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Cronaca 1 Luglio 2022

Università, a Imola i primi diplomati del dottorato in “Salute, sicurezza e sistemi del verde”

Hanno discusso la propria tesi di dottorato e sono stati proclamati con lode nella sala del Consiglio comunale Mansoureh Gholami, Alice Masini e Andrea Sessa, ovvero 3 dei 4 dottorandi del primo ciclo del dottorato di ricerca in “Salute, sicurezza e sistemi del verde” del polo didattico di Imola dell’università di Bologna.
«Grande onore poter svolgere l’esame finale di dottorato dei dottorandi del primo ciclo di questo dottorato nella sede del Comune, in una sala così importante e prestigiosa per la città – commenta la professoressa Patrizia Tassinari, referente accademico della sede cittadina dell’Alma Mater –. Il sindaco non solo ha generosamente concesso l’ospitalità, ma ha anche onorato la commissione i dottorandi e gli ospiti con la sua presenza».
«Abbiamo accettato con entusiasmo fin da subito l’idea di collegare ulteriormente Comune e Alma Mater ospitando questa cerimonia in municipio – aggiunge Marco Panieri, primo cittadino –. Per questo, abbiamo messo a disposizione la sala più importante e rappresentativa della città, perché vediamo nella presenza dell’Università di Bologna il futuro della nostra comunità». Alla cerimonia era presente anche Ilaria Chiocchio, che ha discusso la sua tesi di dottorato nella sala grande di Palazzo Sersanti il 29 marzo scorso. (lu.ba.)

Nella fotografia del Comune di Imola, dottorati, commissione e sindaco nella Sala del Gonfalone

Imola

Università, a Imola i primi diplomati del dottorato in “Salute, sicurezza e sistemi del verde”
Cronaca 26 Aprile 2018

Imola e Unibo, legame sempre più stretto con il nuovo dottorato

Dopo oltre vent’anni di corsi universitari (il via fu nel 1997), Imola fa il salto di qualità nella formazione con l’avvio dall’autunno 2018 di un dottorato di ricerca in «Salute, sicurezza e sistemi del verde», completando così la proposta formativa con il più alto livello possibile.

Si tratta di un corso multidisciplinare, «e per questo molto innovativo – sostengono i promotori – nel panorama italiano», che coinvolge i Dipartimenti di Scienze biomediche e neuromotorie, di Scienze e tecnologie agro-alimentari, di Farmacia e biotecnologie, di Scienze mediche e chirurgiche e di Architettura.
Tra gli obiettivi c’è quello di formare ricercatori e una classe dirigente capaci di integrare la pianificazione di progetti urbani sostenibili con la programmazione di attività per la promozione della salute e la qualità della vita.

Il percorso triennale è sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Imola con 130mila euro l’anno e altrettanti ce ne metterà l’Alma Mater. «Dopo un anno di lavoro, possiamo annunciare il corso di dottorato in ‘Salute, sicurezza e sistemi del verde’ che ha una natura interdisciplinare – commenta il presidente della Fondazione, Fabio Bacchilega -. E’ un fatto estremamente significativo per la città e per il nostro ente».

Inserendosi nella sede imolese di Unibo, il corso si propone di promuovere lo sviluppo e il radicamento di attività formative e di ricerca anche grazie all’utilizzo dei laboratori universitari presenti sul territorio: bio-tossicologico, di microscopia, di microbiologia, tecnologico farmaceutico, chimico analitico del complesso ex Lolli e le serre didattico-sperimentali del plesso universitario imolese. Inoltre, altri laboratori potranno essere resi disponibili attraverso convenzioni con enti e organizzazioni del territorio che già collaborano attivamente con l’Alma Mater.

Tra le collaborazioni che rendono possibile il corso ci sono anche quelle del territorio con l”Ausl di Imola e la Fondazione Montecatone Onlus che metteranno a disposizione le proprie infrastrutture, banche dati, know-how e personale. «In ambito medico è sempre più importante mettere in atto politiche interdisciplinari – spiega Andrea Rossi, direttore generale dell’Ausl di Imola -. Un’iniziativa come questa è utile per implementare la prevenzione di varie malattie cronico-degenerative che possono essere combattute anche attraverso corretti stili di vita».

Il bando si è aperto il 10 aprile e resterà aperto fino al 14 maggio per partire da inizio novembre, dopo aver scelto i vincitori delle borse di studio entro l’estate. (c.f.)

Il servizio completo sul “sabato sera” in edicola.

Nella foto da sinistra: Angelo Varni, Fabio Bacchilega, Elisabetta Baldazzi, Evaristo Campomori (Presidente e consiglieri della Fondazione) Maria Pia Fantini,  Prof. Antonino Rotolo, Patrizia Tassinari, Maurizio Recanatini, Giovanni Molari e Andrea Rossi. 

Imola

Imola e Unibo, legame sempre più stretto con il nuovo dottorato
Cronaca 13 Marzo 2018

Università, a Imola oltre mille studenti l'anno e si punta a crescere

Il plesso imolese dell’Università di Bologna conferma i propri numeri nell’anno accademico 2017/2018 con buone prospettive di crescita grazie a un lungo lavoro sulla qualità dell’offerta formativa: 7 corsi di laurea (sei corsi triennali e uno magistrale) con oltre 900 studenti a cui si aggiungono 6 master (di cui due di secondo livello) con circa 100 studenti l’anno per un totale dioltre mille l’anno. Notevole anche il numero dei docenti e ricercatori che orbitano nel plesso visto che «fra corsi di laurea e master sono quasi 300 – sottolinea Patrizia Tassinari, referente della sede di Imola dell’Università di Bologna -. Sono offerte formative molto qualificate e specifiche, spesso uniche o sperimentali. Per questo gli studenti, ad un anno dalla laurea, o continuano a studiare o lavorano. Essendo quasi tutte a numero chiuso, non abbiamo grandi variazioni da un anno all’altro, ma ci piacerebbe aumentare nel breve periodo il numero di lauree triennali presenti in questa sede».
Un primo passo è il tanto atteso corso di Meccatronica che partirà nell’anno accademico 2018/19 a Bologna e che dal  2019/20 vedrà anche Imola protagonista in una duplice veste: l’utilizzo dei laboratori dell”Alberghetti per chi è al secondo anno e una seconda corte a Imola per le matricole.
Cruciale l’apporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Imola che dal prossimo anno accademico metterà a disposizione anche palazzo Dal Pero, in fase di ristrutturazione. «Siamo vicini all”Università da oltre vent”anni perché siamo convinti che Imola, dotandosi di un plesso universitario, possa crescere socialmente ed economicamente – commenta il presidente Fabio Bacchilega -. Mantenere i numeri degli ultimi anni è un buon segnale e noi continueremo a fornire spazi come palazzo Vespignani e dal prossimo anno accademico anche palazzo Dal Pero. Inoltre abbiamo contribuito alla creazione di laboratori di alto livello all’ex Lolli e serre di ricerca allo Scarabelli. Credo il nostro apporto sia importante anche per i progetti di ricerca pluriennali, l’ultimo dei quali  sull”obesità infantile promosso in collaborazione con l’Ausl e presentato poche settimane fa. Ogni anno l’offerta formativa aggiunge un tassello e quest’anno sono iniziati due nuovi master».
Tra i fiori all’occhiello della formazione accademica imolese è il rapporto con l’Ausl con la quale si svolgono le attività formative dei il corso di laurea in Fisioterapia e in Infermieristica, oltre ai corsi di laurea in Tecniche della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, in Educazione professionale e in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione. A testimoniare l’impegno dell’Ausl sono i numeri snocciolati dal direttore generale Andrea Rossi: «Alcune attività didattiche si svolgono in collaborazione con la nostra azienda sanitaria che contribuisce a tenere in contatto i mondi dell’istruzione e del lavoro – spiega il dg imolese -. Nel 2017 il nostro personale ha svolto oltre 60mila ore di tutoraggio per oltre 430 studenti in carico: sono numeri che parlano da soli in una realtà come la nostra».
Christian Fossi

La versione completa sul numero di sabato sera in edicola dall”8 marzo.

Università, a Imola oltre mille studenti l'anno e si punta a crescere

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