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Cultura e Spettacoli 24 Febbraio 2019

Concerto di violino e piano a favore dei restauri al complesso dell'Osservanza

Un duo d’eccellenza composto dal violinista Oleksandr Semchuk e dal pianista Alessandro Tardino. Saranno loro ad esibirsi giovedì 28 febbraio alle ore 20 nella Sala polivalente–Media center dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari per un concerto a favore del Comitato RestaurOsservanza onlus, offerto dal Gruppo Isaf in collaborazione con l’Accademia pianistica internazionale e con il supporto dell’Autodromo «Enzo e Dino Ferrari», di MarsigliLab, Imola Assicurazioni, Allestimenti e Pubblicità. Il ricavato dell’evento sarà infatti devoluto a sostegno dei lavori i lavori di recupero del complesso conventuale dell’Osservanza di Imola (offerte interamente devolute al progetto Osservanza; informazioni al 347/4220305 o 334/7972978).

Semchuk e Tardino eseguiranno un programma che prevede l’esecuzione  della Sonata in la maggiore n 9, op. 47 di Beethoven, dell’Introduzione e Rondo capriccioso, op. 28 di Saint-Saëns e della Zingaresca, op. 20 di Sarasate.  

Nato nel 1987, Alessandro Tardino nel 2006 si è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Frosinone con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore e ha ricevuto dall’Associazione Concertistica Romana il premio Regione Lazio come migliore diplomato dell’anno. Si è perfezionato presso l’Accademia pianistica«Incontri col Maestro» di Imola dove, dal 2003, ha studiato con Franco Scala, Michelle Dalberto e Enrico Pace. Ha inoltre frequentato masterclass con Robert Levin, Joaquin Soriano, Vovka Ashkenazy, Zoltan Kocsis, Andrea Lucchesini, Oleg Marshev, Yang Jun e Roberto Cappello. Nel 2013 ha conseguito il diploma accademico. Ha suonato nell’ambito di festival come MiTo Settembre Musica e Maggio Musicale Fiorentino e tenuto recital in importanti sale tra cui il teatro Manzoni, il teatro Litta e la Galleria d’Arte Moderna di Milano, l’Accademia Filarmonica di Verona, il teatro Comunale e il teatro Olimpico di Vicenza, l’Accademia Filarmonica di Bologna, il Piccolo Teatro Comunale di Firenze. Svolge attività cameristica con il pianista Andrè Gallo e con i violinisti Stefano Delle Donne, Oleksandr Semchuk e Ksenia Milyavskaya. Nel 2012 ha vinto il concorso di musica da camera «Giulio Rospigliosi» in duo con Stefano Delle Donne e, come solista, il Concours International de Piano de Lyon. Da diversi anni collabora con il violinista Pierre Amoyal accompagnando i suoi allievi al corso estivo al Mozarteum di Salisburgo. Si è esibito inoltre nella veste di camerista nella Grosse Saal del Mozarteum all’interno del SalzburgerFestspiele.

Oleksandr Semchuk ha cominciato a studiare violino a quattro anni con il maestro Pylatiuk e a otto anni ha tenuto il suo primo concerto come solista con l’orchestra. Fra i suoi insegnanti vi sono violinisti e didatti di fama mondiale, quali Bohodar Kotorovych,  Yehudi Menuhin, Tibor Varga, Viktor Tretiakov e Alberto Lysy. Vincitore già giovanissimo di vari concorsi internazionali, ha collezionato il primo premio assoluto al prestigiosissimo «Youth Assembly of Art» di Mosca, al Mykola Lysenko International Competition in Ucraina e al Premio Città di Gubbio. Nel frattempo ha intrapreso una brillante carriera concertistica che l’ha visto esibirsi con successo in tutto il mondo, sia come solista sia in collaborazione con musicisti di fama internazionale. Ha suonato con la maggior parte delle orchestre dell’ ex-Unione Sovietica. Dal 2002 collabora stabilmente con il pianista Leonardo Zunica, con il quale ha affrontato le pagine più significative del repertorio cameristico, tra cui la prima esecuzione italiana della Fantasie per violino e pianoforte di Olivier Messiaen. È direttore artistico della Strings Concert Academy di San Marino. Semchuk risiede da alcuni anni in Italia, dove svolge anche un’intensa attività didattica: ha insegnato presso la Scuola di Musica di Fiesole e l’Accademia Musicale di Firenze e nel 2011 è stato invitato a coordinare il Dipartimento d’Archi dell’Accademia pianistica internazionale «Incontri col maestro» di Imola, presso la quale insegna tuttora.

La sua classe ad Imola conta trenta alunni provenienti da tutte le regioni d’Italia, molti dei quali si stanno distinguendo ed inserendo nell’organico delle orchestre giovanili italiane. Il Dipartimento d’Archi, che coinvolge una cinquantina di alunni ogni anno, è nato nell’Accademia quindici anni fa con la volontà di affiancare all’intensa attività didattica pianistica altrettanto qualificata attività per musica d’archi affinché i musicisti possano formarsi in modo completo anche per musica cameristica e d’orchestra. Nel Dipartimento d’Archi insegnano anche Ksenia Milas e Maurizio Sciarretta per il violino, Antonello Farulli per viola e quartetto d’archi e Orfeo Mandozzi per il violoncello. Recentemente due eccellenti giovani violinisti, Teo Gertler ed Edward Ted Walton, allievi del maestro Sciarretta, sono stati protagonisti del Ciclo dei concerti invernali dell’Accademia  riscuotendo grande successo di pubblico.

Nella foto il violinista Oleksandr Semchuk

Concerto di violino e piano a favore dei restauri al complesso dell'Osservanza
Cultura e Spettacoli 10 Febbraio 2019

L'energia geniale di Uto Ughi in concerto a Imola per l'Erf giovedì 14 febbraio

Erede della tradizione che ha visto nascere e fiorire in Italia le prime grandi scuole violinistiche, Uto Ughi è considerato uno dei maggiori interpreti del violino. Sarà lui il protagonista della serata di giovedì 14 febbraio al teatro Stignani di Imola quando, per Erf#StignaniMusica, il celebre violinista si esibirà in un programma per quartetto d’archi insieme a Maryse Regard (secondo violino), Raffaele Mallozzi (viola) e Luca Pincini (violoncello). I quattro musicisti daranno vita al Quartetto per archi n. 14 in re minore, D. 810 «Der Tod und das Mädchen» (La morte e la fanciulla) di Franz Schubert caratterizzato da una melodia che terrorizza e attira, che sconvolge e innamora, con la Morte che incessante avanza verso la Fanciulla che, resasi conto del pericolo, sotto forma della melodia leggiadra del primo violino, comincia a fuggire. Seguirà il Quartetto per archi n. 12 «Americano» in fa maggiore, op. 96 di Antonin Dvorák, un quartetto d’archi che riprende molte delle melodie del folklore statunitense, che tanto aveva influenzato il Maestro russo, capace di spaziare, all’interno della stessa composizione, da atmosfere malinconiche e gravi ad altre leggere e spensierate.

Uto Ughi, nome leggendario nella musica, ha mostrato uno straordinario talento fin dalla prima infanzia esibendosi a sette anni per la prima volta in pubblico eseguendo la Ciaccona dalla Partita n° 2 di Bach ed alcuni Capricci di Paganini. Ha eseguito gli studi sotto la guida di George Enescu, già maestro di Yehudi Menuhin. Ha iniziato le sue grandi tournées europee esibendosi nelle più importanti capitali europee. Da allora la sua carriera non ha conosciuto soste, suonando nei principali festival e con le più rinomate orchestre sinfoniche,  tra cui quella del Concertgebouw di Amsterdam, la Boston Symphony Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la New York Philharmonic, la Washington Symphony Orchestra e molte altre. Intensa è la sua attività discografica con la Bmg Ricordi S.p.A. per la quale ha registrato: i Concerti di Beethoven e Brahms con Sawallisch, il Concerto di Tchaikovsky con Kurt Sanderling, Mendelssohn e Bruch con Prêtre, alcune Sonate di Beethoven con Sawallisch al pianoforte, l’integrale dei Concerti di Mozart, Viotti, Vivaldi, Le Quattro Stagioni, tre Concerti di Paganini nell’edizione inedita di direttore–solista, il Concerto di Dvorak con Leonard Slatkin e la Philharmonic Orchestra di Londra, le Sonate e Partite di Bach per violino solo. Ha fondato il festival «Omaggio a Venezia», al fine di segnalare e raccogliere fondi per il restauro dei monumenti storici della città lagunare, poi, dal 1999 al 2002, ha seguito il festival «Omaggio a Roma», mirando alla diffusione del grande patrimonio musicale internazionale ed alla valorizzazione dei giovani talenti formatisi nei Conservatori italiani. Tali ideali sono stati ripresi nel 2003 e portati avanti dal festival «Uto Ughi per Roma» di cui Ughi è ideatore, fondatore e direttore artistico.

Maestro Ughi, lei ha iniziato a suonare da bambino. C’è un autore che, più di altri, le ricorda l’infanzia? E perché?

«Mozart, Mendelssohn e Vivaldi, per quella freschezza e spontaneità creativa che danno un senso di eterna giovinezza».

Ricorda un momento sul palcoscenico in cui si è sentito inspiegabilmente sorpreso? Dal pubblico o dai musicisti con cui suonava o dal brano…

«La sensazione non è mai uguale perché dipende dal grado di consapevolezza e di ricettività del pubblico che quando entra in sintonia d’onda con l’interprete sprigiona un’energia straordinaria».

Qual è il compositore che preferisce? E perché?

«Non esiste un autore preferito, dipende dallo stato d’animo in cui ci si trova, dal percorso di vita che si sta facendo in quel momento… dipende dalla tua necessità spirituale del periodo che stai attraversando».

Ore 21, teatro Stignani, via Verdi. Biglietto da 20 a 12 euro, ridotto da 17 a 10, biglietto a 1 euro per gli studenti imolesi e per gli allievi della Scuola di musica Vassura Baroncini. Info: 0542/25747.

L”intervista completa a Uto Ughi è nel numero di «sabato sera» in edicola da giovedì 7 febbraio

Nella foto Uto Ughi

L'energia geniale di Uto Ughi in concerto a Imola per l'Erf giovedì 14 febbraio
Cultura e Spettacoli 1 Febbraio 2019

Bruno Canino e Ksenia Dubrovskaya per Erf@Casseromusica, con Brahms per pianoforte e violino

Sonata n. 1 in sol maggiore per violino e pianoforte, op. 78, Sonata n. 2 in la maggiore per violino e pianoforte, op. 100 e Sonata n. 3 in re minore per violino e pianoforte, op. 108. è di livello altissimo il programma del concerto «Brahms: integrale delle sonate per violino e pianoforte» che il pianista Bruno Canino e la violinista Ksenia Dubrovskaya terranno venerdì 1 febbraio al teatro Cassero di Castel San Pietro alle ore 21, per la stagione invernale di Erf@Casseromusica.

Johannes Brahms visse nella stessa epoca di Wagner ma non ne condivise l’esplosivo titanismo. «Brahms fu piuttosto il “campione” di una visione diversa della musica, più intima, più sottilmente sinfonica, improntata a una composizione più meditata, sofferta – si legge nel comunicato stampa del concerto -. Bruno Canino al pianoforte e Ksenia Dubrovskaya al violino ne interpreteranno tutte e tre le Sonate per violino e pianoforte. Anzi, per “pianoforte e violino”, come lo stesso Brahms definì la Sonata n. 2, per sottolineare la pari importanza dei due strumenti che qui si incrociano e si scambiano le melodie senza che l’uno sostenga l’altro con un mero accompagnamento». Interpreti del concerto saranno dunque il pianista Bruno Canino e la stella nascente del violino Ksenia Dubrovskaya, in un mix di esperienza e freschezza tenuto insieme dalla comune maestria per i rispettivi strumenti.

Bruno Canino, nato a Napoli, ha studiato pianoforte e composizione al Conservatorio di Milano, dove poi ha insegnato per ventiquattro anni, e per dieci anni ha tenuto un corso di pianoforte e musica da camera al Conservatorio di Berna. Come solista e pianista da camera ha suonato nelle principali sale da concerto e festival europei, in America, Australia, Giappone e Cina. Suona in duo pianistico con Antonio Ballista e collabora con illustri strumentisti quali Uto Ughi, Salvatore Accardo, Pierre Amoyal, Itzahk Perlman e Sergei Krylov. È stato direttore della Sezione Musica della Biennale di Venezia dal 1999 al 2002 e si è dedicato in modo particolare alla musica contemporanea, lavorando, fra gli altri, con Pierre Boulez, Luciano Berio, Karlheinz Stockhausen, György Ligeti, Bruno Maderna, Luigi Nono, Sylvano Bussotti, di cui spesso ha eseguito opere in prima esecuzione. Ha suonato sotto la direzione di Claudio Abbado, Riccardo Muti, Riccardo Chailly, Wolfgang Sawallisch, Luciano Berio, Pierre Boulez con orchestre quali la Filarmonica della Scala, l’Orchestra di Santa Cecilia, i Berliner Philharmoniker, la New York Philharmonia, la Philadelphia Orchestra e l’Orchestre National de France. Numerose sono le sue registrazioni discografiche: fra le più recenti ricordiamo l’integrale pianistica di Casella e quella di Chabrier. Tiene regolarmente masterclass per pianoforte solista e musica da camera in Italia, Germania, Spagna, Giappone, e partecipa al Marlboro Festival negli Stati Uniti da più di trent’anni.

Ksenia Dubrovskaya è una giovane violinista di eccezionale talento e carisma. Giovanissima ha vinto numerosi concorsi, tra cui il Concorso Tchaikovsky per giovani musicisti. Si è laureata con il massimo dei voti al Conservatorio statale di Mosca e ha conseguito un Master of Music in Performance presso l’High School of Music di Zurigo sotto la guida dei professori Zakhar Bron (violino) e Marc Kissoczy (direttore d’orchestra). Partecipa costantemente a diversi importanti festival, tra cui Meclemburgo-Pomerania Anteriore, Festival delle Nazioni Bad Wörishofen in Germania, Alba Music Festival (Italia), Ost – West Musikfest in Austria, Rencontres Musicales Internationales d’Enghien in Belgio. È uno degli organizzatori e partecipante all’annuale Gran Canaria Finca Festival di Frantz & Friends. Il suo vasto repertorio spazia dal barocco ai periodi moderni.Ha suonato con musicisti famosi come Yury Bashmet, Dmitry Sitkovetsky, Liana Isakadze, Justus Frantz e Phillipp Graffin. Come solista, Ksenia Dubrovskaya si è esibita con orchestre di fama mondiale. Suona un Giovanni Battista Gabrielli del 1770, lo strumento assunto dal Reinhold Würth Musical Fund (Germania) per musicisti eccezionali. Ore 21, teatro Cassero, via Matteotti.

Biglietto 15 euro, ridotto 12; «Musica a 1 euro» per gli studenti delle scuole castellane. Info: 0542/25747.

Nelle foto Bruno Canino e Ksenia Dubrovskaya

Bruno Canino e Ksenia Dubrovskaya per Erf@Casseromusica, con Brahms per pianoforte e violino
Cultura e Spettacoli 3 Dicembre 2018

I Cameristi della Scala in concerto per l'Erf allo Stignani

L’ensemble dei Cameristi della Scala è una delle eccellenze del panorama cameristico italiano: fondato nell’82, composto da membri dell’Orchestra della Scala – ognuno leader e potenziale solista – si distingue per la frequente interpretazione di brani di virtuosismo. Un’opportunità per vederli all’opera si avrà questa sera, lunedì 3 dicembre alle 21, quando si esibiranno al teatro Stignani di Imola nell’ambito di Erf#StignaniMusica, accompagnati da Andrea Manco al flauto e Francesco Manara al violino solo. Il programma prevede brani di Johann Sebastian Bach (Suite n. 2 in si minore BWV 1067 per flauto, archi e basso continuo e Concerto in mi maggiore BWV 1042 per violino e orchestra), di Giuseppe Verdi (Fantasia su temi dell’opera La Traviata) e di Marco Enrico Bossi (Intermezzi goldoniani op.127 per orchestra da camera).

Il repertorio dei Cameristi comprende i più importanti capolavori per orchestra da camera dal Settecento ai giorni nostri e presta una particolare attenzione alle musiche poco frequentate dell’Ottocento strumentale italiano, spesso caratterizzate da parti solistiche di grande virtuosismo che ben si adattano alle qualità dei solisti dei Cameristi, che ricoprono tutti il ruolo di leader nell’orchestra del Teatro alla Scala. Inoltre, il costante rapporto con i più grandi direttori sulla scena mondiale, ha contribuito a far emergere caratteristiche musicali timbriche e di fraseggio uniche nel panorama musicale delle formazioni da camera. I Cameristi hanno eseguito concerti nei teatri e nelle sale da concerto più prestigiose del mondo. La stagione 2018 si è aperta con uno straordinario evento al World Economic Forum di Davos dove, insieme a Roberto Bolle, sono stati i protagonisti della serata inaugurale del Forum con la prima mondiale dello spettacolo The Seasons. Negli ultimi anni hanno suonato per due stagioni alla Carnegie Hall, alla sede Onu di New York, al Mit di Boston, a Washington, a Miami, in tre occasioni a Mosca nella sala Ciaikovskij, a Madrid all’Auditorio Nacional, a Buenos Aires al Teatro Coliseo, a Parigi nella sede dell’Unesco e nella Salle Gaveau, a Istanbul nella magica cornice di Hagia Irene e Is Sanat, a Varsavia nel Teatro dell’Opera, a Zurigo nella Tonhalle, a Toronto nel Sony Center, e, in tournée, in Spagna, Germania, Francia, Svizzera, Svezia, Norvegia, Danimarca, Polonia, Lettonia, Lituania, Serbia, Turchia.

Il flautista Andrea Manco ha studiato al Conservatorio «Tito Schipa» di Lecce sotto la guida di Luigi Bisanti, diplomandosi a sedici anni col massimo dei voti e la lode. Si è perfezionato con Persichilli, Mercelli, Cambursano e Marasco e al Conservatoire Superieure de Musique di Ginevra con Jacques Zoon. Considerato uno dei più brillanti flautisti della sua generazione, ha ottenuto premi nei maggiori concorsi flautistici internazionali. Nel 2002 è stato scelto da Riccardo Muti come primo flauto dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, da lui creata. Nel 2003, a soli vent’anni, ha ottenuto il posto di primo flauto nell’Orchestra del Teatro Regio di Torino diretta da Gianandrea Noseda. E’ stato invitato, in qualità di primo flauto ospite, da orchestre in tutto il mondo.

Francesco Manara ha frequentato il Conservatorio «G. Verdi» di Torino dove nel 1990 si è diplomato con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore. Nel 1992 è stato scelto da Riccardo Muti per ricoprire il ruolo di Primo Violino Solista dell’Orchestra del Teatro alla Scala e ha vinto il primo premio al concorso a borse di studio indetto dall’Orchestra Filarmonica della Scala. È stato premiato in molti concorsi internazionali e si è esibito con un centinaio di orchestre. Docente di violino presso l’Accademia della Scala e presso la Scuola Musicale di Milano, è stato invitato a tenere masterclass negli Stati Uniti, in Giappone, Colombia e Venezuela e ha tenuto corsi di qualificazione professionale per orchestra presso la Scuola di musica di Fiesole e il Laboratorio sperimentale di Spoleto, e corsi di violino all’Istituto superiore di musica di Biella.

Biglietto da 20 a 12 euro, ridotto da 17 a 10, biglietto a 1 euro per gli studenti imolesi e per gli allievi della Scuola Vassura Baroncini. Info: 0542/25747.

Nella foto i Cameristi della Scala

I Cameristi della Scala in concerto per l'Erf allo Stignani
Cultura e Spettacoli 15 Ottobre 2018

Vivaldi e Piazzolla, otto Stagioni per il violinista Kiril Troussov con l'Erf

Sarà Kiril Troussov, uno dei più importanti violinisti contemporanei, ad inaugurare la stagione invernale curata dall”Emilia Romagna Festival al teatro Stignani di Imola. Martedì 16 ottobre alle 21 il musicista si esibirà con l’Anima Musicae Chamber Orchestra Budpest ne «Le 8 Stagioni», un concerto in cui verranno eseguite integralmente Le Quattro Stagioni di Vivaldi e Las Cuatro Estaciones Porteñas di Astor Piazzolla.

«Kiril Troussov, nato a San Pietroburgo, è dotato di un’irreprensibile tecnica e di un suono tanto pulito da sembrare immacolato – spiegano le note stampa al concerto -. La passione e la precisione lo rendono un interprete fine e spettacolare, capace di gestire con versatilità ogni aspetto della tradizione musicale. Guidato e supportato dal Maestro Yehudi Menuhin fin da tenera età, avendo iniziato a suonare all’età di 4 anni, Troussov è oggi uno dei violinisti più ricercati nel quadro internazionale». Collabora con importanti festival musicali e con rinomate orchestre in tutto mondo, tra le quali la Staatskapelle di Berlino, la Gewandhaus Orchestra Lipsia, l’Orchestre de Paris, Orchestre National de Lyon, Orchestre National de France, e l’Orchestra Baden-Baden. I suoi riconoscimenti internazionali includono il Premio Europeo per la cultura, il Premio Davidoff del Festival dello Schleswig-Holstein, il Premio Yamaha e numerosi premi in concorsi internazionali, mentre le sue incisioni sono vendute in tutto il mondo.

L’Anima Musicae Chamber Orchestra Budapest è stata fondata nel 2010 dagli studenti dell’Accademia di musica Franz Liszt di Budapest. Si è esibita nelle più importanti sale da concerto, come l’Accademia Liszt di Budapest, la Marble Hall della Hungarian Radio, il Musikverein di Vienna, il Centro Kodály di Pécs e il Teatro Verdi in Sardegna. L’Orchestra è stata regolarmente ospite ai maggiori festival ungheresi ed europei, avendo l’opportunità di collaborare con grandi interpreti.«Le 8 Stagioni» sarà un concerto tutto incentrato sulla capacità virtuosistica e interpretativa, la punta di diamante di Troussov come violinista. (r.c.)

Biglietti: intero da 20 a 12 euro, ridotto da 17 a 10, 1 euro per i ragazzi e le ragazze delle scuole imolesi e allievi della Nuova Scuola di Musica Vassura-Baroncini fino a 19 anni, gratis sotto i 10 anni. Info: 0542/25747.

Nella foto Kiril Troussov

Vivaldi e Piazzolla, otto Stagioni per il violinista Kiril Troussov con l'Erf

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