Rumore e autodromo, i giudici di secondo grado ribaltano il verdetto del Tar e danno ragione al Comune
Si rialza la soglia dei decibel all”autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Accogliendo il ricorso del Comune e di Formula Imola, ieri il Consiglio di Stato ha di fatto ribaltato la decisione del Tar sul piano di classificazione acustica del 2015, ovvero le norme che regolano il rumore nei pressi dell”autodromo cittadino, riportando il limite dei decibel consentiti da 50 a 65.
Il piano imolese era stato bocciato a dicembre 2016 dopo l”impugnazione di Legambiente e di alcuni residenti che da tempo lamentano il rumore della struttura motoristica. Nel dettaglio, il ricorso riguardava lo spostamento del parco delle Acque minerali dalla classe I (a maggiore tutela) alla IV (area di intensa attività umana). Ma secondo i giudici del secondo grado di appello, che si sono espressi ieri giovedì 11 gennaio in favore dell”Amministrazione comunale, “l”assetto acustico che il Comune di Imola ha ritenuto di dare al proprio territorio non palesa eclatanti distorsioni logiche”. La motivazione sarebbe da trovare “nell”imprescindibile considerazione dell”uso, risalente nel tempo, che viene fatto dell”autodromo come sede di manifestazioni motoristiche d”interesse anche mondiale”.
“E” un grande risultato che conferma la correttezza dei nostri strumenti urbanistici e il prezioso lavoro svolto assieme ad Arpa distretto di Imola e Ausl Imola nel Tavolo tecnico costituito nel 2014 e le azioni condivise e realizzate dal Tavolo per rendere sempre più compatibile le attività dell’autodromo con le molteplici funzioni che in quell’area insistono – commentano soddisfatti Davide Tronconi, assessore all’Ambiente, e Annalia Guglielmi, assessore all’Autodromo, del Comune di Imola -. La vittoria al Consiglio di Stato ci dà ancora più forza nel nuovo percorso intrapreso nel rapporto fra autodromo e città”.
Condivido quello scritto da Ivano. Comprare una casa nei pressi dell’autodromo comporta anche la consapevolezza di quello che avviene in pista e le relative conseguenze. Fu fatto un referendum per il circuito in passato. E’ ora di farla finita con questa storia che allontana i possibili investitori nel nostro circuito. Se non ti va bene il rumore cambia casa visto che l’hai acquistata quasi sicuramente dopo la nascita della pista.
Ma i cittadini che si lamentano per il rumore lo sapevano che comprando casa o andando ad abitare vicino all’autodromo ci sarebbe stato quel tipo di problema, secondo me quella è gente che una volta risolto il problema del rumore cominceranno a lamentarsi perché c’è troppo silenzio o per qualsiasi altro motivo, solo per creare casino.
Io abito da una ventina di anni vicini all’autodromo e se il rumore diventa fastidioso entro in casa ed il problema è risolto, anche perché al massimo dura una mezzora.