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Cronaca 16 Marzo 2018

Scuola, l'informatica è importante per aprire la mente. I corsi di tre istituti imolesi

Ormai viviamo immersi nelle tecnologie che hanno a che fare con l’informatica. Che sia per puro diletto, per utilizzo personale o per lavoro, tutto sembra avere a che fare con i computer e la programmazione, specie oggi che ci muoviamo verso l’Industria 4.0, che si basa proprio sull’automazione «spinta» e personale altamente specializzato. Al di là delle attitudini e delle passioni personali, per fornire al mondo del lavoro (e per consentire ai ragazzi di trovare un’occupazione subito) profili adeguati alle nuove tecnologie, è fondamentale che lo studio dell’informatica venga approfondito, in maniera pratica, anche a scuola. Ma qual è la situazione nelle scuole superiori imolesi? Fondamentalmente sono tre gli istituti che forniscono una preparazione più mirata, ossia Alberghetti, Paolini e, almeno in parte, Valeriani.

Al tecnico dell’Alberghetti lo studio dell’informatica comincia nel biennio comune a tutti i corsi. In particolare «le classi prime fanno 3 ore a settimana nelle quali viene svolta un’introduzione al mondo del computer (pacchetto Office) e le basi della programmazione – spiega Maurizio Gubellini, docente di Elettronica e Informatica -. Lo studio della materia diventa più specifico soltanto in terza», quando bisogna scegliere un indirizzo, ossia meccanica e meccatronica, elettronica ed elettrotecnica oppure informatica e telecomunicazioni. Quest’ultimo, attivato di recente, è quello più improntato allo studio dell’informatica, sebbene a Imola è stato attivato con la sola articolazione in telecomunicazioni, «ma si insegna tanta informatica riferita a quell’ambito, sia nelle tre ore settimanali dedicate in terza e quarta, sia durante le ore di laboratorio» specifica Gubellini. Qui si studiano ad esempio i linguaggi C, Css, Java, Php, Html, che vengono applicati al campo delle telecomunicazioni e alle reti di computer».

Il Paolini, invece, non «sforna» solo ragionieri e geometri. Al contrario, il corso di programmatori esiste dalla metà degli anni Ottanta. Oggi, dopo la riforma della ministra Gelmini, è l’articolazione sistemi informativi aziendali (Sia) dell’indirizzo di amministrazione, finanza e marketing, che oggi conta complessivamente 61 studenti. Dopo un biennio comune nel quale sono previste 2 ore settimanali di informatica, prosegue con 4 ore in terza (in cui si insegnano le basi di progettazione e programmazione con linguaggio C e Java) e 5 ore sia in quarta (progettazione database) che in quinta (programmazione web dinamica, ossia pagine web modificabili). Non a caso, all’esame di maturità di quest’anno, gli studenti del Sia avranno come seconda prova proprio l’informatica. «Molto importante è anche l’alternanza scuola-lavoro – aggiunge Andrea Sella, docente di Informatica del Paolini -. Oltre agli stage in azienda, a scuola realizziamo anche progetti “su commissione”».

Poi ci sono i licei. Sia allo scientifico che a quello delle scienze applicate dell’Alberghetti, viene svolta una preparazione di base. Al Valeriani, ad esempio, è possibile scegliere l’opzione che prevede un «rinforzo» di informatica (1 ora a settimana dalla prima alla quinta). Oggi a frequentarlo sono circa 130 studenti (circa il 29% del totale iscritti allo scientifico), ossia «un corso intero dalla prima alla quinta più qualche studente di altre classi – fa sapere il dirigente scolastico, Lamberto Montanari -. Si insegnano le basi della programmazione, con il linguaggio C e altri, ma è un percorso più legato alla disciplina che a richieste specifiche fatte dalle aziende».

gi.gi.

L””articolo completo su “sabato sera” del 15 marzo.

Nelle foto: studenti dello «Scientifico», del Paolini e dell”Alberghetti

Scuola, l'informatica è importante per aprire la mente. I corsi di tre istituti imolesi
Cronaca 15 Marzo 2018

Imola Programma, tra sfide e opportunità. Marco Gasparri: «L'industria 4.0 va avanti e la scuola deve seguirla»

Per le aziende del territorio la quarta rivoluzione industriale, l’utilizzo «spinto» di digitalizzazione e tecnologie web, è ormai una realtà. Per il nostro territorio rappresenta un’opportunità di sviluppo economico e occupazionale. In questo momento, però, le aziende faticano a trovare i giovani ingegneri, gli informatici, i tecnici che occorrono. Marco Gasparri, presidente della delegazione imolese di Confindustria Emilia Area Centro, non ha dubbi: «A fronte di una richiesta in forte aumento, oggi mancano figure ben preparate per soddisfare il mercato».

La richiesta, come detto, riguarda il processo di adozione delle nuove tecnologie dell’Industria 4.0 e il loro sfruttamento per la trasformazione digitale della fabbrica. «Diverse aziende si stanno approcciando a soluzioni come IoT (Internet of Things o “internet delle cose”, cioè lo scambio di informazioni tra oggetti diversi), il cloud (la possibilità di accedere a dati conservati in remoto), la realtà aumentata, strumenti come analytics o i big data, stanno trasformando il modo di fare impresa – elenca Gasparri – e rappresentano solo l’inizio di una rivoluzione tecnologica e culturale sia nell’organizzazione della fabbrica che nel rapporto con i clienti». I benefici del 4.0 per le aziende vanno oltre la semplice produttività: «Con la digital transformation le imprese ottengono un miglioramento del capitale umano e dei processi operativi e collaborativi, poi ci sono benefici sul fronte dell’innovazione di prodotto o di servizio e nuovi modelli di business». Tra l’altro il successo di un’azienda si basa anche su elementi come «il miglioramento delle performance, della reputazione e dell’immagine aziendale stessa».

Per riuscirci, però, alle imprese sono richiesti importanti investimenti in termini di innovazione non solo tecnologica ma organizzativa, pensare ruoli che in alcuni casi prima non esistevano. «Soprattutto devono trovare partner in grado di sostenerli con competenze in merito a tecnologie e processi di integrazione. La criticità maggiore per le aziende manifatturiere sarà quella di riconcepire il modo di interpretare la tecnologia, che non potrà più essere parallela alla strategia ma convergente: l’una  è necessaria per lo sfruttamento dell’altra ed entrambe s’innescano a vicenda» aggiunge Gasparri.  Ed è a questo punto che arriva il tema della formazione. Secondo Gasparri scuola e università sono ancora troppo distanti. «Nei  percorsi universitari  Ict (information and communication technology) stanno via via entrando competenze legate a big data, data science e cybersecurity, ma resta trascurato il cloud.

D’altra parte nelle facoltà non informatiche le competenze digitali sono trascurate: non vi è alcuna formazione in proposito in circa la metà degli oltre quattromila corsi di laurea esistenti. In compenso stanno aumentando, seppur lentamente, le collaborazioni fra scuola, università, imprese e associazioni: è un tema sicuramente da ampliare, superando i problemi normativi, di coordinamento organizzativo o accesso agli incentivi». Stage e l’alternanza scuola-lavoro sono comunque utili: «Le esperienze fatte durante o subito dopo la conclusione degli studi comportano una probabilità di trovare lavoro maggiore del 51 per cento  rispetto a chi non ha svolto né alternanza né stage o tirocini». Il problema è un altro: «Oggi non ci sono ingegneri informatici, meccanici, elettrici e dell’automazione a sufficienza rispetto alle necessità che un distretto come quello imolese richiede» dichiara Gasparri senza mezzi termini. Non solo «manca una strategia di lungo periodo che coinvolga aziende e sistema formativo, una visione d’insieme che coordini i percorsi della trasformazione digitale. Mentre il mercato del lavoro promette una rapida evoluzione, l’istruzione rischia di rimanere indietro, senza riuscire a fornire le figure professionali richieste dalle aziende».

mi.mo.

Nella foto: Marco Gasparri

Imola Programma, tra sfide e opportunità. Marco Gasparri: «L'industria 4.0 va avanti e la scuola deve seguirla»
Cronaca 13 Marzo 2018

Università, a Imola oltre mille studenti l'anno e si punta a crescere

Il plesso imolese dell’Università di Bologna conferma i propri numeri nell’anno accademico 2017/2018 con buone prospettive di crescita grazie a un lungo lavoro sulla qualità dell’offerta formativa: 7 corsi di laurea (sei corsi triennali e uno magistrale) con oltre 900 studenti a cui si aggiungono 6 master (di cui due di secondo livello) con circa 100 studenti l’anno per un totale dioltre mille l’anno. Notevole anche il numero dei docenti e ricercatori che orbitano nel plesso visto che «fra corsi di laurea e master sono quasi 300 – sottolinea Patrizia Tassinari, referente della sede di Imola dell’Università di Bologna -. Sono offerte formative molto qualificate e specifiche, spesso uniche o sperimentali. Per questo gli studenti, ad un anno dalla laurea, o continuano a studiare o lavorano. Essendo quasi tutte a numero chiuso, non abbiamo grandi variazioni da un anno all’altro, ma ci piacerebbe aumentare nel breve periodo il numero di lauree triennali presenti in questa sede».
Un primo passo è il tanto atteso corso di Meccatronica che partirà nell’anno accademico 2018/19 a Bologna e che dal  2019/20 vedrà anche Imola protagonista in una duplice veste: l’utilizzo dei laboratori dell”Alberghetti per chi è al secondo anno e una seconda corte a Imola per le matricole.
Cruciale l’apporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola che dal prossimo anno accademico metterà a disposizione anche palazzo Dal Pero, in fase di ristrutturazione. «Siamo vicini all”Università da oltre vent”anni perché siamo convinti che Imola, dotandosi di un plesso universitario, possa crescere socialmente ed economicamente – commenta il presidente Fabio Bacchilega -. Mantenere i numeri degli ultimi anni è un buon segnale e noi continueremo a fornire spazi come palazzo Vespignani e dal prossimo anno accademico anche palazzo Dal Pero. Inoltre abbiamo contribuito alla creazione di laboratori di alto livello all’ex Lolli e serre di ricerca allo Scarabelli. Credo il nostro apporto sia importante anche per i progetti di ricerca pluriennali, l’ultimo dei quali  sull”obesità infantile promosso in collaborazione con l’Ausl e presentato poche settimane fa. Ogni anno l’offerta formativa aggiunge un tassello e quest’anno sono iniziati due nuovi master».
Tra i fiori all’occhiello della formazione accademica imolese è il rapporto con l’Ausl con la quale si svolgono le attività formative dei il corso di laurea in Fisioterapia e in Infermieristica, oltre ai corsi di laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, in Educazione professionale e in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione. A testimoniare l’impegno dell’Ausl sono i numeri snocciolati dal direttore generale Andrea Rossi: «Alcune attività didattiche si svolgono in collaborazione con la nostra azienda sanitaria che contribuisce a tenere in contatto i mondi dell’istruzione e del lavoro – spiega il dg imolese -. Nel 2017 il nostro personale ha svolto oltre 60mila ore di tutoraggio per oltre 430 studenti in carico: sono numeri che parlano da soli in una realtà come la nostra».
Christian Fossi

La versione completa sul numero di sabato sera in edicola dall”8 marzo.

Università, a Imola oltre mille studenti l'anno e si punta a crescere

«Anne Frank: una storia attuale» in mostra alla scuola Orsini di Imola

L’Istituto comprensivo 7 (scuola Orsini, via Vivaldi 76) di Imola, grazie al contributo del Comitato genitori IC7, Aned e Anpi locali ospita, dal 26 febbraio al 31 marzola mostra documentaria «Anne Frank: una storia attuale».

L’allestimento, a cura di Pro Forma Memoria, è stato possibile grazie alla collaborazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna nell’ambito di una convenzione stipulata con la Anne Frank House di Amsterdam. Il tema della mostra è la storia della Shoah raccontata attraverso un’angolazione essenzialmente biografica. Fotografie, molte della quali inedite, immagini, citazioni delle pagine del diario di Anne raccontano della condizione di una famiglia ebrea nel periodo nazista. Le significative riproduzioni documentarie pongono l’attenzione sul contesto storico del tempo e alla tutela dei diritti umani: partendo dalla conoscenza del passato,  il pubblico  prende parte attiva nei problemi del presente con il  percorso Free2Choose che ne diventa parte integrante.

Visita su prenotazione. Info: 0542 685100 (in orario scolastico). 

r.c.

Nella foto: Anne Frank

«Anne Frank: una storia attuale» in mostra alla scuola Orsini di Imola
Cronaca 1 Marzo 2018

Elezioni, questa sera al Paolini lezione aperta sul voto per politiche e amministrative – RINVIATA

Un gruppo di studenti dell’Istituto Paolini terrà, questa sera, una lezione aperta sulle imminenti elezioni politiche e amministrative per rispondere alle numerose domande generate da questo avvenimento.

Per affrontare l’argomento la 5ª G Sistemi informativi aziendali, sotto la guida dell’insegnante di Diritto, Monica Zanotti, e di Storia, Monica Tassoni, si è impegnata a farne materia di studio, approfondendo le peculiarità di ciascuna tornata elettorale, le modalità di voto nei due diversi sistemi elettorali (per le politiche e per le amministrative).

Come saranno le schede elettorali? Come potremo esprimere la nostra preferenza? Come funzionano le coalizioni e le liste? E i resti? Sono alcune delle domande a cui sarà possibile trovare risposta, quando gli studenti presenteranno i risultati delle proprie ricerche, rivolgendosi soprattutto ai loro coetanei, ma anche a tutti i cittadini interessati a capire meglio come funzioneranno gli imminenti appuntamenti elettorali. Alle ore 20.30, aula magna dell”istituto Cassiano da Imola, via Ariosto 1/a.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10: dall”Istituto Paolini comunicano che “viste le condizioni meteorologiche avverse, per evitare qualsiasi disagio o inconveniente, si è deciso di rinviare la lezione aperta su Elezioni facili a sabato mattina dalle 10 alle 12, sempre, nell”aula magna del Cassiano”

Nella foto: l”esterno della scuola

Elezioni, questa sera al Paolini lezione aperta sul voto per politiche e amministrative – RINVIATA
Cronaca 27 Febbraio 2018

L'università a 80 anni (quasi) si può: l'esperienza di Riccardo Martignoni, studente di Erboristeria a Imola

Nei giorni scorsi ha fatto notizia lo studente universitario spagnolo di 81 anni, che da Valencia è arrivato a Verona con il progetto Erasmus. Anche il polo universitario imolese, però, ha il suo decano. Si chiama Riccardo Martignoni, anche se per i suoi compagni di studi è «Riccardone», gigante buono dalla barba canuta che lo fa assomigliare a un babbo natale in borghese.

Piemontese d’origine, 79 anni, in pensione da venti, ha deciso di tornare all’università dopo una lunga carriera trascorsa in più ospedali del nord e centro Italia: Riccardone è infatti medico in pensione con sette specializzazioni in curriculum.

Due anni or sono, si è iscritto al corso di laurea in Scienze farmaceutiche applicate, indirizzo Tecniche erboristiche, e da allora fa il pendolare tra Imola e Pineto (Teramo), la città dove vive con la famiglia.

Procediamo per gradi e partiamo dalla domanda più ovvia: perché tornare sui libri alla vigilia degli 80 anni?

«Da tempo desideravo studiare erboristeria come utile integrazione al mio lavoro di medico – racconta – ma credo sia noto quanto poco tale professione permetta di evadere, per cui durante la mia attività non ho potuto fare quello che avevo in mente. Inoltre, ho sempre amato la natura, di cui mi rendevo conto di conoscere assai poco. Infine, ho sempre studiato per migliorare la mia cultura e volevo conoscere la materia, seguendo un metodo che solo l’università è in grado di dare. Ovviamente con l’età mi trascino dietro molti acciacchi, ma tengo duro, con la testardaggine tipica dei piemontesi».

La scelta di frequentare il corso a Imola è avvenuta innanzitutto per ragioni logistiche. «Lungo la fascia adriatica – racconta – era l’unica sede per me funzionale, dato che ho qualche problema di mobilità. Urbino è scomoda, Padova era troppo lontana. Imola era perfetta. Durante l’open day, poi, il coordinatore della facoltà di Scienze farmaceutiche applicate, Ferruccio Poli, si è rivelato una persona gradevolissima e mi ha trasmesso il suo entusiasmo».

L’esperienza di Martignoni rappresenta anche un esempio positivo per chi crede che a 80 anni la vita sia ormai al tramonto.

«Posso affermare con piena coscienza – sostiene convinto – che sono pochi gli impedimenti che possono limitarci nell’affrontare impegni di studio a qualsiasi età e, d’altra parte, cosa ci resta, se non ci impegniamo in qualche modo? Sedere in poltrona, guardando la televisione fino a rimbambire in attesa del buio eterno, non fa proprio per me. Forse questa è la vera ragione del mio impegno universitario attuale. In verità, ne esiste anche un’altra, in questo caso un po’ utopistica: creare un tramite fra la medicina e l’erboristeria, in modo che la materia assuma la giusta dimensione anche per i medici dei quali io sarei l’avanguardia, anche se purtroppo a tutt’oggi credo di essere l’unico medico che abbia frequentato questa scuola. E’ un sogno, ma senza sogni – conclude – la vita non ha senso».

L”intervista completa a “Riccardone” è su “sabato sera” del 22 febbraio.

lo.mi.

Nella foto: Riccardo Martignoni con i compagni di studi

L'università a 80 anni (quasi) si può: l'esperienza di Riccardo Martignoni, studente di Erboristeria a Imola
Cronaca 26 Febbraio 2018

Maltempo e neve, scuole chiuse domani in vallata del Santerno

Domani martedì 27 febbraio scuole chiuse in vallata del Santerno, l”hanno deciso i quattro sindaci “al peggiorare delle condizioni climatiche, vista l’allerta meteo pervenuta dalla Regione Emilia Romagna”.

Domani resteranno a casa i bambini che frequentano tutti i plessi dell”Istituto comprensivo di vallata, materne, primarie e medie dei territori di Casalfiumanese, Borgo Tossignano, Fontanelice e Castel del Rio, sia nei capoluoghi che nelle frazioni (compresa la materna di San Martino in Pedriolo che fa capo alla Direzione didattica di Castel San Pietro).

La nuova allerta dell”Arpae riguarda le temperature che da questa sera fino a domani si prevedono in picchiata,  in particolare nelle zone collinari (allerta arancione). Questo complicherà la situazione proprio nelle zone dove è nevicato più volte negli ultimi giorni rendendo difficoltosi gli spostamenti dato che il freddo trasformerà i fiocchi in lastre di ghiaccio. Non a caso il Comune di Casalfiumanese precisa con una nota che la scelta di ordinare la chiusura delle scuole vuole “evitare rischi per i bambini che usufruiscono del trasporto scolastico così come per i bambini portati direttamente dai genitori”.

L”allerta riguarda anche il resto del circondario di Imola, ma con un grado di rischio minore (gialla).

l.a.

Nella foto carabinieri nella neve a Castel del Rio 

Maltempo e neve, scuole chiuse domani in vallata del Santerno
Cronaca 22 Febbraio 2018

Scuola superiore, l'effetto Masterchef non traina più l'alberghiero

L”effetto Masterchef non traina più il professionale alberghiero; lo Scappi registra un grande calo fra le preiscrizioni alle prime classi delle superiori per il prossimo anno scolastico. Si tratta, di fatto, di una tendenza in linea con l’andamento provinciale: un calo di oltre il 3 per cento in tutti gli indirizzi professionali, una sostanziale tenuta dei tecnici e, in parte, dei licei.

Nel circondario imolese, all’alberghiero Scappi di Castel San Pietro prosegue il calo di iscritti visto già l’anno scorso: da 199 siamo a 156, con 127 per il professionale e 29 per il tecnico turistico. «Avremo una sessantina di alunni in meno rispetto allo scorso anno – dicono dalla scuola -, soprattutto al professionale». Secondo Ruscigno si tratta di «un assestamento su numeri più consoni al possibile assorbimento del mondo del lavoro (qualche anno fa le prime classi furono addirittura 16 mentre nell’anno scolastico in corso sono 10, ndr)».

Questo permetterà di far rientrare lo Scappi nella sede di viale Terme liberando le aule di via Remo Tosi. A settembre nascerà anche l’alberghiero Valsamoggia-Casalecchio che trasformerà le due succursali in un istituto a sé.

Il servizio completo su tutte le scuole superiori del circondario imolese è su “sabato sera” del 22 febbraio.

l.a.

Nella foto: l”alberghiero Scappi di Castello, dal sito del Comune castellano

Scuola superiore, l'effetto Masterchef non traina più l'alberghiero
Cronaca 22 Febbraio 2018

Scuola superiore, fra i tecnici crescono i corsi di Finanza e Oss

In calo i licei tradizionali e la formazione professionale, come l’alberghiero di Castello. In controtendenza invece i tecnici, soprattutto il corso per Oss e il commerciale di Medicina. Gli iscritti alle prime classi delle superiori del circondario imolese per il prossimo anno scolastico sembrano confermare l’andamento provinciale: un calo di oltre il 3 per cento in tutti gli indirizzi professionali, una sostanziale tenuta dei tecnici e, in parte, dei licei.

L’unico polo scolastico che chiude le iscrizioni col sorriso è il Paolini-Cassiano, tecnico e professionale. Gli iscritti sono passati dai 183 del 2017 ai 209 del prossimo anno scolastico. «Prevediamo sei prime, una in più rispetto alle attuali» dicono dal Paolini.

In particolare l’indirizzo economico amministrazione, finanza e marketing è cresciuto da 84 iscritti a 104, mentre per il tecnologico costruzioni, ambiente e territorio sono 9 in più. Soddisfatto il preside Enrico Michelini: «Si conferma la validità della nostra offerta formativa costruita sull”innovazione dei percorsi, i rapporti con il territorio, le metodologie didattiche e le nuove tecnologie. E’ piaciuta la novità di poter scegliere il tedesco come seconda lingua straniera a partire dalla prima, come testimoniano le 28 richieste che permetteranno la nascita di una classe con inglese e tedesco sin dalla prima».

Però non si può non notare che il professionale ha tenuto solo grazie al socio-sanitario, che comprende il corso introdotto dalla Regione per l’acquisizione della qualifica di operatore socio-sanitario (Oss). «Il calo da 49 a 37 di iscritti per l”indirizzo commerciale viene compensato dall”aumento da 34 a 40 del socio-sanitario» conferma la scuola. Il settore offre indubbi sbocchi lavorativi e questa si conferma come la motivazione che spinge oggi a scegliere la formazione professionale.

Il servizio completo su tutte le scuole superiori del circondario imolese è su “sabato sera” del 22 febbraio.

l.a.

Nella foto: l”istituto Paolini Cassiano, dal sito del Ministero dell”Istruzione

Scuola superiore, fra i tecnici crescono i corsi di Finanza e Oss
Cronaca 22 Febbraio 2018

Scuola superiore, meno iscritti ai licei e niente diploma in quattro anni

Le preiscrizioni alle classi prime delle superiori del circondario imolese per il prossimo anno scolastico rispecchiano la tendenza provinciale, ovvero che cala la formazione professionale in favore di quella tecnica.

Meno iscritti anche ai licei tradizionali, troppo pochi per lo scientifico in quattro anni la cui sperimentazione non decolla.

Lamberto Montanari, preside del polo liceale Rambaldi-Valeriani-Alessandro da Imola, conferma i dati: “Abbiamo venti unità in meno allo scientifico e una decina alle scienze umane, solo 11 iscritti all’indirizzo economico sociale. Credo sia il riflesso di una tendenza consolidata che vede il liceo delle scienze applicate “tirare” di più rispetto a quello tradizionale come il nostro, completo, con il latino. E’ l’idea che tecnologia ed economia possano esistere senza il contenuto valorale delle scienze classiche…”.

I numeri dicono 286 in prima a settembre contro i 324 del 2017, allo scientifico ci sarà una classe in meno. Ruscigno non è preoccupato: “I licei imolesi erano cresciuti tanto, questi dati sono un assestamento”.

A Montanari spiace soprattutto non avere i numeri per la sperimentazione del diploma in quattro anni: “Abbiamo solo due richieste, altri tre non potevamo accettarli, sono anticipatari quindi non possono accedere ad un ciclo di studi con meno anni (dovevano raccoglierne come minimo 16, ndr). Il territorio ha colto la spinta a valorizzare gli istituti tecnici, le famiglie hanno valutato che così i loro figli andranno al lavoro prima, ma allora perché non provare anche ad andare all’università prima?” lamenta Montanari.

Tutto fermo anche per l’altra novità, il liceo musicale. La Conferenza regionale ha ritenuto necessario un ulteriore passaggio per presentare al Ministero un progetto specifico sul pianoforte (la scuola invece aveva richiesto l’indirizzo «generico»). “Dovremo ricominciare da capo…” conclude il preside.

Il servizio completo su tutte le scuole superiori del circondario imolese è su “sabato sera” del 22 febbraio.

l.a.

Nella foto: il liceo scientifico

Scuola superiore, meno iscritti ai licei e niente diploma in quattro anni

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