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Sport 22 Settembre 2018

Calcio serie C, il tecnico Dionisi e la sua Imolese: «Equilibrio in campo e fuori»

L’avventura ha preso il via (con un pareggio a reti bianche all”esordio contro l”AlbinoLeffe), ma c’è ancora tanto da scoprire in questa serie C piena di società blasonate e ambiziose, in grado di mettere in pista squadra ricche di nomi prestigiosi. La neopromossa Imolese, almeno in partenza, non presenta lo stesso target, essendo la salvezza il suo obiettivo, però ha dentro una gran voglia di confrontarsi con la nuova realtà, così come si intuisce dalle parole del tecnico Alessio Dionisi.

Un girone B tosto sulla carta?

«Impegnativo, ma anche molto stimolante. Lo affrontiamo con entusiasmo e con la determinazione a dare il massimo in ogni partita. Me lo aspetto equilibrato sia nell’alta che nella bassa classifica. Con la prima non c’entriamo niente, con la seconda invece sì. Anche se non vedo società in diffcoltà come Modena e Vicenza l’anno scorso, e nemmeno squadre poco attrezzate per la categoria. Penso serviranno almeno due mesi per capire i valori in campo».

Come giudichi il calendario iniziale?

«Per me va bene. Sulla carta sono molte le formazioni più accreditate, quindi dire che ne avremmo preferito una piuttosto che un’altra, equivarrebbe a nasconderci dietro a un dito. E poi con così tante partite ravvicinate cambia poco. Fortunatamente abbiamo parecchi giocatori e quindi più soluzioni».

Qual è il punto di forza di questa Imolese?

«Sono contento della squadra nel suo insieme. Poi è vero che sulla difesa abbiamo lavorato particolarmente, ma quest’ultima non funziona bene se l’attacco e il centrocampo non le danno una mano».

Qual è la difficoltà più evidente in serie C?

«Trovare la via del gol. E questo perché c’è molta fisicità e si sbaglia meno. Noi non abbiamo attaccanti che in serie C hanno la media di 15 gol all’anno. Li dobbiamo costruire attraverso un lavoro di squadra e sfruttando le qualità che non mancano a questa Imolese».

Hai gli uomini adatti a sviluppare il tuo modulo preferito?

«Non ho un modulo preferito. Al contrario, ritengo che bisogna sfruttare al massimo le qualità dei giocatori che si hanno. Io credo nel gioco a terra e non nella palla alta buttata avanti, che è un modo di fare calcio dispendioso e che non forma i calciatori. Il 4-3-1-2 che pratichiamo è semplicemente il modulo più adatto all’Imolese».

Ufficialmente l’Imolese punta alla salvezza. Ma in cuor pensi si possa aspirare a qualcosa in più?

«La mia aspirazione è di allenare con equilibro, sperando che intorno alla squadra prevalga lo stesso concetto. Mi riferisco ai tifosi, all’ambiente vicino alla squadra e anche a voi giornalisti. Che mi auguro non scriviate di un’Imolese che deve vincerle tutte come se fosse ancora in serie D. Perché se saremo tutti equilibrati, aumenteranno le possibilità, non solo di centrare l’obiettivo salvezza, ma anche di ottenere una classifica più tranquilla».

a.d.p.

L”articolo completo sull”inserto speciale di «sabato sera» dedicato all”Imolese del 20 settembre.

Nella foto (Isolapress): Alessio Dionisi e Filippo Boccardi 

Calcio serie C, il tecnico Dionisi e la sua Imolese: «Equilibrio in campo e fuori»
Sport 17 Giugno 2018

Calcio, presentato il nuovo tecnico dell'Imolese Alessio Dionisi. Il suo ritratto nelle parole dell'ex rossoblù Monacizzo

«Sono felice di essere all’Imolese, una realtà ambiziosa, proprio come me». Sono queste le prime parole di Alessio Dionisi, nuovo tecnico rossoblù, nella conferenza stampa di presentazione organizzata venerdì al Centro Bacchilega. «Sono una persona che ama mettersi in discussione e per questo ritengo questa sfida molto stimolante – ha commentato l”ex allenatore del Fiorenzuola -. Spero di essere il prototipo del mister che piace al presidente Lorenzo Spagnoli, ma credo che il segreto delle mie esperienze precedenti siano stati i giocatori. Da parte mia ci metterò le idee e farò di tutto perché la squadra imponga il proprio gioco, ma poi in campo ci vanno i giocatori e qui c’è una base molto valida».

Chi conosce molto bene Alessio Dionisi è Christian Monacizzo, a Imola nella passata stagione e compagno di squadra in passato proprio dell”allenatore toscano. «In campo? Era un giocatore alla Bonucci». Ecco le parole con le quali l”ex centrocampista rossoblù fotografa il nuovo allenatore dell’Imolese che è stato suo compagno alla Tritium nella stagione 2011/12.

La squadra di Trezzo sull’Adda, che aveva Dionisi come simbolo della scalata dalla serie D all’allora C1, accolse l’imberbe Monacizzo in uscita dalla Primavera dell’Atalanta: il «pirata» prese subito il giovane sotto la propria ala protettrice (11 anni di differenza fra i due). «Alessio era un vero e proprio punto di riferimento per tutti, dentro e fuori dal campo – racconta Monacizzo -. Il capitano di quella squadra che aveva in ogni momento lo spirito del leader e per tutti noi era l’esempio da seguire, il modello di quello che deve essere un giocatore per stare a certi livelli. Era un trascinatore durante la settimana ed in gara, un professionista del quale ho un ricordo davvero positivo: allora non ci pensavo perché ero giovane, ma adesso che ho qualche anno in più è chiaro che quelli erano gli atteggiamenti e lo spirito che ti aspetti da chi poi, una volta terminata la carriera da giocatore, può passare a fare l’allenatore».

E allora vediamolo, da giocatore.

«Tecnicamente molto bravo, con il suo piede destro cercava sempre di impostare l’azione: questa sua voglia di imporre la propria idea di calcio l’ha trasmessa alle varie squadre, i giocatori che conosco che lo hanno avuto come mister me ne hanno parlato tutti molto bene ed i risultati che ha avuto in questi primi anni da allenatore ne sono la dimostrazione».

Due anni a Borgosesia, uno al Fiorenzuola ed ora l’avventura all’Imolese: mondi e ambienti diversi con quello del Bacchilega nel quale «ambizione» è la parola d’ordine.

«Credo che Dionisi possa essere l’allenatore giusto per la società rossoblù perché la sua filosofia e la sua voglia di imporre il proprio gioco sono esattamente quelle volute da Spagnoli. L’Imolese ambisce a grossi traguardi e anche Dionisi è preparato per puntare in alto: non posso fare un confronto diretto con Baldini, perché Alessio l’ho conosciuto solo da giocatore, certamente la grinta e la volontà di fare la partita che metteva in campo sarà la stessa che avrà in panchina».

L’ambiente a Imola?

«Non avrà problemi ad adattarsi, anche dal punto di vista del pubblico: quando giocavamo alla Tritium eravamo seguiti da pochi spettatori, così come Borgosesia e Fiorenzuola non sono certo posti dove c’è un grande seguito sugli spalti».

an.mir.

Nella foto (Isolapress): da sinistra Alessio Dionisi e Christian Monacizzo ai tempi dell”Imolese

Calcio, presentato il nuovo tecnico dell'Imolese Alessio Dionisi. Il suo ritratto nelle parole dell'ex rossoblù Monacizzo
Sport 17 Marzo 2018

Calcio, parla l'ex bomber dell'Imolese Actis Dato: «Ferretti deve riportarla in serie C»

L’ultima volta che l’Imolese ha incontrato il Sansepolcro, si giocava al Buitoni (sì, lo stadio di epoca fascista fu costruito proprio con il contributo del famoso pastificio) e nell’Imolese militava quel Sergio Actis Dato che, con 61 reti distribuite fra C2 e D, è attualmente il capocannoniere della storia moderna (ufficiale, con numeri e dati esatti) dei rossoblù.

Domani l’Imolese (ore 14.30) andrà invece a Città di Castello (il «Buitoni» è in ristrutturazione) ma poco importa, visto che in quel campionato ’96/97 i rossoblù giocarono (perdendo 2-0) anche a Città di Castello in quello che fu il primo dei 6 anni imolesi di Actis Dato, uno che l’Imolese, pur non vedendola dal vivo da un pezzo, ce l’ha ancora nel cuore. «Sono orgoglioso di essere colui che finora ha segnato di più nell’Imolese – parola di Sergione -, visto che sono molto legato a Imola: aver scritto un pezzo di storia della società mi fa molto piacere, anche se ovviamente adesso tutto è cambiato dai miei tempi e magari la storia dei colori rossoblù forse non interessa più di tanto».

Gustavo Ferretti ti sta insidiando con 53 reti al suo attivo.

«Non credo possa essere considerato un bomber di categoria, cioè valido solo in serie D. Come capitò a me, se uno sale, mantenendo l’ossatura di squadra, continua a segnare. Auguro a Ferretti di superarmi anche in questa stagione, a patto che i suoi gol servano all’Imolese per tornare nei professionisti, dove la società e la città meritano di stare: Spagnoli, che ho affrontato ai tempi del Cervia quando io giocavo nel Fusignano, ha fatto grandi sforzi e spero vengano premiati. Quello che è capitato l’anno scorso è stato davvero un brutto film, spero che stavolta tocchi agli altri vivere quello che capitò all’Imolese nella passata stagione. E’ da parecchio tempo che non torno a vedere l’Imolese, magari vengo se ci sarà da festeggiare all’ultima giornata».

Cioè domenica 6 maggio, quando arriverà un certo Forlì, un nome che fa riavvolgere il nastro allo spareggio promozione di Lugo, stagione ’98/99.

«Portare più di 1.000 persone di Imola in trasferta, con lo stadio del Baracca pieno zeppo con 4.000 persone è qualcosa di indimenticabile: vincere così, dominando quello spareggio, fu qualcosa di super, sarei strafelice se potesse succedere qualcosa di simile all’ultima di campionato. In quel caso ci sarò di sicuro…».

E un grande gruppo non dimentica se stesso, neppure 20 anni dopo.

«Infatti ci troveremo la prossima settimana tutti assieme alla Tavernetta da Fusari per ricordare quella vittoria e la butto lì, se l’Imolese riuscirà a tornare in serie C sarebbe bello organizzare un’amichevole fra noi vecchie glorie e la squadra attuale per festeggiare il ritorno fra i professionisti. Credo sarebbe un piacevole amarcord…».

an.mir.

L”articolo completo su “sabato sera” in edicola del 15 marzo.

Nella foto (Isolapress): Sergio Actis Dato con la maglia dell”Imolese

Calcio, parla l'ex bomber dell'Imolese Actis Dato: «Ferretti deve riportarla in serie C»

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