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Cronaca 2 Dicembre 2019

Che cos'è musica oggi? Il Circolo Arca dedica una serata al compositore Erik Satie

E’ dedicata al compositore francese Erik Satie la prima di tre serate culturali che il Circolo Arca Eugenio Monti organizza nel teatro della parrocchia di San Giovanni evangelista venerdì 6 dicembre, alle ore 21.
Lo spettacolo Erik Satie-La vita come opera d’arte, scritto da Enrico Vagnini, alternerà la recitazione di testi (a cura di Patrizia Bartolini, dello stesso Vagnini e di Allegra Zarelli) alla musica (Giovanni Valgimigli al contrabbasso e Letizia Magnani alla voce), alla danza (Allegra Zarelli), alle suggestioni visive (Roberto Casadio). Ingresso ad offerta libera.

«Dopo l’ascolto di alcuni brani e la lettura di un volume di John Cage, il nome di Erik Satie è venuto fuori durante una chiacchierata con Letizia Magnani – racconta Vagnini –. Siamo ben consapevoli del fatto che si tratti di un compositore poco conosciuto e un po’ ostico, anche se la sua Gnossienne n. 1 è stata talmente utilizzata nel cinema e nella pubblicità che la si sente dappertutto. Attraverso questo spettacolo, però, vorremo anche riflettere e far riflettere su che cosa si possa intendere come “musica” al giorno d’oggi».

E la figura di Erik Satie offre moltissimi spunti di riflessione in questo ambito: «Non ha mai compiuto studi musicali “ufficiali” e si è fatto strada nel mondo del cabaret, dei musical e dei locali di dubbia moralità, avvicinandosi solamente in un secondo tempo alle regole della composizione – spiega Vagnini –. E’ stato probabilmente il primo a concepire la musica d’ambiente e di accompagnamento, aprendo la strada allo sviluppo che questo genere ha avuto negli Anni Cinquanta e successivamente con musicisti come Brian Eno, e a lavorare con il pianoforte preparato, con ogni sorta di materiali fra le corde per la ricerca di nuove sonorità».
Ancora, «le sue composizioni contenevano rumori (colpi di pistola, macchine da scrivere, treni), un aspetto che interesserà molto il Futurismo – aggiunge Vagnini –. Ha lavorato sulle composizioni ripetute, con la celebre Vexations da 35 battute ripetute 840 volte per una durata complessiva di più di venti ore». Come dimostra la prima esecuzione pubblica organizzata da John Cage a New York il 9 settembre del 1963.

Il titolo scelto per la serata, però, suggerisce un’ulteriore chiave di lettura possibile: «Erik Satie è stato anche un anticipatore dell’idea di fare della propria vita un’opera d’arte – continua Vagnini –. Per lui la vita e l’arte erano un’unica cosa». (r.cr.)

Nella fotografia, la locandina della serata

Che cos'è musica oggi? Il Circolo Arca dedica una serata al compositore Erik Satie
Cultura e Spettacoli 1 Dicembre 2019

Intervista a Leo Gullotta: “L'Emilia Romagna è differente, per la vostra storia di lotte per il lavoro e rispetto degli altri, e si mangia benissimo'

Tre domande a Leo Gullotta, sul palco del Teatro Ebe Stignani di Imola con “Pensaci, Giacomino” di Luigi Pirandello fino a domani. Un”intervista nella quale per prima cosa gli abbiamo chiesto come mai ha deciso di scegliere questo testo. “Il fatto che cento anni fa aveva intuito il disfacimento di questa società. C”è la situazione femminile, la scuola, l”ipocrisia, gli anziani…”.

Poi qual è il segreto della longevità e dell”attualità di molti autori del passato. “Hanno saputo raccontare l”animo umano nelle sue controversie e in maniera straordinaria. Sapevano scrivere”.

Ma soprattutto come si è trovato a Imola? “In Emilia Romagna è sempre un piacere, questa regione è differente, per la storia vostra, il concetto di lotte per il lavoro, il rispetto degli altri, la dignità, il piacere di dialogare con le persone, e poi si mangia benissimo …”.

DI SEGUITO L”INTERVISTA A LEO GULLOTTA – IMMAGINI E SERVIZIO A CURA DI LUCA BALDUZZI

Intervista a Leo Gullotta: “L'Emilia Romagna è differente, per la vostra storia di lotte per il lavoro e rispetto degli altri, e si mangia benissimo'
Cultura e Spettacoli 30 Novembre 2019

Al Cassero per l'Erf l'attrice Vanessa Gravina e il pianista Stefano Giavazzi in «Enoch Arden»

Il melologo «Enoch Arden», su testo di Lord Alfred Tennyson e musiche di Richard Strauss, sarà al centro del secondo appuntamento di Erf@CasseroMusica che stasera, sabato 30 novembre alle 21, vedrà sul palco del teatro Cassero di Castel San Pietro l’attrice Vanessa Gravina quale voce recitante e Stefano Giavazzi al pianoforte. Pubblicato nel 1864, «Enoch Arden» è un poema narrativo scritto da Lord Alfred Tennyson, impressionato dalla legge per cui una persona, se scomparsa per un certo numero di anni, può essere dichiarata defunta.

La storia si apre con tre fanciulli, Enoch, Philipp ed Annie, che giocano insieme sulla spiaggia tra i relitti portati dal mare. Divenuti adolescenti, sia Enoch che Philipp s’innamorano di Annie, ma Annie preferisce Enoch a Philipp e ne accetta la proposta di matrimonio. Un giorno, però, Enoch s’imbarca per un lungo viaggio per mare, senza sapere quale sarà il suo destino. «Da questa incertezza, da questo mare e da questa attesa, nacque una bellissima storia che acquisì da subito uno schietto sapore di leggenda – si legge nelle note stampa allo spettacolo -. Sullo sfondo rimane sempre il mare, dal muggito inquietante e ossessivo, lo stesso mare dei relitti e del viaggio, che incarna la natura insondabile e ineluttabile del destino. Il poema di Lord Alfred Tennyson impressionò a sua volta la fantasia di Richard Strauss, che ne fece un melologo sofisticatissimo, in cui la musica accompagna e comment al’intera vicenda.

«Enoch Arden», consegnato ora alla storia sottoforma di musica e non soltanto di poesia, trovò forse proprio nel melologo il maggior merito della propria fama; venne interpretato da artisti quali Glenn Gould e Claude Rains e ora, da un’impressione all’altra, rivivrà nell’interpretazione di Vanessa Gravina e di Stefano Giavazzi». Vanessa Gravina ha lavorato sia al cinema che in televisione, partecipando a serie tv quali «La Piovra», «Incantesimo» e «CentoVetrine». Può vantare anche una vasta esperienza di alto livello nel teatro, dove ha recitato con registi come Giorgio Strehler e Liliana Cavani, interpretando celebri pièces di Ibsen e Pirandello. Negli ultimi anni ha partecipato a «La signorina Giulia» di August Strindberg sotto la regia di Armando Pugliese, «Vestire gli ignudi» di Luigi Pirandello per la regia di Walter Manfrè e «La bisbetica domata» di William Shakespeare.

A occuparsi della parte musicale sarà invece l’illustre pianista Stefano Giavazzi, professionista di chiara fama, che può vantare collaborazioni con alcune delle migliori orchestre. Ha ottenuto numerosi premi in concorsi pianistici. Tra i tanti spiccano il primo premio al Concorso Porrino di Cagliari, il 1° premio al Concorso Internazionale Dasinamov, il secondo premio al Concorso Rendano di Roma, il terzo premioa l Concorso Internazionale AMA Calabria e il terzo premio al Concorso Martha del Vecchio di Genova. (r.c.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 28 novembre

Al Cassero per l'Erf l'attrice Vanessa Gravina e il pianista Stefano Giavazzi in «Enoch Arden»
Cultura e Spettacoli 28 Novembre 2019

La vita in «Una mano», lo spettacolo scritto e interpretato da Paolo Facchini raccontato da lui stesso

Paolo Facchini dice spesso che la sua vita è come un film. Una vita, in effetti, segnata da una rinascita. Prima c’erano solo il lavoro e i tanti viaggi su e giù per l’Italia come manager di un’azienda farmaceutica veterinaria. Poi, nel 1999, l’episodio che gli ha cambiato l’esistenza: un incidente in auto seguito da un coma lungo trentacinque giorni, «che dal 2 novembre si arriva a dicembre» dice. Da quel punto nulla è stato più come prima. Ecco perché ha deciso di mettere in scena la propria vita con uno spettacolo teatrale scritto da lui stesso, dal titolo «Una mano». Uno spettacolo di vita vera con un messaggio di positività nei confronti della stessa.

All’inizio, infatti, Paolo è solo sulla scena. Parla, racconta, a tratti spaventa il pubblico con la durezza delle sue parole, a tratti ci scherza. «Mi sono liberamente ispirato al dramma Sei personaggi in cerca di autore di Pirandello per la pluralità delle voci che pur sembrando diverse fanno parte di una storia unica – racconta Facchini -. Mi è sembrata la storia dell’associazione “Gli Amici di Luca”, che si occupa di risvegli dal coma e con cui ho iniziato le prime esperienze teatrali che mi hanno portato fino all’ambitissimo Leone d’argento per l’innovazione teatrale vinto a Venezia con il Pinocchio della compagnia Babilonia Teatri. Mosso da queste ispirazioni mi sono deciso a scrivere il mio spettacolo, per raccontare come ci si può costruire una vita nuova, sempre».

Lo spettacolo di Facchini è essenzialmente un monologo, ma grazie ai contributi video dei tanti personaggi intervistati diventa anche un album di storie positive di vita vera; protagoniste della scena non sono le disabilità dei personaggi ma la loro capacità di vivere una vita piena. «Mi piacerebbe metterlo in scena a Imola, la mia città, al teatro Ebe Stignani», auspica il regista-attore. (mi.mo.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 21 novembre

Nella foto da sinistra: Ambra Lenini, don Massimo Martelli e Paolo Facchini

La vita in «Una mano», lo spettacolo scritto e interpretato da Paolo Facchini raccontato da lui stesso
Cultura e Spettacoli 23 Novembre 2019

Lo spettacolo per bambini «Il piccolo clown» in scena al Magazzino Verde di Medicina

Un piccolo clown si ritrova un giorno lontano dalla propria casa, e si affida così alle cure improvvisate di un contadino, poco incline alle relazioni, soprattutto a quelle con i bambini. I due devono imparare a conoscersi, e a comprendere le esigenze l’uno dell’altro, in un divertente gioco teatrale che unisce la comicità fisica alla delicatezza di immagini poetiche e lunari. È «Il piccolo clown», spettacolo in scena domenica 24 novembre alle ore 16.30 al Magazzino Verde di Medicina.

Prodotto da Compagnia dei Somari, è consigliato dai 4 agli 8 anni, e vede in scena un padre, attore professionista, con suo figlio, un bambino di otto anni. In un lavoro senza parole, indagano sulle relazioni di scambio fra due generazioni, verso un ascolto reciproco capace di creare un legame profondo. «Le figure del clown e del contadino rappresentano due mondi diametralmente opposti – si legge nelle note stampa -: il mondo adulto, concreto, fatto di terra e di ritmi che si ripetono da un lato, e l’universo bambino di gioco e di scoperta in cui tutto è possibile dall’altro. Un lavoro teatrale curato e poetico, giocato sulla delicatezza e la forza delle relazioni. Una visione che rimanda alla tenerezza e al divertimento de Il Monello, alle impertinenze di Pinocchio e Geppetto e alle scoperte di Little Nemo, in forma di antologia e di sana dedica all’immaginario collettivo». (r.c.)

Lo spettacolo per bambini «Il piccolo clown» in scena al Magazzino Verde di Medicina
Cultura e Spettacoli 17 Novembre 2019

Al via la stagione del Comunale a Dozza con la presentazione del logo del teatro e il film «Il Conte Magico»

Prende il via oggi, domenica 17 novembre, la stagione 2019-2020 del teatro Comunale di Dozza. Alle 16 ci sarà la presentazione della stagione stessa e l’anteprima del cortometraggio «Prigioniero dell’arte», realizzato in occasione della Biennale del Muro Dipinto. A seguire una divertente «docummedia» intitolata «Il Conte Magico», film ironico e contemporaneo sulla storia del 1800 con Eraldo Turra, Luciano Manzalini e Ivano Marescotti (biglietto 8 euro): un genere cinematografico che racconta la storia in modo avvincente, parlando ad un pubblico di tutte le età. In questa occasione verrà anche presentato il nuovo logo del teatro di Dozza, realizzato da Fabio Gianiculi, alunno della classe 5A della scuola elementare di Toscanella. Il logo è stato scelto dal Consiglio comunale dei Ragazzi attraverso apposito concorso.

Per sei domeniche, alle 16, il teatro di via XX Settembre 51 si trasformerà poi ancora in un cinema (biglietto 5 euro) con la proiezione di «Leo Da Vinci – Missione Monna Lisa» (animazione, 1 dicembre), «First man» (con Ryan Gosling, 19 gennaio), «Chi m’ha visto» (con Pierfrancesco Favino, 16 febbraio), «Non ci resta che vincere» (8 marzo), «Ammore e malavita» (con Giampiero Morelli e Serena Rossi, 19 aprile), «Contromano» (con Antonio Albanese, 3 maggio). Ritorna poi la «Musica a Teatro» con «La grammatica del cuore» il 23 febbraio e il 5 aprile, il Festival della canzone di Dozza per interpreti e cantautori il 21 marzo, e lo showcase per cantautori a cura delle etichette discografiche Pms Studio e Playtune records il 13 giugno (biglietto 10 euro).

La novità di quest’anno è rappresentata dal Teatro Cabaret Canzone «I Comici del Borgo», una nuova produzione de La Bottega del Buonumore, articolato con comici conosciuti a livello nazionale e con un appuntamento mensile da dicembre ad aprile (5 dicembre, 9 gennaio, 6 febbraio, 5 marzo, 2 aprile): il gruppo sarà capitanato da Davide Dalfiume con il supporto dei comici Marco Dondarini, Rino Ceronte e le Non solo miss Lara Sak e Carmen Musso, Henry Zaffa, Fulvio Funia, Gian Piero Sterpi, il duo Torri (biglietto intero 12 euro, abbonamento intero 50 euro). Info: 3394449494, www.labottegadelbuonumore.it. (r.c.)

L”articolo completo è su «sabato sera» del 14 novembre

Nella foto da sinistra: il vicesindaco Giuseppe Moscatello, Davide Dalfiume e il sindaco Luca Albertazzi

Al via la stagione del Comunale a Dozza con la presentazione del logo del teatro e il film «Il Conte Magico»
Cultura e Spettacoli 16 Novembre 2019

«I colori dell’acqua» al Magazzino Verde di Medicina per i bambini

Uno spettacolo su un giardino nascosto, dopo la pioggia, dove i frutti, le foglie, gli alberi e le piante hanno spolverato i loro colori. È I colori dell’acqua lo spettacolo de La Baracca – Testoni Ragazzi che si tiene domenica 17 novembre alle 16.30 al Magazzino Verde di Medicina per la stagione dedicata ai bambini e ai ragazzi. Consigliato da 1 a 5 anni, il lavoro porta in un luogo segreto e un po’ magico dove due giovani donne si incontrano, per rivivere le emozioni di quando erano ancora bambine. Le due protagoniste accompagneranno gli spettatori alla scoperta di un arcobaleno terreno composto dai colori del giardino, proprio come quando giocavano durante l’infanzia.

I colori dell’acqua, nato nel 2003, è uno dei primi spettacoli per i bambini e le bambine sotto i 6 anni che ha portato La Baracca – Testoni Ragazzi in tournée internazionali, facendo conoscere la ricerca teatrale dedicata alla prima infanzia della compagnia. Nel 2017, dopo centinaia di repliche in Italia e all’estero, lo spettacolo è tornato in scena con cast e drammaturgia completamente rivisitati. Il testo originale di Roberto Frabetti è stato trasformato dall’interpretazione delle giovani Giada Ciccolini e Sara Lanzi, dirette dalla regia di Andrea Buzzetti in collaborazione con Valeria Frabetti, entrambi attori del primo allestimento. La messinscena è inoltre arricchita dagli oggetti di scena di Barbara Burgio e Luca Pomi, i costumi di Tanja Eick e l’assistenza alla coreografia di Andra Burca. (per i biglietti clicca qui). (r.c.)

«I colori dell’acqua» al Magazzino Verde di Medicina per i bambini
Cultura e Spettacoli 9 Novembre 2019

Gigi e Andrea tornano insieme e portano sul palco del Cassero le risate degli anni Ottanta

Alzi la mano chi non ricorda Gigi e Andrea, veri e propri protagonisti della televisione anni Ottanta, dove imperversavano con sketch quali quello della mamma (interpretata da Andrea con tanto di vestaglia e ferri da maglia) e del figlio Gigi. Da Premiatissima a Risatissima, hanno accompagnato il sabato sera di tanti, spaziando poi in altri ambiti, come la serie Don Tonino o i film Vacanze di Natale e Anni 90, solo per citare alcuni dei loro lavori comuni.

Ora i due attori bolognesi, Gigi Sammarchi e Andrea Roncato, arrivano nel nostro territorio con uno show intitolato «Di nuovo insieme», che sarà in scena stasera, sabato 9 novembre, sul palcoscenico del Cassero Teatro Comunale di Castel San Pietro, per il secondo appuntamento della XII rassegna Risate al Cassero, organizzata dal Gruppo teatrale Bottega del Buonumore, con la direzione artistica di Davide Dalfiume. Si tratta di uno spettacolo divertente che vede Gigi eAndrea protagonisti incontrastati della scena con i migliori sketch di anni di spettacoli live in grado di far divertire qualsiasi tipo di pubblico. Info e prenotazioni: 335/5610895. (r.c.)

Gigi e Andrea tornano insieme e portano sul palco del Cassero le risate degli anni Ottanta
Cultura e Spettacoli 6 Novembre 2019

Al teatro Stignani il Balletto di Mosca porta in scena l'amore di Odette e Siegfried nel «Lago dei Cigni»

L’amore di Odette e Siegfried arriva a Imola, al teatro Stignani, domani giovedì 7 novembre alle 21. Lo fa con «Il lago dei cigni» portato in scena dal Balletto di Mosca «La Classique» che racconta, appunto, la storia della principessa Odette che, per via del sortilegio di un mago geloso, di giorno si trasforma in un cigno bianco. Ma una notte incontra il principe Siegfried che si innamora di lei. Durante una festa di corte, però, vede una fanciulla che si chiama Odile, uguale a Odette e pensa che sia lei e le giura amore eterno. L’amore eterno vincerà o soccomberà?

I due solisti di questo balletto classico sono Diana Ereemeva e Kirill Popov. «Con questa versione de Il lago dei cigni, il Balletto di Mosca ha voluto mantenere intatte le coreografie originali di Marius Petipa e Lev Ivanov,- , si legge nel comunicato stampa dello spettacolo – tornando ad un’autentica versione della coreografia creata per il Teatro Mariinsky. Le scenografie si rifanno alla Corte imperiale russa di quel periodo, inserendo realtà storica e fantasia gotica. Le scene del I e del III atto presentano uno stile classico fiabesco, quasi magico, mentre il II e IV atto ambientati al lago hanno un ambiente mistico, lunare, e vi si alternano attimi tenebrosi e giochi di luci e ombre». Biglietti: da 46 a 20 euro, a seconda del posto con diverse riduzioni previste (in vendita anche su www.vivaticket.it). (r.c.)

Al teatro Stignani il Balletto di Mosca porta in scena l'amore di Odette e Siegfried nel «Lago dei Cigni»
Cultura e Spettacoli 31 Ottobre 2019

«Stasera gioco in casa», Gianni Morandi tra canzoni e racconti al teatro Duse di Bologna

«Stasera gioco in casa». C”è tutto nel titolo dello spettacolo di Gianni Morandi che inaugura domani, 1 novembre, al teatro Duse di Bologna e sarà in cartellone con ventun date (l”ultima il 26 gennaio). La casa è Bologna, ma sono anche gli amici come il regista dello show Saverio Marconi e il grande Lucio Dalla di cui Morandi proporrà alcuni brani, poi è la famiglia, come il nipote Paolo che ha scritto per il nonno un brano nuovo che debutterà proprio nello show, ed è quel mondo di affetto che unisce Gianni al suo pubblico, un filo doppio di scambio e condivisione che da sempre accompagna la storia del cantante, generoso nel concedersi, amatissimo e considerato uno «di casa».

Ancora casa, appunto. Il teatro Duse, innanzitutto: «C’è sempre un momento della vita in cui si sente il forte desiderio di tornare nel luogo da dove si è partiti – spiega Gianni Morandi -. La prima volta che ho cantato al Duse è stato nel 1964 e ricordo che mi tremavano le gambe. Dopo tanti anni e aver girato tutto il mondo, tornare nella mia città con una nuova serie di concerti è una grandissima emozione». Il palco è allestito con una scrivania, una sedia, il pianoforte a cui siede Alessandro Magri, mentre alla chitarra c”è Elia Garutti («la seconda chitarra – ride Gianni -, perché la prima sono io»). Proprio in questo salotto il cantante di Monghidoro è stato un padrone di casa accogliente e divertente durante l”incontro con la stampa e la prova generale di mercoledì 30 ottobre.

Il titolo dello show è anche quello della canzone scritta da Paolo Antonacci e Davide Simonetta, una ballad, dolce, romantica, intensa. «Io volevo una canzone nuova, inedita, per iniziare questo spettacolo, per segnare questo momento. Un giorno ho chiesto a mio nipote Paolo, il figlio di Marianna e Biagio Antonacci: perché non la fai tu la canzone? Pensavo che dicesse di no, invece lui è un ragazzo molto serio e ha detto “Ci provo”. E” arrivato e ha portato un bellissimo tema. La canzone è perfetta e si chiama Stasera gioco in casa».

Lo spettacolo è l”occasione per un viaggio nelle canzoni di un artista che ha venduto più di 53 milioni di dischi con 4.217 concerti tenuti in Italia e 426 all’estero. La scaletta sarà diversa ogni sera e ci sarà un pensiero per Lucio Dalla e per la sua città, per un omaggio al pubblico che lo segue e lo ama da sempre.

Durante la prova generale, dopo un bel duetto con una giovanissima cantante che ha cantato con Gianni Grazie perché (e ogni sera ci sarà un giovane cantante), c”è stata anche l”emozione del ricordo dell”amico Lucio. Ricordo canoro, con brani indimenticabili quali Piazza Grande, Futura, Caruso. E ricordo delle storie, di un”amicizia, della musica, di aneddoti.

Tante le canzoni, i momenti di racconti nello show, ma anche le battute e le risate. Come quando Morandi scherza e parla di quelle che definisce le sue canzoni «brutte». E via con alcuni brani, che però non possono convincere della sua tesi scherzosa. Di Gianni ce n”è uno e le sue canzoni sono tutte amate. (s.f.)

Biglietti per lo spettacolo sul circuito Vivaticket, sul sito teatroduse.it e presso la biglietteria del teatro Duse in via Cartoleria 42 a Bologna (tel. 051/231836, biglietteria@teatroduse.it)

Sul «sabato sera» del 7 novembre ulteriori approfondimenti

Nelle foto, di Marco Isola/Isolapress, Gianni Morandi al teatro Duse durante la prova generale di mercoledì 30 ottobre

«Stasera gioco in casa», Gianni Morandi tra canzoni e racconti al teatro Duse di Bologna

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