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Cronaca 10 Marzo 2021

Coronavirus, ospedale di Imola saturo, alcuni pazienti Covid trasferiti a Casteldebole, noCovid nella Cra Venturini e a Villa Maria Cecilia

I timori dei giorni scorsi son diventati realtà: la situazione è talmente complicata sul fonte dei ricoveri, che l’Ausl di Imola è stata costretta ad inviare alcuni pazienti positivi in una struttura privata accreditata di Casteldebole e ad avviare una riorganizzare in corsa dell’ospedale.  

Sul fronte dei contagi, invece, oggi i nuovi positivi registrati oggi sono appena 33, ma l’Ausl segnala che, purtroppo, si tratta di un dato sottostimato a causa del “rallentamento della refertazione dei tamponi molecolari”. Inoltre si allunga l’elenco delle vittime per e con Covid per il decesso di una donna di Imola di 95 anni. I guariti sono 11, quindi i casi attivi nel circondario di Imola raggiungono la quota record di 2370. Dei nuovi positivi, metà sono asintomatici, 14 emersi tramite tracciamento, 2 riferibili a focolai già noti; per quanto riguarda le fasce d’età 6 si riferiscono a ragazzi fino ai 14 anni, 3 hanno dai 15 ai 24 anni, 7 dai  25 ai 44 anni, 12 da 45 a 64 anni, 5 dai 65 anni in su. 

Come detto, il momento è critico sul fronte ospedaliero: continuano ad arrivare malati Covid, compresi casi gravi, i reparti sono giunti a saturazione e occorre garantire ulteriori posti letto. Oggi sono 107 nei reparti ordinari Covid del Santa Maria della Scaletta, di cui 16 in fase post acuta. Proprio 6 di questi ultimi, oggi “sono stati trasferiti – comunicano dall’Ausl – alla struttura privata Villa Ranuzzi di Casteldebole (nel Bolognese), che accoglie questa tipologia di pazienti anche per altre aziende sanitarie dell’area metropolitana bolognese”.   

Inoltre, si sta riattivando il reparto Covid post acuti presso l’OsCo della Casa della Salute di Castel San Pietro. Così il Santa Maria della Scaletta verrà dedicato ai soli pazienti Covid acuti per tutto il 3°, 4° e 5° piano.

Per fare ciò, domani, 10 persone non affette da Covid, attualmente ricoverate nell’OsCo (dichiarato Covid free un paio di settimane fa), saranno trasferite presso un nucleo dedicato ed isolato nella Cra Venturini di Imola. “Si tratta di pazienti che hanno trascorso già diverse settimane in OsCo e pertanto che hanno beneficiato di un”attenta sorveglianza, effettuato il test molecolare risultato negativo e che sono state vaccinate contro il Covid con prima dose” assicurano dall’Azienda a smorzare eventuali dubbi dopoquanto accaduto nella struttura a fine anno.

La casa di riposo di via Venturini è ufficialmente libera dal Covid già da alcune settimane, anche se proprio ieri sono stati tracciati 2 operatori positivi, ma “non destano particolare preoccupazione – dichiara la stessa Ausl – , in quanto riferibili ad un operatore con funzioni che non implicano contatto con i pazienti vaccinato con la prima dose e un oss che aveva già contratto la malattia a fine 2020, che può quindi essere considerato a basso rischio di contagiosità, e comunque isolato”.    

Nell’ospedale di via Montericco, per il Covid ci sono anche 8 posti letto dell’Emergency care unit (Ecu), tutti occupati, e salgono a 11 le persone in terapia intensiva (altre 22 sono ricoverate nelle terapie intensive di altri ospedali della regione).

Infine, l”Azienda usl ha concordato che i pazienti dell’imolese attualmente presenti presso il Villa Maria Cecilia Hospital per problemi ed interventi cardiaci rimarranno ricoverati nella struttura di Cotignola.    

La situazione critica vissuta dalla sanità imoles è un riflesso di quanto sta accadendo a Bologna e in parte nel resto della regione. In Emilia Romagna oggi sono 2.155 i nuovi positivi sulla base di 41.414 tamponi. Circa la metà, 1.018, sono asintomatici; i casi attivi salgono a 59.448. Crescono a ritmo molto sostenuto i ricoveri che in terapia intensiva sono 333 (+26) mentre negli altri reparti Covid raggiungono quota 3.094 (+53). E si contano 43 morti, compreso un uomo di 47 anni di Bologna e uno di 54 a Ferrara, ben 19 vittime risiedevano nel Bolognese. Sempre l’area metropolitana è in testa per nuovi contagi con 665 casi più i 33 di Imola, seguita da Rimini (282), Reggio Emilia (272) e Ravenna (269).

La piccola buona notizia finale arriva dalle vaccinazioni che proseguono, seppur al ritmo dettato dalle dosi consgnate: a Imola sono 7366 le persone vaccinate con almeno 1 dose, di queste 4420 hanno già completato il ciclo vaccinale. Per quanto riguarda il personale della scuola sono 1588 le prime dosi somministrate dai medici di famiglia. (r.cr.)

Coronavirus, ospedale di Imola saturo, alcuni pazienti Covid trasferiti a Casteldebole, noCovid nella Cra Venturini e a Villa Maria Cecilia
Cronaca 3 Marzo 2021

Coronavirus, 72 nuovi positivi e tre morti a Imola. Prime vaccinazioni per le forze dell’ordine

Sono 72 i nuovi casi positivi registrati dall”Ausl di Imola, su poco più di 1.100 tamponi tra molecolari e antigenici rapidi. I guariti sono 8 e i casi attivi raggiungono quota 1900. Oggi si allunga anche l’elenco delle vittime L’Ausl comunica tre decessi, avvenuti nei giorni scorsi, si tratta di tre uomini residenti a Imola, due di 89 anni e uno di 69 anni.

Dei nuovi positivi 31 sono asintomatici, 25 emersi tramite tracciamento, 31 erano già isolati e 4 sono riferibili a focolai noti; per quanto riguarda le fasce d’età 11 hanno meno di 14 anni, 12 da 15 a 24 anni, 17 da 25 a 44 anni, 13 da 45 a 64 anni, 19 dai 65 anni in su.

Alla luce dell’incremento dei ricoveri che sta accompagnando la crescita dei contagi, la sanità sta rivedendo i reparti ospedalieri. Dopo aver bloccato gli interventi chirurgici programmati, oggi ha completato i trasferimenti dei pazienti Covid positivi dall’Ospedale di Comunità OsCo di Castel San Pietro che ora ospiterà solo pazienti non Covid. Quindi a Imola oggi sono in tutto 87 (-1) i ricoverati nei reparti Covid (tra cui 8 in Ecu) mentre salgono a 23 (+3) quelli in terapia intensiva (di cui 8 ad Imola e gli altri in altri ospedali della regione).  

Nel frattempo proseguono le vaccinazioni. Sono 6291 le prime dosi complessivamente inoculate e 4067 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale (escluso il personale scolastico). Oggi sono partite anche le vaccinazioni alle forze dell”ordine presso il centro vaccinale Auditorium Osservanza.

Continuano a crescere i contagi in Emilia Romagna di pari passo con i ricoveri. Sono 2.456 quelli individuati oggi  sulla base di 40.815 tamponi. Si contano anche 40 morti, tra cui un uomo di 47 anni nel Modenese. Le guarigioni sono 1525, casi attivi salgono a 46.698. I ricoverati in terapia intensiva sono 251 (+12) e 2.528 (+57) quelli negli altri reparti Covid. Dei nuovi casi, 1.026 sono asintomatici, sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali, 494 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 794 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41 anni.

La provincia con più contagi è quella di Bologna, con 818 casi (746 più i 72 di Imola), a seguire in forte crescita Reggio Emilia (293), poi Ravenna (268), Rimini (241), Modena (224), Cesena (181), Ferrara (134), Parma (118), Forlì (115) e Piacenza (64).

Nella foto vaccinazione per le forze dell’ordine all’Auditorium Osservanza

Coronavirus, 72 nuovi positivi e tre morti a Imola. Prime vaccinazioni per le forze dell’ordine
Ciucci (ri)belli 8 Ottobre 2020

Vaccinazioni antinfluenzali 2020, i consigli del pediatra

Dal 12 ottobre in Emilia Romagna parte la campagna per le vaccinazioni antinfluenzali, che quest’anno, alla luce dell’emergenza Covid, possono essere uno strumento in più per facilitare una eventuale diagnosi di positività al virus Sars-Cov2.

Abbiamo chiesto al pediatra imolese Lamberto Reggiani il suo parere in proposito. Ecco quello che ci ha risposto.

Alcune considerazioni sul vaccino antinfluenzale:

  • Il vaccino antinfluenzale trivalente o quadrivalente che sia (cioè con copertura contro 3 o 4 tipi di virus influenzale A e B) serve a immunizzarsi esclusivamente per i virus influenzali di tipo A e B. Quindi tutte le sindromi simil-influenzali legate alle centinaia di virus diversi (rhinovirus, coronavirus non Covid 19, virus respiratorio sinciziale ecc..) possono essere comunque contratte anche dal soggetto vaccinato per l’influenza. Molto spesso la frase: “Ho preso l’influenza anche se mi sono vaccinato” è legato a questo non trascurabile aspetto.
  • Poiché i virus influenzali A e B scatenano nel periodo autunno invernale una periodica epidemia a diffusione mondiale con complicazioni importanti a livello respiratorio, poter evitare questo tipo di infezione comporta innumerevoli vantaggi in termini sanitari (protezione di bambini, anziani, soggetti con malattie croniche) e economici (meno giornate perse di lavoro e di scuola).
  • Quest’anno vaccinarsi contro l’influenza ha un suo razionale maggiore per evitare le co-infezioni: influenza-Covid19, descritte nella letteratura scientifica e gravate da un numero maggiore di complicazioni respiratorie severe.
  • Il 12 ottobre inizia la campagna di vaccinazione antinfluenzale nella Regione Emilia Romagna. Come ogni anno il vaccino sarà offerto gratuitamente alle persone definite a rischio che riassumendo sono rappresentate da persone di età pari o superiore a 60 anni con o senza patologie croniche; bambini dai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 60 anni con patologie croniche (potete chiedere al vostro medico o pediatra se l’eventuale patologia rientra nell’elenco previsto); donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza o donne nel periodo post partum; medici e personale sanitario; familiari e contatti di soggetti a rischio; soggetti addetti a pubblici servizi e soggetti che operano a contatti con animali a rischio di infezione influenzale non da virus umani. I bambini con patologie croniche saranno vaccinati presso l’ambulatorio vaccinale pediatrico dell’Ausl.
  • Per quanto riguarda la vaccinazione dei bambini senza patologie a rischio e quindi sani, la Regione Emilia Romagna (a differenza di altre Regioni) ritiene che la vaccinazione antinfluenzale debba essere a pagamento. Il Pediatra potrà vaccinare tali Bambini, ma il vaccino dovrà essere acquistato dall’utente in farmacia con ricetta medica e somministrato dal Professionista come prestazione a pagamento presso il proprio ambulatorio.
  • Il vaccino andrà somministrato secondo le seguenti modalità: adulti: una sola dose di vaccino; bambini già vaccinati negli anni precedenti e Bambini di più di 9 anni: una sola dose di vaccino; bambini al di sotto dei 9 anni di età mai vaccinati in precedenza: due dosi di vaccino a distanza di almeno 4 settimane. I bambini non possono essere vaccinati sotto i 6 mesi di vita. L’iniezione intramuscolare andrà effettuata nel muscolo della spalla sopra l’anno e nella coscia sotto l’anno di vita.
  • Effetti avversi: lievi effetti locali: dolore, rossore, tumefazione dove è stata fatta la puntura. Effetti avversi generali non gravi: malessere, febbre, dolori muscolari. Effetti gravi: reazioni allergiche (rare), reazioni neurologiche (neuropatie) (rare).
  • Sia l’Ema (organismo europeo di controllo sui farmaci e vaccini) che l’Aifa (organismo italiano di controllo sui farmaci e vaccini) hanno autorizzato sia in Europa che in Italia la commercializzazione del (al momento) unico vaccino antinfluenzale quadrivalente somministrabile per spray nasale che rappresenterebbe in età Pediatrica una svolta importante e un vantaggio inimmaginabile per la vaccinazione dei bambini dai 6 mesi in poi. Al momento però tale vaccino sembra introvabile e non prenotabile. Si spera in una veloce disponibilità sul mercato.

CONCLUSIONI: la vaccinazione antinfluenzale rappresenterebbe ogni anno una protezione sicura e utile per tutti. Gli effetti avversi sono decisamente inferiori in percentuale ai vantaggi che tale vaccinazione comporta su tutta la comunità.  Il  problema è organizzativo: ogni anno poiché i virus cambiano e di conseguenza anche i vaccini, tutti dovrebbero essere periodicamente rivaccinati. Quest’anno per proteggersi dalle co-infezioni: influenza + Covid19, l’utilità della vaccinazione antinfluenzale è ancora maggiore.

Vaccinazioni antinfluenzali 2020, i consigli del pediatra
Cronaca 4 Settembre 2018

Vaccini e scuole, nell'imolese tra nidi e materne solo un centinaio i bimbi non in regola. Primi in regione per la copertura

Ieri mattina primo giorno di attività per i nidi e le scuole d’infanzia comunali dopo la pausa estiva (le materne statali inizieranno con tutte le altre scuole il 17). L”Azienda usl di Imola ha colto così l’occasione per fare il punto su vaccinazioni e obblighi in vigore nella nostra regione, dopo le circolari ministeriali estive che hanno creato qualche dubbio.  

In generale, la Delibera 1391 emessa il 27 agosto dalla Giunta dell’Emilia Romagna ha chiarito che i bambini (fascia 0-6 anni) non in regola con gli obblighi vaccinali non possono frequentare nidi e materne. L’Azienda usl imolese ora segnala che “dai controlli svolti sui registri degli iscritti alle scuole di infanzia e materne del nostro territorio (minori da 0 a 6 anni) sono solo 58 i bambini residenti non in regola e poco meno di 50 i non residenti che dovranno portare a scuola il certificato vaccinale, non essendo presenti nella nostra Anagrafe”.  

Il nostro circondario è tra quelli che ha ottenuto il miglior risultato di copertura vaccinale complessiva contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B tra i nati nel 2016, 2015 e 2014. A comunicarlo soddisfatta è la stessa Azienda usl: “Meglio di Imola soltanto Ferrara e Parma”. “Siamo molto contenti – spiega Roberto Rangoni, responsabile prevenzione malattie infettive -. Volendo fare un paragone sportivo, abbiamo vinto molte medaglie nelle varie categorie vaccinali raggiungendo percentuali al di sopra della soglia di sicurezza stabilita dall”Organizzazione mondiale della sanità (95%). Il miglior risultato regionale lo abbiamo ottenuto con il vaccino morbillo-parotite-rosolia per i nati 2014 (quota 98,2%) e i nati 2015 (quota 97%)”. 

Come detto, i bambini che non presentano alcuna documentazione vaccinale non vengono ammessi ai nido o alle materne. Per quanto riguarda i bambini in attesa di vaccinazione, la delibera precisa che coloro per i quali risulta essere stato prenotato un appuntamento prima dell’avvio dell’anno scolastico non possono frequentare finché non portano la documentazione e risultano sospesi. I bimbi che, invece, hanno un appuntamento già fissato per una data successiva all’inizio dell’anno scolastico (l’Ausl di Imola segnala che in questi giorni “sta fornendo appuntamenti per le vaccinazioni a libero accesso con termine il 30 settembre”) possono essere ammessi ma solo fino alla data dell’appuntamento; al rientro a scuola dovranno presentare la documentazione, altrimenti saranno anch’essi sospesi.

In entrambi i casi i bambini possono mantenere l’iscrizione e per quanto riguarda il relativo pagamento della retta scolastica la decisione è affidata «ai singoli enti gestori delle strutture» dice la delibera regionale.   

“I risultati raggiunti premiano l’intenso impegno dei nostri professionisti, medici igienisti e pediatri, infermieri e assistenti sanitarie – ha detto il direttore generale Andrea Rossi – , nonché la sensibilità e ricettività dei nostri cittadini verso questo importante tema”. Lo scorso anno l’Ausl ha effettuato circa 20.000 vaccinazioni a minori da 0 a 18 anni e fino ad oggi 322 colloqui informativi su richiesta esplicita dei genitori.

Vaccini e scuole, nell'imolese tra nidi e materne solo un centinaio i bimbi non in regola. Primi in regione per la copertura
Cronaca 14 Marzo 2018

Vaccinazioni e scuola, l'Ausl invia 472 raccomandate ai bambini e ragazzi ancora non in regola

Prosegue l’iter di applicazione della legge nazionale che ha reso obbligatorio il fatto di essere in regola con le vaccinazioni per poter frequentare asili e scuole. Il non rispetto della legge comporta, per i bimbi da 0 a 6 anni, la non ammissione a nidi e materne, mentre per elementari e medie, per la fascia di età 6-16 anni, è prevista una sanzione pecuniaria che va da 100 a 500 euro, in base al numero di vaccinazioni omesse.

Il 10 marzo era il termine entro il quale i genitori dovevano presentare a scuola la documentazione che attestava l’avvenuta vaccinazione (il certificato vaccinale oppure la lettera dell’Ausl con l’appuntamento fissato) o l’esonero per gravi motivi di salute. Ma, a differenza di quanto sta avvenendo in altre regioni, dal 10 marzo sul nostro territorio le porte di nidi e materne non si sono immediatamente chiuse ai bimbi non in regola, così come non sono subito scattate le sanzioni per le famiglie dei bimbi che frequentano le scuole dell’obbligo.

L’Ausl di Imola chiarisce proprio questo punto. «Il 10 marzo – ci spiegano – non era la data a partire dalla quale sarebbe stata interrotta la frequenza dei bimbi non in regola. Il termine valeva per quei genitori che all’inizio dell’anno scolastico hanno presentato alle scuole l’autocertificazione, rimandando a un momento successivo la consegna del certificato vaccinale oppure della lettera che comprovava l’appuntamento fissato con l’Ausl oppure la dichiarazione del pediatra che attestava l’esistenza di specifiche condizioni cliniche che esoneravano il soggetto dall’obbligo vaccinale».

Dunque sarà ancora necessario un po’ di tempo, prima di arrivare all’esclusione dei bimbi non in regola da nidi e materne. Per quanto riguarda la fascia di età 6-16 anni la situazione è la seguente. «Abbiamo spedito 1.393 inviti – dettaglia l’Ausl – e non si sono presentati in 222. Da questa settimana cominceremo quindi a inviare le raccomandate con ricevuta di ritorno per fissare i colloqui». L’Ausl fornisce anche i dati sui livelli di copertura vaccinale. «Stiamo raggiungendo ottimi livelli. Gli ultimi dati, a fine 2017, indicano che, per quanto riguarda le vaccinazioni obbligatorie da effettuare entro un anno di età del bambino, la copertura è al 98,4 per cento, mentre sulle vaccinazioni obbligatorie a due anni di età siamo al 96,9 per cento».

La situazione imolese rispecchia quella dell’Emilia Romagna. In un comunicato diffuso nei giorni scorsi la Regione non ha evidenziato criticità sugli adempimenti vaccinali. «Tutto sta procedendo secondo la tabella di marcia prevista – vi si legge – e i percorsi di recupero dei bambini e dei ragazzi non ancora in regola stanno andando avanti, sulla base della programmazione definita dalle Aziende sanitarie». Soddisfatto l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi. «Aver approvato una legge regionale sull’obbligatorietà dei vaccini prima di quella nazionale – ha sottolineato – ci ha permesso di giocare d’anticipo, sia sul fronte organizzativo sia su quello delle coperture vaccinali».

lo.mi.

L”articolo completo su “sabato sera” in edicola dal 15 marzo.

Nella foto: immagine d”archivio

Vaccinazioni e scuola, l'Ausl invia 472 raccomandate ai bambini e ragazzi ancora non in regola

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