Progetto Vita indipendente, consegnato all”Asp un appartamento per i ragazzi disabili
Se la legge sul Dopo di noi, approvata nel 2016, stenta a trovare a livello nazionale la piena applicazione, sul nostro territorio è stata addirittura anticipata da esperienze in cui l’apporto del volontariato e la collaborazione tra pubblico e privato sono stati decisivi. Ne è esempio il progetto sperimentale Vita indipendente, finalizzato a sostenere lo sviluppo delle autonomie e il supporto alla vita adulta di persone diversamente abili, in una futura prospettiva di vita «dopo i genitori».
Il nucleo principale del progetto riguarda i percorsi Abitare in autonomia coordinati dall’Asp di Imola. Si tratta in sostanza di appartamenti dove ragazzi disabili trascorrono weekend senza familiari al seguito, con la supervisione di un educatore. A Medicina, l’esperienza è stata avviata lo scorso autunno e vede coinvolti 6 ragazzi, mentre a Castel San Pietro, dove il gruppo è costituito da 8 ragazzi, è in procinto di partire.
Il progetto si è poi arricchito nei giorni scorsi di un ulteriore tassello, in questo caso riguardante Imola. La Fondazione Istituzioni riunite ha ceduto all’Asp in comodato gratuito un appartamento con tre camere in via Boccaccio, dove dalla prossima primavera si alterneranno i ragazzi dell’associazione di volontariato La Giostra, che riunisce famiglie di persone con disabilità intellettive e che già da anni, in modo autonomo, propone iniziative analoghe a Imola e Borgo Tossignano. «Il progetto coinvolge 13 o 14 ragazzi tra i 18 e i 45 anni – dettaglia Laura Barelli, responsabile Area Imola dell’Asp -, che suddivisi in tre gruppi trascorreranno nell’appartamento un weekend al mese. Gli spazi consentono infatti di ospitare 5 o 6 ragazzi alla volta, con educatori del consorzio Comunità solidale. All’inizio ci saranno più educatori, ma la situazione evolverà con un meccanismo di assistenza decrescente. I ragazzi faranno la spesa, dovranno imparare a fare i conti, a prepararsi da mangiare, a tenere in ordine la casa. Ora è in corso la fase di familiarizzazione tra ragazzi ed educatori. I ragazzi saranno anche coinvolti nella scelta dei dettagli relativi agli arredi. Contiamo di effettuare i primi ingressi in marzo o aprile».
Il progetto ha mosso i primi passi nel 2015. «Quando la legge sul Dopo di noi era ancora in fase di elaborazione – riassume Sonia Cicero, direttrice dell’ufficio di Piano del Circondario imolese, che ha seguito la parte relativa al reperimento dei fondi statali – il ministero aveva sollecitato i territori a sviluppare esperienze per dare concretezza alla norma; attraverso le Regioni ha quindi stimolato la presentazione di progetti sperimentali. Nel 2015 come Circondario abbiamo invitato le associazioni a un primo incontro, per capirne i bisogni. Da qui è stata elaborata una proposta di progetto, in collaborazione con Asp e Ausl Imola. Il progetto Vita indipendente ha poi partecipato alla fase selettiva regionale (nella provincia di Bologna sono stati presentati solo due progetti) e alla selezione ministeriale. Quasi un anno dopo, il progetto è stato autorizzato e ha ottenuto un finanziamento complessivo di 100 mila euro, 20 mila euro dei quali coperti dal Circondario in compartecipazione. La Giostra aveva già fatto attività concrete in modo autonomo e sulla base di ciò, con l’Asp, abbiamo provato a proporre azioni similari anche a Medicina e Castel San Pietro. Dunque questo progetto è stato prodromico alla legge nazionale e forse ha contribuito a far sì che la legge avesse la forma del progetto Vita indipendente. Nel corso del 2017 è arrivato anche il primo finanziamento collegato alla legge nazionale sul Dopo di noi, circa 140 mila euro che verranno impiegati per le esperienze sul territorio a sostegno della vita indipendente».
I weekend prevedono un contributo economico anche da parte delle famiglie dei partecipanti, 40 euro per le spese vive e altri 80 euro per le spese complessive di gestione, come, ad esempio, le utenze e le spese condominiali. «Per dare sostegno alle famiglie – precisa Barelli – nei primi 4 weekend gli 80 euro non saranno richiesti».
Fondamentale il contributo della Fondazione Istituzioni riunite. «Abbiamo accolto con entusiasmo la richiesta di un alloggio da parte dell’Asp per la realizzazione di questo progetto – aggiunge il presidente Edore Campagnoli – perché lo riteniamo molto positivo e ci consente di realizzare uno degli obiettivi della neonata Fondazione Istituzioni riunite, costituita il 2 agosto scorso, di aprire collaborazioni con iniziative dirette al sociale e al bene comune. Il nuovo statuto della Fondazione, infatti, prevede oltre alla conservazione e manutenzione del proprio patrimonio, frutto di lasciti pervenuti in centinaia di anni da famiglie nobili imolesi e destinati ai bisognosi, anche iniziative di supporto all’ente territoriale nel settore artistico, culturale e sociale. Al riguardo abbiamo già in corso contatti con varie realtà sociali per progetti in tali settori».
lo.mi.
Nella foto: da sinistra Gigliola Poli (Asp), l”ex vicesindaco Roberto Visani e Edore Campagnoli (Fondazione Istituzioni Riunite) durante la consegna delle chiavi