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Cronaca 8 Febbraio 2022

Nuova recinzione al laghetto di Molinetto grazie ai volontari dell’associazione No Kill

Lavori in corso al laghetto di Molinetto, vicino a San Martino in Pedriolo, dove i volontari dell’associazione No Kill stanno costruendo una nuova recinzione. L’impianto, dedicato alla pesca sportiva, è di proprietà del Comune di Castel San Pietro che dal 2016 ha assegnato la gestione a questa associazione. «Con l’autorizzazione dell’Ufficio tecnico comunale, vogliamo delimitare tutta l’area, per metterla in sicurezza ed evitare che qualcuno possa accidentalmente cadere nelle acque, che in certi periodi possono raggiungere anche la profondità di tre metri – racconta Andrea Lucia, presidente di No Kill che conta 85 soci -. Stiamo costruendo una palizzata di legno, attraversata orizzontalmente da due fili metallici inguainati in gomma, distanziati in modo che la fauna selvatica possa passare agevolmente, e l’opera non abbia un impatto ambientale. La recinzione sarà di circa 500 metri di lunghezza per un metro e 20 centimetri di altezza».

I lavori sono iniziati alla fine del 2021 e si concluderanno entro marzo. «Siamo arrivati al 60-70 per cento del lavoro – prosegue il presidente -. Ci lavoriamo solo il sabato e la domenica, continuando a fare anche le altre manutenzioni. Per mantenere bassa la quota associativa, in modo che sia alla portata di tutti, cerco di spronare i ragazzi a fare le cose da noi, quando è possibile anche recuperando materiali di scarto. E tutti i proventi dell’attività li reinvestiamo per migliorare il lago. In particolare manteniamo il verde. Ad esempio – conclude – sabato scorso abbiamo potato le piante ad alto fusto, e teniamo pulita l’area». (lo.mi.)

Nella foto: i volontari dell’associazione No Kill al lavoro al lago di Molinetto a San Martino in Pedriolo

Nuova recinzione al laghetto di Molinetto grazie ai volontari dell’associazione No Kill
Cronaca 18 Novembre 2019

A San Martino in Pedriolo apre un nuovo spazio per adolescenti

Il paese fa più spazio ai suoi giovani con l’apertura di un nuovo centro di aggregazione giovanile nella frazione di San Martino in Pedriolo. Novità anche per la sede del centro «Avalon» di Casalfiumanese che, in funzione ormai da una ventina di anni, ora è stato traslocato all’interno del centro commerciale La Martelluzza, al civico 20 di via I Maggio. Il centro di San Martino, invece, è un servizio nuovo ed è stato aperto in via Longo 1, in locali di proprietà del Comune.

«Nel capoluogo utilizzavamo una sala sopra al teatro che non era idonea e abbiamo deciso di spostare il centro giovanile “Avalon” più vicino alla via Montanara, in modo da facilitare gli spostamenti dei giovani che, spostandosi in autobus da altri paesi, decidono di frequentarlo – motiva il sindaco, Beatrice Poli –. A San Martino, invece, è un servizio nuovo. Ormai è una frazione che conta circa 800 abitanti ed era importante creare uno spazio per i ragazzi anche lì». L’inaugurazione dei due centri c’è stata lunedì 4 novembre.

«Entrambi sono a accesso libero e gratuito dedicati a ragazzi che vanno dagli 11 a 18 anni – spiega Valentina Gardenghi, coordinatrice dei centri giovanili presenti nel circondario imolese, che l’Asp ha affidato in gestione alla cooperativa Solco Prossimo –. Il centro di Casalfiumanese e quello di San Martino sono aperti ogni lunedì dalle 14 alle 17 fino al mese di maggio. In entrambe le sedi i ragazzi sono seguiti da educatrici professionali».

Ma cosa fanno i ragazzi all’interno dei centri giovanili? «Durante l’anno facciamo varie attività ludico-ricreative e socio-educative – prosegue la Gardenghi –. Quello che cerchiamo di fare è rendere i ragazzi i protagonisti del loro tempo facendoli anche partecipare a eventi del territorio o dando loro il compito di crearne. A volte ospitiamo anche dei laboratori per esempio sulla prevenzione da sostanze stupefacenti aderiamo al “Progetto Vivere”». (re. co.)

Ulteriori particolari nel numero del Sabato sera del 14 novembre

A San Martino in Pedriolo apre un nuovo spazio per adolescenti
Cronaca 2 Settembre 2019

Monsignor Zuppi cardinale, le congratulazioni del Comune di Castel San Pietro e del vescovo di Imola

La notizia l”ha data direttamente papa Francesco durante l”Angelus domenicale in piazza San Pietro: tra i 13 nuovi cardinali che saranno nominati in occasione del Concistoro del 5 ottobre prossimo, l”unico italiano è l”arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi. Una novità che interessa direttamente il nostro territorio, poiché dell”arcidiocesi di Bologna fanno parte anche i comuni di Castel San Pietro Terme, Medicina, Castel Guelfo e Ozzano, oltre alla parrocchia di San Martino in Pedriolo, nell”omonima frazione, che si trova nella valle del Sillaro e appartiene al comune di Casalfiumanese.

E tra le prime reazioni alla nomina di monsignor Zuppi c”è dunque quella del sindaco di Castel San Pietro Terme, Fausto Tinti: «Un altro grandissimo dono di papa Francesco alla Chiesa bolognese e alle comunità civili. Dalla sua Cattedra, che fu quella di grandissimi uomini di Dio come il cardinale Lercaro, ci insegnerà sempre più anche a livello civile e sociale di stare dalla parte dei più deboli e dei più poveri. Evviva!».

Il vescovo di Imola, Giovanni Mosciatti, ha espresso il suo pensiero, invece, in una nota pubblicata sul sito della Diocesi. «Il neo cardinale Zuppi mi ha ordinato vescovo in San Cassiano il 13 luglio scorso – ricorda monsignor Mosciatti -. Alla costante gratitudine per la sua paternità nel mio ministero episcopale e la sua preziosa guida pastorale unisco di vero cuore le mie felicitazioni per questo riconoscimento, prestigioso, ma non inferiore ai suoi meriti». Il vescovo prosegue affermando che «tramite lui si rinsalda ancora di più anche il legame mio e della Diocesi di Imola con papa Francesco. Il cardinalato non è in primo luogo un titolo onorifico, ma una promessa solenne di fedeltà alla Chiesa e al papa fino all’effusione del sangue, simboleggiato dal rosso della veste. L’effusione del sangue può essere cruenta, ma anche avvenire con la quotidiana, incessante dedizione sponsale alla Chiesa, con le gioie e i dolori che quotidianamente riserva. E posso testimoniare – dice ancora monsignor Mosciatti – che il nostro metropolita ci educa davvero a questo con la sua dedizione pastorale».

Matteo Maria Zuppi, nato a Roma l”11 ottobre 1955, è arcivescovo di Bologna dal 2015. Ha frequentato l”università Lateranense, dove ha conseguito il baccellierato in Teologia e si è laureato in Lettere e Filosofia all’Università di Roma. Dal 2000 al 2012 è stato assistente ecclesiastico generale della Comunità di Sant’Egidio. La consacrazione episcopale risale al 2012, quando è stato nominato vescovo titolare di Villanova e ausiliare di Roma. Con la nomina a Bologna del 2015, è diventato arcivescovo metropolita della provincia ecclesiastica di cui fanno parte le diocesi di Imola, Faenza-Modigliana e Ferrara-Comacchio. (r.cr.)

Nella foto, monsignor Zuppi (a sinistra) in occasione dell”ordinazione episcopale del vescovo di Imola, monsignor Giovanni Mosciatti, il 13 luglio scorso. A destra, il vescovo emerito di Imola, monsignor Tommaso Ghirelli

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Cronaca 15 Agosto 2019

A San Martino in Pedriolo apre un negozio di alimentari

Taglio del nastro di un negozio di alimentari a San Martino in Pedriolo, frazione di Casalfiumanese, lunedì scorso, grazie alla volontà della titolare Loretta di fornire un importante servizio alla propria comunità.

«L’apertura di queste due attività (la prima è stata quella a Sassoleone, ndr) è un piccolo passo verso la rinascita delle nostre due frazioni – commenta Filippo Vega, assessore alle Attività produttive –. Le titolari si sono mostrate subito coraggiose ed entusiaste verso questa nuova opportunità. Come Amministrazione crediamo sia fondamentale valorizzare le nostre piccole ma importanti realtà commerciali e ci piacerebbe insieme a loro creare una rete di incontri che promuova le nostre botteghe, anche in vista delle prossime festività».

«Con gioia dopo poche settimane dalla riapertura di Sassoleone andiamo ad inaugurare una nuova attività nell’altra frazione del nostro comune – aggiunge Beatrice Poli, prima cittadina –. Anche fa Frazione di San Martino ora può vantare un servizio così importante. Per delle piccole comunità queste aperture sono vitali. È rilevante che avvengano per volontà di giovani donne che decidono di investire nei territorio in cui vivono e in cui hanno scelto di costruire il proprio futuro». (r.cr.)

Fotografia dal Comune di Casalfiumanese

A San Martino in Pedriolo apre un negozio di alimentari
Cronaca 27 Aprile 2018

I laghetti del Molinetto, primo bilancio della gestione No Kill

In località Molinetto, vicino alla frazione San Martino in Pedriolo, in territorio castellano, si trovano gli omonimi laghetti del Molinetto, di proprietà del Comune ma da poco meno di due anni assegnati alla gestione dell’associazione No Kill ed ormai divenuti tappa fissa dei campionati provinciali di pesca alla trota in lago con esche naturali della sezione di Bologna della federazione Fipsas.

«A distanza di 16 mesi dall’affidamento possiamo sicuramente dirci soddisfatti per l’importante lavoro di rilancio portato avanti dall’associazione – commenta il consigliere comunale con delega allo Sport Andrea Bondi –. Oggi i laghetti del Molinetto sono un importante punto di riferimento per le gare di categoria, oltre che un luogo di ritrovo e socializzazione per gli appassionati di pesca e natura».

L’asd No Kill, come detto, si occupa della gestione dei laghetti del Molinetto dal 2016. Unica realtà a manifestare l’interesse per i due specchi d’acqua adiacenti il torrente Sillaro, l’associazione si è guadagnata la gestione per dieci anni senza contributo comunale e senza canone di affitto. In cambio, deve occuparsi della manutenzione ordinaria dei laghetti e dell’area verde di competenza. Abbiamo chiesto al presidente Andrea Lucia di fare il punto dei lavori eseguiti.

«Prima del nostro arrivo – spiega – i laghetti erano stati lasciati dalla precedente gestione alla scadenza della convenzione (a fine 2015, con la Società pescatori di Castel San Pietro Terme, ndr). Grazie alla collaborazione dei soci e a fondi raccolti con le attività sociali abbiamo innanzitutto ripulito l’area dalla vegetazione selvatica cresciuta in maniera straordinaria. Sul fronte della sicurezza abbiamo ripristinato una delle due sponde rovinate nel tempo dalle nutrie, mentre per la seconda, che affianca la strada comunale e necessita di un intervento più delicato anche per fermare una perdita di acqua da sotto la sponda stessa, attendiamo di strutturare il progetto straordinario con l’ausilio dell’ufficio tecnico. Poi abbiamo puntato ad abbellire l’area: abbiamo sostituito la vecchia passerella fra i due laghetti con una nuova realizzata con materiali naturali e realizzato una bacheca informativa ed alcuni tavoli in legno. Ma nelle nostre idee c’è ancora tanto da fare».

Ad esempio?«Abbiamo momentaneamente ripristinato una delle vecchie baracche presenti per avere uno spazio riparato in caso di maltempo, ma vorremmo sostituirle con una casetta prefabbricata in legno da adibire a sede dell’associazione e fulcro delle attività e degli incontri. Anche per questo attendiamo il consenso comunale e poi ci occuperemo di reperire i fondi necessari. Sempre sul tema della sicurezza vorremmo recintare la zona ora aperta, per far passare la fauna selvatica, limitando gli accessi al momento troppo agevoli. L’area è infatti aperta solo ai soci dell’associazione, non si tratta di un laghetto dedicato alla pesca sportiva libera o a pagamento».

Quanti soci conta l’asd No Kill?«Circa un centinaio di persone di cui una quindicina di agonisti, una trentina di amatori e tanti visitatori che frequentano i laghetti per stare in compagnia e all’aria aperta del parco che circonda gli specchi d’acqua». (mi.mo.) 

L’articolo completo sul “sabato sera” del 26 aprile. 

Foto di gruppo di dell’associazione No Kill e i laghetti del Molinetto 

I laghetti del Molinetto, primo bilancio della gestione No Kill

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