Dylan, Leonard Cohen o Neil Young, giusto per citare alcuni nomi. Scrivo io i brani, musica e parole, in inglese».

Leonardo, imolese ventiseienne,con gli Aster & The X Band ha pubblicato un cd intitolato Midnight Sun a fine 2016: «Al momento ne stiamo preparando un altro – anticipa -. Il brano che presenteremo specificatamente a Gocce, invece, si intitola Where else? cioè In quale altro luogo? e parla del razzismo e del fatto che non dovrebbero esserci barriere tra le persone».

Nella foto Aster & The X Band

A Gocce di musica 2018 il trio acustico folk rock Aster & The X Band

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