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Cultura e Spettacoli 5 Maggio 2021

Torna Il Gallo Team, è «Moher» il nuovo singolo della band imolese

La pandemia non ha scalfito minimamente la grinta del Gallo Team. Tutt’altro. Il supergruppo capitanato da Claudio «Gallo» Golinelli, storico bassista di Vasco Rossi, e composto da Cristian «Cicci» Bagnoli, voce e chitarra, da Fabrizio Foschini, tastierista degli Stadio, e da Adriano Molinari, batterista di Zucchero, ha annunciato sulla propria pagina Facebook l’uscita del terzo singolo «Moher».

Dopo una lunga attesa scatenata da un post pubblicato già il 1° marzo, il successore di «Per noi», uscito nella primavera del 2013, e di «Notte da paura», datato gennaio dell’anno successivo, sarà disponibile sulle piattaforme a pagamento come Amazon, iTunes e Spotify da giovedì 6 maggio. «Dopo un momento compli- cato, Moher rappresenta una rinascita di vita e musicale – spiega «Cicci» Bagnoli -, la dimostrazione che è possibile andare avanti. Non sto pensando esclusivamente al periodo che tutti stiamo attraversando, ma anche a quello particolare che ha vissuto il Gallo. La copertina e il titolo richiamano le Cliffs of Moher, le scogliere di Moher, in Irlanda. Me le ha fatte conoscere il Gallo, ci siamo andati in molte occasioni, e un pezzo del nostro cuore è rimasto là». (lu.ba.)

Approfondimenti su «sabato sera» del 29 aprile.

Nella foto: il Gallo Team sul palco 

Torna Il Gallo Team, è «Moher» il nuovo singolo della band imolese
Cultura e Spettacoli 14 Giugno 2018

«Il rock non esiste più», è uscito il primo singolo del «nuovo» Nearco

E’ uscito in radio e in tutte le piattaforme digitali, il primo singolo firmato Kill Nea, nuovo pseudonimo di Nearco, dal titolo «Il rock non esiste più». Il brano, distribuito da Artist First e confezionato da Umberto Iervolino, un produttore importante nella musica pop (ha collaborato, fra gli altri, con Ramazzotti, Renga, Nesli e Mannoia), è accompagnato anche da un videoclip realizzato da Alessio Caglioni che sarà disponibile a breve su Youtube. «Il progetto è nato un anno fa – racconta Nearco – e questo singolo anticiperà il secondo che uscirà in autunno. Voglio ringraziare anche la Go!Entertainment che insieme a tutta la squadra ha firmato quello che spero possa essere il brano dell’estate 2018. La prossima settimana sarà disponibile in anteprima nazionale, per qualche giorno, sul portale di Tgcom, prima di vedere aperto il canale Vevo su Youtube».

Partiamo dalla novità che balza subito all’occhio. Perché hai cambiato nome in Kill Nea?

«Tradotto, significa elimina Nea che poi sarei sempre io. Questo vuole rappresentare un taglio con il passato e un nuovo punto di partenza. In pratica qualcosa di nuovo, di fresco e anche di misterioso da offrire al pubblico. Nearco, comunque, c’è sempre insieme al suo stile di musica e alla sua anima rock, cantautorale e provocatoria che affronta, in maniera ironica, temi assolutamente reali».

Il rock, come dice il titolo, non esiste veramente più?

«C’è chi afferma che è morto, mentre per altri non morirà mai. Secondo me, però, quel modo di vivere e fare musica precedente all’avvento dei social network non esiste più. Il singolo, infatti, racconta il parallelismo tra i sogni di una ragazza nata in un certo mondo musicale e culturale, ovvero prima che il web modificasse non solo il modo di fare musica, ma anche quello di vivere, e ciò che troviamo oggi dopo la rivoluzione tecnologica. Non si vedono quasi più le chitarre, gli amplificatori sono stati sostituiti sul palco dai Dj e sono nate nuove figure come gli youtuber, i rapper e gli influencer che hanno scalzato dalla scena i veri idoli del pubblico, come i cantanti e le band. In questo brano, quindi, fotografo questo cambiamento, ma non mi permetto di dare giudizi».

Dove è stato girato il videoclip?

«Allo stabilimento Baia Tahiti di Lido delle Nazioni. Posti incantevoli e in riva al mare, oltre a qualche scena girata nel loro camping e nelle terme al suo interno».

d.b.

L”articolo completo su «sabato sera» del 14 giugno.

Nelle foto: Kill Nea, ovvero Nearco

«Il rock non esiste più», è uscito il primo singolo del «nuovo» Nearco
Cultura e Spettacoli 9 Aprile 2018

Un «Amico» di nome Mess. Intervista al cantautore castellano Massimiliano Negroni

Massimiliano Negroni, in arte Mess, è un cantautore di Castel San Pietro che ha un talento genuino e che, nel giro di due anni, è passato da cantare quasi per gioco nell’intimità della propria camera, a partecipare ad uno dei talent show più seguiti di Italia: il celebre Amici, condotto da Maria De Filippi. In mezzo, la partecipazione al contest Gocce di musica per la solidarietà dove, nella prima serata di selezione dell’edizione 2017, si è scontrato con la corazzata P-Jam (poi vincitrice dell’edizione) non venendo quindi scelto per la finale, ma dimostrando le sue indubbie doti musicali.

Come hai iniziato a muovere i primi passi nel variegato mondo musicale?

«Poco più di due anni fa, nel giorno del mio compleanno, i miei genitori mi regalarono una chitarra: imparando i primi giri, i primi accordi, mi sono appassionato e ho voluto unire lo strumento alla mia onnipresente passione per il canto. Da autodidatta ho imparato le prime basi, che mi hanno permesso di sviluppare testi e musiche scritte di mio pugno».

Puoi spiegare più nel dettaglio la tua filosofia musicale?

«Mi ritengo un ascoltatore prima che un creatore, e sono abituato ad osservare e, appunto, ascoltare le persone senza alcun tipo di pregiudizio. Questo atteggiamento è ciò che sta alla base dei miei testi e della mia musica. Per quanto riguarda le due anime della mia ispirazione: la prima, quella anarchica e baraccona, rappresenta quel lato di me che critica le bassezze della società in cui vive, sempre mantenendo una vena ironica e giocosa; la seconda, invece, si rifà alla mia propensione alla malinconia, che è lo stato d’animo in cui riesco a scrivere più facilmente e genuinamente. Ho bisogno di sentimenti forti da poter sfogare nella musica».

Chi sono i tuoi riferimenti musicali?

«Ci sono due artisti che mi rispecchiano molto, Rino Gaetano e Fabrizio Moro, per la vita un po’ frastornata e insicura a livello lavorativo che hanno condotto. Sono le mie due massime ispirazioni artistiche. Io ora, come molti ragazzi, sono un lavoratore precario e mi guadagno da vivere per coltivare il mio sogno, quindi sento molto la tematica. Ad Amici ho cantato il mio inedito Tutti sanno, che in una strofa dice: “tutti sanno del lavoro che va male, ma più importante l’auto blu al Quirinale”. Mi piace raccontare piccole verità, senza intenti polemici, senza critiche immotivate di nessun tipo, ma portando tematiche quotidiane all’orecchio del pubblico. Mi piace introdurre la vita nei miei testi, insomma».

A proposito di Amici: che ambiente è? C’è tanta concorrenza tra i partecipanti?

«Ognuno ha un approccio diverso, anche perché i ragazzi lì dentro hanno dai diciassette ai ventisette anni. Io l’ho vissuta serenamente, come un’occasione personale per migliorarmi e fare esperienza, senza screditare nessuno ma pensando a me stesso e alla mia musica. I ragazzi più giovani erano in assoluto i più competitivi, ma devo dire che ho stretto delle belle amicizie con tutti, e di questo sono molto felice».

Che percorso pensi di seguire per continuare l’ascesa?

«Sicuramente quello del cantautorato: chitarra e penna! Ho firmato un contratto con l’etichetta Pms, di Alfonsine, e ho già trenta canzoni pronte. Il mio nuovo singolo, Una parte della tua vita, è appena uscito e sto lavorando ad un disco con una decina di tracce dentro. Sono contentissimo, ma anche impaziente: fosse per me si registrerebbe anche di notte! Però rispetto i tempi di tutti quelli che lavorano per la buona riuscita di questo mio progetto, e li ringrazio molto. Il mio progetto principale è l’album, poi ho già in agenda una collaborazione acustica con il mio amico Elia Zappata, e un progetto più rock, con tanto di band. Per quanto concerne i prossimi cinque anni, non amo fare previsioni. Ripeto, continuerò la ricerca della mia dimensione musicale combattendo ogni giorno con me stesso, con tanta voglia di imparare e migliorare!».

Venerdì 13 aprile alle 21 Mess presenterà al Centro giovanile Ca’ Vaina a Imola il videoclip realizzato in seguito alla sua vittoria dell’edizione 2017 del concorso «Live Video Contest», e darà vita ad un concerto live. Ingresso gratuito.

ri.ra.

L”articolo completo su «sabato sera» del 5 aprile.

Nella foto: Massimiliano Negroni, in arte Mess

Un «Amico» di nome Mess. Intervista al cantautore castellano Massimiliano Negroni

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