Spaccio ed evasione fiscale, guai doppi per un imprenditore della ristorazione di Imola
Ancora guai per un imolese, imprenditore nel settore della ristorazione, risultato qualche mese fa assolutamente sconosciuto al Fisco e denunciato dalla guardia di finanza per un’evasione di oltre 1 milione di euro più 100 mila euro di Iva. Nei giorni scorsi, sempre le fiamme gialle l’hanno denunciato anche per spaccio: è stato colto sul fatto, in pieno centro, mentre cedeva 1,13 grammi di cocaina al prezzo di 90 euro (l’acquirente della dose per uso personale, un altro imolese, è stato segnalato alla Prefettura).
Ad accorgesi di quanto accadeva è stata una pattuglia impegnata nelle attività di contrasto ai traffici illeciti attuata su indicazione del Comando regionale. Vista la situazione è stata eseguita una perquisizione domiciliare che ha portato al rinvenimento e sequestro degli ulteriori quantitativi di sostanze stupefacenti: l’imprenditore aveva circa 30 grammi tra hashish e marijuana, 40 semi di canapa indiana e 5 grammi di cocaina già confezionata in dosi pronte per la vendita.
Questa denuncia si somma quindi a quella ricevuta per occultamento o distruzione di documenti contabili al termine della verifica fiscale subita qualche mese fa. Un accertamento avviato come normale attività da parte della finanza che ha portato a scoprire le gravi irregolarità, ovvero il fatto che nonostante l’attività attiva e funzionante a Imola, risultava evasore totale dal 2015, non avendo presentato dichiarazione dei redditi. Inoltre era emerso che erano state occultate anche delle scritture contabili obbligatorie, da qui la denuncia, mentre per quanto riguarda i reati fiscali era stata prevista solo una sanzione amministrativa perché la cifra evasa nei singoli anni, tre in tutto, non superava la soglia penale. Al momento la partita Iva dell’imprenditore risulta ancora attiva.
«Il contrasto del traffico di sostanze stupefacenti che, da un lato, provoca conseguenze estremamente gravi alla salute degli assuntori e, dall’altro, genera ingenti guadagni illeciti alle organizzazioni criminali, si inquadra nel più ampio scenario di tutela alla legalità nel quale è costantemente impegnato il complesso dispositivo della guardia di finanza» precisano dalle fiamme gialle. (l.a.)
Nella foto il materiale sequestrato (foto concessa dalla guardia di finanza)