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Cultura e Spettacoli 28 Luglio 2020

Presentazione anche a Castel San Pietro per «Davanti a quel muro» sulla strage del 2 agosto 1980

Prima dell”appuntamento imolese al festival organizzato dal presidio di Libera e dalla cooperativa Officina immaginata, sarà la rassegna Atlantide in Giardino, organizzata dalla libreria Atlantide e dall”associazione Giardino degli angeli a Castel San Pietro, a ospitare la presentazione del libro Davanti a quel muro, di Beatrice Masella e Claudia Conti, rispettivamente autrice e illustratrice, pubblicato dalla casa editrice Bacchilega Junior.

A quarant”anni dalla strage della stazione di Bologna, Beatrice Masella ci riporta a quel periodo attraverso la voce di un ragazzo quindicenne dei giorni nostri che dovrà confrontarsi con quegli eventi e con altri momenti della giovinezza dei suoi genitori, ricavando da questa esperienza il senso dell”importanza della memoria storica.
Il libro vanta la collaborazione dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna. (r.cr.)

Presentazione anche a Castel San Pietro per «Davanti a quel muro» sulla strage del 2 agosto 1980
Cultura e Spettacoli 9 Maggio 2020

Il contributo di Bacchilega Junior per il «Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi». IL VIDEO

Il 9 maggio si celebra, come ogni anno, il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi. Bacchilega Junior, editore cooperativo imolese, dà il suo contributo con un video di presentazione del libro per ragazzi “Davanti a quel muro”, recentemente pubblicato a firma dell’autrice Maria Beatrice Masella e con le illustrazioni di Claudia Conti.

Nell’anno del quarantesimo anniversario della Strage di Bologna, che il 2 agosto 1980 ha squarciato il muro della stazione centrale e ottantacinque vite, l’editore imolese, attento alla qualità dei libri per bambini in termini di prodotto e contenuti, racconta attraverso le parole della Masella la storia di un adolescente di oggi e del suo rapporto con quella stazione, quello squarcio nel muro, quella lapide… Un libro sulla memoria storica ma anche sulla memoria tangibile che non solo va ricordata ma che pone le basi per una migliore società moderna.

Il libro vanta la collaborazione dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, di cui Paolo Lambertini ha firmato una preziosa postfazione. È la storia di Ernesto, quindicenne in crisi con la scuola e innamorato di Ginni, la compagna con i capelli blu. L’istituto che Ernesto frequenta si trova vicino alla stazione di Bologna, luogo dove trascorre quasi tanto tempo quanto in classe, visto che ci va ogni volta che fa “fuga da scuola”. Un giorno, nei pressi della sala d’attesa, incontra uno strano ragazzo che gli chiede se lui le conosceva, quelle persone scritte sul muro. Ernesto, infastidito, se ne va senza rispondere, poi ci ripensa. “Alla fine mi fermo e mi rispondo da solo: certo che so di chi sono quei nomi scritti sul muro. Insomma, non li conosco ma so chi sono. Tutti in questa città lo sanno, anche i bambini: sono le persone morte per l’esplosione di una bomba. Tanti anni fa, molto prima che io nascessi, una bomba esplose in questa stazione, proprio dove sto camminando io: la stazione di Bologna”. Tutto qui? Cosa è successo davvero il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna? E perché quello strano ragazzo, con un fumetto di Ken Parker sotto il braccio, afferma di venire dagli anni Ottanta? Per Ernesto quell’incontro sarà sconvolgente quanto la storia che sta per scoprire. E la memoria, per lui, assumerà un significato nuovo e inaspettato.

Il prezzo di copertina del volume, disponibile nelle librerie e negli store digitali è di 12 euro. (da.be.)

Cronaca 9 Maggio 2020

Il contributo di Bacchilega Junior per il «Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi». IL VIDEO

Il 9 maggio si celebra, come ogni anno, il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi. Bacchilega Junior, editore cooperativo imolese, dà il suo contributo con un video di presentazione del libro per ragazzi “Davanti a quel muro”, recentemente pubblicato a firma dell’autrice Maria Beatrice Masella e con le illustrazioni di Claudia Conti.

Nell’anno del quarantesimo anniversario della Strage di Bologna, che il 2 agosto 1980 ha squarciato il muro della stazione centrale e ottantacinque vite, l’editore imolese, attento alla qualità dei libri per bambini in termini di prodotto e contenuti, racconta attraverso le parole della Masella la storia di un adolescente di oggi e del suo rapporto con quella stazione, quello squarcio nel muro, quella lapide… Un libro sulla memoria storica ma anche sulla memoria tangibile che non solo va ricordata ma che pone le basi per una migliore società moderna.

Il libro vanta la collaborazione dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, di cui Paolo Lambertini ha firmato una preziosa postfazione. È la storia di Ernesto, quindicenne in crisi con la scuola e innamorato di Ginni, la compagna con i capelli blu. L’istituto che Ernesto frequenta si trova vicino alla stazione di Bologna, luogo dove trascorre quasi tanto tempo quanto in classe, visto che ci va ogni volta che fa “fuga da scuola”. Un giorno, nei pressi della sala d’attesa, incontra uno strano ragazzo che gli chiede se lui le conosceva, quelle persone scritte sul muro. Ernesto, infastidito, se ne va senza rispondere, poi ci ripensa. “Alla fine mi fermo e mi rispondo da solo: certo che so di chi sono quei nomi scritti sul muro. Insomma, non li conosco ma so chi sono. Tutti in questa città lo sanno, anche i bambini: sono le persone morte per l’esplosione di una bomba. Tanti anni fa, molto prima che io nascessi, una bomba esplose in questa stazione, proprio dove sto camminando io: la stazione di Bologna”. Tutto qui? Cosa è successo davvero il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna? E perché quello strano ragazzo, con un fumetto di Ken Parker sotto il braccio, afferma di venire dagli anni Ottanta? Per Ernesto quell’incontro sarà sconvolgente quanto la storia che sta per scoprire. E la memoria, per lui, assumerà un significato nuovo e inaspettato.

Il prezzo di copertina del volume, disponibile nelle librerie e negli store digitali è di 12 euro. (da.be.)

Il contributo di Bacchilega Junior per il «Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi». IL VIDEO
Cronaca 9 Maggio 2020

Il contributo di Bacchilega Junior per il «Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi». IL VIDEO

Il 9 maggio si celebra, come ogni anno, il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi. Bacchilega Junior, editore cooperativo imolese, dà il suo contributo con un video di presentazione del libro per ragazzi “Davanti a quel muro”, recentemente pubblicato a firma dell’autrice Maria Beatrice Masella e con le illustrazioni di Claudia Conti.

Nell’anno del quarantesimo anniversario della Strage di Bologna, che il 2 agosto 1980 ha squarciato il muro della stazione centrale e ottantacinque vite, l’editore imolese, attento alla qualità dei libri per bambini in termini di prodotto e contenuti, racconta attraverso le parole della Masella la storia di un adolescente di oggi e del suo rapporto con quella stazione, quello squarcio nel muro, quella lapide… Un libro sulla memoria storica ma anche sulla memoria tangibile che non solo va ricordata ma che pone le basi per una migliore società moderna.

Il libro vanta la collaborazione dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna, di cui Paolo Lambertini ha firmato una preziosa postfazione. È la storia di Ernesto, quindicenne in crisi con la scuola e innamorato di Ginni, la compagna con i capelli blu. L’istituto che Ernesto frequenta si trova vicino alla stazione di Bologna, luogo dove trascorre quasi tanto tempo quanto in classe, visto che ci va ogni volta che fa “fuga da scuola”. Un giorno, nei pressi della sala d’attesa, incontra uno strano ragazzo che gli chiede se lui le conosceva, quelle persone scritte sul muro. Ernesto, infastidito, se ne va senza rispondere, poi ci ripensa. “Alla fine mi fermo e mi rispondo da solo: certo che so di chi sono quei nomi scritti sul muro. Insomma, non li conosco ma so chi sono. Tutti in questa città lo sanno, anche i bambini: sono le persone morte per l’esplosione di una bomba. Tanti anni fa, molto prima che io nascessi, una bomba esplose in questa stazione, proprio dove sto camminando io: la stazione di Bologna”. Tutto qui? Cosa è successo davvero il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna? E perché quello strano ragazzo, con un fumetto di Ken Parker sotto il braccio, afferma di venire dagli anni Ottanta? Per Ernesto quell’incontro sarà sconvolgente quanto la storia che sta per scoprire. E la memoria, per lui, assumerà un significato nuovo e inaspettato.

Il prezzo di copertina del volume, disponibile nelle librerie e negli store digitali è di 12 euro. (da.be.)

Il contributo di Bacchilega Junior per il «Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi». IL VIDEO
Cronaca 16 Aprile 2018

Infiltrazioni mafiose, terrorismo, furti. Per Adriana Cogode: “Garantire la sicurezza è il dovere principale'

Infiltrazioni mafose, terrorismo, furti e vandalismi, microcriminalità. La sicurezza, reale o percepita, è diventata argomento di ogni discussione politica e tra cittadini. La commissaria straordinaria Adriana Cogode, che reggerà Imola fino alle prossime elezioni amministrative, presiede il comitato circondariale per l’ordine e la sicurezza; inoltre continua a ricoprire il ruolo di viceprefetto vicario a Bologna e di presidente della commissione di vigilanza pubblici spettacoli per tutta la provincia. Quindi, chi meglio di lei può fare un quadro della situazione in città. A partire dal protocollo su legalità e prevenzione in materia di appalti pubblici ed edilizia privata, che lei stessa ha siglato a metà marzo in veste di Comune di Imola e con la prefettura come controparte. Testo che era già stato elaborato in accordo con il sindaco Daniele Manca prima delle sue dimissioni.

Già ci sono le certificazioni antimafia previste dalle norme nazionali e regionali. Perché anche un protocollo su appalti ed edilizia privata?

«La normativa assegna al prefetto il rilascio della documentazione antimafia, che in generale è obbligatoria nel caso di contratti tra una ditta e la pubblica amministrazione quando si supera il valore delle “soglie comunitarie” (quelle al di sotto delle quali le procedure sono più snelle, Ndr). Però, se lo si ritiene opportuno, possono essere siglati dei protocolli d’intesa per introdurre modalità diverse, ovvero abbassare le soglie. L’obiettivo è sempre la prevenzione. In Emilia Romagna il primo protocollo è del 2010 tra la Regione e le nove prefetture in relazione alla prima legge regionale che prevedeva le comunicazioni antimafia anche nell’ambito dell’edilizia privata con una soglia sopra i 70 mila euro, le famose Scia».

Quali sono le particolarità del protocollo imolese?

«Ad esempio la richiesta dell’informazione antimafia anche per le convenzioni urbanistiche stipulate dai Comuni per lottizzazioni dove gli oneri di urbanizzazione vanno a scomputo (ad esempio la realizzazione di un marciapiede oppure una scuola, Ndr). Inoltre sono state abbassate a 250 mila euro la soglia per gli appalti e a 50 mila euro per i servizi e non c’è soglia per le attività a rischio di filiera, i trasporti, la lavorazione del ferro…».

Dal suo osservatorio il nostro territorio è a rischio di infiltrazioni mafiose?

«Non ho elementi per dirlo, qualche interdittiva è stata adottata: meno di cinque su 70 mila abitanti. In tutta la provincia di Bologna sono state adottate negli ultimi dodici mesi 23-24 interdittive contro migliaia e migliaia di pratiche conclusesi invece positivamente». 

Sempre in tema di sicurezza, le nuove norme introdotte per contrastare il terrorismo e tutelare i cittadini dal rischio di panico in occasione di grandi eventi richiedono procedure molto impegnative e onerose nell’organizzazione delle manifestazioni.

«Il dovere principale di chi governa è la sicurezza a tutti i livelli e il decreto Minniti ha valorizzato moltissimo il ruolo del sindaco in tal senso. Ma è fondamentale anche la sensibilizzazione culturale del cittadino, un atteggiamento partecipativo e collaborativo in considerazione di qualcosa che si spera non si veri? cherà mai, ma che non dobbiamo sottovalutare».

Quindi dobbiamo aspettarci transenne e metal detector durante «Imola in Musica»?

«Si sta lavorando ad un piano, confortato dalle valutazioni dei comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica e dalle commissioni provinciale e comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, tenendo conto degli indicatori di rischio previsti in relazione al numero delle persone e ai luoghi stessi. Verosimilmente in piazza ci sarà una certa concentrazione di persone e quindi transenne e controlli con metal detector».

Anche per «Imola di mercoledì» avremo le transenne?

«Non credo. La chiave di lettura è la concentrazione stabile delle persone; in una situazione dinamica è diverso».

Sempre a proposito di sicurezza, quando lei si è insediata in città a fine gennaio assistevamo ad una recrudescenza di microcriminalità: furti in case e negozi, vandalismi. Ora sembra tutto passato.

«In effetti in quel periodo si è sviluppata un’ondata di microcriminalità, poi le forze di polizia hanno messo in campo un’azione incisiva di controllo del territorio e di prevenzione. Azione che continua e che in futuro vedrà iniziative sempre più stringenti, a cominciare dall’installazione di impianti di videosorveglianza. Abbiamo già approvato il progetto, che ora è al vaglio del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, e quanto prima sarà attuato. Poi c’è stata l’istituzione del Comitato circondariale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che presiedo, e vede attorno al tavolo tutte le forze di polizia locali e i sindaci; ci siamo già incontrati due volte e avremo un ulteriore incontro nei prossimi giorni nel quale aff ronteremo altri temi, in particolare la violenza contro le donne, che vorrei monitorare».

l.a.

L”articolo completo su «sabato sera» del 12 aprile

Nella foto: il Commissario straordinatio Adriana Cogode nell”ufficio del Sindaco, in Municipio a  Imola

Infiltrazioni mafiose, terrorismo, furti. Per Adriana Cogode: “Garantire la sicurezza è il dovere principale'

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